Questo cocktail surreal-sado-feticista è, con Paroxismus e Vampyros lesbos, indiscutibilmente il capolavoro di Franco. Tutto giocato fra realtà e sogno, Buñuel e Godard, Bava e Guido Crepax, pieno di allusioni colte, è certo un po' âgée ma affascinante. Purchè si veda la versione giusta, ché quella italiana è una ciofeca: epigrafe e finale posticci, rimontaggio, dialoghi in cui si perdono tutti i riferimenti. Va bene che nella filmografia di Jess Franco il director's cut virtualmente non esiste, ma qui si è esagerato!
Visto nella sua versione integrale (quella americana), un'opera innovativa, con un Franco molto sobrio, che dirige con notevole stile. La classe e la bellezza matura di Janine Reynaud non sono calcolabili e Franco orchestra spietatamente i vizi dei ricchi annoiati e la follia della protagonista (in Germania adirittura questo film viene studiato come perfetto caso di paranoia). Confezione stupenda, bravo anche Jack Taylor.
Il film l'ho veduto nella versione americana, forse con le scene più ardite di nudo, ma il giudizio finale è solo mediocre. Credo di non avere la corretta sensibilità o essere privo di strutture adeguate per godere (o forse per comprendere?), di quanto presentato sullo schermo. Certo, l'atmosfera "sigarette & whisky" vecchio stile è ottima e come non ammirare la strabella Janine Reynaud; ma il resto? A parte le adeguate musiche il resto mi è parso noioso. Sogno e realtà sono apprezzabili quando sono distinti, altrimenti è solo un bel gioco di specchi.
Uno dei lavori più riusciti di Franco (se non il migliore) che si diverte a mescolare elementi molto diversi tra loro dando vita ad un mix piuttosto gustoso e riuscito. Alcuni limiti del cinema del regista spagnolo fanno capolino ogni tanto anche qui, ma sono meno presenti e fastidiosi che altrove. Come al solito la trama, che non è tra gli interessi principali di Jesus, è un po' confusa, ma il divertimento non manca. Professionale la confezione.
Per gli standard di Franco si può parlare di sobrietà. Certo il cocktail non manca di nulla: Salti temporali, scene oniriche con morbida fotografia flou, party lisergici, cambi di fuoco. Tanto affascinante e riuscito dal punto di vista visivo quanto sconclusionato dal punto di vista narrativo, sembra davvero concepito in acido. I dialoghi sconclusionati ed i voli pindarici potrebbero essere figli di una molteplicità di versioni non tutte approvate (e girate) dal regista, che senza dubbio è unico, nel bene e nel male.
Senza dubbio tra i più notevoli risultati nella sterminata filmografia del cannibalico (cinematograficamente parlando) regista spagnolo, il quale riesce a innestare i suoi "acidi" ritmi lisergici su una trama in cui la componente erotica vira, a tratti irresistibilmente, verso una sconvolgente spirale onirico/favolistica, che solo Lynch saprà portare a livelli più complessi. Ne stian ben lontano gli amanti del continuum narrativo, ma le ottime location, la adulta bellezza della Reynaud, i virtuosismi registici, ne fan un buon approccio all'arte "jessiana".
MEMORABILE: Il "numero" della Reynaud, bissato nel finale del film, al night club con i due amanti (maschio e femmina) torturati "bounded" a un palo.
Un serial killer rivolge le sue sanguinarie attenzioni su belle fanciulle, uccise prima per mano di un medico, poi non si sa di chi. Il solito Franco che mescola gli elementi thriller-horror alla sua maniera, puntando su risvolti psicologici che, obiettivamente, oggi sono banalmente intuibili già alle prime battute. Psicoanalisi da poco dentro a una macelleria "artigianale". Sopravvalutato.
Visionato nella versione giusta, quella americana; ho il sospetto, però, che anche in quella calmucca il film risulterebbe la sbobba che è. I dialoghi e gli accostamenti criptici, di quell'insensatezza che ambisce alla riflessione intellettuale e i goffi lambiccamenti psicologici relegano il film alle sperimentazioni più velleitarie dei Settanta. La Reynaud è polposa e alcune sequenze (il party) sono azzeccate nella loro bizzarria, ma questo "delirio" vale più come reperto storico di un certo gusto cinefilo che come opera d'arte a sé stante.
Ai titoli di testa con Bosch e Goya segue un autocitazionismo che verrà ripreso in Demoniac, dove finzione teatrale e realtà si confondono. Troviamo due piani diversi, realtà e sogno, distinti anche nel linguaggio filmico. Sul piano onirico ci sono ambientazioni irreali, fiabesche e feticiste, l'eco delle voci e dei suoni, specchi deformanti, citazioni di scrittori e poeti, associazioni psicanalitico-surreali. Il Succubus-Reynaud, demone che si appropria dell'altrui vitalità, è sfuggente e atemporale al punto da dubitare della sua esistenza ed essenza.
MEMORABILE: La scena del funerale e della stanza coi manichini; Il castello fiabesco; L'inizio teatrale-fetish con l'efficace musica minimalista.
Si inizia con uno spettacolino sadomaso in un night di Lisbona (cosa a occhio un po' improbabile, nel Portogallo oscurantista di Salazar degli anni '60) e si procede cervelloticamente fra sogno e realtà confondendo programmaticamente le carte fino a un finale che non spiega nulla. Se però si evita di perdere inutilmente tempo per cercare l'inesistente bandolo della matassa e ci si abbandona al fascino delle immagini, nonché a quello di una splendida Janine Reynaud, la visione può rivelarsi un'esperienza in fondo piacevole, fra castelli da fiaba e party con zollette imbevute di LSD.
MEMORABILE: La stanza con i manichini dove la Reynaud uccide (o sogna di farlo) l'amica lesbica.
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Selezionato da Quentin Tarantino per il quarto QT Film Festival(2000) ad Austin in Texas.Il film è stato presentato nella sezione Sex Night.La particolarità dell'evento sta nel fatto che tutte le pellicole proposte dal regista vengono direttamente dalla sua collezione privata.
HomevideoXtron • 13/11/20 14:43 Servizio caffè - 2149 interventi
Il dvd SINISTER
Audio italiano e inglese Sottotitoli in italiano Formato video 1.66:1 anamorfico Durata 1h16m08s Extra: Trailer, galleria fotografica, Versione cinematografica italiana (*)
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(*) Versione cinematografica italiana Audio italiano Formato video 1.66:1 anamorfico Durata 1h09m40s Questa versione ha degli inserti di qualità VHS scadente soprattutto nei titoli di testa e nel finale