Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Geppo: Il grande Steno tira fuori tutto il suo genio trasformando un film minore in una produzione, a mio avviso, importante. La trama non è nulla di particolare ma la grandezza sta tutta nell'interpretazione dei grandi attori. Storia di mafia in chiave ironica ma credibile. Un bravo e onesto picciotto (un ottimo Carlo Giuffrè con accento siciliano), emigrato a New York, viene spedito dalla mafia in Sicilia per uccidere un noto capomafia (Randone). Memorabili Vittorio De Sica, Aldo Fabrizi e Salvo Randone, che ci offrono caratterizzazioni molto gustose.
MEMORABILE: L'arancia da sbucciare; I dialoghi tra Carlo Giuffrè e Vittorio De Sica; I discorsi di Salvo Randone (mitici); La bellissima Pamela Tiffin.
Galbo: La Roma "papalina" del primo ventennio dell'800 viene presentata in modo egregio da questo bel film di un regista sottovalutato ma capace ed arguto come Luigi Magni. Sotto il regno di Papa Leone XII, il popolo oppresso si ribella attraverso i movimenti carbonari, con lo spauracchio della ghigliottina. In questo contesto si muovono figure ben caratterizzate dalla felice sceneggiatura del film, ricco di dialoghi spiritosi ed arguti e che si avvale delle intepretazioni di un grande cast in cui spiccano Sordi e Manfredi.
Giùan: Opera di difficile commento e da contestualizzare storicamente: lo sdoganamento hollywoodiano del tema AIDS aveva ovviamente il suo prezzo da pagare in termini di reticenze come di estetica cinematografica. Il copione in effetti è fin troppo attento a esplorare i vari aspetti della spinosa questione come a considerar torti e ragioni d'ognuno. Ma compito del grande cinema è anche questo: rendere empatico ciò che si vorrebbe tener distante. In tal senso la coscienza critica di Demme e il lavoro di cesello degli attori (Washington in primis) è encomiabile.
MEMORABILE: L'aria di Andrea Chenier in cui la Callas canta "porto sventura a chi bene mi vuole": emblematico dell'uso "profondo" che nel film Demme fa dei clichè.
Galbo: In seguito all'abolizione della dogana franco-belga, viene istituita una pattuglia mobile composta dal francese Mathias e dal belga Ruben. Dopo il fortunato Giù al nord, Dany Boon dirige ed interpreta un'altra commedia sulle differenze, lì regionali, qui nazionali e di mentalità. Il succo non cambia molto e il film, pur non eccezionale e gravato da qualche caduta di ritmo, è godibile e segnato da gag divertenti e da una riuscita caratterizzazione ambientale. Buona la prova del cast, con i protagonisti ben amalgamati tra loro.
Galbo: Remake molto modesto del capolavoro di Stanley Kubrick, affidato ad un regista alla moda (all'epoca) ma di talento e valore molto limitati. Analogamente ad altri suoi lavori precedenti, la chiave di lettura di questa versione di Lolita è un erotismo patinato (che però diventa qualcosa di più nel finale) in cui manca completamente un'adeguata caratterizzazione psicologica dei personaggi. Manca totalmente la splendida ambiguità dei personaggi del film di Kubrick ed anche un buon attore come Irons si perde nella banalità.
Galbo: Noir spagnolo che parte dalla contrapposizione tra due uomini dopo un breve episodio che introduce l’evento criminale centrale nel racconto. Il regista contrappone le due figure dipanando progressivamente il racconto e incrementando la tensione mediante riprese “nervose” e una colonna sonora efficacemente ossessiva. L’ambientazione è volutamente anonima. Montaggio serrato e buone prove degli attori. Buon film.
Daniela: Miliardario "affitta" per tre mesi una famiglia per sperimentare l'effetto che fa: la scelta cade su una donna single con due figli piena di problemi... Commedia che ricorda nello spunto la nostra Famiglia perfetta ma con un andamento più scontato. Poelvoorde è simpatico e la parte del misantropo depresso gli calza a pennello, Efira è spigliata, anche se poco credibile come poveraccia, ma la sceneggiatura risulta debole, povera di gag, per cui il divertimento è modesto. Dal regista del delizioso Emotivi anonimi era lecito attendersi di meglio.
Pigro: Ragazzino rampollo di famiglia agiata finisce in mare durante una vacanza in vela e viene raccolto da immigranti clandestini alla volta dell’Italia. Film a sfondo sociale più che dichiarato, anzi decisamente troppo rigido nella rappresentazione delle dinamiche che coinvolgono i vari protagonisti. Tutto è esattamente come ci si immagina. Il titolo è bello, l’idea di fondo buona, ma poi tutto si incanala nel solito e il bisogno di costruire un film “d’impegno civile” mortifica qualsiasi volo cinematografico.