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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/09/07 DAL BENEMERITO CAESARS
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Caesars 10/09/07 12:13 - 3790 commenti

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Marlon Brando è un ex-pugile scaricatore di porto che contribuisce involontariamente all'uccisione di un collega che poteva fare rivelazioni importanti sulla situazione di mafia che si è creata all'interno del sindacato. Lentamente si convincerà a lottare per modificare lo stato delle cose. Film dal grande impianto drammatico che si raccomanda soprattutto per la grandissima interpretazione di Brando, affiancato da un efficacissimo Lee J. Cobb (nel ruolo del capo dell'organizzazione) e da Rod Steiger.

Il Gobbo 18/10/07 08:46 - 3015 commenti

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Celeberrimo drammone con Marlon Brando camallo che evolve (secondo la trama) da qualunquista a impegnato. Una sorta di maxi-dimostrazione pratica del metodo Strasberg/Actor's studio, tanto retorico quanto robusto e un po' marmoreo. Molto fifties, comunque. Certo gli attori, se si fa lo sconto a qualche stilema un po' datato, sono notevoli. Il personaggio di Lee J. Cobb contiene già quelli delle sue comparsate nel poliziottesco italiano

Galbo 19/10/07 06:06 - 12393 commenti

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Grande classico di Elia Kazan, è la storia di una presa di coscienza (e conseguente tentativo di riscatto) di un lavoratore portuale. Film un po' ingenuo nei suoi sviluppi (il passaggio da uomo rozzo e disimpegnato a paladino dei deboli è forse troppo semplicistico) mantiene tuttavia un ampio respiro e l'ambientazione (è quasi tutto girato in esterni) gli è funzionale. Grande prova recitativa del suo protagonista (Brando) che mai come in questo film applica il celeberrimo "metodo" di Strasberg ottenendo la propria consacrazione di attore.

Cotola 16/12/07 02:17 - 9044 commenti

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Da un punto di vista squisitamente cinematografico il film è molto bello grazie all'ottima regia di Kazan ed alle prestazioni attoriali di un cast stellare fra cui spicca un Marlon Brando meraviglioso. Tuttavia non si può tacere l'ambiguità ideologica del film che ritrae i sindacati come un covo di malfattori e criminali. D'altronde non c'è da meravigliarsi che il regista la pensasse così: in tempi di maccartismo tutto era permesso al collaborazionista e delatore Kazan.

Pigro 16/05/09 10:04 - 9666 commenti

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Giovane portuale contro la mafia sindacale che gestisce scorrettamente i lavoratori del porto. Un film epocale, per la straordinaria presenza fisica e attorale di un grandissimo Marlon Brando, per la potente narrazione della storia grazie a un ritmo che aggancia e coinvolge, e per la splendida fotografia in bianco e nero che dipinge una verista New York in esterni, attraversata da drammatici chiaroscuri che non sono solo estetici ma anche sociali. A parte le ambigue implicazioni autobiografiche, il film è assolutamente imperdibile.

Daniela 10/03/10 08:35 - 12662 commenti

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Brando al top del suo masochismo in questo melodrammone con cui Kazan cercò di farsi perdonare dai maccartisti certe sue sospette frequentazioni del passato. Ed infatti la storia è dominata dall'equazione sindacato=mafia (cosa al tempo vera per alcuni settori, ma non per quello degli scaricatori portuali). Comunque, fatta la tara ai discutibili intenti e ad alcuni vezzi attoriali di troppo da parte del protagonista, resta spettacolo robusto, per merito dell'ambientazione e degli splendidi attori (Steiner, Malden, soprattutto Cobb).
MEMORABILE: Celebre la scena finale, il cui Brando pesto si incammina verso il capannone dove lo attende il datore di lavoro.

Homesick 24/10/11 17:46 - 5737 commenti

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Dramma umano non meno di dramma sociale. Perché alla precarietà lavorativa e all’azzardo polemico contro il racket dei sindacati fanno eco il dissidio tra giustizia e lealtà al gruppo e la ricerca di comprensione e affetto che travagliano l’animo di un Brando magnifico nella sua compresenza di opposti: rude e impetuoso sino al martirio fuori, tenero e tremulo dentro. L’efficacia della resa scenica è accresciuta da toni ora realisti (la vita quotidiana sulla banchina), ora noir (la fuga notturna), e dalle vigorose interpretazioni di Malden, Saint, Steiger e Cobb.
MEMORABILE: Il sermone di Malden; il dialogo tra i due fratelli (Brando e Steiger) nel taxi; la sirena che si sovrappone alla confessione di Brando alla Saint.

Luchi78 5/05/11 18:55 - 1521 commenti

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Fronte del porto deve la sua fama alle notevoli interpretazioni dei suoi protagonisti, oltre alla storia per cui Kazan gira tale film per scrollarsi di dosso le accuse di comunismo. Personalmente mi sforzo di dargli due pallini e mezzo perché Marlon Brando mi sembra troppo forzato nella recitazione e la sceneggiatura non mi ha appassionato per nulla. Vinse ben 8 premi Oscar. Bah...

Belfagor 7/05/11 11:24 - 2690 commenti

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Storica marchetta filomaccartista, tanto ignobile nelle intenzioni (Kazan dipinge i sindacati come cosche mafiose) quanto professionale nello svolgimento. L'impatto drammatico è infatti notevole grazie alle convincenti interpretazioni del cast e alla fotografia che, paradossalmente, sembra sottolineare l'ambiguità ideologica del film. Brando applica il metodo Strasberg e ogni tanto esagera, mentre Cobb e Steiger sono ottimi. Gli 8 Oscar e lo status di cult a stelle e strisce possono trarre in inganno, ma i capolavori di Kazan sono ben altri.

Gelido 25/08/11 12:38 - 16 commenti

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Un film appassionante e drammatico che sembra mescolare in perfetto equilibrio l'eleganza espressionista, l'impegno sociale neorealistico e la perfetta macchina narrativa del cinema classico americano. Ma la forza e la modernità dell'opera si trova soprattutto nell'interpretazione modernissima di brando e degli eccellenti comprimari. L'atteggiamento mafioso non risulta connaturato al sindacato e infatti è la presa di coscienza della base a risolvere la situazione, non agenti esterni.

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Nando 8/12/11 14:23 - 3814 commenti

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Un melodrammone in salsa sindacale in cui si cerca di evidenziare il duro lavoro dei portuali americani sfruttati dai caporioni del periodo. Un valido affresco coadiuvato da un cast stellare che mostra il suo lato migliore. Brando è bello e dannato, Malden coriaceo nonostante l'abito talare e la Saint angelica ma combattiva. Forse troppi 8 Oscar ma tant'è...

Saintgifts 12/04/12 21:53 - 4098 commenti

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Notevolissimo fino al momento in cui Terry Malloy (Brando) si presenta in tribunale. La presentazione del contesto e dei personaggi, l'intervento del sacerdote (notevole Malden), gli incontri tra Brando e la Saint (ottimo esordio) sono girati e interpretati (Brando è ancora contenuto) splendidamente. Da trequarti in poi il film sembra un altro: le questioni sono liquidate frettolosamente, in modo paradossale e molto poco credibile e portano ad un finale troppo "cinematografico".

Mickes2 18/09/12 15:23 - 1670 commenti

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Grande film che in parte cede nella retorica e nel dimostrarsi diseguale da un punto di vista contenutistico. I sindacati dipinti come incattiviti falchi predatori, non c’è alcun beneficio del dubbio, quindi si fanno ingombranti la portata ideologica e il didascalismo della struttura narrativa. Tuttavia quella di Kazan è un'opera ancora solida che pone molta della sua forza nella messinscena dei rapporti famigliari contrastanti, nella tragicità dei destini, nel tratteggio dei caratteri e nella direzione attoriale; Brando giganteggia.

Deepred89 19/09/12 21:10 - 3706 commenti

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Un classico della Hollywood classica, in grado di coinvolgere facendo leva su personaggi fortamente caratterizzati (il Brando da omertoso a ribelle, la Saint candida fanciulla in cerca di giustizia, il Cobb bastardissimo ecc. ecc.) e forse per questo piuttosto schematici, ai quali si aggiungono le buone ambientazioni e una trama semplice ma piuttosto appassionante. Qualche forzatura quà e là (la parte finale), ma il film si guarda con piacere.

Myvincent 23/03/13 06:31 - 3741 commenti

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Grandissima interpretazione di Marlon Brando alle prese con un personaggio che non è il solito bullo muscoloso ma soprattutto un uomo che impara a lottare per trovare la propria identità. Il fulcro del film è la vulnerabilità umana e la difficoltà a mutare le sorti sfavorevoli, in un ambiente di abusi e sopraffazioni. Eve Marie Sant perfetta nel ruolo di angelo redentore, simbolo di innocenza; ma anche gli altri attori sono da Oscar. Straordinario.

Xamini 22/04/15 00:55 - 1252 commenti

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Drammone semplice, dalla recitazione un po' troppo carica e un po' ingenuo nel modo in cui si sviluppa. Brando è fascinoso ma ancora più fascinosa è l'ambientazione del porto di New York (il resto si distingue a malapena, perduto com'è nella bruma). Il complesso di questi elementi lo rende meno efficace di quel che avrebbe potuto essere.
MEMORABILE: Le scene sui tetti

Rebis 19/07/15 15:56 - 2337 commenti

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Ancora oggi, inquadrandolo nella vexata quaestio sul coinvolgimento di Kazan nelle attività governative anticomuniste, il film non smette di pulsare di una stimolante ambiguità ideologica - prima che morale - assolutamente programmatica: è questa un'espiazione o una reazione? La risposta, ça va sans dire, contempla entrambe le ipotesi, senza soluzione di continuità. Fuori d'essa, c'è il film, che è tutto regia, senso dell'inquadratura, fotografia iperrealista di Kaufman, Brando immerso nei meandri del metodo, Malden che attende al risveglio coscenziale, Eva Marie Saint angelo della redenzione.

Lythops 14/07/16 10:07 - 1019 commenti

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Un grande bianco e nero, preferito al Technicolor allora disponibile e un perfetto lavoro di squadra degli attori fanno di questo film un importante elemento della storia del cinema anche per il tema trattato, delicatissimo per Kazan che aveva anni prima rovinato la vita di 11 colleghi in pieno maccartismo. L'opera appare un lento cammino verso una redenzione morale raggiunta dopo un percorso tormentato attuale anche oggi, pur essendo allora assente l'ipocrisia e la sottile strategia con la quale ci ritroviamo a fare i conti nel nostro tempo.

Ryo 15/02/16 19:05 - 2169 commenti

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Una fotografia stupenda e la recitazione sublime di Brando sono le cose che più mi colpiscono in questo film. Un film coraggioso (soprattutto considerati i temi trattati) per l'epoca in cui uscì. Dura e aspra la critica nei confronti dell'omertà in un sistema basato sul ricatto che fa leva sul bisogno di lavoro. Emblematica la scena finale.
MEMORABILE: L'omicidio iniziale; Il prete si ribella e viene contestato con il lancio di uova; La lotta finale.

Pinhead80 29/04/16 21:21 - 4760 commenti

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Un giovane lavoratore portuale si trova schiacciato tra la possibilità di una vita facile con agi e agevolazioni e la possibilità di lottare per la giustizia e per il futuro migliore di una classe sfruttata e martoriata. Niente ci viene risparmiato. Che è un film duro lo capiamo dalla primissima scena e la musica non cambia di certo per tutta la durata. Ci sono sudore e sangue, belve che si trasformano e uomini che non sono mai stati tali. Un film fatto di rabbia e furore, girato in un mondo dove anche Dio entra in punta di piedi.

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Paulaster 31/08/17 12:45 - 4419 commenti

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Portuale si ravvede e denuncia i metodi mafiosi dei sindacati al lavoro. Schematico nelle figure (il boss, l’ingenuo Brando, la bionda, il prete), accentua di molto la vita da schiavi degli scaricatori e la conseguente redenzione liberatoria. Kazan si autoassolve dal suo essere stato spia maccartista e, comunque, dirige una storia ben ambientata e fotografa in stile "bassifondi". Debole nella relazione quasi amorosa e in un finalone repentino ed epico. Malden ha le scene di maggiore impatto.
MEMORABILE: La predica di Malden; Brando che mima i colpi di boxe.

Rigoletto 7/10/18 08:36 - 1786 commenti

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Un giovane Marlon Brando, duro ma appassionato, dà corpo a un giovane scaricatore di porto in combutta con un sindacato gestito in maniera malavitosa. Le angherie verso i suoi colleghi e l'incontro con la sorella di un amico ucciso lo porteranno a cambiare direzione. C'è una matrice ideologica, nella pellicola di Kazan? Probabilmente sì, ma fosse anche un film di "propaganda" resta un grande film, nel quale non solo Brando, ma anche Malden, Cobb e Steiger offrono prove notevoli, supportati da una regia validissima.
MEMORABILE: La predica di Malden davanti al cadavere; L'esordio con oscar della Saint.

Nicola81 3/01/19 20:46 - 2857 commenti

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Una delle più clamorose "marchette" della storia del cinema. Confezionata a regola d'arte (le interpretazioni sono magistrali), ma pur sempre una marchetta. Kazan rivendica il proprio diritto alla delazione e chiede umilmente scusa per i suoi trascorsi comunisti, rappresentando i sindacati come una cosca mafiosa e inneggiando a quei valori (Dio/Patria/Famiglia) tanto cari all'America e alla vecchia Hollywood, che ringraziano da par loro elargendo uno sproposito di premi Oscar. Per carità, i film brutti sono altri, ma anche i capolavori.

Modo 29/04/20 01:10 - 949 commenti

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"Certe facce sono difficili da dimenticare"... Parole che Marlon Brando sembra dedicare al pubblico e non solo alla giovane e brava esordiente Eve Marie Sant. Una prova di assoluto valore da condividere con il regista Elia Kazan. Film che il regista girò anche per chiedere perdono dopo aver denunciato diverse persone alla commissione per le attività antiamericane. Attori particolarmente convincenti sono sia Lee J. Cobb che il prete Karl Malden. Classico senza tempo di pregevole fattura.

Noodles 27/02/23 16:54 - 2228 commenti

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Pur essendo uno dei grandi titoli del cinema americano, ha alcuni lati che lasciano a desiderare. Non tutto in sceneggiatura fila liscio e in alcuni momenti il film sembra avere uno svolgimento ingenuo. Non il capolavoro che si dice comunque, ma il cast giganteggia e la storia della presa di coscienza dei lavoratori del porto è comunque assolutamente efficace. la sensazione è però che senza l'apporto dello straordinario cast il film si sarebbe perso nella selva dei tanti del periodo. Il duetto Brando-Steiger in taxi e il sermone di Karl Malden sono da Oscar. Comunque buono.
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  • Curiosità Ciavazzaro • 9/12/09 14:35
    Scrivano - 5591 interventi
    Grace Kelly rifiutò il ruolo di Edie per poter girare la Finestra sul cortile.

    Fonte:Imdb
  • Musiche Columbo • 13/09/10 16:38
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Unica colonna sonora di Leonard Bernstein.
  • Curiosità Columbo • 28/05/11 10:12
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Quando scrisse la colonna sonora di "Fronte del porto", Leonard Bernstein lo fece in sostituzione di un altro autore, Alex North, che si era esposto politicamente ed era stato inserito nella lista nera maccartista (da cui, invece, Bernstein rimase sempre ai margini, pur essendo dichiaratamente di sinistra ma firmando l'affidavit, nel quale assicurò i membri della corte di non essere mai stato iscritto al Partito Comunista).

    Fonte: Barry Seldes - Vita politica di un musicista americano - EDT