"Orange is the new black" stagione per stagione

25 August 2014

LA PAGINA DEGLI ESPERTI

In questa pagina sono raccolti i commenti pervenuti sulle singole stagioni di questa serie. Chi volesse contribuire commentando un'unica e precisa stagione non ha che da CLICCARE QUI e farlo, scrivendo nel forum il proprio commento e facendolo anticipare dal numero della stagione (es. STAGIONE 2) e dal relativo pallinaggio. Il commento verrà prelevato “automaticamente” (per via umana, cioè da me) dal forum e trasferito in questa pagina nel punto esatto.



STAGIONE 1 (2013)
***!
Serie carceraria ben scritta e recitata, frizzante e dolceamara, interamente votata all’universo “femminile”. La vita di Piper Chapman e le sue compagne/nemiche di prigione sviluppata coi toni leggeri della commedia di crescita e formazione, ma sempre con un irrinunciabile velo di realismo drammatico nel quale le difficoltà nonchè il limbo di solitudini, dubbi, fragilità e pericoli in cui sistematicamente ci si ritrova, sono rappresentati in modo adulto e partecipe. Molto buoni i character non solo comprimari ma parti integranti dell’intero serial. (Mickes2)

*** Sembra partire l'ennesima woMEN in prison; solita vita dura e tutto il resto, ma qui a farla da padrone sono le ladies fra amoreggiamenti saffici, Maialbaffo e bigotte guardie. Gli episodi restano, piacevolmente a metà strada fra l'aspetto umano e una nota di ironia che imperversa nell'episodio. Si ricorre al solito escamotage dei flashback per delineare le varie detenute che ruotano attorno a Piper, regina dello show (pur senza corona). Co-protagonista parziale il Biggs di American pie. Cast al femminile ottimo. (Redeyes)

*** Una vera sorpresa. Scoperta quasi per caso, questa serie mi ha appassionato sin dalla prima puntata. Ormai il marchio Netflix è sinonimo di qualità e si vede da come sono sceneggiate le puntate, dalla qualità degli attori (anche se l'unico che conoscevo già è Jason Biggs, il demenziale protagonista di American pie) e più in generale dal taglio fresco e frizzante di tutta la serie. Buono il ricorso al meccanismo del flashback, anche se mi aspetto qualche approfondimento nella seconda stagione. L'unica pecca a mio avviso è il richiamo eccessivo (quasi ossessivo) all'omosessualità femminile. (Mutaforme)


STAGIONE 2 (2014)
***! Lasciati in sospeso dopo lo scontro Pennsatucky vs Piper, vediamo arrivare Vee che è il passato di Red e la prigione, ma anche di Taystee. Tutta la stagione la vedrà protagonista in un crescendo di angherie e traffici che talvolta fanno pensare più a un drama che a una comedy, pur restando forte l'elemento ironico. Si approfondiscono altri personaggi, fra cui Rose, Taystee, Morello e la stessa Vee. Il finale vedrà uno scossone dietro l'altro al carcere. Sono innegabili la ricercatezza dei dialoghi e una raffinatezza di fondo nella stessa regia. Resta un prodotto alternativo al classico Men in Prison e lo fa mantenendo un livello medio alto. Godibile. (Redeyes)

***! Ecco che si affilano le armi e il livello di scrittura sale esponenzialmente tanto più i personaggi vengono descritti nel loro vissuto, tanto da assurgere ad una vera e propria mini-epopea. Storie di lotte interne ed esterne dentro la psicologia femminile fra leonesse psicopatiche, mantidi e adepte-figliocce pronte a tutto per assecondare i voleri altrui. Nonostante il respiro corto dell’ambientazione, l’escalation dei fatti vive sempre di luce propria. Al limite dello struggente i personaggi di Morello (la brava Stone) e Miss Rosa (Rosenblat). Magnifico e commovente il finale sulle note di "Don't fear the reaper". (Mickes2)


STAGIONE 3 (2015)
*** Dipartita Vee sembrano scivolare via pure le sottotrame violente aprendo sempre più un portale verso l'elemento ironico. Si ridicolarizza ancor più il sistema carcerario, che appare la versione in carne ed ossa del più noto Springfieldiano e si allarga lo sguardo verso le comprimarie della primadonna Piper. Il solito tira e molla con Alex non viene meno, ma fra manie di persecuzione, mutandine sotto vuoto e pargoli si finisce per farci meno caso. Sembrano lasciarci Nicky e Bennet. Finale corale di distensione e gioia. (Redeyes)


STAGIONE 4 (2016)
 *** 
Le ragazze minimamente sorvegliate ci spingono sempre più verso un nero umorismo fra soprusi, delitti e “cospirazioni”. Il clima si surriscalda nelle classiche divisioni carcerarie: latine, white power, ghetto, in un’escalation di umori bollenti. La farsa nella farsa è ben retta sulle spalle di Piscatella e il suo gruppo di eterogenei carcerieri senza preparazione e dignità come fossero marce costole del vecchio MaialBaffo. La serie ha ancora appeal e ben miscela i momenti comici a situazioni con maggior coinvolgimento sentimentale. Il quadro finale continua a mostrare un sistema carcerario tanto grottesco quanto non poi così farlocco. Finale bollente. (Redeyes)

Articoli simili

commenti (0)

RISULTATI: DI 0