Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Caesars: Elegante la messa in scena di Zeffirelli e buone le interpretazioni dei protagonisti, in particolare quella della Gaisbourg. Sostanzialmente questo adattamento del romanzo di Charlotte Bronte può dirsi riuscito, anche se risente di un po' di pesantezza generale che lascia trapelare qualche momento di noia. Comunque il regista conferma di riuscire a dare il meglio quando ha a che fare con ambientazioni "storiche" in costume. Quasi buono.
Reeves: Ottimo peplum diretto da De Martino e ben interpretato da due cattivi "da urlo" come Dominici e Anchoriz. L'elemento fantastico è garantito da una Medusa assai diversa da quella tramandata dall'iconografia mitologica. Colpisce soprattutto il senso di ritmo che De Martino riesce a imporre in un film girato in Spagna in cui i protagonisti principali sono la Medusa e un mostro antidiluviano creato nientemeno che da Carlo Rambaldi. Bellissima la miss Italia Anna Ranalli, un'Andromeda da ricordare.
MEMORABILE: "Sono solo una donna e capisco di aver sbagliato tutto": Andromeda non è certo una protofemminista...
B. Legnani: Commediola che parte neppure male, ma che cala progressivamente col trascorrere del tempo, sfilacciando una trama debole, tenuta occasionalmente in piedi dalla bravura degli interpreti, fra i quali spiccano Fabrizi e la Vitti, che però nulla possono contro la debolezza della soluzione finale. Nei ruoli di contorno Alberto Sorrentino muto, e Marisa Traversi in una delle sue tante interpretazioni di donna facile.
Ryo: Ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto, diventa un'opera di grande spessore sociale. L'irresistibile carisma di Nino Manfredi ci accompagna per tutto il film fra battute ironiche e momenti di profonda riflessione. Tutto il cast è brillante e spiccano, oltre a Manfredi, i bravissimi Ghiani, Gullotta e Rudolph Walker. Attuale come oggi, una bella resa sul problema dell'emigrazione e i razzisti luoghi comuni. Delizioso.
MEMORABILE: "Non è questione di essere neri o bianchi. È questione di essere stronzi. Se eri blu eri stronzo uguale!"
Mco: La cultura si afferma come cristallizzazione di un momentum anche a distanza di tempo. Se si tengono in considerazione queste premesse si può cogliere l'essenza di film come questi, atti a portare alla ribalta personaggi popolari che appartangono a un piccolo ma significativo universo, consci del fatto che talvolta anche una meteora può allietare nella sua brevitas. Vernia è brillante e separa due personaggi per non tediare oltremodo con i suoi refrain "zelighiani" e riesce a costruire un prodotto meno sciocco di quanto sembri. Spensierato.
MEMORABILE: Il colloquio per entrare nel Corpo della Finanza, degno dei migliori "Pierino".
Cotola: Divertente spaghetti-western dall’aria scanzonata che scorre via abbastanza veloce e gradevole nonostante da un punto di vista della sceneggiatura non presenti troppe sorprese, fatta eccezione per il ben finale che è sicuramente più cupo e pessimista per la media del genere e visto il tono assunto dal film fino a quel momento. La regia è più che decente, gli attori pure ed anche abbastanza simpatici. Credo che gli amanti del genere non ne rimarranno delusi. E anche gli spettatori “normali”.
Ultimo: Non siamo ai livelli del periodo di Hong Kong, ma John Woo è ancora in grado di realizzare film d'azione di qualità: questa pellicola ne è un esempio. Le sparatorie sono ben eseguite, la vicenda si sviluppa bene e i due attori protagonisti, Travolta e Slater, sono perfettamente in parte, con il primo di poco superiore. Pecca un po' nel finale, ma rimane un film notevole.
B. Legnani: Sorprendente ed originale. Con la progettazione della rapina in banca (che richiama un altro personaggio di Volonté) il film prende una piega inaspettata, che lo schiude ad una seconda parte in virtù della quale si evita la trappola del temuto manicheismo, si avvince l'attenzione dello spettatore e ci si avvia verso un'affascinante resa dei conti. Il contesto e il potere rendono "cattivi" i "candidi": questo il messaggio principale, cui se ne affiancano altri, da riferire ad altri personaggi, fra i quali l'ottimo Berger. Ben diretto, ben recitato, ben fotografato (tinte pastello, con dominio del marrone chiaro). Frequente l'uso dell'ellissi narrativa.
MEMORABILE: La voce fuori campo di Volonté lega la progettazione alla realizzazione del "colpo".
B. Legnani: Operina che colpisce chi non conosceva i Gatti, ma dalla quale, chi già bene li conosceva, si attendeva un poco di più. Film disuguale, ma con qualche momento esilarante. Il film in cui i Gatti fanno le comparse ha lo straordinario titolo "La dottoressa del distretto / ogni sera ci ha il vizietto / di portarsi gli alpini a letto". Il Papa, vedendo i Gatti per tv, fra una risata e l'altra dice "Gaudeamus! Gaudeamus!" Ci sono Lauzi, Bologna, Jimmy il Fenomeno...
MEMORABILE: Il citato titolo del film con Orchidea.
Daniela: Lui è un insegnante di letteratura, lei di arti figurative. Entrambi sanno coinvolgere i loro studenti nelle rispettive materie, di cui sostengono la superiorità. All'inizio son scintille, ma forse con l'amore potranno superare i loro guai... Schepisi sa il mestiere, i protagonisti si impegnano, la sceneggiatura tenta di mettere in ballo argomenti meno banali del solito tira e molla sentimentale, però la storia scivola via senza coinvolgere né appassionare e la sfida scolastica fra parole e immagini appare piuttosto pretestuosa. Film fiacco.
Rambo90: Western d'impianto classico, che sembra ricordare Il cavaliere della valle solitaria, drammatico ma senza fronzoli, con una trama asciutta che porta dritta alla vendetta. La messa in scena è buona, così come la fotografia, tanto che sembra di assistere a un film del periodo d'oro del genere. Le performance dei Sutherland sono perfette: padre e figlio anche nel film, mostrano sintonia e calzano a pennello i rispettivi ruoli. Gran sparatoria finale. Notevole, soprattutto per i fan del genere.
Pigro: Una Mary Poppins in versione killer: è la governante che risolve così i problemi della famiglia, riportando la felicità. Idea modesta, che non riesce a far mai decollare quel po' di sano humor nero che pretende di avere. Scialba la storia (che inizia a carburare solo verso la fine, al momento della rivelazione sulla vera identità della vecchietta), tiepida la regia con un ritmo fiacco che perde colpi, loffi perfino gli attori che pure sarebbero bravi e che devono vedersela con personaggi inconsistenti. Non si ride proprio mai. Insipido.
Gestarsh99: Pur se cinematograficamente riciclato in molteplici occasioni, l'espediente quantistico-nicciano dell'eterno ritorno "circoscritto" è sempre un bel crogiolo di spettacolare suspense cardiocinetica nonchè di prodigo arrovellamento cerebrale, sia per chi è al di là, sia per chi è al di qua dello schermo. In questa circostanza, la struttura replicativa di Ricomincio da capo incorpora i lineamenti thriller/fantascientifici di un Source code per gettarli in pasto alla tagliola cruenta de Le morti di Ian stone. Al timone della barca c'è Tom Cruise e naufragar gli è dolce in questo mare di Déjà vu.
MEMORABILE: L'imbarazzantissimo arrampicamento sugli specchi di Cruise all'inattesa comunica del suo irrevocabile arruolamento in battaglia...
Galbo: Difficile giudicare un film su un personaggio ampiamente sfruttato dal cinema. La storia di Superman trova nuova linfa nel film di Zack Snyder, il cui pregio principale è quello di tentare nuove vie narrative e di impiegare un cast di tutto rispetto, a partire da un credibile protagonista. Peccato che la regia non dimostri una grande personalità e la sceneggiatura non sia adeguatamente sviluppata. Rimane uno spettacolo tecnicamente di tutto rispetto, meritevole di visione.
Markus: Il dispiego di grandi nomi del cinema quali Robert De Niro e Sigourney Weaver e il genere sempreverde del "cinema soprannaturale" sono stati a mio avviso male utilizzati da Cortés, che presenta una vicenda povera d'idee allungata all'infinito senza sforzarsi di dare un tocco personale a una storia già vista in mille altri film. Dialoghi banali e situazioni davvero poco credibili (camuffati in una confezione di lusso) complessivamente irritano. Una certa cura nella fotografia scagiona la pellicola dall'infamia dell'inaccettabile vaccata.
Piero68: Un ottimo film sulla tragedia dell'Olocausto. Questa volta si sfrutta un taglio diverso e la cosa convince. Attraverso la ricerca di una bambina al tempo dei fatti, una storia molto umana fatta di sentimenti veri e senza l'applicazione di una fuorviante retorica. È il semplice racconto di una storia. Una di quelle che chi come ma ha quasi 50 anni avrà sentito raccontare dai genitori o dai nonni che quelle tragedie le hanno vissute davvero. Bravo il cast e ottime le caratterizzazioni. Finale da antologia con un cammeo di Aidan Quinn strepitoso.
MEMORABILE: "E tu cosa avresti fatto se fossi stato lì?" (A Parigi durante il rastrellamento) "Avrei seguito l'evento per televisione come per la guerra in Iraq".
Pigro: Le lacrime nella vita degli umani, il limbo spaesante della consapevolezza della data della morte, le risate beffarde rivolte a un dio cattivo e volgare, il senso profondo di una salvezza che può venire solo dalle donne: la dea madre e la figlia di dio. Un frullato di emozioni concentrato in una giostra impazzita e genialoide, che frulla intuizioni narrative e visive, lasciando ammaliati e sbalorditi. Un grido di dolore e un’affermazione di pietas per la condizione umana nascosto in un caleidoscopio ludico e a tratti grottesco.
Galbo: Dopo il buon Terapia e pallottole (originale nello spunto e girato con i giusti ritmi della commedia avvalendosi di una buona sceneggiatura) questo sequel è chiaramente girato per motivi "alimentari"; il film non fa che riproporre (giusto variandole leggermente) le situazioni e i personaggi del primo capitolo e l'indubbia simpatia degli interpreti (più Crystal di De Niro) non basta a salvare il film da una noiosa deriva.
Daidae: Ottima commedia con Paolo Villaggio. Primo film dopo gli sketch del cabaret, con il protagonista che tratteggia un personaggio lontano anni luce dalla macchietta fantozziana alla quale siamo abituati. All'apparenza onesto, è in realtà intenzionato a passare su tutti e tutto pur di avanzare di carriera. Ottima la recitazione di Villaggio, bene il resto del cast, commedia da riscoprire.
B. Legnani: La regìa di Borowczyk era "inquietante" nel bellissimo La Bestia, non solo per la presenza di scene scabrose, perché si intuiva qualcosa di "non normale" anche quando la situazione era svincolata dal torbido. La controprova è in questo film, nel quale il regista prende la protagonista di una vicenda popolare e la sballotta lungo i tornanti e i tormenti della vita, con una maestrìa registica impressionante. Attori eccellenti. Molto notevole.
Markus: La città di Chicago, almeno per il cinema poliziesco/noir d'antan, era terra di gangster; ecco quindi l'ennesimo film incentrato sull'argomento con il ruolo-chiave di una donna più avvezza alla criminalità che alle faccende di casa. L'opera di Woodruff scorre via ma non lascia il segno, in quanto la vicenda non spicca mai il volo come si converrebbe e quei pochi momenti di tensione sono smorzati da alcune virate da commedia sentimentale. Resta in ogni caso la bella ed elegante estetica di quegli anni.