Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
cliccando qui.
Rambo90: Non è malaccio, il tema della vendetta è abusatissimo nel western del periodo ma Squitieri azzecca il ritmo e qualche sequenza e non ci si annoia. È interessante soprattutto la mania del protagonista di prendere gli scalpi agli indiani, così come il trabocchetto finale in cui cade il cattivo. Le sparatorie sono un po' confuse, anche alcune inquadrature ma non mi è dispiaciuto, anche per la presenza di un Zacharias particolarmente ispirato e di un Rassimov cattivo perfetto; mann invece è uno stoccafisso e Kinski appare pochino. Non male.
Cotola: Vista oggi, dal punto di vista narrativo la storia potrebbe sembrare piuttosto semplice e scontata (ma all'epoca non lo era affatto) ma quel che resta è di sicuro la bellissima regia di Daves: ha il coraggio di andare controcorrente e sa usare magistralmente il colore, riuscendo a girare un film che a distanza di tanti anni continua ad avvolgere lo spettatore ed a suscitare forti emozioni. Celeberrimo il tema musicale di Max Steiner. All'epoca suscitò grande scandalo ed ebbe uno straordinario successo commerciale.
Nicola81: Inutile spendere troppe parole per quello che non è soltanto il kolossal per antonomasia ma in assoluto uno dei film più famosi e (giustamente) premiati della storia del cinema. Talmente grandioso nella messa in scena e avvincente nella narrazione da non risultare neppure particolarmente noioso, sebbene una durata simile si faccia inevitabilmente sentire. Anche il messaggio evangelico è veicolato con notevole intelligenza (le fugaci apparizioni di Gesù). Ottima prova del cast, con Charlton Heston nel ruolo della vita.
MEMORABILE: Dire la battaglia navale e la corsa delle quadrighe sarà pure scontato, ma è proprio così...
Paulaster: Tre ragazzi puntano a diventare sceneggiatori. Mondiali di calcio che servono solo per l'allocazione storica e accenni a personaggi dell'epoca per prendere qualcuno in giro (De Michelis). Dei protagonisti il toscano è il meno peggio, ma è pur sempre il solito personaggio di Virzì. La parte migliore è la descrizione dei vecchi tromboni che non accettano il nuovo che avanza. Moralina finale sul ruolo dello spettatore e sul fatto che basterebbe osservare meglio la realtà. Nota per Roncato.
MEMORABILE: La Muti che alza la gonna; Le musiche di Rota in sottofondo; I soldi a Fellini.
Quando Tuppence Beresford (Scacchi) e suo marito vanno a trovare zia Ada all'ospizio, tra gli ospiti riconosciamo pure miss Marple (McEwan): c'è finita dentro anche lei, ci si chiede? No, è solo lì per far compagnia a una conoscente; ma intanto zia Ada muore e una sua amica, tale signora Lancaster, golosa di caramelle Polo, scompare a sua volta dall'ospizio perché qualcuno passa per portarla via. Coincidenza? Difficile... Così Tuppence, in attesa che suo marito torni da un viaggio di lavoro, racconta tutto a miss Murple e insieme a lei cerca di risolvere l'arcano, che riguarda soprattutto...Leggi tutto un misterioso quadro - regalato dalla Lancaster alla defunta Ada - dov'è dipinto un casolare di campagna. E' così che Tuppence e miss Marple partono alla ricerca del casolare dopo aver saputo da un esperto d'arte il nome della località ritratta. Giungeranno in un villaggio dove nessuno dice di aver mai visto quella casa ma dove sembrano celarsi segreti inconfessabili. Molti degli abitanti forse sanno molto più di quanto confessino alle due investigatrici. Anzi, va detto che è soprattutto Tuppence a portare avanti le indagini, con la Murple ferma in seconda linea a suggerire e condurre qualche blando interrogatorio i prima persona; ma anche lei ha piacere a lasciare il campo libero all'amica, vessata da un marito che la sottostima e invece donna dall'ingegno acuto. E' curioso sottolineare che il romanzo della Christie aveva come protagonista la coppia di investigatori Tommy & Tuppence (presenti in altri quattro romanzi della scrittrice), mentre per questa trasposizione video si è provveduto a inserire pure la Marple in modo da poter ascrivere l'episodio alla serie dedicata a quest'ultima. Sotto la regia dell'ungherese Peter Medak, che tutti ancora tendono a ricordare - almeno in campo horror - come il regista del riuscito CHANGELING, la storia si sviluppa fittissima di accadimenti come da tradizione, con la durata di un'ora e mezza che fatica a coprire con la necessaria distensione i complicati sviluppi della vicenda. Se infatti la prima parte pone le basi per un mistero che appare davvero intrigante (in special modo per lo studio del quadro che si scopre contraffatto e che sembra contenere molte informazioni nascoste), la seconda rischia di avvolgersi su se stessa con la comparsa di un gran numero di personaggi e la solita dose di ambiguità forzate che se in un romanzo possono essere lette con la dovuta attenzione, in un film rischiano costantemente di complicare l'insieme in modo eccessivo. Il talento di Medak emerge nel finale, degno di un autentico horror, girato in una notte rischiarata da lame di luce. Troppo tardi, però... La milanese Greta Scacchi, invecchiata ma ancora affascinante, provvede a una recitazione di livello che il resto del cast non sempre pare in grado di sostenere. Chiudi
Pumpkh75: La Hollywood dell’orrore si strafoga di Oriente: prima Sadako e Kajako, ora l’intera foresta di Aokigahara. Tra le fanciulle e questa fratta di fantasmi, però, passa però la stessa differenza che c'è tra una quercia e una frasca: la novità è svanita, fotocopie spiegazzate di jumpscares sono ovunque, si disossa anche Blair Witch Project ma invece della carne si tiene la carcassa. Togliendo l’incipit e il finale (corretto, ma anche lui fagocitato dalla bulimia mainstream), il resto abbandona per sempre la memoria la mattina dopo. Futile.
Caesars: Prodotto che sfrutta la notorietà di John Travolta e il successo del telefilm "Happy days" per sfornare la solita storiellina ambientata negli anni '50. Il film risulta comunque gradevole, per chi non ha grosse pretese, grazie ai numeri musicali ben coreografati, alla bravura di Travolta e alla bellezza di Olivia Newton-John. Sicuramente non è imperdibile.
Gestarsh99: Orsi e ri-morsi storici. Con tanto di dentatura e artigli tirati a lucido per la ghiotta rentrée, l'ingordo plantìgrado rugliante rispunta a sorpresa sui cineschermi mondiali obbedendo a ciò che Madre Sceneggia(N)atura gli comanda: turbare l'allegra gitarella escursionistica di due improvvidi campeggiatori mal equipaggiati (tanto di nécessaire d'emergenza quanto di pratico buonsenso). Il selvaggio palcoscenico ontariense è il set ottimale per quest'horror survivalistico dalle ingannevoli ombreggiature thriller, che pur nel risaputo evolversi tiene sulla corda ogni equilibrismo della suspense.
MEMORABILE: Lo squartamento ultragore del (mancato) promesso sposo della bionda protagonista...
Undying: Ultimi giorni di vita di uno spietato e sadico imperatore: tra una lunga sequela di degenerazioni sessuali e diaboliche esecuzioni. Sulla scia del più celebre Caligola brassiano (dal regista erotico abbandonato in fase di editing e diventato quindi Gore Vidal's Caligola) Mattei dirige il secondo film di un duetto (l'altro è Caligola e Messalina) pressoché realizzato con il medesimo cast tecnico artistico. Ottenendo, sul piano sleazy (ma non solo), un risultato praticamente identico al predecessore.
Ryo: Film cult anni 80 che di buono ha solo una fantastica colonna sonora e le bellissime performance di ballo.Banale e mediocre nella storia, anche se il messaggio è giusto. La recitazione è discreta. Un classico degli anni 80 che tuttavia non affascina come tanti altri film per adolescenti di questo periodo. Non terribile, ma abbastanza sopravvalutato sì.
Von Leppe: Franco in questo film riesce a creare l'atmosfera settecentesca e surreale dei romanzi del marchese De Sade, utilizzando tra le scenografie anche le architetture di Antoni Gaudí. Certo la trama è edulcorata rispetto all'opera scritta (specie nel finale, totalmente diverso), ma il risultato non è male. Buona l'idea di mostrare De Sade in prigione che scrive la storia, interpretato da Klaus Kinski. Notevole pure il resto del cast (la giovane Romina Power non è bravissima ma va bene nella parte).
Pigro: Frammenti di ricordi dalla Rimini degli Anni Trenta, filtrati attraverso lo sguardo trasognato di un adolescente ancora un po' infantile e la tipica fantasia ruspante romagnola. Il film "autobiografico" di Fellini è una gioia dello spirito, capace di trasformarsi da memoria privata a patrimonio di tutti, grazie agli episodi quasi archetipici che lo compongono: dalla tabaccaia tettona all'arrivo del Rex, senza dimenticare l'allampanata apparizione dello "zio" Ciccio Ingrassia. Un film oniricamente vitale e poetico, con una musica leggendaria.
Giùan: A Venezia, prostituta d'alto bordo francese e ragazzotto italiano vorrebbero “mettere in mezzo” una giovane ereditiera americana gravemente malata. Chi ama James vi ritroverà ahimè solo un esangue “sondaggio” per tradurre in immagini la crudele estetica del romanzo. Constatata l'impossibilità di rappresentare l'intreccio intellettuale jamesiano e il confronto culturale insito in esso, Jacquot alterna plein air lagunari, interni parigini e inquadrature in cui a un cast pur di buona qualità è affidato l'improbo compito di “rivelare” ambiguità. Placido stenta.
MEMORABILE: L'eleganza "glaciale" della Sanda; Gli sguardi "malati" della Huppert.
Nando: Pellicola indubbiamente artigianale che scimmiottando, anche in maniera dignitosa, film notevoli, denuncia la pazzia di un capitano dell'esercito americano che pur di ottenere un briciolo di gloria invia i suoi uomini a morte certa. La ribellione di uno sconosciuto Prete, comunque adatto al ruolo (così come Marsina) metterà fine alla vergogna nonostante un brutto finale. Nel complesso non male.
Caesars: All'inizio pare anche discreto, ma presto il film si addormenta, rischio che corre anche lo spettatore nonostante una serie di nudi di Edwige Fenech in strepitosa forma fisica. Tognazzi regista si conferma assai inferiore al Tognazzi attore e ci propina un'insulsa storiella il cui tema dominante è la gelosia, sentimento che rovina la vita sia a chi la prova che a chi la subisce, condita con un po' di critica sociale. Si arriva a fatica alla soluzione finale del "mistero" dello sgabuzzino. Dimenticabile. *!