Venezia 79 - un salto alla Mostra del cinema

11 Settembre 2022

Che la prima edizione post Covid19 della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia fosse particolarmente sentita e attesa c’era da aspettarselo.
Le aspettative non sono state disattese: 60.477 i biglietti venduti al pubblico per 6.347 posti in sala, 12.000 accrediti distribuiti (tra cui, orgogliosamente, anche una piccola delegazione del Davinotti, avventuratasi tra le stanze dell'Excelsior e limitrofi) e una grande quantità di star di grido (tra cui citiamo, del tutto casualmente, Timothée Chalamet, Brad Pitt, Cate Blanchett, Christoph Waltz, Hugh Jackman).

Il Red Carpet, naturalmente, è un microcosmo a sé, distaccamento de facto della Fashion Week milanese; ma sul tappeto rosso antistante la famigerata Sala Grande non si avvicendano solo i cast dei film in première, non solo personalità dell'industria del cinema e limitrofi, ma VIP di ogni fatta, ai quali, negli ultimi anni, si è andata ad aggiungere una folta schiera di influencer
, dai dubbi meriti artistici ma dalla sicura notorietà, che spesso acquistano l'accesso al "tappeto" a scopo auto promozionale, abbandonando il posto in sala e lasciando numerose sedute inutilizzate.

Per i malumori, che quest'anno hanno accompagnato nuovamente il sistema di prenotazione esclusivamente online (a partire dalle prime luci dell'alba e per un raggruppamento di 2 giornate alla volta), esiste un'apposita "Wall of (in)fame", una parete alla quale chiunque può appendere una lamentela scritta di proprio pugno. Spesso è qui che si leggono i commenti più salaci e divertenti. Qui allegate ne trovate tre tra quelle presenti quando siamo passati.

Ma lasciamo da parte i borbottii e buttiamo giù qualche numero: 73 lungometraggi nella sezione ufficiale (23 in Concorso, 19 Fuori Concorso, 18 nella sezione Orizzonti, 9 nella sezione Orizzonti Extra e 4 nella sezione Biennale College Cinema), 16 cortometraggi, 2 serie TV, 19 lungometraggi classici restaurati e 9 documentari sul cinema.
Ma non è tutto. Ci sono anche i 27 titoli presentati nella XIX edizione delle Giornate degli Autori e i 10 film e 7 corti presentati durante la Settimana Internazionale della Critica.

Finalmente, ieri, addì 10 Settembre, la giuria, presieduta da Julianne Moore e composta da Mariano Cohn, Leonardo Di Costanzo, Audrey Diwan, Leila Hatami, Kazuo Ishiguro e Rodrigo Sorogoyen, dopo aver visionato i 23 film in competizione ha deciso di assegnare i seguenti premi:

LEONE D’ORO per il miglior film
a "All The Beauty and Bloodshed" di Laura Poitras (USA)
LEONE D’ARGENTO – GRAN PREMIO DELLA GIURIA a "Saint Omer" di Alice Diop (Francia)
LEONE D’ARGENTO – PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA a Luca Guadagnino per il film "Bones And All" (USA, Italia)
COPPA VOLPI per la migliore interpretazione femminile a Cate Blanchett nel film "Tàr" di Todd Field (USA)
COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile a Colin Farrell nel film "The Banshees of Inisherin" di Martin McDonagh (Irlanda, Regno Unito, USA)
PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a Martin McDonagh per il film "The Banshees of Inisherin" di Martin McDonagh (Irlanda, Regno Unito, USA)
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a "Khers Nist (No Bears)" di Jafar Panahi (Iran)
PREMIO MARCELLO MASTROIANNI a un giovane attore o attrice emergente a Taylor Russell nel film "Bones And All" di Luca Guadagnino (USA, Italia)

La Giuria "Orizzonti", presieduta da Isabel Coixet e composta da Laura Bispuri, Antonio Campos, Sofia Djama e Edouard Waintrop, dopo aver visionato i 18 lungometraggi e i 12 cortometraggi in concorso, assegna:

PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR FILM a Jang-e Jahani Sevom ("World War III") di Houman Seyedi (Iran)
PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE REGIA a Tizza Covi e Rainer Frimmel per il film "Vera" (Austria)
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ORIZZONTI a "Chleb i Sol" (Bread And salt) di Damian Kocur (Polonia)
PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE ATTRICE a Vera Gemma nel film "Vera" di Tizza Covi e Rainer Frimmel (Austria) PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR ATTORE a Mohsen Tanabandeh nel film "Jang-e Jahani Sevom (World War III)" di Houman Seyedi (Iran)
PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a Fernando Guzzoni per il film "Blanquita" di Fernando Guzzoni (Cile, Messico, Lussemburgo, Francia, Polonia)
PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO a "Snow in September"
di Lkhagvadulam Purev-Ochir (Francia, Mongolia)
VENICE SHORT FILM NOMINATION FOR THE EUROPEAN FILM AWARDS 2022 a "Snow in September"
di Lkhagvadulam Purev-Ochir (Francia, Mongolia)

Per quanto riguarda la categoria ORIZZONTI EXTRA:
PREMIO DEGLI SPETTATORI – ARMANI BEAUTY a "Nezouh" di Soudade Kaadan (UK, Siria, Francia)

La Giuria LEONE DEL FUTURO - PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS”
, presieduta da Michelangelo Frammartino e composta da Jan Matuszynski, Ana Rocha de Sousa, Tessa Thompson e Rosalie Varda assegna il:

LEONE DEL FUTURO PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” a "Saint Omer" di Alice Diop (Francia)

Ma non finisce qui. Quest’anno Venezia 79 ha ripreso, come nelle edizioni pre Covid, il suo occhio nostalgico rivolto al passato, gettando al contempo uno sguardo avveniristico sul futuro: molto frequentate sono state infatti le rassegne di classici restaurati e riproposti (tra cui La chiamata dal cielo, l'ultimo lavoro incompiuto di Kim Ki-duk, portato a termine da alcuni suoi amici dopo la sua improvvisa scomparsa) e l’esperienza di Venezia Immersive nella cornice del Lazzaretto Vecchio.
Anche in questi casi sono stati assegnati diversi premi.

La Giuria di VENEZIA CLASSICI presieduta da Giulio Base e composta da  21 studenti – indicati dai docenti - dei corsi di cinema delle università italiane, assegna:
 
PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA a "Fragment of Paradise" di KD Davison (USA)
PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR FILM RESTAURATO a "Koroshi No Rakuin (Branded to Kill)" di Suzuki Seijun (Giappone, 1967)

La Giuria VENICE IMMERSIVE presieduta da May Abdalla e composta da David Adler  e Blanca Li dopo aver visionato i 30 progetti in concorso, assegna:
 
PREMIO MIGLIORE ESPERIENZA VENICE IMMERSIVE a "The Man Who Couldn't Leave" di Singing Chen (Taipei)
GRAN PREMIO DELLA GIURIA VENICE IMMERSIVE a "From The Main Square" di Pedro Harres (Germania)
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA VENICE IMMERSIVE a "Eggscape" di German Heller (Argentina)

VENEZIA IMMERSIVE

Una piccola digressione la merita l'esperienza di Venezia Immersive, ossia le varie declinazioni nell'uso della Realtà Virtuale (o VR). All'interno del contesto unico del Lazzaretto Vecchio, raggiungibile tramite un veloce traghetto - navetta nei pressi della sala PalaBiennale, era presente una moltitudine di stand a sé, in cui per lo spazio di alcune decine di minuti (ma si arrivava anche all'oretta) era di nuovo possibile provare esperienze di natura decisamente più immersiva.

VR significa molte cose. La sua declinazione forse più "naturale" è il contesto ludico, ossia il videogioco, che, per sua natura, fa dell'immersività uno degli elementi cardine. Qui abbiamo potuto assistere a una selezione di diverse varianti: alla "classica" esperienza virtuale (qualche decina di minuti nella Birmingham dei Peaky Blinders a colloquio con Tommy Shelby per poi affrontare una sparatoria a fianco del fratello Arthur, oppure all'epoca dell'invenzione dell'automobile nei panni della signora Benz, impegnata a riparare un primigenio modello da portare all'Esposizione Internazionale), si sono abbinate modalità più complesse, in cui era possibile anche uno spostamento fisico nell'ambiente (Ascenders) oppure un'interazione con gli oggetti fisici reali presenti nella stanza (Eggscape), in quella che è nota come "Mixed Reality".

Particolarmente coinvolgente il viaggio collettivo nella psiche di una persona affetta da depressione, in Darkening, in cui era necessario usare (possibilmente con vigore) anche la voce, mentre più "stazionaria" ma comunque di grande impatto la possibilità di osservare le reali immagini della Terra dal punto di vista della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, in compagnia degli astronauti che l'hanno occupata nel corso di diverse settimane.
Infine il metaverso, ossia l'esperienza sociale condivisa con altre persone e l'interazione con esse all'interno di un contesto virtuale arbitrario: uno scenario che ammicca con decisione al futuro immaginato da Zuckerberg e dai suoi collaboratori, o per chi lo avesse visto, a quanto immaginato da Ready Player One.

Per quanto riguarda squisitamente il mondo della Settima arte, a opinione di chi scrive la VR ha il potenziale per permettere la nascita di un nuovo linguaggio, o quanto meno di una variante di quello attuale, portando all'abbattimento della quarta parete, ossia di quel confine invisibile esistente tra scena e spettatore, che verrebbe inserito all'interno della stessa.
Pensiamo ad esempio a una scena in cui il punto di osservazione dello spettatore sia contemporaneamente interno e mobile: il suo sguardo può coincidere con quello di un personaggio secondario (il passeggero di un autobus, un elemento nella folla vicino al protagonista...) e muoversi secondo la curiosità del momento, come un testimone fisico di quel che accade. Questo ha una serie di conseguenze che vanno ad aumentare la complessità della messa in scena, dalla sua costruzione alla fruizione finale, stravolgendo il concetto di montaggio per come lo intendiamo nell'epoca moderna.Se abbiamo assistito a qualche tentativo in questo senso, è chiaro che le reali implicazioni sono ancora al di là dal venire. Ma queste sono suggestioni, di cui speriamo di trovarci a parlare ancora su queste pagine.

A conclusione di questo lungo sproloquio, ci possiamo dire molto felici di questo primo sbarco davinottiano alla Mostra della sua stessa città e non vediamo l’ora di recuperare nella presente stagione cinematografica i film che non abbiamo potuto vedere. Nel frattempo se volete conoscere le nostre opinioni sui 13 film da noi visti al Lido vi lasciamo il link, seguito da quelli delle singole schede. Sentitevi liberi di aggiungere il vostro contributo non appena li vedrete!

Tutti i film che abbiamo visto in una sola ricerca. E le singole schede:

Dead for a dollar (2022)
Don't worry darling (2022)
Dreamin' wild (2022)
Gli spiriti dell'isola (2022)
I figli degli altri (2022)
Love life (2022)
Master gardener (2022)
Nezouh (2022)
The eternal daughter (2022)
The son (2022)
The whale (2022)
Ti mangio il cuore (2022)
To the North (2022)

  • Infine un jolly per tutti voi: l’iscrizione gratuita a Festival Scope permette fino al 30 Settembre la visione di alcuni bellissimi cortometraggi presentati a Venezia 79, tra cui segnaliamo “Manuale di Cinematografia per Dilettanti”.

REPORTAGE INSERITO DAI BENEMERITI XAMINI E DOLORES H

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