Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Fauno: Si lascia vedere e per certi tratti apprezzare, sia per il modo di guadagnar soldoni di Ninetto che per la concatenazione dei luoghi per coprire i segreti di Pulcinella sugli "alti tradimenti", ma è col resoconto sulle cause da sfruttare per mettere all'angolo il giovincello quando non fa più comodo, che si arriva al top. Peccato per il lieto fine un po' patetico e a forti connotati napoletani, benché il film non potrebbe essere più romanesco. Rendono al massimo la Gonella (un bocconcino delizioso), ma anche la Piedimonte (futura Guapa), nel ruolo di un'infermiera assai "caliente".
MEMORABILE: L'enteroclisma; L'espressione d'improvviso seria del legale; Le telefonate dalla clinica; Il presepe
Jurgen77: Trasposizione televisiva del romanzo di Conrad. Buone ambientazioni e tensione, anche se il pathos che ci regala Apocalypse Now" (pur snaturando per certi versi il racconto originale) è tutt'altra cosa. Qui il film è molto più attento a riprendere coerentemente la narrazione, ma il risultato finale, benché non manchino alcuni spunti positivi, non convince del tutto. Un'Africa che divora anima e corpo...
Renato: Fantastico. Un'accoppiata strepitosa per una delle commedie italiane più divertenti di quel decennio... peccato che Pozzetto e Celentano non abbiano più girato nulla insieme da allora. Per una volta Oldoini riesce a non rovinare tutto in fase di regìa ed arriva al finale (grandioso) con passo svelto ma lasciando ai due comici tutto lo spazio per le loro gag stralunate.
Caesars: Sicuramente non siamo di fronte ad un capolavoro, ma questo Allen, tutto sommato, non mi è dispiaciuto. La storia non è originalissima e la carrellata di cartoline parigine di inizio film sono sinceramente stucchevoli, però se ci si lascia rapire dalla trama "fantastica" ci si può ragionevolmente divertire davanti alla parata di celebrità (che sembrano un po' tutti dei fessacchiotti in verità, ma forse l'intento era anche quello di smitizzare queste figure) che appaiono agli occhi dello stupefatto protagonista. Una visione la merita. ***
Herrkinski: Solido poliziesco di ambientazione giapponese. Scott porta i suoi fumosi e tetri scenari urbani, quasi fantascientifici, anche in questa pellicola, garantendo un impatto visivo efficace e un'atmosfera adeguatamente "rovente". I personaggi sono molto stereotipati, ma riscattati da interpretazioni di gran calibro (Douglas su tutti, ma anche un Garcia ancora da serie A). Peccato per la superficialità con cui vengono messi a confronto i personaggi americani e giapponesi, degna di un "Danko" qualunque, comunque tante buone scene e un bel ritmo.
Galbo: Sono state spese giustamente molte pagine per celebrare la bravura di Matthew McConaughey. Anche in questo film l’attore si produce in una prestazione eccellente ma il film nel complesso delude. A fronte di una buona realizzazione tecnica (fotografia e ambientazione di alto livello), la storia procede secondo uno schema prevedibile e senza grandi sussulti, complice una regia dalla scarsa personalità che non sa valorizzare i momenti potenzialmente migliori della storia.
Galbo: Uno degli ultimi film del bravo regista Richard Brooks è un western dal soggetto piuttosto semplice e classico: una corsa di cavalli che celebra il protagonista quadrupede per eccellenza dell'epopea del genere. Il film è piuttosto intrigante, grazie alla personalità del regista che dirige con mano sicura un buon gruppo di attori, utilizzando abilmente gli splendidi scenari a disposizione, valorizzati da un'ottima fotografia.
Gestarsh99: Da delinquentello cubano profugo negli States a vertice umano di tutto l'impero del narcotraffico di Miami. De Palma rilegge, in chiave edonistica ed ultra-scintillante, uno dei più classici gangster-movie anni '30, tracciando la parabola ripidissima della frenetica ascesa al potere e della ineluttabile discesa autodistruttiva di una figura tragica ed "eroica", specchio anche della rampante aggressività arrivista ottantiana. Archiviate le scomode ambiguità del suo poco amato Cruising, Pacino da sfogo a tutta la rabbia superomista repressa in questo suo unico e glorioso "giorno da leone".
MEMORABILE: Il nichilismo epico dell'intera sequenza finale.
Herrkinski: Interessante film del filone soprannaturale-apocalittico. A parte la presenza di buoni attori (su tutti la bella Swank) il film mantiene alto l'interesse dello spettatore con la sua sfida tra scienza e religione, degli ottimi effetti speciali ed alcune sequenze apocalittiche visivamente entusiasmanti. Bellissima l'ambientazione paludosa della Louisiana, già apprezzata di recente in The Skeleton Key. Un buon film, che non rimarrà nella storia ma che può far passare una gradevole serata. Peccato per il finale mistico, che è troppo esagerato.
Lupus73: Grande spaghetti western che inaugura la trilogia di Sollima. Un'epopea in cui un ottimo Lee Van Cleef è l'uomo di legge che dà la caccia al presunto criminale. Nasce il personaggio di Cuchillo, un ladruncolo messicano che non sa sparare ma è abilissimo con i coltelli (un pre-"Monnezza" western interpretato dall'eccezionale Tomas Milian) che ritroveremo in Corri uomo corri. Parte finale epicissima che contiene anche il combattimento pistola vs coltello. Colonna sonora di Morricone come nel successivo Faccia a faccia. Davvero notevole.
Cotola: Ottimo thriller che, col passare dei minuti, si rivela essere qualcosa di più di un semplice film di genere. Schrader (che è calvinista) unisce abilmente, infatti, impegno ed intrattenimento, affrontando temi inusuali per un film di genere, come quelli di natura religiosa dell'espiazione e della grazia. Il tutto condito da belle atmosfere e da una riuscita tensione narrativa che porta ad identificarsi col protagonista, del quale seguiamo la discesa agli Inferi. Consacrazione al successo per un bellissimo ed elegantissimo Gere, vestito da Armani.
MEMORABILE: La scena finale che è un chiaro omaggio a "Pickpocket" di Bresson. La canzone, allora celeberrima, di Blondie dal titolo "Call me".
Pigro: Sorrentino conferma l’abilità nel saper scolpire personaggi indimenticabili, còlti nella meschinità-grandezza della loro ignavia, e nel saperli calare in vicende che poco a poco svelano affreschi della contemporaneità. E Penn è magnifico nei panni dell’ex divo punk crollato nel recinto borghese di una vita monca. Il film è in realtà il racconto della dolorosa lontananza tra figli e genitori, che accomuna tutti nella solitudine di fronte all’esistenza. Il regista eccede in virtuosismi immaginifici e simbolici, ma l’opera rimane folgorante.
Capannelle: Un film dove trovano spazio temi seri come la depressione post parto o i figli svantaggiati ma che allo stesso tempo permette qualche situazione paradossale e riflessioni anche argute. Protagoniste una Theron ingrassata di 20 chili per il ruolo e una Davis molto a suo agio. Nonostante il buon lavoro delle due attrici, ritmo e brillantezza non sono continui e non si segnala come uno dei migliori lavori del duo Reitman/Cody.
Markus: Onesto bellimbusto col dono del canto si sta per sposare, ma conosce una cantante francese in visita in Italia e iniziano le magagne. Classico lui, lei e l'altra all'ombra del sacro pennacchio del Vesuvio. La vicenda è poca cosa e la regia non è molto capace di rendere quel che ha anche solo avvincente; resta quindi una sceneggiata a uso e consumo di un pubblico senza pretese. Il protagonista Giacomo Rondinella coglie ogni pretesto, ovviamente, per dar fiato all'ugola e cantare una delle sue molte interpretazioni dei classici temi partenopei.
Enzus79: Non male questo film firmato in sceneggiatura anche da Piero Angela. Montaldo non è un esperto del genere e si vede. Ben Gazzara, Josephson e Flavio Bucci sono "contagiati" dalla mediocrità degli altri attori, purtroppo, e non danno perciò il massimo. Discrete le musiche di Morricone.
Ciavazzaro: Trashone, ma con una certa dignità. Il cast si divide nettamente tra cagnacci (Fisichella e il resto del cast maschile) e attori discreti (la Webley, Marocco zio paralitico e l'amata Pupita Lea Scuderoni nel ruolo della nonna). Belle le musiche e nonostante tutto il film scorre, spinto già nella versione soft; il sesso sorpassa l'horror. Brava comunque la Giordano suora e buone le ambientazioni. Si può vedere.
MEMORABILE: La seduta spiritica con lo spirito assetato di sesso!
Galbo: Titolo alquanto atipico nella filmografia di Francesco Maselli, questa pellicola è una commedia giallo-rosa incentrata attorno ad un furto di gioielli. Il regista non è avvezzo al genere; il tono leggero è parecchio forzato, nonostante la bravura di interpreti ben scelti, come Hudson e la Cardinale. Davvero indovinata, invece, l'ambientazione.
Daidae: Tutto sommato non c'è male. Ugo Tognazzi, sorprendentemente in ombra, in quanto poco presente sullo schermo, alla fine si rivela comunque un personaggio chiave, per lo svolgimento e per la soluzione. Indiscutibile il resto del cast, davvero ben scelto e che non delude. Film ricco di inventiva da parte di un maestro del genere. Non bellissimo, ma più che valido.