Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Galbo: Nel film viene raccontata la giornata di una redazione di un quotidiano newyorchese con le vicende umane e professionali di giornalisti e redattori che si intrecciano tra loro. Realizzato dal regista Ron Howard che mostra una certa abilità nel coordinare il lavoro di un cast molto nutrito come nel precedente Parenti, amici e tanti guai. Questo grazie alla buona sceneggiatura che interseca abilmente diversi piani narrativi e al buon lavoro degli attori tra cui spiccano Michael Keaton e Glenn Close.
Grada: Trama evanescente ma soprattutto sceneggiatura scadente: non si ride né ci si commuove quando si dovrebbe, né tantomeno si colgono occasioni per riflettere. Gli attori sanno quasi tutti ben recitare, ma i personaggi mancano di spessore e più di una volta, dato anche il tema che in tal senso si presta (pulsioni, amori e saggezza della terza età), si riducono a macchiette.
MEMORABILE: La rappresentazione del colore locale a Mumbay; Il matrimonio finale indiano (anche se non certo una novità).
Galbo: Tra i pochi film dedicati alla per molti poco affascinante città di Los Angeles, Pazzi a Beverly Hills è un vero e proprio atto d’amore nei confronti di questa metropoli sceneggiato ed interpretato dal comico americano Steve Martin. Il film che si concentra su alcuni bizzarri personaggi che popolano la città californiana è piuttosto divertente anche se l’umorismo (forse a causa del doppiaggio italiano) non graffia come dovrebbe e a tratti appare quasi un esercizio di stile.
Daniela: Sulla falsariga di Chaplin, anche Chabrol, in collaborazione con Françoise Sagan sceneggiatrice per l'occasione, trasforma la vicenda di cronaca nera in un apologo che mette a confronto l'omicidio al dettaglio, condannato, con il massacro di massa benedetto. Rispetto all'ironico Verdoux, che uccide per mantenere le persone a lui care, il suo Landru è però più cinico: agisce anch'egli per denaro, ma per rispetto convenzionale del suo ruolo sociale e non per l'affetto verso moglie e figli. Scenografia deliziosa, Denner eccezionale nella sua mimica impettita da glaciale seduttore seriale.
MEMORABILE: Gli arredi ed i colori della villa al mare, cangianti a seconda delle ospiti femminili in essa accolte prima di essere eliminate (fuori campo)
Stefania: In un film di cassetta, basato sull'appeal commerciale dei due divi protagonisti, il massimo che si può fare è inserire, quasi surrettiziamente, piccoli tocchi di originalità su un canovaccio altamente prevedibile. I fan della Houston e di Costner non vogliono essere spiazzati, vogliono pensare che, quella storia, potrebbe averla scritta anche uno di loro. E infatti è così! Diverso il capitolo regia: mi pare professionale, con buone ricostruzioni di ambienti hollywoodiani. Divertenti gli scambi di battute acide, all'inizio, tra Frank e Rachel.
MEMORABILE: La nuova missione di Frank "dopo Rachel" è proteggere un cardinale in viaggio apostolico: e questo sì che sarebbe stato un bel film!
Hackett: Western di vendetta abbastanza lineare, dove trama e personaggi sono prevedibili e rispondono ai classici canoni del genere, in particolare del western crepuscolare post anni '90. A parte questo il film è godibile e mescola l'efferata sequela di omicidi (quasi slasher) a immagini ottimamente fotografate e a una colonna sonore moderna che stridendo affascina. Non male.
Gestarsh99: Opera complessissima e con una quantità di implicazioni culturali, sociologiche, antropologiche, filosofiche ed ideologiche impressionante. Tra cloni squadristi ed improvvisati di Batman (con tanto di pancetta) ed il caos delinquenziale di Gotham City, emerge, come un ratto di fogna, il personaggio sulfureo e grottesco del Joker, arcignamente interpretato dal compianto Ledger (antieroe al pari del Brandon Lee di The Crow). Il Batman di Bale si fa ancora più problematico in linea col tenore dell'opera. Nolan ipertecnico in un mancato capolavoro.
Rambo90: Dopo anni di gestazione, finalmente il quarto capitolo di Jurassic Park ha visto la luce, ed è divertente quanto basta. Trevorrow è riuscito a creare uno spettacolo di puro intrattenimento, non esente da difetti (manca vera tensione, il digitale rende i dinosauri troppo "finti") ma che garantisce pura evasione. Il ritmo è a mille, lo scontro finale tra vari dinosauri è spettacolare e la colonna sonora epica come in passato. Pratt se la cava, la Howard è alla sua apparizione migliore, D'Onofrio ottimo. Giocattolo che funziona.
Galbo: Il titolo del film si riferisce alle precarie condizioni economiche e sociali dei tempi in cui viviamo e al contesto in cui agiscono i protagonisti, almeno fino ad un inaspettato colpo di fortuna. Il regista gioca la mano della commedia surreale ma il film che è gradevole nel disegno dei caratteri è limitato da una storia astrusa e da personaggi poco accattivanti, in primis quello interpretato da Turturro. Molto curata la fotografia.
Gestarsh99: Nolan torna a manipolare lo spazio (il palco) ed il tempo (fine '800) con un thriller sopraffino, elegante, magistrale, profuso di abbagliante fantascienza romantica; un edificio di astuzie e apparenze dalla struttura complessa, articolatissima, ma sempre rigorosamente inquadrabile e mai troppo ermetica. Non è solo un film sull'arte illusoria della magia e quindi del Cinema in generale ma anche un romanzo visivo sull'inganno del doppio, sull'incessante ribaltamento dei punti di vista e dei ruoli, su un maniacale antagonismo di ingegni, invidie e scorrettezze volti a un unico scopo. Il prestigio.
MEMORABILE: La macchina dei fulmini progettata da Nikola Tesla (interpretato nel film da David Bowie).
Saintgifts: Thriller politico che vuole catturare lo spettatore e farlo entrare nel clima di disperazione dei due protagonisti, marito e moglie con piccola prole. In questo riesce benissimo: merito della regia, degli interpreti e di una fotografia che ben si adatta all'ambiente politico corrotto e sanguinario. Ma è anche, forse non volutamente, un ritratto di due nazioni, Messico e Inghilterra. Certo non un ritratto assoluto, i corrotti stanno da ambedue le parti (i corrotti sono in tutti i poteri), ma diversi sono i metodi e il Messico non ne esce bene.