Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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B. Legnani: Assai deludente mega-produzione internazionale, che pare puntare più all'inserimento a forza di grandi nomi di varie nazionalità, anziché a dare linearità e logica alla vicenda, nella quale vediamo agenti dell'ONU che parlano di cose segrete ad alta voce nelle hall degli hotel ed altre sorprendenti amenità. Visto l'assunto serio, nessuna possibilità di auto-ironia alla Bond, ma siparietti umoristici che non funzionano. Veramente incredibile il finale in treno. Marshall e Howard sono due grandi attori, ma sono entrambi fuori parte da far paura.
MEMORABILE: L'apparizione della Hayworth (+ + +) e la scena con Wallach e Nazzari, che palesemente NON sono insieme sul set! (- - -)
B. Legnani: Ultimo film di De Sica. Sovente sbertucciato, a me è piaciuto. Bel film d’amore, con un inizio che è ancor più che pirandelliano. Perfetti i due protagonisti (per Kezich Burton “pensa ad altro”, ma non mi pare), cast di contorno notevole (formidabili i tre medici – ci sono pure Vargas e l’Incontrera), ambientazioni splendide ma non pesanti. Esagerata la chiusura affidata alla Loren (qui Kezich ha ragione: “zacconeggia”). I due fratelli si amano ma, non a caso, si chiamano l’uno Cesare e l’altro Antonio. Si va dal 1908 al 1915.
Pigro: Apologo grottesco-satirico con finale umoristico-farsesco, tutto attorno a un esperto di cammelli che partecipa a un quiz tv. La prima parte, più ampia anche per il vasto orizzonte padano in cui è calata, stempera un'ispirazione ferreriana nelle iperboli caricaturali di cabarettisti su cui spicca un istrionesco Abatantuono. La seconda, tutta concentrata in un vagone, attinge alla tradizione dello sketch da commedia. Molte battute o situazioni buffe, anche se si ride poco: 10-20 anni prima sarebbe stato un film magnifico, ora sa di ingiallito.
Gabrius79: Una pochade simpatica che però con lo scorrere del tempo si presta a gag e situazioni banalotte e in alcuni casi vicine allo stile slapstick. Dorelli e la Bouchet adattissimi e simpatici nei loro ruoli quasi scritti su misura per loro. Qualche momento pruriginoso (anche grazie a una sfilata di tette sul finale) viene innestato nel corso della pellicola. Gradevoli Bagno e la Vazzoler proprietari della baita in montagna.
Gabrius79: Commediola scolastica ambientata negli anni sessanta piuttosto insipida e poverissima di idee. Le gag sono quasi sempre prive di nerbo e gli attori deludono decisamente. Unica, dimenticabile volta di Angelo Maggi protagonista (sarà riscattato da Sapore di mare). Piacevole la presenza di una giovane Elena Sofia Ricci. Barra, la Schiavone e Vignali sprecati.
Miss Marple non c'entrava nulla, nel romanzo della Christie da cui è tratto l'episodio ("Endless night", tradotto da noi col titolo poi utilizzato per quest'adattamento); tanto è vero che la prima riduzione per lo schermo, uscita in Italia come CHAMPAGNE PER DUE DOPO IL FUNERALE, non la prevedeva di certo. L'esigenza di prolungare la serie tuttavia ha portato a questa nuova forzatura e la Marple di Julia McKenzie si intromette nella vicenda come conoscente della coppia al centro della storia, quella formata dal bel...Leggi tutto Mike Rogers (Hughes, che funge anche da narratore) e dalla ricca Ellie (Vanderham), che se ne innamora acquistando il terreno su cui questi sognava di costruire una splendida casa con vista. A costruirla ci pensa un amico di lunga data di Mike, un architetto malato di tubercolosi il cui fratello era stato quasi salvato da Mike mentre stava affogando nell'acqua ghiacciata. Una prestazione per sdebitarsi di quell'azione eroica; ma si capisce subito che la nuova, modernissima casa nel bosco non porta affatto bene alla coppia, proprio come aveva previsto una zingara del circondario che aveva letto la mano ai due. Ci vuole un bel po', tuttavia, prima che si verifichi il fatidico delitto, e in questo la storia si rivela molto insolita, nel panorama dei gialli firmati dalla Christie. Pochi sospetti, un numero limitato di personaggi e una vicenda che pare seguire la semplice storia della coppia protagonista, lui con una madre che sembra non stimarlo, lei fin troppo legata a un'amica dalla quale non sembra volersi staccare nemmeno al momento di sposarsi (col marito giustamente contrariato dall'idea di vedersela vivere in casa con loro). Se comunque il soggetto non era dei migliori (con una soluzione davvero troppo banale e pure scorretta nei confronti dello spettatore) e la sceneggiatura non brilla particolarmente, va rimarcata nella regia di David Moore un'eleganza nello stile non comune, unita a una capacità di rendere scorrevole e piacevole la narrazione. Buona la performance di Tom Hughes, intrisa di un maledettismo controllato che si sposa bene alla natura del personaggio; con tutta evidenza forzata la presenza della Marple, elemento estraneo all'ambiente di sfarzo e alta nobiltà in cui si muove l'episodio.Chiudi
Aborym: Solido western di serie B diretto dal grande Budd Boetticher e interpretato dall'eroe di guerra Audie Murphy, che nel film interpreta un fuorilegge redento, costretto suo malgrado a tornare a delinquere. Curioso il fatto che i buoni siano quasi tutti dei banditi: se non fosse per un finale tanto conciliante quanto improbabile, sembrerebbe quasi di trovarsi di fronte a una pellicola di un Sam Peckinpah o di un Arthur Penn, con diversi anni di anticipo.
B. Legnani: Sorprendente, notevole western (decisamente NON spaghetti western) dell’eclettico Giorgio Capitani, che dirige quattro bravissimi attori in una trama che, pur rifacendosi a un celebre film di Huston, ha una sua pienissima dignità autonoma. Film petroso e sabbioso, con caratteri levigati magnificamente, persino con molteplici riferimenti gay, che vanta pure un minuto finale, immoto ed impeccabile, in cui risalta la stima che gli uomini, pur se avversari fieri, e non da ieri, hanno verso chi la merita. I due anziani sono superlativi, ma pure i due giovani tengono botta. Da vedere.
Siska80: Cupo dramma figlio della morale puritana tipicamente Usa: il tradimento coniugale si paga a caro prezzo (infatti i due protagonisti vivono nel tormento dal primo istante in cui si mettono insieme). Buono il cast (anche se Gavin non sfodera un gran bagaglio espressivo), regia scorrevole, belle location. Struggente l'ultima telefonata di Paul a Rita.
Galbo: Dopo una prova non convincente come Malena, il regista siciliano torna con uno dei suoi film migliori riuscito in tutto, dall'ambientazione triestina alla storia di cupa disperazione su uno sfondo credibile (una moderna tratta delle bianche) ad ottimi interpreti (bravissima la Rappoport, ma anche Placido mefistotelico, la Gerini, Haber e gli altri) sottolineata dalle bellissime musiche di Morricone presenti in tutto il film ma mai invadenti. Uno dei migliori prodotti italiani degli ultimi anni.
Rambo90: Semplicemente perfetto. Spielberg è riuscito (e tante volte ci riuscirà in seguito) ad unire all'avventura e al brivido le emozioni di personaggi ben sfaccettati e perfettamente interpretati dal trio d'eccezione Shaw-Scheider-Dreyfuss. Stupenda la colonna sonora di John Williams, eccezionale tutta la parte in mare con i tre a caccia dello squalo (o con lo squalo a caccia dei tre?). Un capolavoro.
Daniela: Le persone morte a seguito di un misterioso "incidente" continuano ad aggirarsi sulla terra sotto forma di ologrammi che ripetono in loop i gesti abituali, senza poter avere contatti con i viventi. Ma 10 anni dopo l'evento... Come imbastire una multi-ghosts story originale e farla naufragare dirottandola verso i banali lidi degli amorazzi fra adolescenti cool, dark e tormentati, qui incrociati con una serial-killerata qualsiasi. Qualche sequenza buona ci sarebbe, almeno dal punto di vista visivo, ma prevale nettamente l'irritazione per l'occasione perduta. Thorne molto bella e molto fasulla.
Galbo: L'accoppiata Dick-Spielberg è ideale per un film di fantascienza. Questo però è qualcosa di diverso: sguardo angosciato (e angosciante) sul futuro (i precog) per nulla fantascientifico, anzi piuttosto credibile almeno nelle premesse (il controllo delle intenzioni) grazie ad un'ottima sceneggiatura e girato con il solito grande ritmo di cui Spielberg è capace; una delle migliori interpretazione di Tom Cruise; bravi anche Farrell e la Morton. Bella la fotografia desaturata.
Galbo: Qualche tempo dopo avere subito uno stupro, una giovane donna sposata scopre di essere incinta. Dramma a forti tinte diretto da Michele Placido che si rifà ad un testo teatrale risalente agli inizi del secolo scorso. Benché curato nella messa in scena, con il contributo di due attori protagonisti motivati e piuttosto efficaci, il film soffre il limite di una sceneggiatura piuttosto povera che non riesce ad attualizzare quanto dovrebbe un testo che pone interrogativi ormai obsoleti e fuori tempo e con dialoghi anacronistici. Arcaico.
Daniela: Una scienziata con sorella bonazza al seguito ha scoperto che sotto il Golfo del Messico c'è un enorme faglia vulcanica. Indovinate che succede quando una compagnia petrolifera senza scrupoli va a stuzzicare il can che dorme... Catastrofico dozzinale, mediocre sotto ogni aspetto, in cui l'unica cosa da salvare è l'umorismo, ovviamente involontario, di una partita di tennis dall'epilogo demenziale. In mezzo a un cast di anonimi spiace trovare Brad Dourif in una delle sue non rare prestazioni alimentari.
Galbo: Già protagonista di film e serie televisive, Pablo Escobar è il personaggio principale di una pellicola diretta dal regista del bellissimo I lunedì al sole. Il suo film sul narcotrafficante ne fornisce un ritratto incompleto e troppo sintetico, dall'impronta stilistica patinata, realizzato con professionalità e alcune scene d'impatto, ma nel complesso deludente anche per un'interpretazione di Bardem e della Cruz più caricaturale che sentita.
Galbo: Dopo ben tre film, arriva finalmente alla fine (per ora) l'esausta saga di Highlander. Lambert è ancora della partita ma il risultato è quello di un mediocre prodotto televisivo, segnato da interpretazioni svogliate (protagonisti in primis) e da una regia meno che mediocre. Riservato rigorosamente agli adepti della serie. Gli altri è meglio che rivedano il primo glorioso film.
B. Legnani: Terrificante commediaccia che vede coinvolto un grande caratterista come Ugo Bologna, nel consueto ruolo del riccastro milanese. Micidiale il personaggio di Don Backy (che ricorda Serafino), quasi quanto le battute del film. Si riesce a reggere fino in fondo (ma è faticosissima la parte della cena) per le venustà della Mell e della Viviani, anche se, alla fine dei conti, le rotondità esibite più interessanti sono quelle della Maiolini (la segretaria). Pessimo.
Caesars: Premetto che di film di Fellini ne ho visto pochi e che solitamente non mi piacciono (ad eccezione di Amarcord). Questo non sfugge alla regola, anche se, obbiettivamente, un brutto film non è. Questo girovagare di Mastroianni per la città in varie situazioni che non portano a nulla non mi ha entusiasmato. Ovviamente il film va inserito nell'ottica dei tempi in cui fu girato ed in effetti è comprensibile che abbia suscitato scalpore. Se dovessi dargli un voto, gli darei la sufficienza, non di più.
Pigro: Gorillone di un’isola misteriosa si innamora della bella, ma viene catturato per diventare un’attrazione. Remake e attualizzazione del primo King Kong. Si perde il fascino del mistero un po’ naif ma quasi mitologico del film degli anni 30, ma tutto sommato questa riedizione spettacolare è onesta e godibile. Il senso vira decisamente sul piano ecologico nello scontro tra impresa petrolifera e natura incontaminata e minacciosa.
Xamini: Il marchio è ormai inconfondibile, con quelle inquadrature, quella voglia di mantenere un certo tono asciutto, un modo di raccontare pulito; che viene meno giusto quando il buon vecchio Clint si affida ai suoi assistenti di impronta Spielberghiana (tutta la sequenza dello tsunami mostra chiaramente di appartenere a un altro autore e del resto lui non è avvezzo agli effetti speciali). Per il resto emerge la voglia di raccontare una storia, più che di tracciare una linea morale o di veicolare un messaggio e, nel farlo, la delicatezza di alcuni momenti tocca punte di eccellenza.
MEMORABILE: Le scene di sentimento al corso di cucina/a casa di lui (in particolare lo sguardo di lei), l'espressività eccezionale di Cécile De France, il finale
Giacomovie: Giulia è fidanzata con uno dei presunti assassini del padre e lo tradisce col figlio del suo psicologo. Anche se è fin dall'inizio interlocutorio, poco rifinito nella costruzione e non sempre lineare, il film risulta efficace in quanto è sempre introspettivo ed enigmatico. Al labile confine della normalità psichica, Bellocchio contrappone la forza erotica come energia vitale. La Detmers recita con intensità non solo fisica.
Siska80: Film che ha subito più variazioni nei titoli che nei contenuti: abbastanza coraggioso per l'epoca (tratta di un amore extraconiugale), sconfina nel melodramma alterando non poco la vera storia di Donizetti (soprattutto per quanto concerne l'ultimo periodo della sua vita). Ovviamente si salvano le bellissime musiche del compositore, ma anche i costumi, il cast (bravo Nazzari in un ruolo così tormentato) e il finale malinconico.