Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Daniela: Film profondamente ambiguo ma non manicheo: se i rivoltosi cinesi sono rappresentati come mostri assetati di sangue espressione di un popolo ignorante, gli occidentali che li sfruttano non ci fanno certo miglior figura, almeno fino allo svolta con il soprassalto di orgoglio nel segno del riscatto. Un film di guerra in tempo di pace, troppo lungo (dura quasi tre ore) e non sempre convincente nel disegno dei caratteri in campo ma con il pregio di essere originale nella trama e anche coraggiosamente anticonvenzionale, come dimostra l'epilogo non consolatorio, inconsueto in pellicole del genere.
Il Gobbo: Grandioso poliziesco del Sommo Siegel, imperniato sul furto della pistola ai danni del detective Madigan, che ha 72 ore di tempo per recuperarla, e con essa il ricercato che l'ha presa. Non sarà una scampagnata. Siegel è l'Hemingway del cinema, qui ha un grande copione di Polonsky, maestro mancato del noir per i guai col senatore McCarthy, un cast formidabile in cui svetta Richard Widmark, un'idea di cui si ricorderà Johnnie To. Caposaldo, ne verrà fuori anche una serie tv! I masochisti se lo perdano pure.
Galbo: Passata inosservata in Italia, The Martins è una commedia grottesca (con qualche momento drammatico) che fornisce un interessante "spaccato" dei sobborghi metropolitani britannici e del proletariato inglese. Il film è apprezzabile sopratutto per la buona caratterizzazione dei personaggi e per le azzeccate scelte di casting, con attori poco noti (almeno da noi) ma davvero bravi e aderenti ai propri personaggi.
Pigro: Il copista dipinge la terza Maja "di Goya" e il falsario tenta di rifilarla: la storia consente di aggregare attorno a Totò diversi filoni comici possibili, dalla farsa in stile Feydeau alla commedia degli equivoci giù giù fino al pittoresco-satirico spagnoleggiante. Il tutto discretamente congegnato sia a livello di sceneggiatura che di realizzazione, peraltro con un buon cast (dove su De Funès primeggiano semmai Carotenuto e Furia) e con lo stesso Totò ben inserito in un contesto più ampio e al tempo stesso non fragile. Vedibile con piacere.
Gestarsh99: Da delinquentello cubano profugo negli States a vertice umano di tutto l'impero del narcotraffico di Miami. De Palma rilegge, in chiave edonistica ed ultra-scintillante, uno dei più classici gangster-movie anni '30, tracciando la parabola ripidissima della frenetica ascesa al potere e della ineluttabile discesa autodistruttiva di una figura tragica ed "eroica", specchio anche della rampante aggressività arrivista ottantiana. Archiviate le scomode ambiguità del suo poco amato Cruising, Pacino da sfogo a tutta la rabbia superomista repressa in questo suo unico e glorioso "giorno da leone".
MEMORABILE: Il nichilismo epico dell'intera sequenza finale.
Galbo: Sidney Lumet si cimenta nel remake dell'omonimo film di Cassavetes e da maestro del cinema qual è, confezione un film godibile dove si mescolano abilmente sentimento ed azione. Buona l'ambientazione, il film ha tra le sue carte vincenti un'efficace interpretazione di Sharon Stone, che quando ben diretta come in questo caso, si rivela una valida attrice.
Nando: Melodrammone con ambientazione cinese anni venti che vede un inizio in flashback di una coppia spezzata dal tradimento di lei. Nella seconda parte la tragica e particolare location, un villaggio infestato dal colera, porterà al ritorno di fiamma. Belle le immagini coadiuvate da un'interessante colonna sonora. La narrazione è abbastanza lineare e trova buona linfa dai bravi interpreti.
Caesars: Sicuramente un buon film, che però paga una durata eccessivamente lunga (una mezz'oretta in meno avrebbe fatto più che bene) e una "freddezza" nel rapportarsi con lo spettatore (almeno nel mio caso: non sono mai riuscito a essere veramente coinvolto nelle vicissitudini del protagonista). Di Caprio a mio avviso non in una prova memorabile, pur recitando indubbiamente bene; meglio di lui ho trovato Tom Hardy. Sicuramente il punto forte del film è rappresentato dall'ottima fotografia e dagli ambienti in cui si svolge la vicenda. Da vedere.
Giacomovie: Quando un film mette in luce aspetti di denuncia su situazioni di malaffare è utile a prescindere dal risultato finale. Il rischio di pellicole di questo tipo è quello di non risultare attrattive nonostante l’impegno che richiedono, ma vale comunque la pena vederle. Qui Morabito si accolla il rischio della staticità del tema ma sa rendere scorrevole la vicenda, riuscendo a inserire diversi risvolti paralleli della trama in un travagliato doppio binario tra inchiesta e conseguenze private. Attori concentrati e tutti ben immedesimati nel ruolo.
Galbo: Ex donna di un boss della malavita, prende sotto la sua protezione un bambino portoricano testimone di un omicidio. Tra gli ultimi film da regista di John Cassavetes, Gloria è un film atipico per l'autore che sceglie la strada di un poliziesco ricco d'azione ma anche segnato dall'ottima caratterizzazione dei personaggi, specie della protagonista, splendidamente interpretata da Gena Rowlands qui a suo agio in un ruolo "action". Di rilievo la fotografia.
Rambo90: A me è piaciuto. I personaggi sono l'elemento principale della storia, i dialoghi fra Dafoe e Redford sono buoni, mentre un po' più noiose le parti con Helen Mirren in dubbio sull'amore del marito scomparso. Comunque il ritmo è sostenuto, l'ambientazione nella boscaglia è azzeccata e fa sempre piacere rivedere il vecchio Redford (in gran forma) in un thriller. Finale imprevedibile e romantico, che chiarisce una volta di più l'intento del film di scostarsi dai canoni tradizionali.
Markus: Un giovane (Claudio Villa) eredita un castello, ma una volta arrivato lì per prenderne possesso in compagnia dei suoi amici, si accorge che è malmesso. Dentro, però, ci troveranno un gruppo di biondine studentesse francesi niente male... Commedia di grana grossissima e assolutamente prevedibile, tanta è la povertà d'idee. Si capisce sin da subito che si tratta di un film costruito sull'omonima canzonetta cantata dal "reuccio" (che ovviamente, nel corso del film, darà fiato alla sua ugola d'oro). Tutto è volto al massimo disimpegno.
Ciavazzaro: Discreto gotico che vanta nel cast, oltre alla famosa Agostina Belli, anche la bella e brava caratterista del nostro cinema Erna Schurer (la quale si concede pure un fugace nudo, tagliato in alcune versioni). La recitazione è più che discreta. Se fosse stato realizzato negli anni '60 avrebbe avuto un ottimo successo, ma nei '70 appare un po' fuori tempo massimo. Da vedere, comunque.
Galbo: Edward Dmytryk dirige un noir postbellico la cui vicenda ruota intorno all'omicidio di un uomo ebreo. Non conta tanto la storia quanto, come spesso accade nelle opere del genere, l'atmosfera e la caratterizzazione dei personaggi. I soldati, terminato l'impegno bellico, avvertono un vuoto esistenziale (che la sceneggiatura descrive benissimo) che trova talora sfogo nella violenza, scatenata in questo caso dall'odio razziale. Splendida la fotografia in bianco e nero e ottima la prova del cast. Da vedere.
Caesars: Se vi piacciono i fotoromanzi e le fiction televisive allora siete serviti. Si narrano le gesta di un allievo dell'accademia di Livorno che si scontra con un guardiamarina per le grazie di Rosita Celentano. A complicare le cose c'è il fatto che l'uno è il timoniere e l'altro lo skipper della barca della scuola che partecipa a un'importante regata. Riuscirà a vincerla? Chi otterrà l'amore di Rosita? Peccato, anzi peccatissimo, vedere la firma di Bido in questo film coprodotto da Claudia Mori (ecco il perché della scelta della protagonista).
B. Legnani: Anomalo, non inseribile in nessun genere. Burton gigioneggia adorabile. Fa colpo vederlo duettare con la Schubert (brava) e la Belli (assai meno): la cosa dà oggi al film un valore aggiunto. Ma il film è strano, con cose notevoli (la narrazione in flashback, le scenografie di un kitsch che ripugna ed attrae) e altre un po' stonate (Zimmer parla acutamente di "trappola del film a episodi che si degrada in una serie di numeri d'attrice"). Resta oggetto strano, che qua attrae e là tedia, che qua fa sorridere e là fa sbuffare. Adatto ai curiosi.
B. Legnani: Terribile, poverissimo. Tentativo di mescolare Buttiglione con le Sturmtruppen e M.A.S.H. e pure con un pizzico di nazi porno, visto che c'è Steiner... Ma nulla funziona, in questo filmetto barzellettistico in cui si riciclano gag vecchie e le si presentano pure male. Marenco fa l'esperto di balistica, la Marchall è la psicologa, Ghiani il milite che mangia i lupi. C'è Baccaro che dorme con l'orsacchiotto...