I numeri 2 del cinema italiano

21 Luglio 2008

PREMESSA STORIOGRAFICA

Il fenomeno del secondo capitolo dei film di successo è con molta probabilità di origine americana e senz’altro di vecchia data; certo è che, se in Usa tale fenomeno è soprattutto sfruttato nei generi orrorifici e fantastici (ma anche in altri generi), in Italia, a parte qualche raro esempio di “n.2” nei primi anni sessanta con i nostrani “mondo-movies”, alcuni “decamerotici” e qualche western o fantastico (Mondo cane n.2, 1963, Decameron n.2 – le altre novelle del Boccaccio, 1972 e Django 2, 1987) è rimasto legato per lo più alle commedie e spesso ai più recenti “cine-panettoni”.
Ovviamente lo scopo di produrre un “n.2”,  in tutto il mondo, è dovuto alla necessità di prolungare un successo commerciale (partendo dal presupposto che il primo capitolo ha sbancato i botteghini) più che a motivi diciamo “artistici”. Per l’Italia è valso lo stesso tipo di ragionamento.
Il periodo di massima diffusione dei “n.2”  sono senz’altro gli anni dal 1970 al 1995 e, in Italia, per lo più gli anni ottanta. Il fenomeno da noi ha avuto un’evoluzione meno proficua, sia a livello commerciale che quantitativo, rispetto ai film di origine statunitense; tuttavia un discreto numero di pellicole sono state girate anche in Italia.

LA QUALITA’ 
E’ piuttosto frequente che i secondi capitoli italici siano girati da registi diversi rispetto a quelli che si erano occupati dell’originale. Addirittura Carlo Vanzina (regista prolifico di “n.1” di successo) disse più di una volta che i secondi capitoli si sarebbe rifiutato di girarli (ma la promessa non sarà mantenuta...), dunque si hanno di frequente alla regia uomini senza curriculum consistenti, alcune volte semplicemente aiuti regista del primo capitolo; Le sceneggiature sono allungate ed estrapolate in maniera sommaria e ruffiana dal capostipite e insomma, il livello qualitativo dei “n.2” è di frequente infimo; quando va bene i film sono accettabili nel loro complesso, ma non certo memorabili e forse sono divenuti  a volte veri e propri culti cinematografici solo per l’attuale bramoso desiderio di “trash-movies”.

GLI INCASSI
Gli incassi dei “n.2” italiani non sono mai stati troppo rilevanti e comunque si son rivelati quasi sempre inferiori a quelli dei capitoli da cui discendono; ci sono voluti una quindicina d’anni per far capire ai produttori che i “n.2” non funzionavano. Una volta compresa la cosa, il fenomeno “n.2”, almeno a livello italiano, si è concluso. Sia chiaro, i “n.2” statunitensi (che ricordo coprono un po’ tutti i generi e creano spesso veri e propri sequel) non hanno mai avuto inflessioni e i risultati negativi sono esclusivamente un fattore italiano relativo per lo più alle nostre commedie.


I FILM

Amici Miei atto II
(1982)
A sette anni di distanza da Amici miei, Mario Monicelli firma il secondo capitolo partendo proprio dal finale del primo ed inserendo vari flashback. In sostanza questo atto secondo è un vero e proprio proseguimento. Il risultato artistico appare a mio avviso meno incisivo rispetto al primo capitolo, pur riprendendo quelle atmosfere goliardiche e “cattive” dell’originale; l’impressione è che il film sia costruito più per sbancare il botteghino che per fare un film artisticamente convincente. Ne seguì un terzo ed ultimo capitolo nel 1985.

Incasso: £ 4.482.847.000
Incasso AMICI MIEI (1975): £ 2.057.000.000

Sturmtruppen 2 – tutti al fronte
(1982)
Salvatore Samperi dirige il sequel del fortunato primo capitolo che girò nel 1976. Questo “n.2”  risulta meno efficace rispetto al primo a livello di comicità e la mancanza dei fondamentali Cochi & Renato, che avevano dato credibilità all’opera surreal-comica, si sente eccome: il baldacchino crolla inesorabilmente sullo spettatore e anche il ritmo appare decisamente  fiacco, malgrado la coralità del gruppo non manchi.
Un film che a mio avviso si poteva evitare, ma tant’è...

Incasso: £ 543.000.000
Incasso STURMTRUPPEN (1976): NON PERVENUTO

Sapore di mare 2 un anno dopo
(1983)  
Se il primo capitolo si può considerare un capolavoro del genere “vacanza-movies” e senz’altro tra i più bei film girati da Carlo Vanzina, questo secondo capitolo a firma Bruno Cortini non gli è inferiore di molto: gli attori sono parzialmente cambiati e i più brillanti mancano (la cosa pesa come un macigno), ma il bravo Mauro Di Francesco riesce a tenere alto il ritmo e forse recita in quello che resta il suo miglior film. Sapore di Mare 2 si ricorda anche perché ha favorito un doppio incontro ad esito matrimoniale nella vita reale: quello tra Mauro Di Francesco e l’attrice francese Pascale Reynaud e quello tra Massimo Ciavarro ed Eleonora Giorgi.

Incasso: £ 1.261.953.000
Incasso SAPORE DI MARE (1982) £ 2.749.953.000

Yuppies 2
(1986)
Enrico Oldoini dirige il sequel di uno dei più rappresentativi film della cosiddetta “Milano da bere”, ma ne tradisce parzialmente le aspettative; sostanzialmente perché la maggior  parte del film non è girata a Milano e perché non si capisce cosa centrino gli yuppies. Intendiamoci, come “n.2” non è male e spesso diverte (grazie anche al cast pressoché identico al primo), ma certamente si va a scontrare con il “pilastro” vanziniano. Comunque raro caso in cui il “n.2” incassa più del prototipo, trainato comunque dall’ottima fama di quello.

Incasso: £ 3.143.000.000
Incasso YUPPIES - I GIOVANI DI SUCCESSO (1985): £ 2.231.000.000

Missione eroica – I Pompieri 2
(1987)
Il regista Giorgio Capitani riunisce la squadra dei cinque pompieri “pasticcioni” del fortunato primo capitolo girato due anni prima. Il risultato è lievemente inferiore, ma il divertimento è assicurato: gli attori ricalcano per l’ennesima volta i loro rispettivi gloriosi tormentoni. D’altronde perché mai avrebbero dovuto azzardare cambiamenti proprio qui?
Si sottolinea il ritorno al cinema italiano del mito settantiano Luc Merenda, ma è un fuoco di paglia. Peccato!

Incasso: £ 776.000.000
Incasso I POMPIERI (1985): £ 1.482.370.000

Scuola di ladri parte seconda
(1987)
Alcune volte capita che il secondo capitolo risulti più divertente del primo. Certamente la cosa è soggettiva, ma non ci voleva molto a compiere l’impresa in questo caso, visto che Scuola di ladri era davvero scarso (specie se confrontato con le commedie italiche di quel tempo). Il trio, qui divenuto duo (manca Banfi) funziona bene e tutta la parte girata sulla crociera risulta spassosa. Viene riconfermato il magnifico Enrico Maria Salerno in una delle sue rarissime incursioni nel “cine-penettone”.

Incasso: £ 793.196.000
Incasso SCUOLA DI LADRI (1986): NON PERVENUTO

Rimini Rimini un anno dopo (1988)
Dal seguito del successone Rimini Rimini (1987) ci si attendeva un bel “n.2”, con immutati consensi al botteghino, invece no: il cast è ridotto all’osso e fortemente mutato, il divertimento regge solo con l’episodio di Maurizio Micheli e poco altro e l’incasso scema drasticamente… un vero e proprio voltar le spalle al filmone dell’anno prima! In questo secondo capitolo ritroviamo attori di “vecchio” stampo quali Montagnani e Moschin, ma non divertono. Peccato. Nel film viene ingaggiato come attore il noto giornalista musicale Dario Salvatori in un ruolo da dj della fantomatica “radio Rimini”. Strana incursione nell’italo-disco di Micalizzi, che del film cura la colonna sonora.

Incasso: £ 411.880.000
Incasso RIMINI RIMINI  (1987): £ 2.876.907.000

Le Comiche 2
(1991)
Il primo capitolo a mio avviso era divertente, ma non eccelso (qualcosa nell’insieme era un po’ farraginoso e già visto, in fondo), mentre questo n.2 risulta un po’ meglio e certe lungaggini sono state tolte; questo giova al ritmo e insomma, mi trovo di fronte ad uno dei casi in cui il “n.2” mi piace di più del “n.1”. Gli incassi sono altissimi per entrambi e ne fu girato di conseguenza anche un terzo capitolo chiamato Le nuove comiche (1994).

Incasso: £ 11.695.951.265
Incasso LE COMICHE  (1990): £ 15.483.179.925

Abbronzantissimi 2
(1993)
Bruno Gaburro firma questo “n.2” derivato dal fortunato (al botteghino) Abbronzatissimi (1992).
Se il primo capitolo era mediocre ma con la discreta vena dei divi che riusciva in qualche modo a salvarlo agli occhi del pubblico, questo secondo - come spesso capita - peggiora. Si ripropone più o meno lo stesso cast, con qualche variante femminile...
Il film non diverte e spesso anzi annoia; insomma, un n. 2 che si poteva davvero evitare…
Lo spaventoso crollo di spettatori dà conferma del fallimento.

Incasso: £ 738.000.000
Incasso ABBRONZATISSIMI (1991): £ 4.144.368.366

Anni 90 - Parte II
(1993)
Enrico Oldoini dirige questo “n.2”  derivato dal film che ebbe ottimi consensi al botteghino e riesce a riconfermare la formula. La qualità del racconto (se si può dir così) non si discosta molto dal prototipo: è evidentemente un intrecciarsi di episodi facili per un pubblico natalizio senza pretese desideroso solamente di far quattro risate al calduccio… Gradevolissima la presenza di Anna Falchi in versione “fetish”, ma quando apre bocca… Gulp!

Incasso: £ 11.589.777.000
Incasso ANNI ‘90 (1992): £ 12.291.080.000

A spasso nel tempo – l’avventura continua
(1997)
Se il primo era bruttino, ma di straordinario successo al botteghino, questo secondo capitolo è addirittura avvilente. Tuttavia, come altri cine-panettoni, sono film commerciali ad uso e consumo di un periodo ben preciso ed in tal senso hanno una scusante… La cosa brutta è che sa di già visto; ma in fondo è quello che il pubblico natalizio si aspetta. Christian De Sica mortifica il glorioso padre imitandolo nella parte di Pane amore e….
Unico “n.2” di Carlo Vanzina che, malgrado avesse detto che non avrebbe mai diretto parti seconde, si rimangia la parola… forse mancanza di idee? Temo di sì…

Incasso: £ 19.573.683.000
Incasso A SPASSO NEL TEMPO (1996): £ 34.494.090.000


LA CRISI

A partire dalla seconda metà degli anni novanta, la commedia all’italiana (ma estenderei il fenomeno anche al cinema italiano in generale) è ridotta sostanzialmente a qualche cine-panettone e poco più; dopo una quindicina di anni in cui i produttori nostrani hanno creduto ai n.2 italici, si son fatti due conti e ci si è resi conto (finalmente!) che al nostro cinema non hanno portato un granché in valore monetario (figuriamoci sotto il profilo artistico…) e otto volte su dieci sono stati dei modesti esiti commerciali, dandola quasi sempre vinta al primo capitolo. L’unico elemento che sostentava la necessità di realizzare il famigerato “n.2” ci si accorse che veniva a mancare e ci si orientò dunque verso commedie simili nel concetto che però si differenziassero nel tema base di anno in anno (e stando ben attenti a non far credere che ne fossero un proseguimento). Rimane qualche raro caso come Febbre da cavallo - La mandrakata (2002) o Eccezziunale veramente capitolo secondo me (2005), che sanno più di remake nostalgico del cinema d’un tempo (a causa forse della mancanza di idee imperante) che di vero e proprio “n.2” concepito seguendo la formula originale.

ARTICOLO INSERITO DAL BENEMERITO MARKUS

Articoli simili

commenti (0)

RISULTATI: DI 0