Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Il Gobbo: Intrigo internazionale per produrre diamanti con la bomba atomica, previo uso di un "riduttore" (sic)... Follia pura, uno dei nostri spionistici più deliranti e quindi gustosi. A un Wyler come di consueto lesso fa da contraltare per fortuna una Margaret Lee fantastica, con acconciature e vestiti incredibili; ma non è male neanche la brasiliana Tapajos, che gioca in casa. Gag e trovate a tutto spiano, solo verso il finale un calo di ritmo. Il titolo corretto sarebbe col punto: si spiega nel film che sono classificati come 2 punto 007 gli agenti troppo costosi.
Geppo: È sicuramente il film più comico e divertente di Tomas Milian. Questa volta Tomas esce dai suoi personaggi più noti (Giraldi e Monnezza) ed interpreta l'ex calciatore e truffatore Bruno Marangoni. La coppia Milian e Mazzarella è davvero splendida e funziona alla grande, anche se sono due mondi diversi. Sulla trama posso confermare che scorre molto piacevole... Milian passa da una truffa all'altra con però alcuni flashback che aiutano a ricostruire la sua sfortunata carriera calcistica. Divertente la colonna sonora e buona la regia di Corbucci.
B. Legnani: Risente pesantemente della struttura teatrale e di una trama né originale né appassionante. Alla fine dei conti, le cose apprezzabili sono alcune trovate di Totò che, in un film mediocrissimo come questo, fa però capire il suo indubbio talento. Tolta Titina De Filippo, gli altri non paiono degni del livello del duo. Importante storicamente, sinceramente evitabile.
Galbo: Moderno Robinson Crusoe, il protagonista di Cast Away vive sulla sua isola deserta un periodo da incubo. Lungi dall'essere un paradiso tropicale, l'isola è infatti un mondo ostile (ben reso dalla bella fotografia del film) dove il naufrago rischia la propria sanità mentale. Assoluto protagonista, Tom Hanks fornisce una bella prova d'attore di un film incentrato sulla solitudine e sul senso dell'abbandono che coglie il protagonista anche quando ritornato alla civiltà dovrà fare i conti con la perdita del suo più grande affetto.
Pigro: Due lesbiche rubano due milioni di dollari alla mafia. Non è solo l'amore tra due donne, rarissimo al cinema e ancor più in un contesto noir, a rendere originale questo film: contribuiscono al buon giudizio la storia, minimale ma compatta e implacabile; la regia che sa costruire un'atmosfera torbida di grande presa; la caratterizzazione rétro dei personaggi che li strappa dalla contingenza realistica per portarli al livello di figure da mitologia quasi fumettistica della mafia. Insomma, un lavoro intrigante che merita la visione.
Xamini: Prima rubrica, poi romanzo, infine commedia cinematografica, quest'opera di successo che racconta il contemporaneo dal punto di vista di una trentenne comune. A interpretarla è, nonostante le proteste degli integralisti delle opere originali, la statunitense Zellweger, che la trasformerà in un'icona. Il film, in sé, non è niente di più di una commedia sentimentale estremamente leggera i cui protagonisti sono vagamente ispirati a Orgoglio e pregiudizio. Le battute taglienti che dovrebbero essere il punto forte sono tuttavia figlie del proprio tempo, invecchiate male e probabilmente senza la forza dell'opera originale.
Deepred89: Il settantenne Spielberg tira fuori dal cilindro il film definitivo sugli universi paralleli videoludici, perfetto marchingegno di immersione e pervasione messo in scena con uno stile vertiginoso e gustosamente postmoderno (a partire dalle citazioni a raffica), fondato su un impianto avventuroso impeccabile. Qualche sequenza eccessivamente fracassona non inficia su un film enorme, che cresce dentro, realmente in grado di costruire in modo credibile un mondo "altro", tra i massimi capolavori del regista. Per i videogiocatori il Paradiso.
MEMORABILE: La sequenza dentro [f=1774]Shining[/f], miglior omaggio a Kubrick mai visto al cinema.
Gestarsh99: Sotto la roboante regia di Mark Lester, il soggettista Loeb si aggancia astutamente al treno in corsa dello Stallone post-Vietnam, inventandosi il surrogato John Matrix. Il massiccio personaggio non è bollato come un indesiderato, non ha i dubbi esistenziali del reduce di First blood, non è un apolide tradito ed abbandonato dalla sua gente: è un Terminator travestito da Rambo, un automa infallibile che macina cattivi come fossero chicchi di caffè! Per fortuna Schwarzy ci mette lo zampone della sua naturale e spontanea autoironia, salvando film e protagonista dalla "chucknorrisizzazione" più piet(r)osa.
MEMORABILE: La simpatica e imbranata Rae Dawn Chong che fa fuoco dietro di sè con un bazooka maneggiato dal verso sbagliato...
Geppo: La trama di questa pellicola anticipa, secondo me, il celebre Avere vent'anni di Fernando Di Leo (e anzi trovo questo decisamente superiore rispetto a quello di Fernando Di Leo). Sulle due protagoniste che dire, a parte che erano bellissime... peccato non ci siano più. Sara Sperati ha un look tutt'oggi ancora attuale, mentre quello di Susanna Javicoli è tipico anni '70. La storia mi ha convinto sia come ambientazione che come originalità. Ben diretto e con ottimi attori. Se fosse stato un film americano sarebbe diventato un successo!
Homesick: Alla vigilia dell'indipendenza del Marocco, la città di Tangeri è il caldo, multietnico e decadente scenario per un dramma noir il cui ordinario tessuto diegetico - scontri tra clan, intrighi, amori e vendette - è rinforzato dalle prove di un gruppo di attori vigoroso e compatto: dal disilluso detective marlowiano Lhermitte all'onnipotente boss Hanin, dalla "figlia in nero" Golino - con immancabili nudi integrali in serbo - alla patita chanteuse Karina; contornano Guiomar, commissario ottuso e corrotto, e Lindon, figlio sottomesso e timoroso. Non guastano le stille di ironia sparse qua e là.
MEMORABILE: La strage iniziale; Il discorso del commissario sulle "ipotesi"; L'aiuto degli ebrei; Il faccia a faccia nella villa abbandonata.
Undying: Interessante giallo che rispetta l'andamento tipico delle produzioni nate sull'onda del successo italiano firmato da Argento (L'Uccello dalle Piume di Cristallo). Pur essendo un film omologato alla tendenza (e quello meno personale siglato da Lenzi), è fortificato dall'ottimo script, opera di Roberto Gianviti, e basato su un soggetto vergato dalla mano di Edgar Wallace. La storia procede, per gradi e nella giusta dimensione, verso i territori più consoni al brivido, garantito dal nutrito gruppo di caratteristi e dal titolo (numerico) esemplare.
Markus: Modesta pellicola vagamente sexy con un titolo piuttosto divertente e “prurignosamente” promettente, come spesso capitava negli anni Settanta. Per l’ennesima volta il bravo attore Nino Castelnuovo è mal gestito, ma forse anche lui, in fin dei conti, ha dato il meglio di sè a teatro e negli sceneggiati Rai. Il film si segnala più che altro per la presenza graditissima al pubblico maschile delle sorelline Dionisio.
Cotola: Un'opera minore di Ray che si confronta ancora una volta col genere noir ottenendo risulati dignitosi. La storia non è il massimo ma gli attori sono bravi (la Grahame su tutti) e i dialoghi sono ben scritti e a tratti divertenti: a tal proposito si vedano i duetti tra l'ispettore e la moglie che risulta essere un personaggio davvero riuscito e molto spassoso. Non male.
Gestarsh99: Deprimente e poveristico filmettino girato da un regista più portato per il western (diciamo...), con protagonista Paul Naschy che si trascina claudicante per tutta la storia, muovendosi tra miserrime scenografie ed insulsi flashback, virati in blu, del proprio sventurato passato circense. L'incipit non era malvagio, rifacendo in salsa spagnola quello del magistrale L'occhio che uccide, di Michael Powell, il proseguo però smorza ogni fievole entusiasmo, con effetti gore indegni ed una trama a metà strada tra giallo sbiadito e telenovela cilena.
Gestarsh99: Secondo appuntamento con l'immortale assassino senza volto partorito dalla lugubre fantasia di John Carpenter, che qui accolla al deferente Rosenthal la gestione del nuovo terreno di caccia nosocomiale. L'ombra teterrima e senz'anima dell'inscalfibile Myers scivola muta e ubiqua dentro corsie semivuote e sotterranei in disuso, tra soggettive opprimenti, pugnalate intra-ossee e qualche caldo omaggino "affogatorio" al giallo italiota d'antan. La trama incede catatonica, preda di una trance lancinante e l'intontito imbambolamento generale rallenta oniricamente gesti, pensieri e reazioni.
MEMORABILE: Le siringate intra-oculari; Il "cocente" affogamento di argentiana (o baviana) memoria.