Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Kanon: Rien a faire. Nulla può l'improbabile coppia di stelle cadenti Andrews-Mastroianni dinanzi a simili po(r)chade. Un prêt-à-porter dei clichés: l'italiano gran viveur, guicciardinesco latin lover (inde)fesso tra ma(s)chi(li)smo e mammismo e l'inglesina self control, pragmatica ed algida da tè delle cinque. Svaporata farsetta di trombati che finiranno... ci siam capiti. Sullo sfondo aleggia una torre Eiffel che assume - alla luce di tutto questo - inquietanti simbolismi fallocratici. Champagne annacquato. Prosit!
MEMORABILE: Mastroianni che spara un rutto in faccia alla Andrews.
Rambo90: Robusto film bellico come se ne facevano una volta: messa in scena grandiosa, scene di battaglia realistiche e spettacolari, grande colonna sonora. Seppure un po' lungo il non annoia, anzi avvince, anche grazie alle belle interpretazioni di un cast particolarmente ricco: Shaw è un nazista maniaco credibilissimo, Savalas regala qualche momento ironico, Fonda e Ryan di classe come sempre. Da non perdere.
Gestarsh99: Impressionante come il vecchio Eastwood non ne stia sbagliando più una, in questi ultimi 10 anni. La sua cifra stilistica improntata al classicismo più scorrevole e sobrio, le figure e gli argomenti trattati riescono a mettere lo spettatore sempre a suo agio. Di nuovo un personaggio razzista, solitario, scontroso, misantropo, insoddisfatto del modello odierno di famiglia e poco fiducioso nella validità delle soluzioni prospettate dalla chiesa; nuovamente i temi dell'adolescenza difficile, del riscatto da un rimorso oscuro e mai elaborato, della scelta volontaria della propria morte; di nuovo un film dolorosamente anti-moderno.
MEMORABILE: Le continue smorfie di disprezzo di Eastwood.
Pigro: Ragni diventati giganti per colpa della radioattività invadono una cittadina americana seminando la distruzione. Divertito omaggio ai b-movie degli anni 50 con improbabili insettoni in libera uscita, il film cerca di riprendere quel clima e contemporaneamente lo rilegge ironicamente, immergendosi in un frullato di fantascienza, terrore, splatter e comicità. Il mix non riesce perfettamente, nonostante la partecipata adesione degli attori e il rigore folle della storia, ma regala qua e là qualche spunto simpatico.
Buiomega71: Spacciato come sequel di Histoire d'O, in realtà è una nuova versione tratta dal romanzo della Reage. Purtroppo sono lontane anni luce le raffinatezze bdsm di Jaeckin e le perversioni in salsa kitsh di Rochat. Patinato, indolore, incolore, fiacco, sembra un prodotto sfornato da Playboy, con pessima fotografia flou e una regia paratelevisiva. Non bastano alcune scudisciate, atmosfere sadomasochistiche e una parata di splendide modelle ignude per sollevare questo inutile "remake" dalla noia e dalla mediocrità. Plastico sesso soft da seconda serata.
MEMORABILE: Il castello di Sir Stephen; Le prodezze lesbo; La bellezza e il fondo schiena della Ciardi; Le frustate con atmosfere da horror di serie Z.
Galbo: I registi hanno il merito di rendere bene il clima “settantiano” pervaso da una discriminazione sportiva nei confronti degli atleti di sesso femminile, portando alla notorietà una vicenda non conosciutissima, se non dagli estimatori dello sport in questione. I due attori sono credibili e il film, anche nelle sequenze sportive, ben realizzato. Peccato che i caratteri dei personaggi vengano resi in modo troppo stereotipato e il film scorra in modo prevedibile, senza momenti di grande personalità.
Galbo: Bravo musicista, Holland ha sempre sacrificato il proprio talento a causa delle necessità economiche ma è stato molto amato dai suoi studenti. Fa parte della nobile categoria dei film pedagogici (il cui esempio più illustre rimane L'attimo fuggente) questo diretto da Stephen Herek. Personaggi monodimensionali e sceneggiatura furbamente "tarata" sulla commozione dello spettatore. Eppure si fa vedere grazie alla performance di un Richard Dreyfuss in grande forma e alla bella colonna sonora. Finale d'effetto.
Rambo90: Un ex crociato difende un bambino cinese, futuro imperatore e la sorella dalla ferocia del fratello più grande. Un film che vorrebbe essere epico ma fallisce sotto tutti i punti di vista. La storia è banale e il ritmo troppo lento, la regia dell'esordiente Powell riesce bene nei combattimenti ma scade nei dialoghi e nella messa in scena generale. La recitazione è il colpo di grazia: se Christensen se la cavicchia, Cage esagera con smorfie e urli, rendendo ridicola ogni sua inquadratura. Evitabile.
Gestarsh99: Ultimo bagliore del crepuscolo per Dirty Harry, giunto al terminal della sua marcia bonificante sul pantano delinquenziale di San Francisco. Pistolettate in pieno viso e micro-machines esplosive in questo epilogo autoironico e metacinematograficamente engagé: accattivante nell'appiccar fuochi polemici contro la mediatizzazione della violenza al cinema e in tv; godibilmente spregiudicato nell'arpionar mentecattaggini interattive di un doppelganger a vizi privati e pubbliche manie di divi e primedonne dell'horror-stardom. Impareggiabile il cabotinage di Carrey nel videoclippaccio rock.
MEMORABILE: L'esagitato inseguimento tra l'auto civetta di Callaghan e la mini-Corvette radiocomandata; Il videoclip "esorcistico-guns&rosian-alicecooperiano"...
Caesars: Il film può vantare una cura formale veramente notevole e una prova attoriale molto buona (a mio giudizio Mara una spanna sopra Blanchett, anche aiutata dal ruolo). Purtroppo però il resto non viaggia allo stesso livello, a cominciare da una sceneggiatura non eccessivamente intrigante (tratta da un romanzo della grande Highsmith) e ritmi eccessivamente lenti (una mezz'oretta in meno avrebbe giovato). Insomma, un discreto film a cui manca qualcosa per diventare buono.
Galbo: Film di Ang Lee dedicato all'incomunicabilità nei rapporti familiari. Ambientato in un gelido inverno in una cittadina del Connecticut, ha per protagonista una famiglia della borghesia benestante in cui si assiste ad un progressivo deterioramento dei rapporti e nel quale la tempesa del titolo avrà un valore catartico. Tratto da un romanzo dell'autore Ricky Moody, il film ha una buona sceneggiatura con dialoghi spesso taglienti ma crudelmente efficaci ed è interpretato, quasi come una piece teatrale da un gruppo di ottimi attori tra cui Kline.
Caesars: Anche se penso che ogni film di Cronenberg meriti di essere visto, devo dire che questa sua ultima fatica non convince troppo. Il regista canadese vuol fornirci un quadro dissacratorio dello star system hollywoodiano, ma lo fa senza grande inventiva, affidandosi a una sceneggiatura abbastanza debole. Gli attori funzionano bene e in parte risollevano il risultato finale.
Homesick: Pur molto al di sotto degli esiti raggiunti con le atmosfere allusive e inquietanti de Il bacio della pantera – qui affievolite dalla tendenza al melodrammatico -, la premiata ditta Lewton-Toruneur continua ad esplorare il lato oscuro della realtà, che si manifesta nel dualismo tra ragione e superstizione e tra bellezza e corruzione dell’animo. La fotografia fonde luci ed ombre con rara maestria, dipingendo sequenze memorabili come l’incontro con la catatonica nella torre, la camminata notturna, l’epifania dello zombie nero e tutto il rituale voodoo.
MEMORABILE: La camminata notturna con la donna catatonica; Il rituale con la bambolina voodoo.
Caesars: All'epoca un film che "rompeva" col cinema classico (probabilmente per la prima volta un personaggio si volta verso la macchina da presa per parlare col pubblico), visto oggi però non ha più l'effetto dirompente di allora. Godard mostra di saper muovere molto bene la mdp, Belmondo recita benissimo e Jean Seberg è veramente splendida, ma la trama non entusiasma e certi sperimentalismi sembrano un po' fini a se stessi. Più importante che bello, merita comunque la visione. **!