"Giallo", Enzo Tortora e Dario Argento in tv!
10 Gennaio 2011



Strutturata in modo originale e centrata ovviamente sul tema del Giallo, la trasmissione di Enzo Tortora (qui alla sua ultima apparizione televisiva, morì purtroppo appena tre mesi dopo) rappresenta per i fan dell’horror di casa nostra anche l’ultima possibilità (ad oggi) di vedere su piccolo schermo Dario Argento, come detto, il quale si ritagliava all’interno dello show uno spazio di una ventina di minuti apparendo in prima persona (accompagnato dalla fida Coralina Cataldi Tassoni, al tempo nel cast del contemporaneo Opera in cui interpretava la sarta, destinata ad atroce morte). Legata a filo diretto con il mondo dei tassisti di notte, la trasmissione cominciò venerdì 2 ottobre 1987 per concludersi l’anno successivo dopo una quindicina di puntate.


Entrava allora in scena il padrone di casa, Enzo Tortora, che in uno studio arredato un po’ come l’ipotetica stanza di Sherlock Holmes in Baker Street, presentava i suoi aiutanti Vampirius e Mystiria (una giovanissima Alba Parietti), che continuavano ad aggirarsi lì fino alla conclusione della trasmissione fungendo in qualche modo da valletti. A concludere il quadretto il cane Giallo, un lupo la cui funzione era più o meno quella della mascotte.


Il primo collegamento era per Gabriella Carlucci, che presentava i suoi ospiti (spesso di prestigio, come quando da Città di Castello intervenne assieme ad Alberto Sordi alle prese con il suo Tassinaro a New York) intervistandoli brevemente ma soprattutto annunciando loro che sarebbero stati chiamati a risolvere l’imminente caso poliziesco trasmesso in studio in modo (se possibile) da aiutare gli abbonati Rai contattati via telefono dal conduttore e che avevano il compito di dare ufficialmente la “loro” soluzione del caso. Poteva trattarsi di ospiti molto noti come nel caso citato, ma anche di uoghi particolari, come la "libreria del giallo" a Milano, chiaramente molto in tema con la trasmissione.

E’ a questo punto, quindi quasi all’inizio della trasmissione, che Enzo Tortora annunciava “Turno di notte”, il breve telefilm attorno al quale ruotava la parte “fiction” della puntata. Nove diretti da Luigi Cozzi, sei da Lamberto Bava (i primi), gli episodi di “Turno di notte” proponevano quiz polizieschi da risolvere solo in un secondo tempo.


Ecco i titoli dei 15 episodi di Turni di notte,
dei quali QUI TROVATE TRAME E COMMENTI
1) E’ di moda la morte (di Lamberto Bava)
2) Heavy metal (di Lamberto Bava)
3) Buona fine e miglior principio (di Lamberto Bava)

5) Il bambino rapito (di Lamberto Bava)
6) Babbo Natale (di Lamberto Bava)

8) Ciak si muore (di Luigi Cozzi)
9) Sposarsi è un po’ morire (di Luigi Cozzi)
10) Delitto in rock (di Luigi Cozzi)
11) L’evasa (di Luigi Cozzi)
12) La casa dello stradivari (di Luigi Cozzi)
13) Giallo Natale (di Luigi Cozzi)
14) Via delle Streghe (di Luigi Cozzi)
15) Il taxi fantasma (di Luigi Cozzi)

Concluso il gioco con gli ascoltatori, Tortora si sedeva tra il pubblico e parlava anche con gli autori (assieme a Dardano Sacchetti) delle storie di “Turno di notte”:

Si concludeva così la prima parte della trasmissione legata alla fiction e si apriva quella relativa al “Giallo/storia”, in cui Tortora analizzava un celebre caso dai risvolti misteriosi attraverso una ricostruzione documentaria e a ospiti chiamati in studio per l’occasione. Si parlava di Padre Pio come della Sindone, di Gheddafi, di DNA, di disastri aerei e di truffe monetarie, di rapimenti e molto altro continuando il dibattito per molto tempo e infilandoci talvolta in mezzo l’unico stacco pubblicitario della trasmissione.


"GIALLO ARGENTO"
Apparentemente slegato dal contesto della puntata, arrivava poi anche il momento di Dario Argento, il quale si presentava nel suo angolo privato ricostruito in studio sopra una sorta di soppalco in ferro, dove Dario era solitamente accompagnato da Coralina Cataldi Tassoni (attrice spesso utilizzata dal regista e presente anche in Opera, che proprio in quei mesi stava uscendo nelle sale). Alba Parietti, munita di candelabro, saliva la scala a chiocciola dello studio fino a trovarsi davanti alla porta dietro la quale stava Argento. Qui, durante i venti minuti circa di spazio che gli venivano concessi, Argento affrontava diversi temi legati al cinema horror mostrando spezzoni dei suoi film o addirittura inediti backstage. Capitava che intervistasse poi bonariamente un esorcista o anche Lamberto Bava, al quale Argento chiedeva com’era stato girare “Turno di notte”. Spesso venivano anche mostrati i trucchi relativi agli “Incubi”, ovvero i corti di circa tre minuti trasmessi proprio durante questo break argentiano.

MINI-CORTI DI 3 MINUTI CIASCUNO
Quasi sempre basati su un paio di effetti speciali di discreta qualità e un’idea minima, i nove Incubi erano diretti in prima persona da Argento (non supervisionati e basta, come era capitato con “Turno di Notte”) e proponevano quelli che il regista diceva fossero davvero gli incubi che lo ossessionavano di notte. Girati anch’essi in 35mm e trasmessi (mai tutti e nove) ancor oggi in qualche “Fuori orario” ghezziano, sono una buona testimonianza dell’originalità della trasmissione.
Come musiche venivano utilizzate quelle prese in prestito dai film di Argento o alti pezzi notissimi della hit parade dell’epoca.
Ecco i titoli dei 9 incubi coi link alle relative schede davinottiche:
1) La finestra sul cortile
2) Riti notturni
3) Il verme
4) Amare e morire
5) Nostalgia punk
6) La strega
7) Addormentarsi
8) Sammy
9) L’incubo di chi voleva interpretare l’incubo di Dario Argento
Questo invece l’elenco e la descrizione (redatta da Lucius) di tutti gli interventi, puntata per puntata, di Argento alla trasmissione. Sono 10 e non 15 (come il numero esatto di puntate trasmesse) perché Dario, in quel periodo a lavoro per la post-produzione di Opera, dovette brevemente assentarsi.

Puntata 1: Argento, accompagnato da Coralina Cataldi Tassoni, presenta la sua rubrica sui trucchi mostrando agli spettatori il braccio meccanico ricoperto in lattice ideato da Stivaletti e usato in Phenomena nella scena dell'omicidio di Fiore Argento. Successivamente viene mandata in onda la scena cult di Tenebre con il taglio del braccio della Lario, censurata nei passaggi televisivi del tempo. Segue un'intevista ad Anthony Perkins sul suo ruolo di Norman Bates nei quattro Psycho.
Puntata 2: Sempre dal suo superattico, Argento dedica la puntata agli insetti di Phenomena, mandando in onda sequenze tipo del film e spiegando agli spettatori come sia riuscito a realizzare la scena della mosca che guida Jennifer nella casa dell'assassino. Il filmato è estremamente interessante perchè realizzato sul set di Phenomena e mostra i tecnici al lavoro davanti agli insetti d'allevamento, centinaia di migliaia di mosche allevate in teatro. In particolare viene spiegata la realizzazione della sequenza relativa all'attacco delle mosche al figlio deforme della Nicolodi, completamente rivestito di glucosio liquido. Segue un'intervista via satellite ai Pink Floyd dal Ritz Carlton di New York, con immagini inedite tratte dal Pink Floyd American Tour. Argento chiude la puntata invitando i telespettatori a candidarsi per i suoi incubi.

Puntata 4: La quarta puntata si apre con la consueta rubrica di trucchi. Vengono svelati i trucchi di alcune delle sequenze horror di Demoni 2 (la trasformazione di Coralina in demone), con un servizio che mostra gli attori in camerino mentre subiscono la trasformazione facciale che li porterà ad interpretare i demoni. Al termine, Argento presenta un servizio dal titolo "Le ragazze uccise da Dario Argento", una sorta di compilation delle attrici che han fatto una terribile morte nei suoi film. Si apre con la sequenza di Tenebre relativa a Mirella d'Angelo (nel film la lesbica sgozzata), che dallo studio commenta la scena. Segue la sequenza di Phenomena relativa all'uccisione di Fiore Argento e l'intervista alla stessa in merito alla sua interpretazione della sequenza in oggetto.



Puntata 8: Puntata dedicata ad Opera con un servizio "Dal making di Opera" che svela ai telespettatori i trucchi più arditi del film come la scena del proiettile che entra nell'occhio di Daria Nicolodi (ripresa anche sul set in fase di trucco) e quella relativa allo stesso proiettile in canna, al rallentatore. Dato il successo della prima rubrica, Argento replica proponendo "Le ragazze uccise da Argento 2", rassegna di attrici "trucidate" nelle sue pellicole. In primo piano le sequenze delle uccisioni della Wendel in Tenebre e della Tessari in Phenomena, entrambe intervistate in studio da Argento.

Puntata 10: Si apre con un filmato dal titolo Il taxi fantasma: Argento svela i trucchi usati per la realizzazione del taxi fantasma nella serie Turno di notte e quelli realizzati per la serie Gli incubi di Dario Argento. Altro spazio è dedicato ai trucchi riguardanti gli effetti sonori (coltellate, passi...). Segue un'intervista in studio ai registi delle serie citate (Lamberto Bava e Luigi Cozzi) che spiegano le difficoltà a cui sono andati incontro nel realizzare una serie con ambientazione notturna. Vengono infine intervistati alcuni dei protagonisti della serie Turno di notte, tra i quali Matteo Gazzolo (Rosso 27) e Antonella Vitale (Calipso 9). Argento si congeda.


In un break successivo Romano Battaglia, giornalista Rai e scrittore di successo, prendeva in mano il telefono e chiamava a casa ponendo domande bizzarre a chi rispondeva, divertendosi a citare circostanze strane e contribuendo a dare un tono tra il serioso e il grottesco alla trasmissione.
Comparivano poi spesso nello show i sosia della Regina d’Inghilterra (Elisabetta) e di Carlo e Diana, utili probabilmente per donare un’atmosfera più british alla scenografia, che si voleva come detto ispirata idealmente a Sherlock Holmes e ai suoi celebri casi.
Per concludere la nostra breve storia di questa storica trasmissione, ecco un'intervista ai due autori (con Oreste Del buono) della trasmissione, presenti per contratto anche in studio:

LAURA GRIMALDI E MARCO TROPEA (a cura di Zender)
Conoscendo due persone deliziose come Marco Tropea e Laura Grimaldi, la “coppia del giallo” che in Italia diede tra le altre cose vita alla casa editrice Interno Giallo, la prima casa specializzata in Italia che pubblicava solo opere “di genere”, non potevo non approfittarne per chiedere loro di ricordare l’esperienza avuta con “Giallo”. Come supponevo si sono dimostrati entrambi estremamente cortesi e a loro vanno i nostri migliori ringraziamenti.
Zender: Come cominciò tutto?
Laura Grimaldi: L’idea della trasmissione Giallo fu di Enzo Tortora, che amava molto il genere e aveva lanciato questo spunto (non dimentichiamoci che fu il fondatore del Mystfest di Cattolica, il Festival Internazionale del Giallo e del Mistero). Era una persona di una signorilità straordinaria, sicuramente il più bel ricordo che ho in assoluto della trasmissione, anche se al tempo già stava male (ricordo che in una delle ultime puntate quasi non riusciva a parlare). Una sera ci chiamò e andammo con lui a mangiare al ristorante “La risacca” di Milano gettando a grandi linee le basi del programma.
Marco Tropea: Io e Laura, assieme a Oreste del Buono (col quale eravamo quasi sempre d’accordo), eravamo gli autori del programma, e Giallo nacque durante le classiche riunioni al tavolone con la redazione.
Zender: Cosa potete dirci della serie Turno di notte?
Marco Tropea: Nacque anch’essa da queste riunioni. Io e Laura eravamo autori di soggetti e sceneggiature, ma i telefilm erano una produzione di Argento, che si era circondato dei suoi amici di sempre, i registi Luigi Cozzi e Lamberto Bava. All’inizio doveva esserci anche Michele Soavi, che aspettavamo quasi come Godot, ma poi non venne e i due registi rimasero Bava e Cozzi, che si divisero gli episodi in numero sostanzialmente uguale. Argento, quando io andai a Roma quelle tre o quattro volte sui set per sistemare le sceneggiature, non era presente. Sicuramente dava le indicazioni ai registi, ma poi lo si rivedeva solo al montaggio, che curava personalmente.
Laura Grimaldi: Noi comunque avevamo una concezione diversa del giallo rispetto a loro, diciamo “più nobile”; loro lo vedevano soprattutto come spettacolo.
Marco Tropea: Come ho detto ricordo che mi chiamavano per andare ad adattare le sceneggiature in corso d’opera: capitava che dovessi partire da Milano per raggiungerli a Roma e aiutarli a sistemarle. Non sempre potevo, e comunque Argento aveva poi chiamato anche Dardano Sacchetti come consulente alle sceneggiature: lui era lì e contribuiva a sistemare come noi le sceneggiature a seconda delle esigenze.

Marco Tropea: Nessuno in particolare, sia perché oggi sono passati ventitre anni sia perché si può dire che funzionasse tutto; non succedeva quasi niente d’imprevisto, sul set. Ecco, ricordo forse la prima puntata, che si svolgeva nel mondo della moda (“La morte è di moda”, ndr), ma giusto perché era appunto la prima. Proprio relativamente alle sceneggiature ricordo però una puntata che si sarebbe dovuta svolgere in un luna park. Tre giorni prima ci telefonarono per dire che al luna park non si poteva fare e che avrebbero ambientato la medesima storia in un deposito di frutta e verdura. Capirete quindi che a volte le arrabbiature diventavano un po’ inevitabili…
Zender: C’era un episodio molto particolare, fantascientifico, con tanto di alieni: si chiamava “Il taxi fantasma” ed era l’ultimo della serie. Si sarebbe detta una cosa tipicamente di Cozzi (anche se Laura Grimaldi mi ricorda di essere stata direttrice di Urania per un certo periodo).
Marco Tropea: Sì sì, ora ricordo. Fu Cozzi, col quale avevo stabilito un buon rapporto, più che con Bava, che ci spinse a inserire qualche elemento fantascientifico. Lo accontentammo e nacque quella bizzarra puntata. Fu insomma una cosa che aveva voluto Cozzi, a cui lui teneva particolarmente. “Mi piacerebbe fare una cosa così”, ci diceva riferendosi appunto ad un’idea fantascientifica.

Marco Tropea: Erano tutte idee che si discutevano. Ci ritrovavamo alle riunioni con la produzione, con gli inviati per la parte giornalistica (come appoggio c’era sempre la sorella di Tortora) e si decideva lì come sviluppare gli spunti. Eravamo una decina di persone e ci confrontavamo; alla fine si decise per la formula con interruzione prima della soluzione. Io e Laura, prima della stessa, svolgevamo in studio la nostra funzione di “notai” ed eravamo ripresi mentre stavamo seduti in studio accanto a Tortora. Stabilivamo ad esempio chi avesse dato tra i telespettatori la soluzione corretta, se poteva essere considerata accettabile anche se non esatta al cento per cento e così via. L’idea dei tassisti era secondo me un’ottima idea, perché dava dinamicità alle indagini, che altrimenti avrebbero finito col risultare un po’ troppo statiche.
Zender: Le avevate già scritte prima della trasmissione le storie? Vennero utilizzate tutte?
Marco Tropea: Ne avevamo scritte sei o sette prima che cominciasse la trasmissione in modo da partire subito con una buona base, ma poi le scrivevamo settimana per settimana, come settimana per settimana si impostava l’intero lavoro. Le utilizzammo tutte, non ci fu alcun problema, e d’altra parte eravamo gli autori della trasmissione... Il prodotto piacque, tanto che avemmo delle richieste e credo che i telefilm siano poi stati venduti come prodotto “singolo” in Canada e Sudamerica.

Marco Tropea: secondo me sia Cozzi che Bava sono due buoni registi e sempre secondo me alla fine il prodotto è uscito dignitoso.
Laura Grimaldi: Sì, chiaro che non erano De Palma o Scorsese e chiaro anche che Argento, lo si capisce pure dai brevi segmenti da lui diretti, era una spanna sopra, ma in fondo il risultato direi che era accettabile.
Zender: E degli attori?
Marco Tropea: C’erano Franco Cerri (il noto jazzista), che interpretava il ruolo del taxista più anziano (Tango 28), poi il figlio di Nando Gazzolo (Rosso 27) e l’amica di Argento, Antonella Vitale (Calypso 9). Con Cerri è nata una deliziosa amicizia perché era proprio bravo. Naturalmente il cast l’aveva scelto Argento, com’era giusto che fosse dal momento che come detto i telefilm erano una sua produzione.
Laura Grimaldi: Sì, Cerri era una persona slendida, la Vitale era a suo modo brava, poi vale lo stesso discorso fatto per la regia.

Laura Grimaldi: Beh, c’era quest’apertura gialla nel programma, voluta appunto da Tortora e che doveva incuriosire e catturare gli spettatori, ma poi il grosso veniva quando si affrontavano temi di attualità: si doveva parlare di quello che succedeva in Italia.
Marco Tropea: Ricordo ad esempio che fummo la prima trasmissione che fece un discorso sul Dna nelle indagini, in Italia, che era una cosa rivoluzionaria, al tempo. Insomma, è naturale che i nostri ricordi siano legati soprattutto a quello che avveniva prima, della trasmissione, durante la fase decisionale. Del risultato in televisione ricordo molto meno.
Zender: Di Argento che ricordo avete?
Laura Grimaldi: Una brava persona. Aveva il suo spazio, come concordato nelle riunioni pre-trasmissione, in cui avevamo discusso su come per l’appunto si sarebbe sviluppato il suo spazio. Arrivava con tutto il suo armamentario di trucchi e si gestiva i minuti a disposizione.
Marco Tropea: Sì, arrivava già con tutto pronto e si trattava solo di lasciarlo fare. Con lui ebbi una litigata a Roma per il primo episodio della serie di “Turno di notte”, poi però tutto si ricompose e siamo rimasti in ottimi rapporti. Un grande regista, senza dubbio.
APPROFONDIMENTO INSERITO DA ZENDER (con l'aiuto di LUCIUS per la parte riguardante Argento e di TATTOO per il materiale d'epoca)
10 Gennaio 2011 13:16
ZENDER, LUCIUS, TATOO... siete grandi! Bellissimo speciale, ben curato!
Molto materiale! GRANDI!
10 Gennaio 2011 20:51
Immagino che passasse su Rai2 e che l'entrata di Argento (con i pezzi sanguinolenti) avvenisse sempre in seconda serata?
11 Gennaio 2011 10:31
11 Gennaio 2011 15:00
11 Gennaio 2011 15:57
11 Gennaio 2011 20:11
11 Gennaio 2011 21:50
11 Gennaio 2011 23:45
11 Gennaio 2011 23:45
12 Gennaio 2011 14:53