Satiricosissimo - Film (1970)

Non è uno dei Franco e Ciccio peggiori, però mancano quasi del tutto le gag visive e ci si limita a gag verbali abbastanza riuscite. E' gradevole da seguire ma cala nel finale; ad ogni modo film di pochi anni dopo sullo stesso tema come Nerone o Poppea, Una prostituta al servizio dell'impero sono superiori a questo. Gigi Reder interpreta un cameriere con spiccato accento pugliese. Meglio la Schubert che la Fenech (almeno in questo film), comunque tutte e due si vedono molto poco.

Divertente parodia del film di Fellini, con grande sfoggio di gag sopratutto verbali e un notevole ritmo. Franco e Ciccio sono al loro meglio e sono, una volta di più, ben assecondati da un ottimo cast di supporto. Penso sopratutto ad uno splendido Gigi Reder nel ruolo di un oste burino particolare. Splendide la Fenech e la Schubert, entrambe anche molto brave.

Non male. Se il film avesse tenuto il livello dei primi 7' sarebbe stato un mezzo capolavoro. Però il livello poi cala (talora di molto), pur riservando arguzie lessicali (il SIFAR, diretto da Tigellino che porta il monocolo come il generale De Lorenzo...) e trovate divertenti (fantastica la colazione con la brioche intinta nella vasca di Poppea, ricolma di latte). Ci sono la Schubert e la Fenech, due anni prima dell'Ubalda. Gran ruolo per Badessi (lo doppia Carlo Romano), che fa Nerone un decennio prima di fare, con Brass, quel Claudio che nel 50 d.C. appunto adottò lo stesso Nerone...

Oltre ad anticipare l'idea di Non ci resta che piangere, questo film di Franco e Ciccio non offre moltissimo. Le gag sono quasi tutte giocate su storpiature lessicali con all'origine l'ignoranza di Franco verso il latino e verso il mondo romano; qualche scena va comunque a segno come l'inizio alla festa, il dialogo "urlato" con Spartacus e il simpatico finale; il ritmo è comunque troppo lento per far divertire davvero. Mediocre.

Poverissimo Franco e Ciccio movie in cui si nota troppo come la bravura dei due comici regga completamente la catapecchia fatta di scenografie kitsch e battute che sono giochi di parole fin troppo elementari. Si intuisce davvero come la coppia sia stata in molti casi mal sfruttata, complice un soggetto che prende a pretesto Fellini per poi abbandonarlo. Fortunatamente l'antica Roma dà spunto a gag nemmeno così fallaci e peregrine che riescono perlomeno a ravvivare il ritmo. Calo nel finale. Del Vago appare non accreditato anche nel Satyricon di Fellini!

Alla fine fan davvero simpatia, i due siculi persi per l'antica roma di Nerone. Franco & Ciccio son così, uno tenero e gaudente, l'altro superbo e saccente. Il film è meno peggio di altri, un po' più curato. Molte volte le battute son da oratorio ma c'è una dimensione francociccesca che è un "unicum", ben rappresentata da Ciprì e Maresco. Talvolta un velatissimo fondo alla Mel Brooks, che farà di peggio in quest'ambito di farsa storica. Non si scorda la Fenech già bellissima che si ammolla nel latte in cui faran zuppetta i due malcapitati.

Bella l'idea di fondo del salto temporale così come interessante è l'ambientazione, ma al di là di questo il film è povero di idee e tremendamente pesante; i due attori palermitani (soprattutto Franco) fanno di tutto per mantenere il tutto su livelli dignitosi, ma ci riescono solo a tratti. Cast nutrito, da ricordare: Dominici nei panni di Tigellino e la bella Fenech.

Il titolo, che storpia quello del film di Fellini, è solo un pretesto per permettere al regista Laurenti di imbastire una miscellanea del miglior repertorio dei due comici siciliani, composto di smorfie, ghigni, boccacce, lazzi, buffonerie e, soprattutto, di astutissimi giochi di parole che scherzano con gli anacronismi storici e con i continui rinvii alla cronaca della fine degli anni’60. La cadenza della pellicola è festosa e goliardica, il ritmo elevato ma la storia, con il passare dei minuti, si fa sempre più pasticciata e caotica. Comunque si ride.

Mariano Laurenti mette in scena una bella parodia del celebre film felliniano attraverso l'ingegnoso escamotage del sogno che catapulta gli esplosivi comici siciliani nell'antica Roma di Nerone (ben interpretato da Badessi), coinvolgendoli direttamente nei malumori e nelle rivolte di quel periodo. Simpatico il main theme, buono il cast di contorno (c'è anche una giovane ma già splendida Fenech), finale ben congegnato.

Di solito non  è citato nei film mitologici, ma ci sono molti elementi che spingono in quella direzione: il cattivo gladiatore Samson Burke, il cattivissimo Tigellino di Arturo Dominici, le scene girate all'EUR... Franco e Ciccio qui non sono al meglio, ma il film ha un discreto ritmo, ci sono due bellezze straordinarie (Fenech e Schubert) e ogni tanto si ride, che poi era lo scopo del film.

Alcune improvvisate della coppia e qualche buona trovata rendono questa parodia almeno godibile. Mariano Laurenti, prima di dedicarsi quasi completamente alla commedia sexy, è uno dei registi che dopo Lucio Fulci e Marcello Ciorciolini ha comunque cercato di impiegare al meglio il duo siciliano. La sceneggiatura e le idee lasciano il tempo che trovano, ma cinquant'ani dopo pagheremmo oro per poter ridere, con i comici attuali, ancora così. Il film non presenta particolari scene tirate per le lunghe per fare metraggio e alcune battute sono esilaranti.