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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/10/07 DAL BENEMERITO CAESARS
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Caesars 4/10/07 10:46 - 3778 commenti

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Buon film che ricostruisce un ben preciso periodo nella vita dello scrittore Truman Capote: gli anni in cui scrisse il suo grande successo "A sangue freddo". La vicenda inizia alla fine del 1959, quando una famiglia viene sterminata nella propria casa in Kansas; Capote s'interessa immediatamente alla vicenda e decide di scrivere un romanzo verità. Verrà a contatto con gli assassini e con uno di essi stabilirà un rapporto strettissimo che gli cambierà per sempre la vita. Magistrale l'interpretazione di Philip Seymour Hoffman. Un buon film.

Galbo 5/10/07 21:00 - 12380 commenti

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Più che un film biografico una efficace ricostruzione della genesi di un'opera letteraria. Il film presenta pertanto diversi livelli di lettura: storia del geniale Truman Capote in un momento peculiare della sua vita (con una eccellente interpretazione di Hoffman) e indagine lucida su un delitto efferato. Il tutto risulta ben bilanciato dalla buona regia di Miller originando un film che non annoia mai ma al contrario invoglia a documentarsi ulteriormente sulle storie trattate.

Venticello 15/02/08 10:30 - 63 commenti

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Parte piano, ma lento ed inesorabile ci entra sottopelle; è forse questo il merito del regista, accompagnarci in questa esperienza facendoci rivivere la genesi del libro che cambiò la letteratura moderna con il primo romanzo-inchiesta e che cambiò per sempre la vita di uno degli scrittori più singolari ed interessanti dell'epoca: Truman Capote. Quello che sembrava un semplice viaggio per un articolo sul New Yorker si trasforma in una esperienza totale a cui la splendida interpretazione (da Oscar) di Hoffman ci fa partecipare in prima persona.
MEMORABILE: L'esecuzione.

Cotola 16/07/10 14:16 - 9009 commenti

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Genesi di una grande opera letteraria (che diede inizio ad un nuovo genere poi molto imitato) e parziale ritratto del talentuoso, ambiguo e tormentato scrittore Capote che è il vero protagonista della pellicola (più che i fatti criminosi su cui indaga) e di cui il film ci restituisce (almeno in parte) la personalità. Coinvolgente e ben fatto, resta nella memoria soprattutto per gigantesca la prova di Hoffman.

Pinhead80 14/02/10 11:12 - 4719 commenti

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Pellicola che esalta le doti istrioniche di un perfetto Philip Seymour Hoffman ma per il resto è noia, che derivano da un ritmo lentissimo e da una trama scontata. Sembra che il film debba decollare da un momento all'altro e invece non lo fa mai. Anche la parte finale fa rimanere distaccati (e così non dovrebbe essere).

Enricottta 17/05/10 15:53 - 506 commenti

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Non gradevolissimo all'inizio, con i minuti mogliora tantissimo, alla fine diventa sublime. Sarà una questione di stile a determinare la particolarità del film, con una interpretazione pluripremiata di Philip Seymour Hoffman piena di sfumature e mai banale, sarebbe piaciuta io credo anche a Truman Capote. Ottima scelta il non calcare troppo la mano su un personaggio molto caricaturale, lungi da me ogni intenzione negativa. Da vedere

Hackett 26/05/10 07:26 - 1865 commenti

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Film solido e ben girato che indaga senza tante digressioni sulla figura del chiacchierato scrittore, in particolare analizzando il suo lungo lavoro di reportage su di un fatto di sangue. Tecnicamente la pellicola non sbava mai e anche i tempi un po' lenti non fanno rilassare l'interesse per la vicenda. Ottima l'interpretazione di Hoffman.

Pigro 13/10/10 08:07 - 9635 commenti

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L'ego immenso dello scrittore, il cinismo nell'immergersi su una storia truce sfruttando i sentimenti di condannati a morte: c'è tutto questo nel Capote raccontato qui, o c'è anche una sottile inconsapevole umana compassione? La grandezza di questo film basato su una storia vera sta nell'instillare il dubbio, nello scoprire la fragilità del narcisista, nell'indagare gli sconfinamenti etici dell'opera d'arte, in una combinazione di sceneggiatura, fotografia, regia e recitazione (eccezionale Hoffman) di grande bellezza e rara perfezione.

Saintgifts 4/04/11 23:16 - 4098 commenti

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In Cold Blood. Che cosa a sangue freddo? La mattanza dei due assassini? Il modo in cui Capote sfrutta la storia e l'"amicizia" con uno dei criminali? O la condanna a morte, giustificata dalla legge e dal popolo. Il buon film di Bennett Miller ci mostra come può nascere un grande romanzo e come, quasi sempre, dietro ad un grande artista ci sia una vita con traumi che hanno influito positivamente sulla sua creatività, come allo stesso modo possono influire negativamente nella vita di un criminale. Campi lunghi si alternano ad anguste celle.
MEMORABILE: La scrittrice Harper Lee (To Kill a Mockingbird) amica di Capote, gli ricorda che, in fondo, lui non voleva che gli assassini si salvassero dalla forca.

Enzus79 21/11/13 19:35 - 2873 commenti

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Film basato sul famoso sulla vita dello scrittore americano Truman Capote e su come portò a compimento il suo primo romanzo sotto forma di inchiesta. Si evidenziano molto bene le angosce dello scrittore specialmente nella seconda parte, grazie alla grande interpretazione di Philip S. Hoffman (vincitore di un Oscar). Ben girato.

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Daniela 6/02/14 08:41 - 12622 commenti

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Recatosi in una sperduta località del Kansas per un articolo su un efferato delitto, Capote ne resta affascinato e decide di scrivere un romanzo... Genio ma anche narcisista, simulatore, infantilmente egocentrico, Capote sviluppa nei confronti di uno dei due criminali un sentimento in cui si mescolano attrazione fisica, compassione, "vampirismo" letterario. Un personaggio sulla carta assai sgradevole, a cui il grande Hoffman infonde una problematicità che lo rende palpitante, profondamente umano nelle sue contraddizioni. Regia impeccabile, resto del cast in parte, film da vedere.
MEMORABILE: L'ultimo colloquio di Capote con i due condannati, la telefonata fra lui e l'amica scrittrice

Didda23 17/06/14 10:13 - 2426 commenti

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Opera da assaporare unicamente per la magistrale interpretazione del compianto Philip Seymour Hoffman, che dona al proprio personaggio la giusta profondità, colorandolo e sfumandolo a dovere. La regia di Miller, che farà meglio con il successivo L'arte di vincere, è piuttosto classicheggiante ma senza personalità. Il registro tenta di bilanciare l'autobiografia con il thriller, ma il risultato finale scade spesso nell'oceano smisurato della noia. Si percepisce un qua e là un senso di incompiutezza. Peccato, perché il soggetto era più che vibrante.

Jandileida 24/05/15 12:44 - 1560 commenti

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Fatta salva la camaleontica prova di Hoffman, il film lascia tutto sommato il tempo che trova. Molte le strade che potrebbe prendere (chi usa chi, il Capote più intimo, il rapporto con Harper Lee, i motivi di una terribile strage) ma infine l'unica che imbocca con certezza è quella della noia. Troppo didascalico, infatti, l'approccio ai temi di cui sopra, discretamente soporifero il ritmo, poca voglia di osare da parte di Miller. Insomma, a me non è parso nulla più che un superficiale esercizio di stile, anche ben fatto, ma troppo convenzionale.

Belfagor 24/09/15 10:29 - 2689 commenti

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Chi è davvero a sangue freddo? I due responsabili del massacro di una famiglia innocente o lo scrittore disposto a tutto pur di ricavare un capolavoro da una simile tragedia? A questa ambiguità contribuisce la splendida interpretazione di Hoffman: un Capote untuoso, narcisista e manipolatore, che nasconde prima di tutto a se stesso la propria vicinanza al carcerato Perry (un cupo e vulnerabile Collins). Il film ci mette un po' per ingranare la marcia ma poi riesce a catturare lo spettatore fino alla fine.
MEMORABILE: "Abbiamo vissuto nella stessa casa; Io sono uscito da davanti e lui dal retro"; Le parole di Harper Lee nel finale.

Gugly 24/09/15 12:33 - 1185 commenti

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Freddo, freddissimo Truman Capote che tenta di immergersi nel sangue ancora caldo di una strage assurda; ma non è la morte di quattro persone uccise praticamente per sbaglio che interessa al nostro protagonista, a lui interessa la mente degli assassini e di riflesso la sua, che ci tiene in parte nascosta attraverso l'interpretazione mimetica e annoiata del compianto Philip Seymour Hoffman. Troppo algido lui (tranne i colloqui col compagno) e troppo freddo il film, riscattato solo in parte dall'agghiacciante esecuzione. Sangue gelido.
MEMORABILE: L'impiccagione.

Giùan 19/01/16 09:35 - 4539 commenti

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Questione di intenti! Se quello di Miller è leggere metaforicamente il rapporto tra scrittore e realtà americana che interpreta, ebbene il colpo sarà destinato a meglio riuscire in L'arte di vincere e Foxcatcher. Molto più equilibrato e controverso risulta (grazie pure alla tormentata performance di Hoffman) il ritratto di Capote, colto in un momento di apogeo artistico che coincide pure col punto di rottura di un uomo perduto a se stesso, incapace di gestire la propria emotività, se non, manipolandola, sia nella espressione artistica che nelle relazioni personali.

Lou 29/08/16 19:58 - 1119 commenti

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Intensa interpretazione del grande Seymour Hoffman, che rende magistralmente la complessa ed eccentrica personalità di Capote nel periodo della sofferta composizione di "A sangue freddo". La fragile sensibilità dello scrittore è al centro della narrazione, in particolare il suo dissidio interiore nel rapporto con l'autore della strage, in prigione in attesa dell'esecuzione. Bello anche il legame con l'amica Arper Lee autrice de "Il buio oltre la siepe". Un film intimista, che privilegia l'analisi dei sentimenti rispetto al ritmo delle azioni.

Almicione 21/11/16 01:03 - 764 commenti

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Non è il gran film che mi aspettavo (dopo avere dato un'occhiata alle nomination) questa storia che racconta la nascita di un libro e il riscatto di un omicida a livello umanitario. Si dimostra in realtà una pellicola lenta, riflessiva e melanconica, probabilmente col fine di rispecchiare la personalità di Capote; non è stato quindi sfruttato – o lo è stato solo minimamente – il fascino della mondanità dell'epoca. Regia degna di lodi, senza dubbio, un bravo PSH, ma il film non prende come dovrebbe e lascia lo spettatore solo, ad annoiarsi un po'.

Il Dandi 12/04/17 01:55 - 1917 commenti

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Non tanto una rievocazione del delitto (che era già stata portata sugli schermi all'epoca), quanto un dietro le quinte del romanzo/reportage di Truman Capote che scardinò i comuni canoni della cronaca nera rivoltandoli sui piedi: allo scrittore dandy accorso nel Kansas da New York non interessava ciò che interesserebbe qualunque giornalista, piuttosto approfondire il contesto circostante. Seymour Hoffman ce la mette tutta ma la sceneggiatura non riesce a mantenere ogni promessa, pretendendo di rifuggire l'occhio voyeuristico restando irrisolta.
MEMORABILE: Capote annuncia il titolo "A sangue freddo", restando ambiguo sul significato.

Paulaster 3/05/17 11:05 - 4389 commenti

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Trasposizione di come è nato l'omonimo romanzo di Capote, si concentra sulla figura dello scrittore e meno sui fatti criminosi. Buone le ambientazioni a corredo della grande interpretazione di Seymour Hoffman, che sa essere charmant, spietato, ingannevole. La regìa resta classica e un po' stucchevole per una certa calma nel cogliere le sfumature. I dialoghi in cella non sono molto efficaci, così come il rapporto con chi investiga.
MEMORABILE: La giravolta a mostrare il cappotto; Il facchino del treno pagato per fargli i complimenti.

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Nancy 5/07/17 12:41 - 774 commenti

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Una sceneggiatura complessa soprattutto nell'impostazione del personaggio principale: Capote è ambiguo, a tratti ipocrita, reso benissimo da Hoffman qui anche produttore. Dove sta il confine tra il buono e il cattivo?; il male è banale e si nasconde dietro ai gesti eclatanti come gli omicidi a sangue freddo così come dietro a quelli più piccoli come il non rispondere a una lettera. E dietro tutto questo, l'avidità e la superbia della fama e del successo, in campo artistico, nella manipolazione dell'altro e della sua vita. Lento, ma non banale.

Anthonyvm 21/08/19 14:56 - 5637 commenti

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Il film scorre con infinita lentezza, fra fiumi di parole e una staticità esasperante, girato in uno stile freddo, distaccato, che fugge climax o scene d'impatto. Il nucleo di tutto è la complessa e ambigua figura dello scrittore americano, per la cui interpretazione Seymour Hoffman è stato giustamente lodato. L'emotività oscura del personaggio, che oscilla fra ipocrisia, egoismo, mancanza di empatia, patimento e pentimento emerge efficacemente e destabilizza nel pubblico il comune sentore del "buono" e del "cattivo". Monotono, ma interessante.
MEMORABILE: Le foto dei cadaveri; Il racconto di Capote sui suoi problemi familiari; Il flashback della fatidica notte; L'ultima visita; L'esecuzione.

Beffardo57 4/11/19 08:26 - 262 commenti

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Basato sulla avvincente biografia di Capote scritta da Gerald Clark, il film ne racconta la parte centrale, l'elaborazione del capolavoro (a cui seguirà un penoso declino creativo e personale) e il rapporto, connotato da estrema ambiguità, tra lo scrittore e l'assassino detenuto in attesa di esecuzione. Monumentale interpretazione da parte di Philip Seymour Hoffman, all'apice della sua arte (lo si confronti con il vero Truman Capote, attore occasionale in Invito a cena con delitto).
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  • Discussione Gugly • 2/02/14 19:55
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    Un grande camaleonte. Ma perchè questo cupio dissolvi?
  • Discussione Galbo • 2/02/14 19:59
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    Tecnicamente uno dei più grandi attori americani, senza dubbio
  • Discussione Didda23 • 2/02/14 20:03
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    Mi si è gelato il sangue
  • Discussione Buiomega71 • 2/02/14 20:06
    Consigliere - 25934 interventi
    Stessa tragica sorte dei miei miti (Chris Penn e Brad Renfro), attorialmente parlando...

    Un duro colpo per il cinema americano (e per noi cinefaghi)

    Inutile dire che per me rimarrà sempre Scotty in Boogie Nights
    Ultima modifica: 2/02/14 20:07 da Buiomega71
  • Discussione Cotola • 2/02/14 20:49
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Che dire? Notizia inaspettata ed agghiacciante.
    Il cinema perde un grandissimo attore.
  • Discussione Raremirko • 2/02/14 23:17
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Mi è dispiaciuto molto anche a me; sempre stimato molto.
  • Discussione Ruber • 2/02/14 23:53
    Formatore stagisti - 9242 interventi
    Dispiaciuto, mi era piaciuto molto in "The Master", i suoi irrisolti problemi di tossicodipendenza lo hanno portato ad una tragica fine sopratutto per la giovane età.
  • Discussione Zender • 3/02/14 07:49
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Terribile. L'avevo sempre considerato uno dei migliori attori della nuova Hollywood. Impressionante in Il dubbio, per dirne solo una.
  • Discussione Daniela • 3/02/14 08:39
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Poteva recitare accanto ai divi più belli ed affascinanti del mondo, ma quanto erano nella stessa inquadratura, era lui che guardavi, quel biondino dalla faccia impiegatizia... è morto un grandissimo attore.
  • Discussione Jandileida • 3/02/14 10:47
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Attore di una completezza e sensibilità rare, oltre che poliedrico come pochi: una grande perdita per tutti gli amanti del cinema.
    Ultima modifica: 3/02/14 10:49 da Jandileida