Le location esatte di "Ladro lui, ladra lei"
19 April 2010

Anche questa piccola ma sempreverde commedia di Zampa meritava il suo omaggio alle location utilizzate. Viene mostrata infatti una Roma del 1958 che parecchio si è modificata da allora ma soprattutto si vedono zone che all'epoca erano praticamente in costruzione ed evoluzione anche - purtroppo - per causa di un nascente abusivismo. Il film non è tra i maggiori di Alberto Sordi, ma viene spesso ricordato tra i più significativi della prima parte della sua carriera d'attore in virtù della simpatia sprigionata. La "vera" protagnista è Sylva Koscina, che però da sola, senza una spalla comica in grado di reggere il film, difficilmente ne avrebbe potuto decretare il successo.


Il film si apre con un'ampia panoramica su uno scalo ferroviario per poi focalizzare una palazzina praticamente attaccata alla ferrovia (presumibilmente abusiva all'epoca, viste le condizioni), in cui abitano i protagonisti Cesira (Sylva Koscina) e Cencio (Alberto Sordi), vicini di pianerottolo. Lo scalo ferroviario è quello Casilino e la palazzina in questione è in Via Galeazzo Alessi nel quartiere popolare del Pigneto. Una volta identificato lo scalo, trovare l'esatta palazzina, pur camuffata dai necessari rimaneggiamenti avvenuti in 50 anni, non è stato troppo difficile.


La scena successiva mostra Cesira che assiste a una partita di calcio fra detenuti arbitrata da "Morbillo" (Luigi Leoni). Qui si apprenderà la sua disagiata situazione familiare e il suo nuovo impiego da commessa in un negozio di stoffe. Il campo di calcio è in un vallo ferroviario e grazie ai palazzoni in lontananza è stato abbastanza semplice identificarne il luogo esatto. Siamo praticamente là dove oggi passa Ponte Lanciani, all'epoca inesistente, proprio nel vallo della ferrovia che costeggia la Circonvallazione Nomentana, meglio nota come Tangenziale Est.

Raimondi (Ettore Manni), laziale, è allo stadio a vedere il derby Roma-Lazio assieme agli amici e colleghi di affari, tifosi invece della Roma. Qui discutono di Cesira, che diventerà la nuova commessa nel negozio di stoffe di Raimondi. Gli spalti in cui gli attori recitano sono molto probabilmente in altro luogo, ma lo stadio che si inquadra negli stacchi è evidentemente l'Olimpico. All'epoca tuttavia non aveva ancora questo nome, era infatti lo Stadio dei Centomila divenuto Olimpico solo dopo l'Olimpiade del 1960. Nota: Il punteggio di 4-1 per la Roma non risulta negli annali di quegli anni, trattasi di pura invenzione. Per le vere partite utilizzate per rappresentare il derby, si rimanda alle curiosità del film.

Uno dei luoghi centrali del film è il negozio di stoffe di Raimondi. Qui Cesira viene assunta come commessa e praticamente il primo giorno di impiego verrà anche licenziata. Raimondi infatti, incalzato dagli amici, farà delle avance non troppo velate ricevendo in risposta un bel ceffone da Cesira con conseguente figuraccia di fronte ai clienti. Dal negozio si vede la strada antistante ma era un po' poco per avere sufficienti informazioni sull'ubicazione. Grazie a una veduta esterna, dove in verità non si vedeva poi molto, sono riuscito a trovare il posto esatto: siamo in Via Priscilla, vicino a Piazza Vescovio.

Raimondi è costretto a licenziare Cesira, ma al contempo ne è innamorato e per non perderla decide di affittarle un negozietto e darle una mano per i primi tempi. Assieme si recano in un piccolo ma grazioso locale che la donna sceglie per la sua nuova attività. Si capisce abbastanza chiaramente che si tratta di Via Garibaldi, a Trastevere, e lo stesso ingresso del locale è facilmente riconoscibile confrontando la sequenza del film e gli ingressi che tutt'oggi sono lì.

Cencio nel frattempo è uscito dal carcere anzitempo grazie ad una amnistia. Spalleggiato da Cesira va a far visita prima al commendator Cestelli (Mario Carotenuto) ricattandolo per averci provato con Cesira quando era sua commessa, poi fa lo stesso con Valletti, altro commerciante, al quale ruba con destrezza il preziosissimo orologio da polso. Infine va dal commendator Maghetti (Mario Riva) che nel frattempo è alle prese con la tributaria. Fuori dal negozio di Maghetti, Cencio progetta una piccola truffa ai danni del commerciante. Siamo all'angolo tra Corso Trieste e Viale Gorizia.

Fingendosi collega del commendator Lauricella (Guglielmo Inglese) del Ministero delle Finanze, Cencio, con la complicità di Cesira, convince Maghetti che, dietro pagamento di congrua "mazzetta", gli si potranno dimezzare le sanzioni comminategli dopo gli accertamenti tributari al negozio. Per estorcergli il danaro Cencio e Cesira portano Maghetti al bar. Il locale è sul Lungotevere degli Altoviti: è infatti da lì che si vedono sia Ponte Vittorio che Castel Sant'Angelo. Nel film si nota anche il tram che passava sul lungotevere. Ancora oggi c'è un bar e si chiama "La mela stregata".

Nel frattempo Cesira ha rivenduto a un gioielliere ricettatore, un certo Accursio (Mino Doro), l'orologio che Cencio aveva rubato. Cencio, che non è contento della ricompensa ricevuta da Cesira - solo "35mila lire!" esclamerà - progetta di truffare Accursio stesso fingendosi maresciallo dei Carabinieri. Quindi lui, "Morbillo" e Lombo si mettono in divisa e vanno con Cesira in gioielleria. Qui recuperano l'orologio e prendono Accursio per portarlo a Regina Coeli. Il negozio di Accursio è in Viale Angelico.

I tre truffatori sono in macchina e portano Accursio a Regina Coeli. Nel frattempo passano di fronte all'ingresso del carcere giudiziario (dove "Morbillo" fa un saluto tutt'altro che militare...). In realtà non si tratta del vero ingresso al carcere giudiziario bensì di quello al parco Ninfeo di Nerone al Celio. Lo si capisce quando si inquadra la vettura che percorre Via di San Paolo della Croce con alle spalle l'Arco di Dolbella.

Cencio vuol togliere qualche sfizio a Cesira e la porta in un atelier per comprargli un bell'abito. Qui si accorge che uno dei vestiti che gli propongono è fatto con lana "mortaccina": ne nasce una baruffa durante la quale Cencio si accorge che la proprietaria è una sua vecchia conoscenza. Si tratta di Marialele (Marisa Merlini) "la stracciarola". Lo sketch è tutto girato in interni, ma in una scena successiva Cencio tornerà nell'atelier e ci verrà mostrato, facendoci credere che sia lì, l'ingresso, che è davanti alla Fontana di Trevi. Nella tavola vedrete quale sarebbe oggi l'ingresso all'atelier.

Cencio regala a Cesira un biglietto di andata e ritorno per Venezia con viaggio in vagone letto. Cesira si ritrova quindi nello stesso treno di lusso che vedeva sempre dalla sua finestra di casa e che non aveva mai potuto permettersi di prendere. Siamo davanti a uno dei binari della Stazione Termini, come si può ben notare dall'inconfondibile palazzo sullo sfondo (sono gli uffici FS) e dalle fattezze delle pensiline.


Marialele (Marisa Merlini) nel frattempo ha un suo cliente, il Raimondi, che ha problemi con l'attività e che ha deciso di portare il suo capitale all'estero. Cencio, saputa la cosa e ignaro che si tratti dell'ex datore di lavoro (e spasimante) di Cesira, progetta una truffa ai danni del Raimondi: si camuffa da alto prelato, fratello di una fidata cliente di Marialele (Cesira), che, disposto a far da tramite per il trasporto del danaro all'estero, intascherebbe il gruzzolo. Il tutto si svolge tra interni (non bene identificati) ed esterni di un palazzo storico in centro di Roma, in Via Cavalletti, tra Piazza di Campitelli e Via de' Funari.


Presto Cencio viene riconosciuto in una foto segnaletica. Lo stesso brigadiere (Vinicio Sofia) che lo aveva scambiato per un collega si trova ora a pedinarlo. Cencio si accorge dell'attenzione del brigadiere e per depistarlo finge di abitare nel primo palazzo che gli capita a tiro: porterà con destrezza il brigadiere in casa di sconosciuti facendogli credere che sia casa sua. Siamo nei pressi del Ponte Tiburtino e più esattamente in Largo Camesena. Si noti come molto è cambiato da allora, quando c'erano edifici oggi abbattuti e quando i palazzi erano ancora in costruzione.


Raimondi porta Cesira in un ristorante con panoramica su Roma, dove le dichiarerà la volontà di sposarla. Le panoramiche mozzafiato mostrano Ponte Milvio, la Farnesina, lo stadio dei centomila, Ponte Duca d'Aosta, ecc. Ho dovuto presto escludere lo Zodiaco (bar panoramico su Monte Mario) poiché da lì non è possibile vedere così chiaramente lo stadio. Con una sorta di triangolazione delle vedute sono giunto a concludere, non senza sorpresa, che la scena venne girata su una tettoia subito sotto la Madonnina di Monte Mario!

15. CENCIO TORNA IN CARCERE (Travis)
Aggiornamento Febbraio 2013: Dopo essersi tolto la soddisfazione di aver messo in prigione il derubato, Cencio viene arrestato e, questa volta per davvero, portato nel carcere di Regina Coeli, luogo a lui familiare visto che sono passati lì anche il padre, il nonno e tutti i suoi avi. Il carcere in questione, tuttavia, non è affatto quello di Regina Coeli, come si può ben immaginare, ma è l'Istituto di Vigna Pia in Via Filippo Tajani 50 a Roma, di cui QUI TROVATE LO SPECIALE DEDICATO, individuato da Travis dopo lunghe ricerche.
Testi e tavole: Ellerre
APPROFONDIMENTO INSERITO DAL BENEMERITO ELLERRE
19 April 2010 18:57
Bravissimo Ellerre.
19 April 2010 23:52
20 April 2010 12:39
20 April 2010 19:20
21 April 2010 08:23
22 April 2010 10:33
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23 April 2010 11:03
23 April 2010 16:09
Grazie M.shannon, in effetti non conosco con esattezza i confini tra Torpignattara e Pigneto, mi pare che la prima zona inglobi l'altra, comunque di sicuro fanno parte entrambe del quartiere Prenestino-Labicano. Se sei sicuro che via Alessi è Torpignattara faccio subito cambiare la dicitura. Fammi sapere.