il Davinotti

il Davinotti: migliaia di recensioni e commenti cinematografici completi di giudizi arbitrari da correggere

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353764 commenti | 67100 titoli | 26491 Location | 13771 Volti

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Location Zone

  • Film: L'amore rubato (2016)
  • Luogo del film: L'appartamento di Marina (Rocca)
  • Luogo reale: Via Alberto Cadlolo 140, Roma, Roma
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  • Film: Nucleo zero (serie tv) (1984)
  • Multilocation: Ex Mira Lanza
  • Luogo reale: Lungotevere dei Papareschi, Roma, Roma
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ULTIMI VOLTI INSERITITUTTI I VOLTI

  • Renzo Orlando

    Renzo Orlando

  • Fabio Renzi

    Fabio Renzi

Nella pagina che si apre cliccando qui sono catalogati migliaia di volti di attori legati direttamente o marginalmente al cinema italiano, ognuno con nome e filmografia (davinottica e non). La pagina (e conseguentemente le schede dei film) sono costantemente aggiornate con nuove introduzioni.

ULTIMI COMMENTI

Commento di: Siska80
Versione polacca moderna (e per nulla rivisitata) di Indovina chi viene a cena? in cui si salvano giusto gli strambi personaggi (e gli attori che li interpretano): certo, in qualche occasione si ride pure, ma francamente la storia del futuro genero di colore che crea scompiglio in famiglia ha stancato (oltre ad avere fatto il bello e il cattivo tempo). Il ritmo è incostante poiché si adegua giocoforza a una sceneggiatura non sempre scorrevole; il lieto fine è ovviamente dietro l'angolo per tutti, nonostante si tenti di incrementare l'attenzione con la scusa dei problemi economici.
Commento di: Anthonyvm
Interessante crossover tra war-movie e horror metafisico, generi di cui l'autrice Bassett, abile su entrambi i fronti, dimostra la piena compatibilità. L'essenza terrifica e mortifera della guerra si materializza in un crescendo visionario di follia, disperazione e violenza, allegoricamente coeso e molto ben inquadrato sotto il profilo ambientale, tra nebbia, ratti e cadaveri ridotti a inquietanti mummie di fango. Per quanto le atmosfere plumbee colgano nel segno, la ripetitività dello script provoca diversi cali di tensione durante la fase centrale. Finale visivamente encomiabile.
Commento di: Siska80
Ex paracadutista eredita lo scudo di Capitan America e come prima cosa si ritrova coinvolto in un intrigo internazionale... Fiaba fantasy che la tira troppo per le lunghe, specie nella prima mezz'ora, per poi ingranare (leggermente). Diciamocela tutta, l'anziano ma sempre bravo e fascinoso Ford ruba la scena all'aitante protagonista, ma ciò si deve anche alla pochezza dei mezzi con cui vengono realizzati da una parte i corpo a corpo (spesso privi di movimenti sincronizzati), dall'altra gli effetti speciali (a parte le efficaci espressioni facciali del riconoscibile Hulk rosso).
Commento di: Kinodrop
Allo scadere del settimo compleanno del figlio di etnia mongola adottato da una madre single, cominciano a manifestarsi inquietanti fenomeni di visioni e premonizioni legati a una tradizione esoterica di quel popolo; quando il bambino viene rapito, la madre teme il peggio e parte alla sua ricerca. Un mix artificioso di generi, dal thriller complottistico al fantasy "etnologico", che finisce per prevalere e togliere così qualsiasi coerenza narrativa; alla fine resta solo l'aspetto dell'affetto e della determinazione materna. Il cast fa del suo meglio, ma il plot è quello che è.
Commento di: Gold cult
La prima metà del film funziona alla grande, con ottime atmosfere misteriose, tensioni e morbosità suggerite, dialoghi ridotti e misurato taglio autoriale francofono. Nella seconda tutto diventa più esplicito e movimentato (come giusto) ma quasi isterico, cresce l'azione ma la patina di fascinosa quiete con tempesta covata sotto la cenere scema e con essa parte del fascino del film. In ogni caso l'opera resta in toto godibile e interessante, Poelvoorde convince e la Bellucci "fa sangue" in tutti i sensi. Parentesi horror limitate, un paio di coiti crudi e realistici. Intriga.
Commento di: Dave hill
Una maledizione incombe sulla stirpe dell'inquisitore della nobile Asa. Archetipico gotico con castelli e cripte, alberi rinsecchiti, nebbia e vento incessante, ululati e latrati lontani, carrozze e candelabri. Però è arricchito e reso godibile anche a distanza di decenni dall'ottima regia del pur esordiente Bava e dagli effetti truculenti che anticipano tanti film gore di lì a venire. Incredibilmente "avanti" il risveglio della strega vampiro, tanto che la scena sarà ripresa per un sanguinario postribolo. Immortale Barbara Steele.

ULTIMI PAPIRI DIGITALI

Thriller d'ambientazione napoletana che sa sdrammatizzare con ironia, è penalizzato da una confezione para televisiva e qualche superficialità nella conduzione dell'intreccio che ne penalizzano le qualità. Qualità tuttavia presenti, a cominciare proprio da una storia piuttosto elaborata che individua bene i personaggi chiamati a condurla. In primis Anna (Arnera), giornalista presso una rivista all'interno della quale ha a che fare con una direttrice poco gentile e un collega marpione che vorrebbe provarci ma si scontra col carattere deciso di lei. Figure...Leggi tutto molto marginali, queste ultime due, perché a contare è Anna, la quale vive a casa con il padre (Frassica) e Luca (Guarini), il ragazzo che dell'anziano si occupa in attesa di trovare una sistemazione migliore.

Una sera Anna assiste impietrita, in strada, all'accoltellamento di un professore (Venturiello) che poco prima aveva lasciato in mano a Luca, suo ex allievo all'università, una pendrive di cui non si conosce il contenuto. La vittima, la cui uccisione Anna prova inutilmente a denunciare in polizia senza essere creduta (anche perché il cadavere è stato fatto scomparire e gettato in mare), collaborava con la Algostar, una multinazionale che sta elaborando un nuovo sistema di intelligenza artificiale pronto ad essere commercializzato. La cosa incredibile è però che il professore, il giorno dopo la sua presunta morte, si presenta regolarmente alla presentazione del progetto di intelligenza artificiale chiamato “Sinapsi” di fronte a un'Anna che a questo punto non capisce più nulla.

Confrontandosi con Luca, Anna capisce che qualcosa di strano sotto c'è, e insieme contattano una maliziosa hacker che interpreterà il contenuto misterioso della pendrive consegnata a Luca dal professore. Promossi a investigatori in privato che seguono la pista legata alla Algostar, Anna e Luca si proiettano in un'avventura che rispetta sommariamente le regole legate al thriller d'azione ma che non dimentica (in onore all'origine napoletana del film) la vena ironica che con un leone come Frassica nel cast – e nemmeno troppo defilato – non poteva mancare. Nino infatti, pur in un ruolo serio, non manca di infilare piccole, gustose gag e altrettanto fanno – con esito per forza di cose meno felice – i protagonisti. Il cast è comunque efficace: le presenza femminili sono fascinose e ben dirette (più stereotipata Sun Hee You nei panni del villain di turno, inguainata in abiti succinti, mai un sorriso), mentre Guarini tiene loro sufficientemente testa con simpatia.

Certo, a volte la voglia di inserire una gag di troppo mina la credibilità del tutto (si pensi ad Anna e Luca braccati in casa che, prima di calarsi dal balcone per fuggire, discorrono di una eventuale cenetta romantica), ma l'alleggerimento può dirsi spesso riuscito, grazie anche a uno script che lo assiste discretamente. Inficiano sul risultato una certa superficialità che porta a trascurare alcuni particolari nella trama, la scarsa resa delle fasi legate all'algida Dhara Sharma e al suo tirapiedi (Li), un'estetica un po' scialba dovuta chiaramente ai limiti di budget e la forzata introduzione di elementi noir alla valida realizzazione dei quali servivano competenze superiori (il corpo a corpo finale su tutti). In ogni caso il film c'è e si segue senza troppi problemi: Beatrice Arnera è adorabile e Frassica un bel valore aggiunto.

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Evidentemente, a questi livelli, trovare un attore in grado di reggere la parte meglio di tanti suoi colleghi è sufficiente a garantire ben due sequel. L'uomo di cui stiamo parlando è Thom Hallum, qui nel consueto ruolo del guardacaccia Spencer Timms, da tempo in pensione e richiamato regolarmente “in servizio” quando c'è da eliminare uno dei tantissimi squali toro che da anni infestano ciclicamente il suo lago senza che si riesca a darci un taglio definitivo. Questa volta ce n'è una vera nidiata, dei suddetti, e lo sceriffo Wilcox (Zembrod),...Leggi tutto insieme al sindaco Williams (Ridgely), corre subito ai ripari suonando a casa Timms. Spencer li accoglie malmostoso come sempre: lasciatemi in pace, ma che volete, voi e i vostri squali...

Poi ok, sono da salvare vite umane e quindi, dopo essersi premurato di andare a sentire il figlio (Smith) per l'immancabile confronto con lui, Spencer decide di tornare in azione. Come? Lo spiega la specialista Hamlin (McDonald): bisognerà piazzare dei sensori sott'acqua in modo che con i loro suoni attirino gli squali. Una volta riunitili lì (e sono tanti)... “Booom”, come dice l'immancabile Nolan (Blair), che partecipa con gli altri a una riunione dal sindaco. Insomma, una megabomba che faccia esplodere tutto, pescioni compresi. C'è un problema però: una simile detonazione farebbe saltare in aria anche i cavi del gas che passano proprio in mezzo al lago... Andrebbe interrotto almeno il passaggio del gas per qualche tempo, in modo da evitare i... fuochi artificiali, per dirla ancora con Bryan. Il sindaco però non sa come fare, gli tocca chiamare il governatore... insomma, ci sono da sistemare un po' di cose. Poi via... tutti in barca (quei quattro gatti che fanno parte del cast) e si parte in caccia!

Naturalmente, considerata la solita drammatica povertà degli effetti speciali - che ricorrono a un 3D da giochino elettronico e a pinne di plastica integrate a scene di repertorio di squali che bazzicano le profondità senza attaccare nessuno - tutto si risolve nel solito Z-movie senza speranze. Lo si capisce dalla prima scena, quando una coppia di avventati ragazzi si tuffa in acqua per venire assalita in 30 cm d'acqua: prima lui, in un delirio di fotogrammi accozzati in modo che non si capisca nulla tranne che la qualità degli effetti è infima, poi lei, dopo mezz'ora passata a ripetere invano no, non vengo, non ho voglia.

Certo, schierare nuovamente l'intero cast del numero 2 aiuta a sentirsi parte del gruppo, i personaggi si conoscono. La recitazione complessiva è superiore all'infima media di prodotti così e almeno non si prova l'abituale sensazione di rigetto, ma da qui a dire che sia un film utile o sollazzevole... Scena importante: a Bryan scappa proprio quando sono in piena caccia in barca; lo sceriffo gli dice di piegarsi sul bordo e di farla in acqua, ma mentre l'uomo è in posizione compare alle sue spalle, d'improvviso, lo squalo. Bryan, terrorizzato, si rialza di scatto. “Sei riuscito a farla almeno?”, chiede lo sceriffo a pericolo scampato. “No, ma... problema risolto”. Lo sceriffo guarda i calzoni di Bryan e si tura il naso disgustato per qualche minuto. Come riescano tutti a mantenersi estremamente seri e posati di fronte a idee simili non è chiaro, ma almeno della regia si avverte l'esistenza ed è già un piccolo passo avanti.

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Due puntate di un'ora e mezza ciascuna (qualcosa di più la prima) per portare in scena un Gigi Proietti in versione truffatore a riposo, che nel condominio dove abita, in via dei Tigli a Verbania, sul Lago Maggiore, si spaccia per il generale in pensione Nicola Persico. Quando gli altri condomini (una decina in tutto, si vedono solo quelli) scoprono che lo Stato esige da ognuno di loro un tributo di centomila euro per un'ipoteca mai pagata sulla casa, decide che deve dare una mano. Anche perché i poveretti sono vittime di un autentico raggiro orchestrato a suo tempo da quattro...Leggi tutto loschi individui di cui riescono a sapere il nome e il mestiere (sono un bancarottiere, un notaio complice, un finanziatore e un direttore di banca).

Naturale che, dopo aver chiesto al “generale” un sistema per punire i truffatori legalmente, si affidino a lui quando questi spiega che l'unico modo per fargliela pagare è truffarli a loro volta. Una decisione non facile, che incontra l'ostilità soprattutto del geometra Garesio (Di Lorenzo), il condomino maggiormente deciso a non compromettersi in alcun modo. Poi però, visto l'altissimo rischio di finire tutti sul lastrico, il gruppo decide di passare all'azione e, sotto la guida di Persico, che non ha ancora svelato la propria vera identità di truffatore latitante, si apprestano a mettere in atto una serie di raggiri ai danni di chi li ha inguaiati.

Agli ordini di Persico abbiamo quindi, oltre al già citato geometra venuto a più miti consigli, la coppia sposata composta da Angelo (Leo) e Marinella (Laude), la famiglia veneta di Riccardo (Donadoni) e Lina (Collodel) con la figlia Esther (Puccinelli), segretamente innamorata del geometra, e ancora i napoletani Esposito con Totò (Casagrande), la sua procace moglie Rosalba (Sabatino) e il figlio Gennaro (Refuto), l'anziana vedova Nencioni (Velsi) e un'ex attrice (Broccolino) che stravede per il generale. Insieme si metteranno a disposizione per travestirsi a seconda dell'occasione per truffare, inizialmente senza esagerare, le quattro vittime designate. L'obiettivo è arrivare a riprendere i settecentomila euro necessari a chiudere il tutto.

La costruzione della miniserie è insomma la stessa di gran parte dei film incentrati sull'argomento (a cominciare dalla STANGATA, com'è ovvio), anche se la conduzione è chiaramente più da fiction televisiva, con limiti evidenti in scenografia, fotografia... Ciononostante, e grazie all'instancabile verve di un mattatore come Proietti, quasi sempre coll'immancabile sorriso stampato sul volto, il ritmo si fa accettabile. Si aggiunge al tutto anche una sottotrama legata agli agenti di polizia che ricevono le lamentele degli ex truffatori truffati e a un vecchio incidente stradale che coinvolse i genitori del commissario Forenza Marino (Sorino), la quale investiga insieme alla splendida agente Attolico (Lippi). Un po' di sale in più, insomma, anche se ovviamente al centro resta la catena di truffe organizzate da Persico insieme ai condomini (non sempre spiegate con la dovuta chiarezza, a dire il vero, lasciando qua e là qualche buco di troppo). Se si pensa che di fiction si tratta non ci si può troppo lamentare, in definitiva, anche se la sostanza è poca e le fasi in cui il ritmo scema d'improvviso non mancano.

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Il tenente Colombo

Da sempre una grande passione del Davinotti, il tenente Colombo ha storicamente avuto sul sito uno spazio fondamentale. Ogni puntata uscita ha un suo singolo commento da parte di Marcel MJ Davinotti jr. e di molti altri fan, ma per Colombo è stata creata fin dagli albori del Davinotti una homepage personale che raccoglie non solo i commenti ma anche informazioni e curiosità su uno dei più grandi personaggi televisivi mai apparsi. ENTRA

L'ISPETTORE DERRICK

L'unico altro telefilm che col tempo ha raggiunto un'importanza paragonabile a Colombo (con le dovute differenze) sul Davinotti è “L'ispettore Derrick”. Anche qui ogni singolo episodio della serie (e sono 281!) è stato commentato, da Zender prima e da molti altri fan poi, ma con un approccio più sdrammatizzante, in ricercato contrasto con la compostezza del telefilm. Il link porta a una pagina collegata anche agli approfondimenti in tema. ENTRA

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