Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Geppo: Il simpatico Lino Banfi è qui nei panni del commissario Bellachioma che, in un certo senso, anticipa già il glorioso commissario Lo Gatto di qualche anno dopo. Siamo nei primi passi della svolta di Banfi, che dopo gli anni della commedia sexy cambia direzione per interpretare le commedie brillanti. Il film è molto divertente, un poliziesco-comico diretto da un buon regista come Giorgio Capitani. La coppia Banfi/Belli funziona ottimamente. Ruolo coraggioso per la Belli. Si ride!
MEMORABILE: Banfi che cucina gli spaghetti: "Quando la pasta non è al dente... il cuoco è un deficiente!"
Homesick: Noir camorristico, poliziesco d’azione e thriller politico sono gli ingredienti di questa bella prova di Bianchi, che confeziona un prodotto avvincente, dinamico e ricco di colpi di scena. Cast azzeccato, con facce ad hoc (Tinti, Palladino e soprattutto un ottimo Pino Mauro) e insolitamente pudica performance della Senatore. Finale iper-pessimista. La grandiosa soundtrack di De Piscopo è un’esplosione di assoli di batteria e di percussioni sintetizzate.
Dusso: Magni dirige in Etiopia un film che mi è abbastanza piaciuto, anche se il finale "troppo aperto" non è stato di mio gradimento. Tramonti, animali, musiche adatte... non manca nulla per un bel disegno dell'Africa. La Spaak ci regala sorrisi dolcissimi, Pippo Franco fissato con i coccodrilli invece riempie il film con frasi di vita. Gradevole.
Il Gobbo: Modesta pavonata di Steno di ambientazione fiorentina, con gag terra terra e elementi terrificanti: Hill, doppiato da Barbetti, inizialmente con look a metà fra partigiano e Van Gogh, Teddy Reno prete, Mimmo Poli e Puccio Ceccarelli nazisti! Per non dire del sogno della Pavone... Ottimo per matinée oratoriali, ma persino nella cinematografia della Rita c'è di meglio.
Geppo: È sicuramente il film più comico e divertente di Tomas Milian. Questa volta Tomas esce dai suoi personaggi più noti (Giraldi e Monnezza) ed interpreta l'ex calciatore e truffatore Bruno Marangoni. La coppia Milian e Mazzarella è davvero splendida e funziona alla grande, anche se sono due mondi diversi. Sulla trama posso confermare che scorre molto piacevole... Milian passa da una truffa all'altra con però alcuni flashback che aiutano a ricostruire la sua sfortunata carriera calcistica. Divertente la colonna sonora e buona la regia di Corbucci.
Geppo: Un western spaghetti molto ironico (per non dire "strano"). Inizia come un vero e proprio western "serio" ma lentamente si trasforma in una commedia. La prima mezz'ora è spettacolare, per non parlare dell'incipit iniziale (davvero geniale, e qui si vede la mano di Sergio Leone). Grandiosa anche la parte con Kinski. Poi purtroppo, con l'uscita di scena di quest'ultimo, il film perde molto del suo ritmo. Terence Hill è simpatico e divertente come sempre. C'è anche un bravissimo Raimund Harmstorf. Ottimo il brano principale del Maestro Morricone.
MEMORABILE: L'incipit con Piero Vida e Mario Valgoi; La partita a poker con Klaus Kinski.
Homesick: Alla sua prima comparsa nell'era del sonoro, Maciste aiuta l'Egitto contro gli oppressori persiani. Campogalliani declina tutti gli elementi del peplum (dalla lotta con il leone all'amuleto che annienta la volontà), aggiungendovi compiacimento nell'esibire corpi martoriati e sanguinanti, in special modo nel quasi orrorifico incipit. Poco espressivi gli interpreti, degni di nota solo per le doti muscolari (Forest) e quelle orchestiche (Alonso), ben valorizzate dal luminoso Technicolor di Riccardo Pallottini.
MEMORABILE: Le teste dei moribondi che fuoriescono dalla sabbia, in balìa del sole e dei serpenti.
Mclyntock: Divertente e brioso western, tra i migliori interpretati dal grande Glenn Ford, qui in perfetta forma. Diretto a ritmo incalzante dal veterano Marshall, strappa un buon numero di risate, mettendo insieme ingredienti piacevolmente chiassosi, tra baruffe e pasticci. Dialoghi all'altezza della situazione. Resta opera, comunque, di valore nella rappresentazione del lavoro degli allevatori di bovini. Buono!
Markus: Il mitico grido “Patroclooooo!” di Bracardi in realtà non è funzionale al racconto e in fin dei conti non si capisce cosa c’entri, ma la pellicola, che possiamo considerare del filone “militaresco”, è piuttosto divertente e godibile. L’aspetto piacevole del film è tutto sulle spalle di un giovane Pippo Franco, che ci delizia con il suo surreale umorismo e con il solito personaggio dell’imbranato. Divertente la scena in cui Pippo Franco taglia (malamente) i capelli ad un colonnello.
Galbo: L'esilarante storia di Elwood e Jake Blues, due delinquenti di mezza tacca dal cuore d'oro ed appassionati musicisti, ha avuto probabilemte una considerazione critica che è andata al di là dei suoi effettivi meriti artistici. Il film comunque è certamente molto godibile, specie per le ottime performance dei suoi protagonisti e per l'altissimo livello dei musicisti coinvolti che fa alzare il livello della pellicola durente le parti musicali. Il resto del film (quello non suonato) appare a tratti divertente ma talora forzato e noioso.
Giùan: Senza dubbio il miglior film di Shyamalan e, ciò che più conta, uno dei thriller più efficaci dell'ultimo decennio. L'understatement cinefilo del buon Night stavolta non ha nulla di lezioso, né si trastulla in bamboleggiamenti infantili, seguendo con fluidità narrativa travolgente la discesa negli inferi della mente d'un McAvoy superlativamente splittato. Il coinvolgimento emotivo è assicurato dai due fattori determinanti per la riuscita di un film del genere: consapevolezza teorico-regista e una gestione infallibilmente misurata del sottotesto ironico.
Cotola: Merita un'occhiata soprattutto per la bella interpretazione della Crawfod che mantiene sempre intatto il fascino dovuto alla sua magnetica personalità. A lei si contrappone la Sterling, che fa la sua parte. Il delitto è commesso sulla spiaggia e quindi non c'è da meravigliarsi che la storia faccia acqua da tutte le parti. Eppure non ci si annoia ed un po' di curiosità per vedere come va a finire, la mette. Poca poiché non è certo impossibile risolvere il whodunit. Finale hitchcockiano, ma a quel punto ormai prevedibile.
Galbo: Sotto l'apparenza di una commedia sofisticata di ambientata negli anni '20 (e la ricostruzione del periodo è una delle migliori cose del film) George Clooney porta avanti l'idea portante del suo cinema da regista. Film mai banali che possono avere come in questi casi un tocco leggero ma che servono da pretesto per parlare di argomenti serissimi e operare una critica al sistema. Cinema dallo spirito indipendente in cui forse stona un pò la presenza della Zellweger ma è solo un piccolissimo difetto.
Galbo: Un grande professionista come Walter Hill, generalmente avvezzo ad altri generi, si dimostra con questo film a suo agio anche nella commedia. Disimpegnato e divertente, il film è decisamente ben fatto, grazie all'abilità del regista di mantenere un buon ritmo e all'indubbia simpatia e bravura degli interpreti, sia quelli principali che i caratteristi.
Markus: Direttamente dalla Germania. Una ragazzina, dopo un anno scolastico burrascoso, viene per le vacanze estive affidata alla severa nonna di campagna che gestisce un maneggio; lì, oltre alla noia, empatizzerà con un cavallo... più matto di lei. Non è ahimé un film con Ilona Staller in arte Cicciolina bensì un classicissimo dramma adolescenziale dai contenuti a dir poco di grana grossa, in parte sostenuto da una bella cura nella fotografia e qualche propensione a entrare nella psicologia femminile.
Cotola: La valenza del film è prettamente storica: è stata la prima pellicola girata in cinemascope. Il valore invece è decisamente deludente: solito film “storico-religioso” con ampio budget a disposizione e che può contare quindi su un cast (ovviamente sprecato) ricco di nomi, una confezione opulenta ma fine a se stessa (vincitrice di oscar per le scenografie) e per il resto davvero poche emozioni.
Didda23: Un buon film di Polanski scritto insieme a Assayas che nonostante l'assenza di originalità e con l'ingombrante presenza di prevedibilità (si capisce sin da subito dove si vuol andare a parare) riesce abilmente a staccarsi dalla media. La regia del polacco è finemente elegante e regala inquadrature tipiche della propria poetica; quel quid in più è offerto gentilmente dalla ditta Seigner-Green, che ingaggia un duello a chi è più in parte. Scorrevolissimo, sorretto da buoni dialoghi e con un finale che lascia abbastanza soddisfatti.
MEMORABILE: L'incontro fra le protagonisti e la progressiva amicizia che si va a instaurare; Il rapporto fra la Seigner e Perez; Le lettere minatorie.
Elsup: Inspiegabile quanto orrendo emulo di Indiana Jones, credo sia il peggior film di avventura mai realizzato nella storia del cinema. Una trama alquanto ridicola, attori pessimi, la regia neanche degna di essere menzionata. Girava voce che ci sarebbe stato anche un seguito, ma per fortuna per il momento siamo stati risparmiati.
Nando: Un altro bel fumettone per la coppia Miller/Rodriguez: sana (ma poca) violenza, belle donne, una Green stupefacente e poi vendette e sparatorie. Ritmo sempre altro con Rourke che cavalca baldanzoso tutta la scena. Purtroppo il rischio ripetizione regna sovrano, tuttavia le varie vicende rendono la pellicola abbastanza avvincente.
Redeyes: Esordirò dicendo che non mi è sembrato poi così male questa commedia. Nonostante un tema becerotto e il forte rischio di ridurlo alla solita sciocchezza alla Boldi, si arriva a un passabile risultato. Vanno apprezzati alcuni dialoghi, forti anche di un Benvenuti decisamente piacevole e un Tognazzi niente male. La Ramazzotti lascia interdetti sia per le battute, scontate, sia per la recitazione, non brillante. Avrei evitato la ventata buonista decantata dal Patata nella scena penultima. C'è di moto peggio in giro, comunque.
Caveman: Filmettino (molto ino) TV che tratta di vespe assassine. La produzione è a basso budget e quindi abbiamo scarne location, attori modesti e una sceneggiatura che non ci prova poi nemmeno a raccontare qualche cosa di nuovo. Ma essendo consci di quello che si vedrà si sta al gioco e ci si augura di divertirsi. Missione riuscita? In parte, perché se è vero che il ritmo non tedia e i personaggi, per quanto monodimensionali, non irritano, il crollo si ha con l'effetto digitale, tremendo. Mancano i soldi? E che allora si cambi il punto di vista evitando di mostrare puntini pixellati.
Homesick: Affidare un intero film ad Andrea Roncato spalleggiato di tanto in tanto dal compare Gigi Sammarchi è come prolungare una barzelletta oltre tempo massimo, anche perché la regia di Lucidi non è molto brillante in materia di commedie. Il comico bolognese tuttavia sa procurare qualche momento divertente, riprendendo una versione ripulita e meno sguaiata ed esplicita del suo Loris Batacchi, e alcune componenti del ricco comparto femminile non mancano della necessaria attrattiva.
MEMORABILE: La dimostrazione della crema; nella sauna; il Canale di Corinto.
Rambo90: Seagal è un maestro di kung fu chiamato a liberare una ragazza dai poteri magici rapita da un trafficante di donne. Trama insolita, al servizio di una storia sull'onore e sull'usare le arti marziali per buone cause, scritta da Seagal stesso che per una volta impone regia cinematografica e una certa cura nell'insieme. Ci si diverte: belle coreografie di combattimenti come ai vecchi tempi, un pizzico di ironia e dialoghi sul senso della vita. Qualche ingenuità qua e là ma nel complesso si tratta di una specie di canto del cigno riuscito bene.
Il Gobbo: Superlativo. Gangster-movie decisamente anticonvenzionale, in realtà un horror, dominato da un vero e proprio zombi, l'incredibile Christopehr Walken, qui artefice di una prova disumana. Come del resto disumana, anzi disumanizzata, è la vita dell'underground (non poi troppo under, qui) criminale ma anche della polizia inghiottita nello stesso meccanismo autodistruttivo. Fra le vette del genere nell'ultimo ventennio.
B. Legnani: Pur facendo la tara dei decenni passati, è un banale fumetto dal capolavoro del Tasso, con il rinforzo di trame d'amore. Personaggi ridotti a macchiette, scene di battaglia e snodi narrativi risibili. Cast eterogeneo con, fra gli altri, il sempre deludente Rabal, un'efficacissima Canale, una Koscina che si stenta a vedere nei anni della guerriera, mentre Tamberlani è un buffo, ma perfetto, Pietro l'Eremita. Surreale l'[ab]uso dell'EUR per gli esterni di Gerusalemme... Qua e là si salvano alcune immagini, forse costruite sulla base di noti dipinti (come alcune fasi delle esequie di Dudone).