Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Giùan: L'abboccamento tra il regista di genere più glamour degli anni '70 e il patinato quanto selvaggio circus automobilistico della F1 destava certa curiosità. Il film invece, dopo il brillante incipit semi-documentaristico e il rendez vous tra Gemma e la Navarro, perde insieme a Nieves qualsiasi premessa ludo-cinefila, tonfando a capofitto in uno sganassone movie (scazzottate a sfinimento davvero) senza arte né parte, con slittamenti di genere dannosi prima e urtanti ben presto. Curioso lo scagnozzo gay di Zanetti in un film peraltro beceramente machista.
MEMORABILE: Naturalmente il gioco con gli anelli di fumo di Susan Scott.
Galbo: Nella Shangai degli anni '30, storia d'amore tra una contessa russa caduta in disgrazia e un ex diplomatico americano. La ricostruzione ambientale ottima (molto bella la fotografia) e la bella prova degli interpreti non riescono a colmare i limiti che spesso si evidenziano nel film di Ivory, quello cioè di raccontare le vicende senza una grande partecipazione emotiva.
Markus: Neri Parenti dirige con mano sicura una commedia sull'allora assillante problema degli alloggi contando su alcuni dei punti fermi della comicità nostrana (il milanese a Roma, gli equivoci, le truffe italiche) e soprattutto dell’umorismo surreale di un Pozzetto ancora in grande spolvero. Battute grandiose e situazioni ridanciane (la "pensione Libano" e l’espressione "Osti, sembri un citofono!" sono storia del cinema!). Cast femminile di primo livello: la pruriginosa presenza di Paola Onofri e una "cattiva" quanto perfetta nel ruolo Athina Cenci. Ottima la ost elettronica di Dario Baldan Bembo!
Galbo: Diretta dagli autori del sopravvalutato Crazy stupid love, una commedia brillante sul mondo delle truffe e degli imbroglioni di alto bordo. La trama è poco originale, ma si nota indubbiamente una certa eleganza nella realizzazione che comprende la cura nell'ambientazione e in generale una messa in scena che non bada al risparmio. Tra gli attori, la sorpresa è costituita dalla bella e brava Margot Robbie, mentre Will Smith è autore di una prestazione routinaria e non particolarmente brillante. Non un capolavoro ma abbastanza godibile.
Nando: Avventura per ragazzi tra panorami mozzafiato e incontaminati. Tutto abbastanza scontato, con la presenza di un inverosimile cucciolo di orso polare quasi addomesticabile. Tipico prodotto americano dai buoni sentimenti infarcito di ruffianeria e destinato al famigerato lieto fine. Heston non lascia quasi traccia.
Pigro: Ladra uscita dal carcere viene convinta a partecipare a una rapina per poter riavere il figlio sequestrato. Thriller-commedia realizzato più con l'idea dell'entertainment basato sulla bella del momento (Kim Basinger) che con il gusto classico della super-rapina alla super-banca: il titolo italiano riflette bene il succo del discorso, a costo di sacrificare l'aspetto avventuroso. Comprensibili, quindi, incongruenze e luoghi comuni, che rendono il film soltanto un discreto passatempo senza brividi e senza pensieri.
Homesick: La rivoluzione come ideale incorrotto e atto puro contro le lusinghe del capitalismo imperialista e approfittatore: il primo ha la faccia ghignante e lurida di un istrionico Volontè (che spiana così la strada al Cuchillo di Milian); il secondo quella ambigua e pulita di un apparentemente cheto Castel. Il western incontra la storia del Messico in un paesaggio all’uopo torrido e sconfinato dove convivono peones, proprietari di terre, preti-soldati, militari e guerriglieri. Musiche in sinergia di Bacalov e Morricone.
Pigro: Quale necessità ci fosse di ambientare la solita storia dell’amore contrastato e del corteggiamento in un lambiccato sistema planetario di due mondi con le gravità opposte è ignota. Il meccanismo è talmente insulso da aver bisogno di una lunga noiosa spiegazione iniziale. Il resto si alterna tra il melenso e l’inconsistente, lo sfoggio di virtuosismi tecnici (unico appunto positivo: la fotografia acquarellosa) e una dilagante banalità narrativa che ha bisogno di trucchi visivi, pseudo-critica sociale (!) e musica invadente per tenere svegli.
Ruber: E' certamente il punto artistico più basso di tutta la carriera della Bellucci. Una pellicola pessima a dire poco, che risulta essere solo un frullatone di più generi (fantasy, horror, arti magiche...)! Il risultato è tremendo. Ma come si fa a concepire la storia di un bambino di un'antica civiltà che viene visto come il nuovo "profeta" per poi spostarsi nella Parigi dei giorni nostri con un suo erede adottato dalla Bellucci e rapito da adoratori di chissà quale divinità?
Homesick: L’intrigante soggetto, giallo-spionistico dai gotici richiami – donna sfigurata rapisce uno scienziato per farle riacquistare la bellezza perduta – non è servito da una messa in opera all’altezza: il plot è faticoso, la regia debole e le scene d’azione dilettantesche (vedasi la scazzottata sulle scale, peggio di quelle dei vecchi western americani). Gli attori sono volti anonimi, tranne quello aguzzo di Ugo Fangareggi, che appare in un piccolo ruolo.
MEMORABILE: Lo spogliarello di Mary Luger vestita da clown: momento erotico mica male.