Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
cliccando qui.
Noodles: Le possibilità che il film fosse di una noia mortale erano alte; invece sorprende per la sua scorrevolezza e per il suo ritmo, cosa rara nelle pellicole del periodo, sempre così compassate. In più sono ottime le ambientazioni, sia gli interni che i paesaggi esterni. Non tutto gira per il verso giusto. Tony Curtis è bravo ma nei panni del duro non è molto credibile. Evitabili le due parti musicali, che tolgono ritmo al dramma. A parte questo, davvero una piacevole sorpresa.
Homesick: Spaccato di vita in un quartiere fiorentino nell'anno del consolidamento del regime fascista, reso con la vigorosa autenticità del neorealismo soprattutto nelle scene di violenza politica. Ben definite le caratterizzazioni dei vari personaggi, ritagliati da un gruppo di attori deciso e partecipe che include anche il futuro regista Giuliano Montaldo.
MEMORABILE: Il beneplacito del moribondo Alfredo (Montaldo) alla relazione tra la moglie (Lualdi) e l'amico (Tinti).
Giùan: Opera che conferma la straordinaria classe e la vena unica di Frears, cineasta capace di uno sguardo il cui regale disincanto non è mai disgiunto da un giudizio sferzante ma mai saccente sulle cose del mondo. Così in questa tragicommedia reprime tutte le banalità che si trincerano dietro i film "tratti da una storia vera", aderendo mimeticamente al punto di vista di una protagonista (superlativa Dench) che non ha bisogno di alzare i toni o muovere a compassione, ma la cui voglia di sapere è irremovibile come la sua fede (più laica che cristiana).
MEMORABILE: La trama del romanzetto d'appendice i cui dettagliati particolari Philomena ammannisce a Martin.
Galbo: Thriller ambientato tra i ghiacci dell'antartide e la cui vicenda è direttamente collegata ad avvenimenti svoltisi anni prima. Trama estremamente prevedibile e molti limiti nella caratterizzazione dei personaggi che appaiono assai stereotipati. Discreta l'ambientazione e buona qualche sequenza d'azione, specie quella del prefinale che mostra una lotta all'ultimo sangue tra i ghiacci polari.
Rambo90: Superiore alla trilogia originale grazie a uno sguardo meno caotico e più profondo all'universo dei mutanti protagonisti. Finalmente alcuni personaggi vengono caratterizzati a dovere (Xavier in particolare) e la storia è tutta incentrata su un unico fronte, rendendo più appassionante la visione. Kevin Bacon è il miglior cattivo della serie, tanto da rubare la scena ai pur carismatici protagonisti. Buoni gli effetti speciali; qualche incongruenza con quanto narrato nei flashback di Last stand.
Galbo: Nonostante le aparenze, un film che sta più dalla parte del fantasy (si veda anche il prologo) rispetto a quella dell'horror, non essendo peraltro nemmeno sufficientemente "spaventevole". Il tema è quello della scomparsa di un bambino che mette in crisi una coppia. Cage per una volta rende bene l'angoscia del padre (coadiuvato da una brava partner, Sarah Wayne Callies) e il film riesce a creare una sufficiente tensione, sebbene il finale sia piuttosto sbrigativo. Buona l'ambientazione. Discreto.
Giùan: La seconda prova da director di Affleck tanto guadagna in termini di controllo delle molteplici componenti dello "spettacolo" hollywoodiano (action incalzante; tenuta di certa resa drammatica dello script; apporti tecnici apprezzabili, vedi fotografia; armonizzazione delle interpretazioni), quanto pare perder sul piano di quella originalità ellittica, rozza ma sincera, che aveva contrassegnato Gone baby gone. Il riferimento pare restare il vecchio Clint (qui nella sua versione più "seriale" e meno personale). Bravo Renner, seducenti Rebecca Hall e la Lively.
MEMORABILE: La rapina iniziale; La scena "telefonata", ma resa molto drammatica dagli interpreti, dell'incontro al bar tra Affleck, Renner e la Hall.
Markus: Un gruppo di milanesissimi ragazzi figli della borghesia in vacanza a Vulcano (Eolie) sono i protagonisti, con i loro vulnerabili entusiasmi, di un racconto giovanilistico/balneare che anticipa alcuni temi che di lì a poco il nostro cinema sciorinerà negli esempi migliori. In questo Aliprandi è stato assai scaltro e anticipatore. Qualche leggerezza figlia degli anni Settanta (il “settantiano” nudismo, per esempio, appare fin troppo evidente come un pretesto in favore del pruriginoso). Ottime le musiche di Donaggio.
Disorder: Icona indiscussa del trash italico, si tratta del classico prodotto di nessuna pretesa, girato a costo zero per fruttare rapidamente il successo di un film o di un genere. Però, nonostante la sciatteria generale e l'improbabilità della trama (Quino avrà 16 anni e tiene in pugno una città, Anthony non sa nulla di karate ma diventa un campione in pochi giorni!), l'ho trovato ancora godibile e soprattutto divertente. Uno strano prodotto come in genere solo in Giappone o Taiwan se ne facevano. Insomma, un'occhiata gliela si può ancora dare!
MEMORABILE: "Ho visto con occhi di mente", "io insegnato te capire voci di piante, animali" e tutte le altre boiate del maestro Kimura!
Galbo: Giovane e anonimo compositore compie un immaginario viaggio nel tempo, incontrando numerose e affascinanti donzelle. Il film di René Clair è quasi un innocuo divertissement, in realtà un po' troppo zuccheroso e lezioso. Molto curato sul versante tecnico (canti, coreografie, scenografie e quant'altro), meno per la caratterizzazione dei personaggi e la storia. Gradevole ma inerte.