Le location esatte di "Agenzia Riccardo Finzi"
16 Ottobre 2008

Come ricorda sempre il nostro Legnani, Agenzia Riccardo Finzi... praticamente detective è la riuscita trasposizione cinematografica dei romanzi di Luciano Secchi dedicati al detective meneghino Riccardo Finzi. Renato Pozzetto trova le corde giuste e s’immedesima al meglio nel personaggio, mentre la regia di Bruno Corbucci segue diligentemente la sceneggiatura affidandosi al’ottimo cast. L’ambientazione milanese ha offerto a me e a Markus (che amiamo incondizionatamente il film) uno stimolo in più, facendoci scoprire, non senza grande sorpresa considerato quanto raramente capiti la cosa al cinema, che quasi sempre, nel film, indirizzi e luoghi citati corrispondevano alla realtà! Il caso più eclatante riguarda l’abitazione di Finzi, che più volte l’investigatore ripete essere in “via Mario Fusetti 1”. Ebbene, quella via l’abbiamo cercata altrove prima di accorgerci che stava invece proprio lì, in via Fusetti 1! Ma cominciamo dall’inizio, da quando Finzi arriva a Milano col treno e scende alla Stazione Centrale.

Il primo albergo che il protagonista considera non è esattamente uno dei più economici. Tanto che quando il portiere gli chiede se può scaricare i bagagli Finzi, dopo aver visto l’imponenza della costruzione, decide che “no... no no, forse è meglio di no”. Siamo infatti al Principe di Savoia di Piazza Repubblica, uno dei più lussuosi alberghi della città. La seconda opzione (scartata subito, senza che stavolta ci venga spiegato il perché) è l’Hotel dei Cavalieri in Piazza Missori 1, mentre l’ultima è l’Hotel Trieste in via Marco Polo 13. “Finalmente un hotel come si deve”, annuncia Finzi felice. E’ comunque solo una soluzione temporanea in attesa di trovare l’appartamentino adatto, naturalmente. Una stanza d'albergo che non vedremo mai e dalla quale Finzi subito esce per portarsi in centro a cominciare il suo... lavoro.

Come prima mossa in città, Finzi decide di andare in un night, e per questo interroga il proprietario di una galleria d’arte in Piazza Cavour. Il luogo è facilmente riconoscibile e il nome della galleria (Galleria d’Arte Cavour Cortina) non lascia adito a dubbi. L’uomo alla porta, quando gli viene richiesto dove possa essere un locale notturno, risponde: “qui a 200 metri ce ne sono due o tre”. L’informazione non poteva essere più precisa, visto che a quella distanza comincia la zona in cui è più facile trovarne e dove, poco distante, c’è proprio il “California”, quello in cui Finzi deciderà d’introdursi.

Ecco la prima location importante: è al California che Finzi conoscerà Pierpaola Moser (Lory Del Santo) ed è sempre qui che tornerà successivamente altre due volte. Non è dato sapere come mai dall’indicazione del gallerista al raggiungimento del night si passi improvvisamente dal giorno alla notte, quel che invece è sicuro è che trovare il luogo esatto non è stato affatto semplice. Colpa di un master di scarsa qualità, di una zona inquadrata solo di sfuggita e quasi completamente al buio.


Al California come detto Finzi conoscerà Pierpaola Moser, la quale gli chiede di accompagnarlo a casa, dove poi lo farà salire e dove i due quasi.. consumeranno. La casa della Moser è in via Durini 20 e l'ho capito soprattutto dal cinema che sta sull'altro lato della strada: era il "Cinema della Via Durini" (riconoscibile per chi lo conosceva dall'insegna), al civico 23 dell'omonima via, nel quale stanno proiettando L'inferno sommerso (Beyond The Poseidon Adevnture, 1979), sequel dell'Avventura del Poseidon. Al California comunque Finzi non conosce solo Pierpaola Moser ma anche Samantha (Simona Mariani), una giovane studentessa: gli riferirà che si è liberato un appartamentino in via Fusetti 1. Finzi non se lo fa ripetere due volte e la mattina dopo è già lì, sul Naviglio.


Incredibile ma vero, come si diceva, l’appartamento indicato da Samantha a Finzi è proprio in via Fusetti 1. Sulle prime credevo che le scene fossero ambientate lì solo quando si vede Finzi passare sulla strada a fianco del Naviglio, mentre invece persino la casa sta proprio in via Fusetti, al numero civico 1! E andati lì con Markus abbiamo trovato ancora alcune persone che ricordavano quando il film venne girato. Il luogo non è cambiato di molto, le case che circondano la strada nemmeno.


La copisteria in cui Finzi deve dettare “un volantino da far ciclostilare” per farsi pubblicità e dove incontrerà una commessa molto spregiudicata è in piazza Duomo. Non molto difficile a capirsi, visto che fuori della porta si vede l’inconfondibile silhouette del monumento milanese più importante. Una location abbastanza significativa, la copisteria, visto che lì Finzi tornerà anche in una seconda occasione. Trovato il luogo era da capire quale potesse essere l’entrata esatta, qual era il negozio che aveva preso il posto di una copisteria oggi scomparsa. Solo andando in loco ho potuto scopirlo, grazie al posizionamento esterno del monumento equestre a Vittorio Emanuele II e alla conformazione della porta a vetri. Considerando soprattutto questa (che ha una determinata dimensione ed è sovrastata da una seconda vetrata dalla quale è divisa da un asse di altezza ben precisa) ho potuto capire che la copisteria è oggi una frequentata gelateria, i cui spazi ristretti sono gli stessi che si vedono nel film.

Pierpaola Moser (Lory Del Santo), la sventola che Finzi aveva conosciuto in discoteca poco prima, viene trovata morta al bivio di Giussano, così Finzi e Marchini, in vespa, decidono di raggiungere il luogo per investigare meglio e capire se la polizia possa aver tralasciato qualche indizio. Imboccano la statale (conosciuta oggi come “Nuova Valassina”) e salgono a nord, verso Lecco. Con tutti i cambiamenti fatti in questi anni sulle strade era possibile ritrovare ancora il luogo esatto? Ci ha pensato Markus, qui veramente bravissimo. Dapprima ha interrogato un suo collega che vive in zona, il quale però gli aveva indicato uno svincolo ingannatore nel quale ero caduto. “Non è possibile”, dice Markus, “la via dov’è Pozzetto è a doppia corsia in entrambi i sensi, dev’essere la Nuova Valassina”. Guardando e riguardando la scena ecco allora saltar fuori l’indizio che conferma i sospetti su quello che poteva essere il bivio per Giussano e Arosio (e che oggi è scomparso sostituito da un bivio posto in posizione avanzata e molto più ampio): il palo della luce! In effetti un palo della luce, molto alto, c’è anche oggi, ed esattamente nel punto in cui avrebbe dovuto essere se il posto era quello. Come dubitare ancora? Lo svincolo dove Finzi e Marchini si fermano è esattamente quello, senza dubbio, e ancora una volta il film non tradisce la realtà: quello è davvero uno dei numerosi bivi per Giussano! Si rimanda al location radar per vedere com'è posizionato il bivio sulle mappe.


Quando c’è bisogno di reinterrogare Samantha, Finzi non perde tempo e va a prenderla all’uscita dell’Università (che tale era, ovviamente, anche nella realtà). Siamo in Via Festa del Perdono, poco dietro al Duomo, e la scena è abbastanza significativa da richiedere una foto. Molto interessante anche la "Latteria Rodini di Viale Premuda" dove Finzi dà appuntamento a Samantha per parlarle. La chiama da una cabina telefonica e le dice di trovarsi appunto lì. Quando il giorno dopo andrà in Latteria a fare colazione aspettandola, riceverà solo una sua chiamata in cui lei si scusa per non poter venire. Per capire dove fosse la Latteria bisogna osservare bene quello che si vede dall'interno. Fuori dalla vetrina si vede un palazzo che Marcello Catalano (che ci ha segnalato la cosa via mail il 10/3/22) è riuscito a individuare. Non siamo in Viale Premuda ma nel comunque vicino Viale Piave, esattamente al civico 37. Ovviamente la latteria oggi non c'è più, sostituita da un negozio di abbigliamento, ma che il posto sia quello non c'è davvero alcun dubbio!

Urge trovare Marco Pellegrini, un testimone forse importante che conosceva la Moser. Coerentemente Finzi non si sposta dall’università e scopriamo ora che è nel bar che sta proprio lì di fronte. Quel bar c’è ancora e si chiama Bar Ateneo: si è reso riconoscibile dal colonnato e dalla statua che si vedono all’esterno e che Markus ha individuato. Dall’interno del bar la vista è sempre la stessa.
Trovato sul’elenco il numero di Pellegrini, Finzi lo chiama ma risponde qualcun altro: l’uomo è allo Sporting Club San Felice. Ed eccoci allora arrivati all’unica location esterna citata nei titoli di coda. Lo Sporting Club San Felice (che in effetti anche nella realtà è in zona San Felice) era allora lo Sporting Club Mondadori di Segrate, ringraziato appunto nei titoli di coda. Oggi si chiama Sporting Club Marconi, ma i campi da tennis, la piscina, son sempre gli stessi, come potete vedere nell’immagine dall’alto. Ci è voluto un po’ per capire in quale scena fosse stato usato il fantomatico Sporting Club Mondadori di Segrate, finché ecco trovata la soluzione: il tennis (scena piuttosto fugace).

Un bello spottone al Pagoda, quando Finzi e Marchini se ne vanno in vespa a cercare altre notizie utili per le loro idagini sulla Moser! Perché quel motel esisteva ed esiste ancora, in via Edison 11, a Legnano. La prima inquadratura è un primo piano sull’insegna, poi ecco che vediamo i due percorrere in vespa il vialetto isolato che porta al motel (lo stesso che si incontra oggi, cancellate comprese). Quindi la prima sorpresa: il motel ha perso una “M” e si chiama Hotel Pagoda (anche se il carattere del nome è sempre lo stesso di 30 anni fa), sono state fatte evidenti migliorie e l’interno, oggi, è completamente diverso e irriconoscibile.


Il colpevole è ormai individuato, ma questi riesce a liberarsi e fuggire sul tetto del palazzo in cui si svolge l'ultimo interrogatorio. Con sè ha la figlia del portinaio (Luca Sportelli), che tiene sotto la minaccia di una pistola e utilizza come ostaggio. Finzi tuttavia gli si avvicina senza paura: sa che è una pistola giocattolo e il colpevole è bloccato e la vicenda può dunque concludersi. Il palazzo dovrebbe essere a Milano, naturalmente, ma la presenza sul terrazzo (individuata da B. Legnani) di due noti figuranti romani (uno è Calogero Azzaretto, nel ruolo di un poliziotto) certifica invece che siamo a Roma. Il terrazzo l'ha poi trovato l'abilissimo Roger in cima al palazzo di via Labicana 58, all'incrocio con via Verri. Siamo a due passi dal Colosseo!
Foto: Zender e Markus. Testi: Zender. Compagni di viaggio: Markus, Wupa Wump
ARTICOLO INSERITO DAI BENEMERITI ZENDER E MARKUS