Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Pinhead80: Roberto D'Agostino centra il bersaglio con un film all'apparenza sciatto ma che rappresenta in maniera feroce un mondo (in questo caso quello dello spettacolo) in cui l'arrivismo porta le donne a vendersi a chiunque. Il corpo diventa lo strumento principale di contrattazione; una merce da offrire in cambio del successo. Un catino di depravazione dove il furbo è chi la mette in quel posto agli altri e non chi è dotato di cervello. Tra il cast femminile emergono per bellezza e sensualità Eva Grimaldi e la voluttuosa Debora Calì.
Il Dandi: Il film più fortunato di Deray è il risultato di un sorprendente cocktail di commedia e noir, il cui equilibrio regge per una durata considerevole, mostrando soluzioni capaci di anticipare rispettivamente il clima de La stangata e quello de Il padrino. La confezione (musiche, ricostruzioni d'epoca) è assai curata, ma il vero valore aggiunto è l'amalgama impagabile che si crea tra Delon e Belmondo, che non si prevaricano mai e ognuno dei due, già icona per suo conto, sembra davvero completare l'altro. È il caso di dirlo: chapeau!
MEMORABILE: La rissa iniziale; Il boicottaggio del mercato del pesce.
Panza: Missione impossibile imitare il capolavoro di De Sica... Qui già si storce il naso quando si capisce che il labiale è americano. Con il resto va un po' meglio perché il cast si comporta bene recitando con sufficiente pathos. Ad Occhipinti (Risi lo ritrova l'anno dopo con Il vizio di vivere) tocca il ruolo un po' blando del belloccio idealista. L'impatto televisivo scarnifica la forza del romanzo di Moravia non reso benissimo dalla sceneggiatura, che crolla negli ultimi venti minuti. De Sica un altro pianeta, ovvio...
MEMORABILE: Le suggestive musiche di Armando Trovaioli.
Pigro: A Lee non si addicono il buonismo e le fiabe. Se è interessante l'idea di indagare la complessità e le ambiguità del punto di vista nero in una collocazione anomala per il tema ma iperconnotata come è la guerra, al punto da riverberare le ambiguità stesse in ogni personaggio e in ogni punto della storia, non altrettanto si può dire per la trama in sé e per come viene narrata, cioè con lungaggini e banalità che annacquano il senso (e il godimento). E come fanno i contadini di Sant'Anna di Stazzema a parlare inglese? Belle scene, poca sostanza.
Gestarsh99: Action avventurosa e survival-drama sono i piatti principali di questo thriller montano-fluviale, girato a cavallo tra Oregon e Montana. Hanson sguaina anche qui il suo bel cavallo di battaglia, quello dell'infido estraneo che s'intrufola per tornaconti criminosi nella privacy familiare altrui, complici buona fede e crepe relazionali momentanee. La parte del subdolo fetentone se l'aggiudica Kevin Bacon, interprete non nuovo a ruoli dalla doppia anima ingannevole, che già aveva ordito persecuzioni "selvatiche" in "Una gita pericolosa". Abbastanza convincenti gli "attributi" della Streep.
MEMORABILE: I bellissimi scenari silvani e torrenziali in cui si svolge la vicenda.
Pessoa: Nella infinita ricerca del punto di contatto fra robot e umani possiamo a buon diritto inserire questo divertente Bumblebee, transformer della generazione d'oro del genere concepito però con tecnologie modernissime usate abbondantemente e con criterio. Il risultato è un film movimentato, con superbe scene d'azione intervallate opportunamente con momenti ironici che evitano momenti di eccessiva tetraggine in cui talvolta film simili incappano. Imperdibile per i fans del genere, consigliabile a tutti gli altri.
MEMORABILE: Bumblebee che comunica con frasi di artisti cult degli anni '80: The Smiths, Simple Minds e via canticchiando...
Herrkinski: Remake americano di un film svedese, è un thriller che pesca nel filone captive/survival senza troppa originalità ma che vince per l'impatto con cui viene messo in scena: feroce, sadico, con esplosioni di violenza notevoli e un villain (l'ottimo Menchaca) che è una delle migliori rappresentazioni di come effettivamente agiscono certi insospettabili serial-killer. Ottimi anche l'ambientazione nella foresta - ben fotografata - il sonoro e la ost minimale; un lavoro carico di tensione che risulta uno dei migliori esemplari recenti del genere, decisamente con una marcia in più.
MEMORABILE: Le torture psicologiche; Contro il cacciatore; Il finale.
Minitina80: Darabont firma uno dei migliori adattamenti cinematografici di Stephen King dimostrando di potercela fare lì dove in tanti hanno miseramente fallito. La cura per i particolari si evince dalla credibilità di ogni singola componente, che partendo da una base drammatica riesce a inserire il sovrannaturale senza sminuire l’essenza della pellicola né scivolare nella scarsa credibilità. La direzione degli attori è superlativa, riuscendo ognuno a ritagliarsi lo spazio necessario e le tre ore passano senza che ci si accorga di nulla.
MEMORABILE: L’esecuzione di Del; John Coffey mentre aiuta Melinda.
ALLE ORE 21:26 su Cine 34
Nota bene: Salve, ma cosa dite mai su questo film, per me è stato il Pierino più bello e divertente in assoluto di tutti, anche se Vitali è considerato il vero Pierino, per non parlare del Cast Stellare. Io avrei dato l'Oscar per il miglior attore non protagonista a Montagnani sensazionale e premiato il film.
Gestarsh99: L'ennesimo dei para-Pierini. Qui, nelle vesti di mattatore, troviamo il corpulento Ariani, in verità per nulla credibile come scolaro pestifero (forse perché all'epoca aveva già i suoi bei 41 anni suonati!). Il film è veramente tristissimo e le musichette di sottofondo non fanno altro che da lente d'ingrandimento allo squallore di battute vecchie come il cucco. Lenzi dimostra di trovarsi a grandissimo disagio con un genere che, oltre a non esser nelle sue corde, non gli consente di mettere in luce tutte le sue capacità tecniche da action-movie director.
MEMORABILE: Fa specie vedere tra gli interpreti il volto amato di Mario Brega, immerso anch'esso in un tale calderone di sciatterie.
Pigro: La madre è uccisa da una bomba in un museo e lui ruba un capolavoro d’arte: da qui si dipana una trama dolorosa dove la crescita dell’adolescente si scontra con lo strazio del ricordo e i continui accadimenti crudeli. Un film costruito sui faticosi tasselli della memoria, come frammenti di un’esistenza ancora acerba e già pesante. Eccellente la narrazione, che emoziona e tiene avvinghiati per le 2 ore e mezzo della durata, attraversando situazioni e personaggi diversissimi come ricco e contrastato nutrimento di una vita. Intenso.
Mascherato: Ancora un kusturica-movie (con in più cameo del mentore) che approda nelle sale. Ormai, però, sono talmente scontati, uguali tra loro e tutti identici alle opere del "patriarca", che potrebbero benissimo passare in TV come i telefilm tedeschi. Ogni ulteriore commento è superfluo.
Alex75: Ricostruzione complessivamente onesta di un episodio della Resistenza che ancora fa discutere, nella quale viene dato ampio spazio ai drammi e alle differenti reazioni dei personaggi coinvolti, limitando il più possibile la retorica (sia pure con qualche manierismo nel rappresentare i tedeschi). Ne risulta un buon affresco corale (sorprendente, data la reputazione del regista) in cui sono particolarmente apprezzabili le prove di Checchi, Garrani, Cervi e Gaioni.
MEMORABILE: Il cinismo di Kappler; “Non è un buon soldato chi obbedisce a tutti gli ordini…”; La casualità e l'arbitrio nella scelta delle vittime.
Pinhead80: Le sorti economiche di una famiglia sono nelle "mani" del figlio seminarista, che però dovrà perdere la verginità per potere ereditare le fortune del nonno. Unico elemento positivo del film è l'interpretazione "doppia" di Jacques Dufilho, capace di strappare qualche piccola risata. Il resto è un pasticcio che non è né carne né pesce. L'opera non si può infatti definire una vera e propria commedia (perché non fa ridere) e nemmeno un film erotico (perché tolto qualche nudo non c'è nulla di eccitante). Appena al di sopra del gravemente insufficiente.
Faggi: "Giovinezza, Giovinezza, primavera di bellezza"... L'inno che fu popolare durante il Ventennio è noto; e sono giovani e belli i tre protagonisti... Fluidità e coerenza narrativa; ricchezza delle soluzioni figurative; bianco e nero che rapisce, morbido e vellutato. Attori dalla mosse precise, naturalistiche e mistiche. Belle, davvero ispirate le musiche di Piccioni, evocative e dense di malinconia. Perdonabili - forse necessari e comunque in linea con lo spirito del tempo - certi accenti didascalici (voce fuori campo, filmati d'archivio).