Ispirandosi a fatti realmente accaduti ed alla figura della più famosa spia delle seconda guerra mondiale, Mankiewicz costruisce un bellissimo film, ricco di suspence e divertimento che avvolge lo spettatore in una rete di inganni che si scioglierà solo nel beffardo finale. Mason è grandioso, come sempre, nell'interpretare il tipico personaggio mankiewicziano: raffinato, sicuro di sé e doppiogiochista.
Mentre se ne consuma il definitivo tracollo, gli ultimi residui di un'epoca di superiore civiltà si autocelebrano in un intrigo spionistico dove la personalità individuale, lo stile, l'eleganza delle maniere sono più importanti dei moventi, in fondo vili, e dello sfondo storico, remoto e in realtà privo di significato. Un film superlativo, con un Mason sublime e atmosfere squisite. Fondamentale.
MEMORABILE: "Non capirò mai perchè abbiate voluto lasciare Varsavia" "Cadevano le bombe. Non volevo essere d'impaccio"
Cameriere dell'ambasciatore inglese ad Ankara vende documenti segreti ai nazisti, mosso sia dall'avidità che dal desiderio di conquistare una contessa spiantata, già moglie di un suo ex padrone, ma si ritroverà con un pugno di mosche. Dalla storia della famosa spia, un film di grande eleganza, interpretato splendidamente da Mason, impeccabile "servant" doppiogiochista, ben coadiuvato dal resto del cast. Dialoghi in punta di penna, ambientazioni suggestive e alcun scene d'azione assai ben orchestrate ne fanno uno dei capolavori del genere. Finale sarcasticamente perfetto.
Non è tra i film più famosi e celebrati di Mankiewicz, ma forse è il suo massimo capolavoro. Dialoghi perfetti, una storia affascinante e dai risvolti incredibili, interpreti ispirati (tra cui un magnetico James Mason, in una delle sue prove più memorabili), location intriganti, svariati colpi di scena e almeno una scena in cui la tensione è davvero palpitante. Tra le migliori pellicole di spionaggio mai girate.
MEMORABILE: Le riprese notturne; La scaltrezza di Ulisse Diello; Le foto scattate ai documenti segreti; Il finale beffardo.
I modi signorili e sicuri di Diello (un notevole James Mason) pervadono tutto il film, che Mankiewicz conduce con altrettanta signorilità senza il minimo intoppo. Incredibile, se non fosse vera, storia di una delle spie più famose del secondo conflitto mondiale, che da Ankara coinvolge Germania e Inghilterra con passaggio di documenti segretissimi. Non c'è la necessità di sparare un solo colpo di arma da fuoco, tutto si svolge diplomaticamente e alcune "stranezze" (il comportamento dei tedeschi) saranno capite in un finale più che perfetto.
Bellissima spy story di Mankiewicz che si ispira alla vita di Cicero, la celebre spia tedesca della Seconda Guerra Mondiale. La storia rispecchia abbastanza fedelmente la vicenda reale grazie anche alle location originali mentre i dialoghi sono da standing ovation. Fra gli interpreti la perfetta Darrieux e Mason in un ruolo a lui congeniale. Tutto fila liscio e, sebbene conoscessi già la storia narrata, l'atmosfera di suspense mi ha tenuto incollato allo schermo. Un film semplicemente geniale, che tutti dovrebbero vedere almeno una volta.
MEMORABILE: "Herr Moyzisch, non mi guardi come se possedesse altre rendite oltre al suo stipendio" (Contessa Staviska/Danielle Darrieux).
Buon thriller spionistico tratto dalle vicende di una famosa spia, durante la Seconda Guerra Mondiale. Mankiewicz sa come orchestrare la suspanse, anche se la prima parte risulta un po' troppo verbosa. James Mason è perfettamente calato nel ruolo della spia doppiogiochista ma gentile. Di certo non adatto per un pubblico giovanile, ma chi sa apprezzare il cinema deve vederlo.
Uno dei primi e migliori esempi di cinema spionistico. Certo i ritmi sono tipicamente Anni '50 e l'azione latita, ma la regia è di classe (dietro la macchina da presa non c'era uno qualunque) e la sceneggiatura impeccabile, supportata da dialoghi calibrati alla perfezione e pervasi da un'ironia mai fuori luogo. L'ispirazione a fatti reali, poi, rappresenta un piccolo e ulteriore valore aggiunto. Magistrale l'interpretazione di James Mason, personaggio negativo per il quale è impossibile non solidarizzare. Rennie il migliore tra i comprimari.
MEMORABILE: Le trattative con i tedeschi; Il beffardo finale.
Il cattivo genio che materializza il desiderio in un affascinante film di spionaggio: narrazione fluida, eleganza visiva; dialoghi, personaggi e passaggi chiave formidabili; cinismo, eros impossibile, fatalismo. L'aplomb di Mason e l'ambiguità della Darrieux completano gli ingranaggi di questo preciso meccanismo diretto (da un maestro) con limpidezza cartesiana e solida espressività tecnica. La vicenda proviene da fatti storici e dunque dalla cieca realtà: ne viene estratta la quintessenza finzionale, restituendo puro cinema.
Ispirato a una storia vera, si racconta di una spia inglese al soldo dei tedeschi, ai quali passa informazioni scottanti al solo scopo di riscattarsi dal suo ruolo di eterno servitore. Naturalmente non mancano colpi di scena, falsità, sgambetti e quant'altro c'è da aspettarsi in uno spy-movie. La tensione tocca l'acme in alcuni snodi narrativi e James Mason è in perenne fibrillazione ansiosa, scoppiando in una risata liberatoria proprio sul finale del film. Un po' Hitchcock, ma con una semplicità che tutto sommato non nuoce affatto.
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DiscussioneDaniela • 7/04/13 14:51 Gran Burattinaio - 5925 interventi
Nel film si vede che Cicero viene pagato dai nazisti con sterline false, come avvenne nella realtà.
Le banconote furono stampate nell'ambito della cosiddetta "Operazione Bernhard", alla quale è stato recentemente dedicato il film Il falsario, diretto da Stefan Ruzowitzky e furono utilizzate, oltre che per il pagamento di Cicero, per l'operazione che condusse alla liberazione di Mussolini dalla sua prigione nel Gran Sasso.
Curiosamente, dopo la fine della guerra, Elyesa Bazna - il vero nome di Cicero - tentò senza successo di far causa al governo tedesco per mancato pagamento.