Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Markus: Chi non s'innamorerebbe dell'allora giovane Brooke Shields? Penso quasi nessuno, figuriamoci un professore universitario di mezza età colto e interessante ma non propriamente bello (il sempre eccellente Delle Piane). Schivazappa delizia gli amanti del genere sentimentale con una non molto fortunata pellicola girata in terra americana, che punta - e fa bene - più sul fascino intrinseco dei personaggi che sulla vicenda (complessivamente anonima e priva di originalità).
Geppo: Un film gradevole, colorato e spensierato, questa volta ambientato non nei favolosi anni '60 ma negli '80. Il tutto condito da una bellissima e nostalgica colonna sonora del compianto Maestro Toto Savio (ex Squallor). Particina anche per Guido Nicheli e Giorgio Vignali. Bellissima Valeria Cavalli e simpatico (come sempre) Mauro Di Francesco. Purtroppo il regista Bruno Cortini ci ha lasciati troppo presto e mi è dispiaciuto molto. Il film gode di una buona trama, sceneggiatura ed ottime inquadrature. Film per chi ama la semplicità.
Homesick: Fantasy post-Conan con varie maestranze italiane (produzione De Laurentiis, fotografia Rotunno, costumi Donati, musiche Morricone), assidui frequentatori del nostro cinema (Smith, la Agren, la Naszinski) e brevità, essenzialità, azione e humour che lo avvicinano ai peplum classici. Schwarzenegger ripropone le prodezze dei vari Ercole, Maciste & co, ma, come esplicita il titolo originale, la vera eroina è la ramata e battagliera Nielsen.
MEMORABILE: La lotta nelle acque della caverna sotterranea.
Homesick: Uno dei numerosi tentativi di coniugare azione, noir e humour bondiano: il risultato (regia, interpreti, azione, plot, dialoghi) è modesto, ma tutto sommato piacevole nella sua leggerezza. Ross in grande forma fisica, la Schubert insolitamente castigata e defilata, Boyd rigido e Calvo in vena di scherzare; apparizione flash della Turina sotto la tonaca di una suora. Molto belle le colorite musiche di Bacalov (un nome, una garanzia), anche fischiettate diegeticamente da Ross.
Il Gobbo: Guerrieri prova ad affrontare il tema divorzio da un punto di vista diverso da quello sordiano, ma non azzecca il colpo, nonostante Gassman, architetto quarantenne insoddisaftto che decide di separarsi e passa di situazione in situazione sempre più frustrante, per poi tornare a casa e scoprire... Parecchie battute a vuoto, qualche scena azzeccata, discreta colonna sonora d'epoca (di Fred Bongusto!). La commedia non era il genere d'elezione per lo zio di Castellari.
Andypanda: Una favola ben diretta e ben interpretata. Bene Omar Sharif, che dà vita a un principe fascinoso e arrogante ma di buon animo. Addirittura eccezionale Sofia Loren nel ruolo di Isabella, giovane popolana scalza, tanto bella quanto "di carattere". Il film è all'insegna dell'ironia (particolarmente divertente la strega che prende a cuore le sorti di Isabella). Unica pecca: si poteva investire di più sugli effetti speciali (quando il santo vola si vedono chiaramente i fili cui è legato).
Galbo: Gradevole esempio di cinema di puro intrattenimento, diretto da Richard Donner, con la complicità del produttore Spielberg. Il film è evidentemente concepito per un pubblico di ragazzini e adolescenti per i quali il forte impianto spettacolare appare quanto mai intrigante visivamente parlando. Lo spettatore adulto coglierà ovviamente le (tante) ingenuità di fondo. Simpatico il cast in cui compare anche Sean Astin.
Galbo: Non male questo horror scritto dal regista di The Avengers. Il suo pregio principale è quello di mescolare i generi e utilizzare i riferimenti al classici (viene in mente principalmente Raimi) in modo abilmente citazionista, senza scadere nel banale plagio. Ne deriva una pellicola coinvolgente, capace di cambiare rapidamente registro utilizzando il meccanismo delle scatole cinesi. Prova del cast di buon livello.
Gestarsh99: Essi vivono in Una notte da leoni. A 10 anni di distanza dal procelloso zombailamme di L'alba dei morti dementi, i due compari di bevute Pegg e Frost si ritrovano a tener testa a un'altra invasione nociva, questa volta contro malfidi occupanti di sangue blu animati da ecumenici ukase interspaziali. Wright rinfocola come un piromane segni e temi del film del 2004 (spirito cameratesco, spersonalizzazione, sindrome di Peter Pan) riproponendone il montaggio strattonante e i dialoghi divertiti e schiumanti di nonsense. Verso la fine si perde nell'ordinarietà retorica e annacquata ma lo spasso è garantito.
MEMORABILE: La comitiva di protagonisti che si scervella per selezionare un nome alternativo da dare ai robot alieni ("Robot che non sono robot", "Falsibot", "Nobot").
Galbo: Come farà anche nel suo film successivo, il regista Thomas Lilti fornisce (merito del suo background professionale) un ritratto della medicina e dei suoi operatori estremamente umano e dalla parte del paziente. Niente storie eclatanti ma tante piccole vicende nelle quali è facile scorgere un profondo realismo e una quotidianità fatta di fatica e sacrificio. Un realismo che parte dall'ambientazione e coinvolge un cast davvero all'altezza e credibile. Buon film.
Daniela: In un paesino pugliese, quatto uomini progettano il furto della preziosa statuetta della patrona locale. Sembra un colpo facile, ma hanno fatto i conti senza gli osti, ossia gli abitanti decisi a difendere a mano armata la loro santa... Quasi una versione cattiva del film di Mazzacurati, un noir a basso costo di bella e spettrale ambientazione, non del tutto riuscito a livello di scrittura e con un cast disomogeneo nelle prestazioni, ma anche originale, non sentimental-ombellicale, coraggioso per la mancanza di qualsiasi catarsi conciliatoria. .
Faggi: Piccola commedia italiana (più che all'italiana) ambientata a New York: si può tranquillamente dire che lascia il tempo che trova. Inizio enfatico-grottesco, prosieguo che va migliorando (grazie alle buone prove di certi caratteristi); ma l'andamento d'insieme e gli esiti restano discutibili. La protagonista (una non-bella-quasi-stagionata, fornita di un eccentrico guardaroba) è costantemente sopra le righe (il doppiaggio non la aiuta), la cosa è voluta ma... Oggetto che riesce a farsi seguire solo come solito documento cinematico.
Skinner: Film in tre episodi, due di valore trasurabile, poco più che barzellette allungate. L'episodio del carcere invece è ottimo: tutto funziona alla grande, il plot è salace e brillano battute, tempi e soprattutto cast, con Banfi e Mezzogiorno al servizio di un Manfredi ispirato. Ho letto un'intervista di Manfredi che si lamentava del fatto di aver sprecato un'idea che poteva reggere un film intero; non si può dargli torto.