Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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R.f.e.: Nonostante quanto abbia scritto altrove qualcuno - che non intendo gratificare citandolo - sulla "prorompente personalità" (ma quale?) della Bisera, che surclasserebbe la Gemser, trovo che invece questo sia uno dei migliori film esotico-erotici di Laura e uno dei più gradevoli in assoluto. La Gemser è agli inizi, bellissima e falso-ingenua al punto giusto. L'ironia garbata e non eccessiva, l'atmosfera onirica e intrigante, ne fanno un'operina forse non completamente riuscita, ma che chi l'amò all'epoca (come il sottoscritto), non ha mai dimenticato.
Homesick: Ennesima riproposizione/variazione delle avventure dell'impareggiabile cane, sempre alle prese con nevi, orsi, altri cani, bambini in pericolo, assassini e furfanti vari. La sceneggiatura è banale e ripetitiva, Merli meno convincente del solito nelle scene d'azione,supervisionate da un maestro d'armi doc come Stefanelli. Bravi Silva e Palmer, ma il merito maggiore va al bel pastore tedesco Sacha, nel ruolo di Zanna Bianca. Solo per appassionati.
Gestarsh99: C'è ben poco di cui gioire con questo sequel forzatissimo e pseudo-einsteiniano del sorprendente cult-movie di Natali. L'alibi dell'introduzione di una quarta dimensione serve in realtà a coprire le magagne di una pellicola in cui accade di tutto e di più, in barba a qualsiasi dettame logico o riscontro fisico-matematico. Nel film regna un'aria spensierata da allegra scampagnata domenicale e gli interpreti non fanno altro che ricalcare sciattamente le tipologie di quelli del capostipite. Suspense, dinamiche psicologiche ed enigmatica inquietudine sono solo un lontano ricordo.
MEMORABILE: L'accoppiamento "a gravità zero" tra l'avvocatessa ed il programmatore di videogames...
Gestarsh99: Missione all'apparenza fattibile quella presa in consegna da Spike Lee: adeguare i propri elegantissimi virtuosismi di ripresa agli ipertecnicismi barocchi del cinema coreano più nero e insondabile. Dunque un matrimonio ideale quello tra il regista di colore e Park Chan-Wook, ma l'affinità stilistica e la mano ferrata sul tema della violenza non bastano a ratificare la positiva riuscita di un remake svestito di ogni impatto fragoroso e sprofondamento abissale, scolasticamente tradotto in uno psicodramma thriller rigonfio di soluzioni impacciate e incestuosi tappabuchi tarantiniani. Innaturale.
MEMORABILE: La dolorosa salatura delle piaghe nel collo inflitte al carceriere Samuel Jackson...
Gestarsh99: Dall'Australia un dramma familiare tragico e sordo sul crimine, la morte e la vendetta, che per stile e impostazione rispecchia la fredda impronta da cinema scandinavo impegnato. L'elevata competenza registica è fuori discussione, ciò che tintinna di calcolata sicumera autoriale sono invece i troppi giochini ellittici, quella trasandatezza negli atteggiamenti propinata con nonchalance parassitaria verso i precedenti consolidati, dal Cronenberg gangsteristico al Kitano più lucido e deflagrante. Grand'esordio senza dubbio ma in futuro servirà riscriverli i moduli compilati da altri.
MEMORABILE: "Già... cazzo, che mondo di merda..." PAM! (colpo di pistola in testa e conti chiusi con l'avversario).
Galbo: La carriera da regista di Clooney tocca con Le idi di Marzo il suo punto più alto. L'ambiente politico americano visto dal di dentro lascia l'amaro in bocca ma la rappresentazione è probabilmente edulcorata rispetto alla realtà: l'abilità dell'autore è quello di costruire un vero thriller politico, adulto e maturo ma nello stesso tempo godibile e spettacolare, nel senso migliore del termine. Lo spettacolo è dato da una sceneggiatura quasi perfetta e dalle grandi interpretazioni del cast, che annovera alcuni dei migliori attori in circolazione.
Paulaster: Il giorno del funerale di uno scrittore la moglie racconta la vita del defunto a un giornalista. Sceneggiatura cronologica in capitoli che descrive anche i cambiamenti sociopolitici francesi. Prima parte brillante, specie nei dialoghi, diviene solo descrittiva nel prosieguo. Il ruolo del protagonista scrittore ha qualche ombra dato che viene accomunato a Philip Roth (!): dapprima sembra vacuo, poi volge al complessato. Anche qualche momento matrimoniale è un po' forzato. Discreta chiusura. Regia che si affida prevalentemente al montaggio.
MEMORABILE: La cena di Natale; La madre che spara al cane; Il gigolo a letto; Gli insulti della figlia.
Galbo: Inevitabile pensare a Twilight vista la vicenda e le dinamiche tra i protagonisti. In questo film il basso budget a cui gli autori hanno verosimilmente dovuto fare ricorso si è trasformato in una risorsa che ha stimolato maggiore creatività anzitutto sulla sceneggiatura che punta su una caratterizzazione dei personaggi più approfondita rispetto alle produzioni del genere. Vincente inoltre la scelta di realizzare il film in un contesto insolito di un paese dell'est (siamo in Romania) che offre ambientazioni suggestive e funzionali. Non male.
Enzus79: Di commedie così ce ne sono a iosa, ma questa ha il pregio di essere molto "leggera" e mai banale. Remake di una celebre commedia francese, tratta di una coppia di uomini "assoldati" dalla loro ex per cercare di convincere un ragazzo (che dovrebbe essere il figlio di uno dei due) a tornare a casa. Crystal e (soprattutto) Williams non possono non risultare simpatici.
Pigro: Visionaria indagine antropologica sui riti dell’Italia contemporanea: sequenze di pura contemplazione, spesso con una sensibilità visiva raffinatissima, che portano in evidenza la “normalità” quotidiana dei nostri comportamenti, che sotto la cornice della mdp si trasformano in qualcosa di sensazionale e misterioso (anche grazie ai lenti svelamenti da un dettaglio all’insieme). Fascinoso materiale di pre-sociologia raccolto soprattutto a proposito delle dinamiche di costruzione del genere maschile e femminile. Titoli di coda da applauso.
Galbo: Storia di vendetta criminale dopo una rapina in banca. Il cinema di Tarantino è l'ovvio modello di riferimento ma il regista John Irvin non va al di là della scontata citazione e il film, sia pure tecnicamente ben realizzato scompare ben presto nell'anonimato, con una trama banale e senza alcuno spunto personale. Anche Keitel non è in gran forma, anzi appare alquanto spaesato.
Pinhead80: Una bambina schiacciata suo malgrado dalla triste piega che gli eventi hanno preso intorno a lei, si rifugia in un mondo fantastico che le è venuto incontro e che potrebbe darle la felicità tanto agognata. Notevole lavoro di Del Toro che ricostruisce perfettamente l'ambientazione storica e ci costruisce sopra un film fantasy con alcuni momenti davvero notevoli (su tutti la comparsa in scena dell'uomo pallido pronto a divorare la protagonista). Davvero notevole.
Mascherato: Esordio dietro la macchina da presa di Vito Zagarrio, che alterna l'insegnamento universitario alla regia (ultimo lavoro: Tre giorni di anarchia), si tratta di un anomalo (per l'epoca) road movie in terra siciliana, un po' bildungsroman ed un po' samperiano. La sterzata drammatica nel finale fa pensare a Risi.
Homesick: Quattro registi per quattro episodi tratti a grandi linee da De La Fontaine. Berlanga riesuma amarezze da neorealismo; Clair (il migliore, anche tecnicamente) dirige con garbo d’Oltralpe una catena di imprevisti facendo incontrare ed innamorare i due sconosciuti Aznavour e Caron; Bromberger ribadisce il potere dell’adulazione de “Il corvo e la volpe” (ma qui la posta in gioco è una bamboleggiante Anna Karina…) e Blasetti premia in contesto mondano la tenacia degli svantaggiati de “La lepre e la tartaruga” con un’irresistibile Monica Vitti. Titoli di testa/coda e intermezzi animati.
MEMORABILE: La Vitti alla Koscina: «Lei è l’amante del barone Serpieri? Io sono la moglie, molto lieta.».