Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Homesick: Confuso film d’avventura dalle ambizioni ecologiste in cui i padroni incontrastati sono gli immensi paesaggi naturali “herzoghiani” del Continente Nero e del Polo Nord, commentati da musiche à la Vangelis o Popol Vuh: dinanzi ad essi si presta scarsa attenzione agli sparuti dialoghi e alla sceneggiatura, pulita e agghindata alla maniera di una produzione televisiva di vasta fruibilità. Verso metà, Keitel subentra a Kinski come protagonista e la storia assume la piega di un western tra i ghiacci, offrendo una soddisfacente vendetta contro gli spregevoli cacciatori di foche.
MEMORABILE: Kinski che scherza con i cuccioli di foca. Il monologo finale di Keitel, nello stile di Rutger Hauer in [f=1949]Blade Runner[/f].
Graf: Secondo episodio della trilogia firmata da Risi, questo film non è inferiore al precedente. Stessa narrativa dal gusto popolare e bozzettistico, stessi personaggi giovani, spensierati ed esuberanti, stesse vivaci storie di intrighi amorosi, stesse accumulazioni comiche e farsesche, stesso scenario romano, stessi schemi della commedia tradizionale: equivoci, fraintendimenti, allusioni maliziose, agnizioni... Siamo ancora in pieno neorealismo rosa di ambientazione cittadina e la regia di Risi si conferma fresca, allegra, elegante e dal tocco leggero e misurato.
Galbo: Molto teletrasmessa e celebrata, è una discreta commedia all'insegna dell'improbabilità: lo è anzitutto la vicenda con la poco verosimile storiella del miliardiario e della sua residenza italiana. Ciò nonostante la vicenda diverte ed intrattiene, grazie sopratutto alle buone professionalità impiegate a partire dalla felice scelta del cast con due star (una italiana, l'altra americana) al massimo del loro fulgore.
ALLE ORE 18:38 su *altro (specificare)
Nota bene: su CafèTV24 (canale 98 del digitale terrestre).
Mco: Un'avventura tra le Ande, ricca di amozioni lungo un percorso fatto di incontri, tanta natura e uno zainetto carico di buoni sentimenti. L'inizio è un po' scioccante per chi immagina un bimbetto di dieci anni che parte alla volta di Eldorado sulle tracce del padre scomparso. Non sarà mai solo, anzi. L'animazione non è delle migliori ma i colori e gli scenari meritano ugualmente. Producono Wako Pro e NET. Per chi ama le serie d'antan è un buon recupero.
B. Legnani: Malriuscita commedia che ondeggia costantemente fra la buffoneria e la banalità, resa guardabile (ma a stento) da un funambolico Montesano, destinato, alla fin fine, ad affondare insieme al film. Troppe cose non funzionano, a partire da una lentezza denunciata già dalle prime situazioni, interminabili, che il film presenta. Vien da pensare che a riprese finite si fossero accorti che avevano solo 60’ buoni per il montaggio, per allungare i quali hanno usato materiale inizialmente destinato allo scarto. Tranquillamente evitabile.
Gestarsh99: La commedia poliziesca all'insegna della battutaccia dissacrante svolta con effetti curiosi nel thriller all'italiana, esibendo però un Giraldi meno infallibile che in passato, più volte gabbato dalla fine scaltrezza britannica di una spalla arguta come David Hemmings, qui appaiato assieme al protagonista in una strana coppia fonte di saporiti duetti. Il miglior episodio della saga, in cui la ricetta corbucciana a base di scazzottate da saloon, intercalari coloriti e maccheroni-police mantiene un grado di rosolatura ottimale, senza scuocere nella ripetitività che minerà alcuni dei sequel a venire.
MEMORABILE: Le truffe messe in atto da Milian ed Hemmings nella loro utile trasferta a San Francisco...
ALLE ORE 20:06 su *altro (specificare)
Nota bene: ora in onda su CafèTv24 (canale 98 del digitale terrestre).
Mco: Una delle serie più divertenti, con una corsa che non aveva un vincitore unico ma di volta in volta premiava i più capaci di sfruttare le sciocchezze fatte da Dastardly. Insetto scoppiettante, Penelope e tutti gli altri personaggi, tanto improbabili quanto spassosi, regalano un sorriso ad ogni puntata. La risata di Muttley è contagiosa...
Markus: Graziosa commedia sentimentale che gira su due binari differenti: da una parte le classiche tiritere amorose tra bellocci/attrazione sessuale e dall'altra una piacevole parodia della politica odierna fatta di slogan demagogici. Ponti orienta la pellicola sulla seduzione nonostante tutto, ma anche su intelligenti prese di posizione su politica populista (peccato non aver accentuato il tiro sul tema) e i romanzieri da “ipermercato - reparto libreria”. Cast di bei volti ma non solo, che trovano nel ruolo la giusta collocazione.
Galbo: Veramente indifendibile questo film dedicato alle gesta della donna felino. Il paragone con la coprotagonista della seconda avventura del Batman burtoniano, interpretato dalla bella e brava Pfeiffer è imbarazzante per la povera Hale Berry alle prese con una sceneggiatura ricca solo di pressapochismo oltre ad una generale sciatteria nella confezione del prodotto. Da salvare solo l'autoironia con cui la Stone interpreta il personaggio di cattiva.
Gestarsh99: Gran capitombolo di stile per Gorak, autore in precedenza del minimale e metaforico Right at your door, amaramente finito a soffiarsi il naso coi dollarubli di una fanta-sciocchezza senza nulla di solido o stimolante. Voleva essere un "tremate, tremate, gli alieni son tornati" ma nemmeno le scossette elettriche dei mimetici invasori riescono a illuminare l'ora nera di buio cerebrale e vuoto inventivo trasmesso via retina. Si taglia corto sulle caratterizzazioni, omologate in un mazzetto di decalcomanie sub-umane e si taglia corto pure sul finale, minacciando il "to be continued..."
MEMORABILE: L'opening alla [f=3836]Final Destination[/f]; Il lungo barricamento al chiuso dei cinque protagonisti, appositamente velocizzato per evitare la rogna delle caratterizzazioni psicologiche.
Gestarsh99: Intascati i proventi del suo buon contrabbando marittimo, l'islandese Kormakur trasferisce lestamente armi e bagagli nell'arido entroterra al confine fra Messico e Texas, giusto in tempo per inaugurare la fiera campionaria degli stereotipi di serie A: il cinema poliziesco degli infiltrati sotto copertura, le odissee degli uomini ligi incastrati dai potenti, gli intricati racconti pulp sulle forze dell'ordine corrotte e le intelligence federali deviate. Washington e Wahlberg, da par loro, metton a frutto un duo di ameni bisticcioni marchianamente segnati da codici tarantiniani più che ventennali.
MEMORABILE: Il tiro al piccione sulle povere galline interrate...
Galbo: Se il primo film della serie dedicata a John Rambo possedeva riferimenti morali, tanto da dare una sua personale simbologia al personaggio (che fu anche veicolo di propaganda di una certa fazione politica americana), questo vira verso il puro e semplice intrattenimento. Film semplicemente action dunque, decisamente ben realizzato, ma troppo simile a tanti film del genere tipici di una certa cinematografia americana (Alba Rossa di Milius ne è un esempio).
Cotola: Gli ultimi giorni di vita di Giancarlo Siani: da praticante "abusivo" a giornalista (o quasi) de Il Mattino fino al suo assassinio. Convincente ed emozionante, può contare sulla bella regia di Risi (che finalmente torna al cinema d'impegno civile) che sceglie la via della sobrietà ed evita le trappole del patetico e quelle agiografiche. Ne viene fuori un ritratto pudico e riuscito di un ragazzo comune, ingenuo e perbene cui dà il volto in maniera davvero efficace un bravissimo Libero De Rienzo. Tante belle scene e tanti caratteristi napoletani.
MEMORABILE: L'espressione di Siani, a metà tra un sorriso triste ed una smorfia stupita, prima di morire. Il parallelo tra consiglio comunale e camorristico.
Markus: Due genitori scoprono che il giovanissimo figlio ha girato un film hard e nello stesso tempo vengono a sapere che è anche sessualmente superdotato. Questa è la sostanza del film (tratto da un racconto di Nick Hornby) di cui la Littizzetto e Papaleo (nel suo anno di gloria) sono la spina dorsale. La vicenda è tirata per le lunghe e i momenti comici sono sempre poco sfruttati, come se il regista avesse del pudore nel farlo. L’intrigante e spassoso spunto iniziale vira subito in una monotonia che solo la verve dei due genitori riesce a placare.
Nando: La commistione di vari generi provoca un minestrone a tratti azzeccato ed in altri fiacco. La passione di un cassiera verso un delinquente porta a conseguenze letali. All'interno convive il giallo, il noir e il melodramma strappalacrime soprattutto nella seconda parte. La Fenech non lesina le sua attraenti grazie.
Undying: Il ricco possidente medievale François de Cortemart (Bernard-Pierre Donnadieu), di rientro dalla guerra, nutre un'insana passione d'amore incestuosa, vittima la figlia Beatrice (Julie Delpy). Dramma dalle fosche tinte erotiche, suggerite ma pesanti poiché inserite in un contesto di una società cristiana basata su valori predefiniti e (im)posti al popolo: l'onore (non di madre e padre però), la guerra e i valori della terra. Interessanti gli accostamenti iconografici, come quello in chiusa che vede Beatrice posta al fianco di una statua della Madonna dopo avere infranto il quinto comandamento.
Paulaster: Spaccato adolescenziale su come una coppia di ragazzini inizia a crescere sotto la campana di Internet. Filmato senza enfasi, rispecchiando una realtà in cui gli ormoni (tanti) vanno in circolo e i neuroni (pochi) non capiscono fin dove si può giocare con la privacy altrui. Crescere è difficile, ma non si colpevolizza nessuno, i genitori non sono nemmeno presenti e la scuola è vista come antiquata. Adatto ad adulti che hanno figli con lo smartphone perenne in mano.
Ronax: La pseudo-inchiesta sulla prostituzione, condotta da una tanto procace quanto poco credibile studentessa, è un classico del soft-core primi anni settanta. Come questo risibile e fasullo film di Fabio De Agostini: irritante nei toni predicatori e didascalici, penoso nelle implicazioni “politiche” (immancabili, in quegli anni, anche nella produzione “erotica” di serie Z), grottesco nei pretenziosi simbolismi, recitato da cani. Ma al peggio non c'è mai limite e infatti De Agostini doveva ancora toccare il fondo con Le lunghe notti della Gestapo.