Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Markus: Il film di Grimaldi non si discosta molto dai diversi musicarelli con Al Bano e Romina usciti sul finire degli Anni '60: qualche canzonetta, buoni sentimenti che vertono in direzone della consueta solfa del Bene contro il Male (ottimo Carlo Giordana nei panni di un arrogante figlio di papà) e una manciata di comici per sketch più o meno spassosi. Nessuno eccelle, ma il tenore del film è quantomeno dignitoso. Particolarmente divertenti Franco e Ciccio, che qui impersonano due bizzarri salumieri.
Galbo: Melodramma in costume dall’affascinante ambientazione bucolica: la fotografia è eccellente, con riprese paesaggistiche non scontate e poco leziose. La storia è quella di una donna che da della propria indipendenza una bandiera da portare con orgoglio. La sceneggiatura è ben scritta, ma gli attori (la cui scelta appare buona sulla carta) sembrano limitarsi a svolgere il compito con professionalità ma anche con una freddezza che contrasta decisamente con la passionalità che dovrebbero mostrare. Distaccato.
Undying: Rosa (l'attrice filippina Alessandra de Rossi) è costretta ad abbandonare il paese per essere assunta come domestica presso una famiglia cinese a Singapore. Giunge nella nuova casa proprio il "settimo mese lunare": tradizione vuole che i morti tornino a manifestarsi presso i vivi. Soprattutto (e questo è il caso) se all'interno della dimora è avvenuto un fatto di sangue. Banale il plot, ma l'eccellente fotografia, le trovate di regia (con dissolvenze originali) e il macabro contorno stile gotico italiano anni '60, lo rendono piacevole.
Gestarsh99: Ovunque metta piede, Paul Kersey si tira dietro sempre una carrettata di rogne che la metà basta. Rientrato all'ovile newyorchese come un bravo giustizier pròdigo, l'ultrasessantenne Charles diventa - per inappurate urgenze tafazziane - una specie di Jena Plissken raggrinzito al centro di una Brooklyn da vero e proprio incubo postatomico, con bande di punk invasati a cantarsela e suonarsela fra loro per lo strapazzamento dei cittadini del posto. Contrariamente all'episodio II, la violenza mostrata è così finta e sproporzionata da non rivelarsi scioccante ma alla peggio ridicola e sbellicante.
MEMORABILE: La guerriglia finale tra le gang di strada e mitraglia-Bronson su uno scenario in rovina da post-bombardamento aereo...
Pigro: Gli ultimi cinque giorni nella vita di Mussolini. La regia di Lizzani sceglie apparentemente l'understatement per mostrare invece, in una cornice politicamente (e storicamente) corretta, la psicologia di un dittatore che crolla. La stanchezza, la paura rabbiosa, l'umanità del duce non suggeriscono certo assoluzione. Un misuratissimo Rod Steiger (apprezzabile anche Lisa Gastoni) e la livida fotografia di Roberto Gerardi impongono rispetto per l'uomo e al contempo evidenziano la follia delle dittature attraverso la "piccolezza" di tutti i duci.
Pessoa: Valerii, pur conservando l'imprinting di Leone, mantiene uno stile proprio, riconoscibile, che lo porta a realizzare film di buon livello come questo. La trama ricalca un canone del genere, sceneggiato con molta cura e diretto con mano felice. Coburn tiene bene in mano il film fin dalla sua comparsa, Spencer molto a suo agio nel personaggio va di mestiere e di cuore mentre Savalas gioca di rimessa affidandosi molto alla mimica. Splendida fotografia di un West ormai al tramonto, dove la tecnologia comincia a fare la differenza.
MEMORABILE: Spencer che apre comunque la serratura della porta ormai distrutta per puntiglio; Il sistema d'allarme; L'assalto al forte.
Galbo: Una recluta della CIA si fa notare per i suoi metodi da un veterano il quale gli affida un importante incarico. Buon film di spionaggio dall'impianto narrativo abbastanza tradizionale ma molto efficace in cui è centrale il rapporto tra i due protagonisti dei quali la sceneggiatura approfondisce i rapporti con una discreta caratterizzazione psicologica. Le motivazioni contano in questo caso più della stessa azione e fondamentale in questo contesto appare la presenza di un grande attore come Pacino. Buona anche la prova di Farrell.
Rikycroc77: Il capitolo conclusivo di una delle trilogie animate più belle di sempre regala emozioni, divertimento e spettacolo. La qualità dell'animazione raggiunge livelli stellari e vengono affrontate tematiche come l'amore, l'accettazione del diverso e l'importanza di credere in se stessi. Il finale è simbolo del legame indissolubile di un'amicizia che né la distanza né il tempo spezzeranno mai. Meravigliosa la colonna sonora. Qualche passaggio troppo frettoloso e un villain poco sviluppato non rovinano un finale perfetto e dal sapore agrodolce.
MEMORABILE: Sdentato corteggia la Furia Bianca; Sdentato a la sua compagna volano insieme; Il mondo nascosto; I draghi-scorpione di Grimmel; Il finale.
Daniela: La morte di un bambino durante una sparatoria rischia di creare problemi d'immagine al rampante sindaco di New York, ed il suo vice cerca di veder chiaro nella vicenda... Fra la denuncia di corruzione/intrallazzi nello stile liberal e thriller politico/malavitoso, un film che non riesce ad essere incisivo, a parte qualche exploit legato alla bravura degli interpreti: non solo Pacino, che si riserva due monologhi da antologia, ma anche Aiello, Franciosa, Landau. Purtroppo il protagonista è però Cusack, alle prese con un ruolo assai poco convincente per il suo mix fra disinvoltura e ingenuità.
MEMORABILE: L'orazione funebre in cui il sindaco seppellisce la bara del bambino sotto palate di retorica; Franciosa a Aiello: "Tu canti"
Gestarsh99: Il comico e il tragico, analoghe facce kafkiane dell'assurdo, trascolorate nelle farragini paradossali di certo apparato giuridico-penitenziario all'italiana. Visione che procura un forte carico di scoraggiamento e drammatico disagio, dacché Sordi come da copione mette in moto quella nevrotica, penata macchina attoriale abile a tendere un filo diretto di identificazione con lo spettatore, che da par suo si ritrova - quasi fisicamente - a sudare, soffrire e costiparsi lungo tutta la "via trucis" del protagonista. S'inizia sogghignando spaesati e si finisce deglutendo ogni più amaro avvilimento.
MEMORABILE: Sordi umiliantemente scortato in stazione assieme agli altri detenuti sotto lo sguardo implacabile della gente; La deportazione "auschwitziana"...
Kanon: Se Pieraccioni portò la Spagna in Toscana, la Francisca va direttamente in terra iberica. Ribaltate i ruoli e il film è tutto qua: il ciclone 2, (quasi) vent'anni dopo. Favoletta ovvia, prevedibile e scontata epperò condotta con regìa spigliata, con più d'una battuta a buon fine, grazie soprattutto al frizzante cast ispanico in grado di rendere alcuni personaggi meno macchiette del solito. Poco stupido per la tv, poco sofisticato per i cultori del genere. Il titolo vorrebbe essere brillante e pseudo-surrealista, invece è gratuitamente sciocco.
MEMORABILE: La bimbetta che parla in inglese; Il Generale di Hector Alterio.
Gestarsh99: Se si eccettuano le sparute apparizioni delle indistinte arci-piovre aliene, non è che sia tanto pregno di avvenimenti questo monster-movie on the road imbellettato da post-apocalittico, intento a ripassare neghittosamente immagini già ritratte in opere come The mist, Cloverfield e La guerra dei mondi. Il compasso registico chiude la narrazione nella linea di una scabra circonferenza, mettendo in buca l'unica piccola sorpresa di un film forse troppo acerbo e spartano, non stimolato da quell'intimismo e da quella ricchezza psicologica utili a contrappesare le ripetute aposiopesi smorza-ritmo.
MEMORABILE: L'accoppiamento notturno tra i due titanici polpi extraterrestri; La sorpresina conclusiva...
Galbo: John Madden dirige un film notevole sul versante spettacolare e meritevole su quello narrativo, contribuendo a chiarire per i poco informati il ruolo decisivo nella manipolazione delle coscienze svolto dalle lobbies politiche. Fondamentale l’apporto di Jessica Chastain a cui la sceneggiatura affida un personaggio descritto in modo mirabile e realistico ma meritorio il lavoro di regia e montaggio nel creare tensione con una materia in apparenza ostica. Peccato per il finale poco realistico e troppo d’effetto per risultare davvero incisivo.
Lucius: Una lussuosa magione nel verde sembra trascinare due coppie in un vortice erotico, stimolando i sensi dei quattro; in realtà cela una storia cui è difficile rifuggire. Caiano dirige con perizia tecnica e con l'ausilio di ottimi attori una pellicola pregna di libidine e mistero. Le musiche sono pregevoli, idem dicasi dell'apparato costumi. Il mistero aleggia perennemente al pari di una strana, euforica atmosfera. Ambigui giochi erotici vi apriranno le porte del piacere, ma anche...
124c: Ispirato, almeno nel titolo, ad un altro film-parodia dell'epoca (Il colonnello Buttiglione diventa generale, con Jacques Dufhilo), il sequel de Il sergente Rompiglioni mescola la parodia militare con lo spionaggio comico alla Alan Ford. Il risultato è un film meno riuscito del primo, che ha però i suoi punti di forza negli effetti della super-arma che le spie vogliono trafugare (roba da Alvaro Vitali movies) e nella storia d'amore all'acqua di rose fra il sergente Rompiglioni e un'ausiliaria afro-americana in visita.
Zender: In una Venezia grigissima s'intrecciano le vicende di chi lotta per liberare il Paese dall'oppressione nazista. Chi lo fa seguendo linee politiche improntate alla mediazione e chi è chiamato ad agire con le bombe, come l'ingegnere (Volontè). Un film cupissimo, gelido come i desolati scenari veneziani, alterna estenuanti riunioni tra capi di partito a pedinamenti tra calli e canali, racconta bene il momento storico dipingendolo sui volti di pietra dei protagonisti. Non un sorriso, una reazione fuori dagli schemi. Livido.