"The morning show" stagione per stagione

25 Novembre 2021

LA PAGINA DEGLI ESPERTI

In questa pagina sono raccolti i commenti pervenuti sulle singole stagioni della serie "The morning show". Chi volesse contribuire commentando un'unica e precisa stagione non ha che da CLICCARE QUI e farlo, scrivendo nel forum il proprio commento e facendolo anticipare dal numero della stagione (es. STAGIONE 2) e dal relativo pallinaggio. Il commento verrà prelevato “automaticamente” (per via umana, cioè da me) dal forum e trasferito in questa pagina nel punto esatto.


STAGIONE 1 (2019)
**** 
Racconto quanto mai lucido e interessante sul movimento "metoo" e sulle sue conseguenze, amaro e drammatico ma non privo di ironia e soprattutto che riesce a evitare ogni retorica o facile moralismo. La sceneggiatura è ingegnosa e svela le sue carte poco a poco, riservando due episodi finali pieni di colpi di scena e caratterizzando personaggi pieni di doppiezze e sfaccettati. Ottimo il cast, nel quale spiccano Aniston e Crudup con i loro volti ora beffardi e ora dolenti. Non da ultimo, interessante il ritratto della costruzione del tg del mattino. (Rambo90) 

***! Una delle trasmissioni del mattino più seguite d’America viene sconvolta quando il  conduttore è allontanato dal lavoro per molestie sessuali. Un dietro le quinte di un’istituzione della televisione americana (lo show del mattino), in una serie che ha il suo forte in una sceneggiatura che critica fortemente il mondo dei media americani e parla di etica del giornalismo, fake news, intrighi politici e di puritanesimo al tempo del “metoo”. Interpretazioni di spessore da parte di un cast di alto livello, con un grande Steve Carrell. Da vedere. (Galbo)


STAGIONE 2 (2021)
*** 
La seconda tornata di episodi fatica all'inizio a coinvolgere. C'è un po' troppa carne al fuoco e non tutti i personaggi sembrano ormai avere motivo di esistere. Soprattutto la Whiterspoon affanna in cerca di una sua linea narrativa, pur avendo varie novità nel suo calderone. La serie torna a farsi interessante quando ribatte sui temi già affrontati, quelli del MeToo. Ed è qui che si hanno i momenti migliori, con la Aniston e Carell ancora una volta bravissimi a rendere le sfumature dei loro personaggi, e con l'abilità degli autori che si palesa nel passare da momenti ironici ad altri drammatici con grande disinvoltura. Buona quindi la seconda metà di stagione, fino ad un finale dove arriva preponderante l'argomento Covid (appena sfiorato nelle prime puntate) e che torna quindi a legarsi all'attualità. (Rambo90) 

**! Dopo una prima stagione di ottimo livello, la seconda appare di qualità inferiore. La vicenda trascina stancamente alcuni temi della prima serie e la parte ambientata in Italia (in cui recita anche la Golino) sembra pleonastica. E' sicuramente migliore il riferimento (che parte brillantemente nel primo episodio) alla pandemia da Coronavirus e il comparto tecnico è sempre di ottimo livello, così come la prova degli attori, a cui si aggiungono oltre alla Golino, Julianna Marguiles. (Galbo)


STAGIONE 3 (2023)
**!
La serie abbandona qui definitivamente il suo fulcro cercando di lanciarsi in nuove storie e di introdurre nuovi personaggi. Ne risulta una prima metà di stagione un po' troppo ondivaga, a tratti noiosa, salvata solo dal mestiere dei vari interpreti. Poi si risolleva quando un ottimo Jon Hamm si fa largo come figura melliflua e costringe i protagonisti storici ad allearsi per un bene superiore. La freschezza si è persa ormai per strada ma qualche guizzo ancora c'è. Forse gioverebbe una durata minore degli episodi in futuro. (Rambo90) 

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