Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

Location LE LOCATIONLE LOCATION

TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/12/07 DAL BENEMERITO RENATO
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Renato 13/12/07 19:20 - 1648 commenti

I gusti di Renato

Film a tesi, dedicato al fenomeno -in forte ascesa- del "mobbing", sorta di terrorismo psicologico destinato a lavoratori non più graditi all'azienda. Anche se procede un po' a sbalzi, è un'opera che merita la visione, grazie all'interpretazione molto sofferta e funzionale della Braschi, circondata quasi esclusivamente da attori non professionisti. Un film sicuramente duro da digerire, ma le intenzioni erano proprio queste.

Gugly 6/02/08 19:34 - 1187 commenti

I gusti di Gugly

Film che descrive perfettamente che cosa significa fare mobbing ad un soggetto e come questo può ridursi se non si fa aiutare o, peggio, se nessuno è disposto a dargli una mano. La Braschi, finalmente sganciata dal marito-mentore, ci offre una buona prova di recitazione, dove non valgono i toni decisi (come forse sarebbe avvenuto in America) ma i toni sommessi, perché le pratiche di mobbing sono come gocce che scavano la roccia giorno dopo giorno.

Galbo 8/02/08 15:32 - 12392 commenti

I gusti di Galbo

Buon film della Comencini che per una volta affronta un tema insolito per il cinema italiano: il lavoro e sopratutto la privazione (più o meno fraudolenta) della sostanza dello stesso attraverso il mobbing. Punto forte del film è la buona sceneggiatura che descrive bene (e realisticamente) la progressiva perdita del diritto al lavoro attraverso tante piccole e fastidiose angherie. Brava più che in altre occasioni Nicoletta Braschi. Da vedere per riflettere sulla realtà.

Homesick 7/01/09 18:20 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

Uno dei drammi più scottanti nel mondo del lavoro attuale: il mobbing aziendale e le sue devastanti conseguenze sul piano economico, morale ed affettivo dell’individuo colpito. La Comencini, giustamente, vuole essere esplicita e neorealista e ci riesce benissimo, servendosi dell’interpretazione intelligente e accorata della Braschi, stretta alla piccola Dugay e accerchiata da un folto branco di non-attori, proprio per questo ancor più credibili ed efficaci. Da far vedere in ogni scuola, nell'ora di educazione civica: se ancora la insegnano.

Stefania 19/12/09 02:22 - 1599 commenti

I gusti di Stefania

Buon film di denuncia, efficace e sobrio. La spirale negativa mortificazione - perdita dell'autostima - incapacità di reagire - ulteriore mortificazione che imprigiona la vittima del mobbing è descritta in un crescendo che impressiona e fa riflettere. La Braschi qui è brava perché ha il ruolo di una donna normale, e non di una specie di diva irraggiungibile, come le avviene nei film del marito. Da vedere, anche per rendersi conto di come, nel gioco crudele del mobbing, ci siano solo perdenti.

Trivex 8/03/10 17:53 - 1744 commenti

I gusti di Trivex

Oggi è una festa importante e una donna è la protagonista di questo film che parla di orrore. Il tradimento o solo la distorsione del liberalismo economico ha prodotto una piaga, un cancro diffuso nel mondo del lavoro. Il film lo affronta senza pretese artistiche o spessore produttivo, con semplicità spiega il progressivo intorpidimento della coscienza e il graduale annientamento della volontà. È la trasposizione nel mondo "pacificato" del lavoro della filosofia nazista che distruggeva prima l'anima e poi il corpo, nei campi di lavoro.. e di sterminio!
MEMORABILE: I colloqui agghiaccianti con cui il dirigente annunciava i "nuovi delicati compiti di lavoro" da assegnare alla sua subordinata.

Cotola 13/02/11 12:37 - 9043 commenti

I gusti di Cotola

Bel film di stampo documentaristico che affronta il tema, poco scandagliato, o per meglio dire la piaga del mobbing. I toni sono sobri e lucidi e riescono meritoriamente ad illustrare un problema grave e troppo spesso sottovalutato. La discesa agli "inferi" della protagonista è graduale e credibile. Buona la regia della Comencini e per una volta anche la Braschi sembra saper recitare.

Matalo! 25/05/11 13:31 - 1378 commenti

I gusti di Matalo!

Pur nello spirito da "tinello" il film, coprodotto dallo sportello mobbing CGIL, riesce a far passare il "messaggio" in un periodo in cui il mobbing doveva essere ancora scoperto dalla gran parte di persone. Al suo attivo una Braschi stranamente brava, forse perché lontana dalle grinfie del marito e un'atmosfera semiimprovvisata che restituisce il senso di realtà necessario al film. Se il film si proponeva di suscitare delle reazioni allora ha centrato il suo obbiettivo. Alla fine si ha il senso di aver visto un corto all'italiana ma vabbè...

Saintgifts 8/10/11 22:41 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

Per il senso di rabbia impotente che la visione del film suscita si può dire che sia riuscito nel suo intento. Intento di denuncia contro una pratica crudele, perversa, amorale e completamente disumana che va sotto il nome di mobbing. Ovvero: non ti posso licenziare, allora ti renderò la vita sul lavoro talmente difficile che se non ti dimetterai rischi di rimanerci secco. Tanto più riuscito il film documento per il fatto che non solo l'azienda ti è contro, ma riesce a metterti contro pure i colleghi. Finale poco chiaro e tirato via.

Dengus 11/10/11 09:07 - 361 commenti

I gusti di Dengus

Docufilm su una piaga del nuovo millennio, il mobbing, che oltre a far rischiare il posto di lavoro può portare a gravi conseguenze a chi lo subisce; ottima regia della Comencini che riesce a rendere molto labili le differenze tra finzione e realtà; si può vedere per una volta una convincentissima Nicoletta Braschi (per una volta non diretta ad hoc dal marito), che ha il merito di sembrare davvero una vera vittima del mobbing e dare a questo lavoro quel pizzico di realtà che purtroppo può esistere in qualunque azienda o ufficio; molto valido.

Claudia Coli HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina Il fuggiascoSpazio vuotoLocandina RaccontamiSpazio vuotoLocandina GabrielleSpazio vuotoLocandina Renzo e Lucia

Giùan 12/10/11 11:26 - 4559 commenti

I gusti di Giùan

Francesca è tra le figlie registe di Luigi, la più attenta a tematiche intrinsecamente socio-politiche. Qui, dopo Carlo Giuliani ragazzo e prima di A casa nostra, gira un particolare film su "commissione" (della Cgil), conferendogli sincera credibilità. Con stile secco e piano, contrappuntato dalla recitazione sofferta e profonda di Nicoletta Braschi, dà visibilità ad un fenomeno sociale censurato, che agisce laidamente sulla autostima (soprattutto femminile), unendo al danno della perdita del lavoro la beffa dell'esaurimento nervoso. Il minimalismo però...
MEMORABILE: La Braschi alla fotocopiatrice; La fotografia di Bigazzi con gli spazi bianchi.

Pigro 26/02/12 11:18 - 9666 commenti

I gusti di Pigro

Il titolo dichiara l’intento didascalico: denunciare il mobbing nelle aziende. Film perfetto per cineforum e scuole e per la presa di coscienza dei lavoratori, dunque, ma Comencini riesce a ammorbidire la pura esposizione del problema, grazie a una grande sensibilità nel raccontare la storia dell’impiegata vessata e grazie all’inserimento del bel rapporto della donna con la figlia. Gli attori sono tutti estremamente convincenti, pure Nicoletta Braschi: e questa è la vera sorpresa! Film di contenuti (socio-sindacali) importanti e di sentimenti.

Giacomovie 7/11/13 16:53 - 1398 commenti

I gusti di Giacomovie

Utile pellicola di riflessione sociale, ma fa ulteriormente riflettere le vittime del mobbing senza colpire chi lo provoca. Tratto da una storia vera, è un film aderente al quotidiano e descrive in modo opportuno il declassamento lavorativo di una diligente impiegata fino alla perdita della concezione di sé. C'era tempo e modo però di sviluppare le modalità del ricorso legale e le reazioni dei responsabili, cosa che avrebbe accentuato il senso di denuncia. Nella sua ottima prova Nicoletta Braschi sa recitare anche con le espressioni del viso.

Disorder 26/05/14 11:18 - 1416 commenti

I gusti di Disorder

Film molto freddo ed essenziale, ma non per questo privo di sentimento. L'obiettivo sembra essere quello di illustrare nel modo più reale possibile il fenomeno del mobbing (piaga lavorativa di cui all'epoca ancora poco si parlava), senza troppe concessioni all'arte cinematografica. A dare "nerbo" alla pellicola è l'ottima prova di Nicoletta Braschi, che lontana dal marito mostra insospettate doti di attrici drammatica. Forse il finale è un po' troppo sbrigativo, ma la pellicola si può comunque definire del tutto riuscita.

Furetto60 9/10/14 10:06 - 1194 commenti

I gusti di Furetto60

Nell’ambito delle (poche) pellicole dedicate al lavoro dipendente, il presente è più calato nella realtà rispetto a Impiegati e non ha, né vuole avere, gli intenti dissacranti della saga fantozziana. Ben riprodotti ambienti e rapporti interpersonali (ah! le banalità delle riunioni aziendali, vere prese per i fondelli), ma ho trovato forzata la passività della protagonista, un vero zerbino. Film coinvolgente anche per le atmosfere cupe e claustrofobiche, a volte angoscianti. Finale pro CGIL, peraltro fino allora quasi assente.

Alex75 19/07/16 09:23 - 880 commenti

I gusti di Alex75

Lodevole “pubblicità progresso” in forma di lungometraggio su uno dei fenomeni più perversi del mondo del lavoro attuale, che getta progressivamente nell’insicurezza e nella prostrazione chi ne è colpito. L’azienda qui descritta fa rabbrividire per la cinica ipocrisia dei dirigenti, ma ancor di più per la complicità degli impiegati. L’approccio documentaristico, con attori non professionisti, rende funzionale la “non recitazione” monocorde della Braschi. Finale sbrigativo e un po’ superficiale.
MEMORABILE: Il bollettario scomparso; Il PC guasto; La fotocopiatrice; La colluttazione in magazzino; “Ho un nuovo incarico per lei”; L’invito alle dimissioni.

Paulaster 20/04/17 10:21 - 4417 commenti

I gusti di Paulaster

L'ostracismo aziendale si ripercuote sulla quotidianità. Narrazione di prevaricazioni che tolgono persino la dignità; sembra più un docufilm dove si punta agli effetti (indesiderati per la protagonista) realistici. Ambiente asettico e asfissiante in cui una emaciata Braschi si fa notare tra un'angheria e l'altra. Sorta di spot dei sindacati, specie nel finale, per giustificare la loro esistenza spiegando come con loro il padrone malefico soccomba.
MEMORABILE: Il suono del cimbalo.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Ruber • 24/11/14 17:59
    Formatore stagisti - 9246 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Chi "bazzica" nel mondo del lavoro sa bene quanto il mobbing sia dolorosamente reale, altro che esagerato !

    Si ma Galbo io non ho detto che non esiste il mobbing sia chiaro lo anche scritto, ho detto che secondo me alcune situazioni descritte nel film sono troppo estreme, per carità magari ci saranno anche stati dei casi del genere, ma è tutto il contesto che è troppo surreale per certi versi, tu lo hai visto il film? Adesso non voglio fare spoiler ma ad una persona qualunque che gli cominci a succedere cio che è descritto nel film non aspetta tutto quel tempo e tutte quelle vessazioni (anche pubbliche) per mandare a quel paese e denunciare immediatamente, e vero ci sono persone con animo più debole rispetto al mio o al tuo, magari sole come il personaggio della Braschi nel film che non ha neanche una figura maschile che non deve essere per forza un marito/compagno ma anche un fratello, ma e che lei subisce tutto cosi senza battere ciglio,subdolamente troppo subdolamente e al termine del film conclude immediatamente il tutto con il sindacato come se nulla fosse. Con ciò torno a ripetee che non ho MAI detto che non succede quel tipo di mobbing (che poi ci sono vari tipi di mobbing da quello più estremo a quello piu "soft") ma solo che quello descritto nel film è troppo amplificato ed estremizzato anche in maniera goffa come la guardia alla fotocopiatrice.
  • Discussione Galbo • 24/11/14 20:31
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    E' chiaro che certe situazioni possono essere estremizzate per esigenze di spettacolo ma a mio parere il messaggio arriva forte e chiaro....
  • Discussione Gugly • 24/11/14 21:08
    Portaborse - 4710 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    Galbo ebbe a dire:
    Chi "bazzica" nel mondo del lavoro sa bene quanto il mobbing sia dolorosamente reale, altro che esagerato !

    Si ma Galbo io non ho detto che non esiste il mobbing sia chiaro lo anche scritto, ho detto che secondo me alcune situazioni descritte nel film sono troppo estreme, per carità magari ci saranno anche stati dei casi del genere, ma è tutto il contesto che è troppo surreale per certi versi, tu lo hai visto il film? Adesso non voglio fare spoiler ma ad una persona qualunque che gli cominci a succedere cio che è descritto nel film non aspetta tutto quel tempo e tutte quelle vessazioni (anche pubbliche) per mandare a quel paese e denunciare immediatamente, e vero ci sono persone con animo più debole rispetto al mio o al tuo, magari sole come il personaggio della Braschi nel film che non ha neanche una figura maschile che non deve essere per forza un marito/compagno ma anche un fratello, ma e che lei subisce tutto cosi senza battere ciglio,subdolamente troppo subdolamente e al termine del film conclude immediatamente il tutto con il sindacato come se nulla fosse. Con ciò torno a ripetee che non ho MAI detto che non succede quel tipo di mobbing (che poi ci sono vari tipi di mobbing da quello più estremo a quello piu "soft") ma solo che quello descritto nel film è troppo amplificato ed estremizzato anche in maniera goffa come la guardia alla fotocopiatrice.



    No Ruber, non è così: ho studiato per lavoro la questione e ho visto episodi di mobbing, e la guardia alla fotocopiatrice può essere un episodio vero, ci sono stati dirigenti che sono stati sistemati in un uffici con telefoni che non funzionavano.
  • Discussione Brainiac • 24/11/14 22:04
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Chi "bazzica" nel mondo del lavoro sa bene quanto il mobbing sia dolorosamente reale, altro che esagerato !
    concordo con Galbo, Gugly e Fauno. Sono stato sindacalista per un anno (ero inadatto, quindi ho mollato) e ho visto dirigenti passare dalla poltrona in pelle umana ad un sottoscala polveroso a firmare bolle del carburante per un repentino cambio politico ai piani alti. Soprattutto nel film è realisticissima la parte fra i magazzinieri. Mi è capitato di essere figura intermedia fra l'azienda ed altri lavoratori e ti assicuro che essere testimoni scomodi di certi conflitti può essere way-more più crudo di come viene descritto in questo (didascalico) ma intenso docu-film.
  • Discussione Raremirko • 24/11/14 23:48
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Chi "bazzica" nel mondo del lavoro sa bene quanto il mobbing sia dolorosamente reale, altro che esagerato !


    Certo, sono assolutamente problemi da non sottovalutare.
  • Curiosità Raremirko • 23/12/14 00:17
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Paradossalmente, alcuni dei persecutori della protagonista sono nella realtà sindacalisti.


    Fonte: extra del dvd
  • Discussione Alex75 • 3/12/16 10:49
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Un aspetto odioso del mobbing sono gli eufemismi con i quali i dirigenti infiorettano i demansionamenti (e di cui si ha un saggio anche nel film), parlando di "riorganizzazioni" e "compiti di responsabilità". Secondo me il lavoro della Comencini rende bene l'idea di cosa può capitare (in termini professionali, affettivi, e di salute) a chi è vittima del mobbing. L'unica pecca che ho riscontrato è che viene saltata completamente la fase giudiziaria.
  • Discussione Alex75 • 3/12/16 10:51
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Tra i colleghi della Braschi si può notare anche Mario Monaci Toschi, familiare soprattutto ai fan di Nanni Moretti (nel film Bianca interpretava Edo, il factotum della scuola "Marilyn Monroe").
    Ultima modifica: 3/12/16 10:52 da Alex75
  • Discussione Raremirko • 3/12/16 21:39
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Alex75 ebbe a dire:
    Un aspetto odioso del mobbing sono gli eufemismi con i quali i dirigenti infiorettano i demansionamenti (e di cui si ha un saggio anche nel film), parlando di "riorganizzazioni" e "compiti di responsabilità". Secondo me il lavoro della Comencini rende bene l'idea di cosa può capitare (in termini professionali, affettivi, e di salute) a chi è vittima del mobbing. L'unica pecca che ho riscontrato è che viene saltata completamente la fase giudiziaria.



    Il mobbing è comunque difficilissimo da provare.
  • Curiosità Mauro • 4/09/21 12:10
    Disoccupato - 11980 interventi
    A parte la Braschi e pochi altri, tutti i ruoli del film sono stati interpretati da persone estranee al mondo del cinema e invece molto vicine al soggetto del film. Per esempio uno dei magazzinieri che la Braschi dovrà "cronometrare" è interpretato da Maurizio Quadrana, dirigente della Cgil di Roma recentemente scomparso.