Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Gestarsh99: Frugalmente economo nel bilancino delle spese il debutto al cinema del Maccio italico, lungi dal merendare coi petroselli da commedia tricolore. Alle prime armi col mondo adulto della celluloide, Macchia deframmenta il suo hard-disk televisivo di solecistici ritornelli e rettiliani figuri per satirizzare le maniacali ipocondrie perfettistiche e lo strafottente involgarimento scimpanzesco che stritolano a tenaglia l'omiciattolo qualunque dei giorni nostri. Anabolismo demenzial-distopico acerbamente situazionista ma comunque assai meno municipale delle odierne provincialate alla Miniero/Brizzi.
MEMORABILE: "Sai quella storia che usiamo solo il 20% del nostro cervello? Con questa lo usi solo il 2...%"; "T'ammazzo la teshta!".
Galbo: Film notevole, sottovalutato da pubblico e critica che ha avuto il merito di ritrarre in modo probabilmente veritiero il fenomeno naziskin; provocatoriamente il regista evita il solito clichè del violento ignorante ma fa interpretare a Norton un personaggio "pensante" con il quale il pubblico possa avere una qualche forma di empatia. Il limite del film è forse l'eccessivo schematismo della sceneggiatura, tanto da rendere poco credibile il ravvedimento del protagonista. Molto bravo come sempre Norton.
Gestarsh99: Tra sciacallaggio atomico e revisionismo storico. Il disastro nucleare di Fukushima drizza le orecchie letargiche al radiomostro per eccellenza e il contatore Geiger del box office riprende a crepitare sui big money sonanti. Per rendere meno ovvia la trama di questo rimpastino opportunistico, al putiferio catastrofico si accodano persino due pipistrellosauri simil-Cloverfield in vena di effusioni - anche sfruttando la fissa del regista per le copule extralarge - ma l'insulsaggine del concept e la carenza pretensiosa di spettacolo frustrano e innervosiscono oltre ogni immaginazione. Snobzilla.
MEMORABILE: Il tirannosaurico "mega-eroe" che si allontana all'orizzonte come l'Ethan Edwards di [f=243]Sentieri selvaggi[/f]...
Jandileida: Il genere thriller psicologico è quasi una sicurezza: nove volte su dieci ci si ritrova a guardare film senza capo né coda, con una trama che comincia a imbarcare acqua già dopo le prime pagaiate e con attori che in genere si aggirano per il film senza troppa convinzione. Questo lavoro del figlio d'arte Joffé non fa eccezione, con la sua storia improponibile condita da un tappetone musicale "di tensione" che parte già al minuto 2. Finita la visione si rimpiange di non avere la stessa patologia della Kidman e poter così dimenticare in fretta il tutto.
Galbo: Relativamente poco conosciuto rispetto ad altri personaggi Marvel, il dr. Strange trova degna consacrazione nel film di Scott Derrickson. Il regista realizza un buon “film pop”, che coniuga perfettamente azione, ironia e caratterizzazione iconica del personaggio principale e dell' “alopecica” Swinton, e meno per la verità dell’antagonista Mikkelsen. Parte del merito della riuscita del film è da attribuire al carismatico protagonista Benedict Cumberbatch, che pare nato per il personaggio del neurochirurgo dal lato oscuro. Due ore di divertimento con efetti speciali davvero speciali.
Pigro: Industriale tedesco si prodiga per salvare gli ebrei durante la Shoah, impiegandoli nelle sue fabbriche. La storia è già potente di per sé: la straordinaria sapienza cinematografica di Spielberg, sostenuta da una forte passione per la vicenda, fa il resto. Il film è monumentale, soprattutto nel suo valore etico e riesce a comunicare intensamente anche attraverso la scelta del bianco e nero “sporcato” da pochi tocchi di colore altamente simbolici e commoventi. Strepitosi Liam Neeson, Ralph Fiennes e Ben Kinglsey. Numerose le scene mozzafiato.
Ronax: Tipico esempio di erotismo transalpino primi anni '70 (con una modesta partecipazione italiana): immagini levigate e patinate, fotografia soffusa che avvolge il tutto nel sogno, simbolismi barocchi, atmosfere decadenti, dialoghi letterari, rituali erotici che rimandano ai vari De Sade, Bataille e compagnia bella. E i Carmina Burana che dovrebbero nobilitare il tutto. Un tutto abbastanza finto e pretestuoso, anche se non mancano squarci di una certa suggestione visiva. Abbastanza spinte le scene erotiche per gli schermi italici del 1974.
MEMORABILE: I preparativi del duello, la festa finale, le folle dei mendicanti e dei paria che assediano i nobili gaudenti.
Faggi: Per gli adoratori della Birkin (io lo sono) è imperdibile. Bella e languida, seminuda e splendente, una gioia per gli occhi. Detto questo la pellicola ha una sua dignità d'insieme ma potrebbe non convincere. C'è qualche lambiccamento di cervello di troppo, forse. Ma si lascia guardare e il finale ha le sue ragioni (estreme).
Faggi: Spionaggio e fantascienza in un film ideale per un pomeriggio di pioggia, con tè nero e biscotti allo zenzero: un intrattenimento al contempo svagante e vagamente filosofico. Squisitamente assurdo e immaginifico è l'ingrediente fantascientifico, vivace e con movenze da thriller la materia spionistica: insieme danzano la giga su suggestioni di enigmi e paradossi identitari, con accenti melanconici di mostrificazione che sarebbero piaciuti ai surrealisti. La parte finale è emotivamente e diegeticamente contorsionista, ma è facile stare al gioco.
Manowar79: Tarda incursione di Martino nel bis a 360°, che tenta di giustificare un raccordo tra il mondo postapocalittico di 2019 e lo scenario esotico del primo film sugli Uomini pesce (cui si collega in modo forzato ed instabile). Il risultato è disastroso da qualunque angolazione lo si valuti, salvo i primi, pirotecnici minuti che riportano sullo schermo il genere postatomico con coraggioso anacronismo. Buona parte del film è rattoppata con insert provenienti da ogni dove. L'appariscente Badescu è l'antitesi dell'attrice. Inguardabile.