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Titolo originale: West Side Story
Anno: 1961
Genere: musicale (colore)
Regia: Robert Wise, Jerome Robbins
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/08/07 DAL BENEMERITO HOMESICK
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- Capolavoro assoluto (e ce ne sono pochi!):
Pigro, Pinhead80, Parsifal68, Camibella - Un film straordinario, quasi perfetto!:
Animalo - Grande esempio di cinema:
Galbo, Mtine, Saintgifts, Paulaster, Giùan, Noodles - Davvero notevole!:
Homesick, Nancy - Quello che si dice un buon film:
Luchi78 - Non male, dopotutto:
Almicione, Caesars
Coreografico e suburbano, destinato a concludersi con un netto rifiuto dell'happy end che riscatta l'eccessivo sentimentalismo di talune sequenze. Splendidamente fotografato da un elegante Technicolor che sfrutta ogni possibile gradazione dei colori dell'iride, mette in scena dialoghi, balli, acrobazie e violenti scontri tra bande rivali, poi ampiamente ripresi in tanti film degli anni 80. Molto bravi tutti gli attori, che si destreggiano tra recitazione, canzoni e piroette.
Trasposizione, piuttosto fedele fino allo scarto finale, di 'Romeo e Giulietta' nei quartieri malfamati di New York, tra due bande etniche rivali: una storia d'amore che è anche analisi sociale. Definirlo un capolavoro è riduttivo: già l'intelligenza di trovare negli scontri urbani la modernità dell'opera di Shakespeare, ricreandola in maniera così intensa e perfetta, è straordinario. Ma poi ci pensano la strepitosa musica di Bernstein e le splendide coreografie di Robbins a trasformare il film in un uragano di emozioni e sete di vita.
Quintessenza del musical moderno, il film rivoluzionò il genere nel 1961. Codiretto dal grande Robert Wise e dal coreografo Jerome Robbins, il film abbandona l'atmosfera fiabesca che i musical possedevano fino ad allora per cogliere appieno la realtà metropolitana. La città di New York è una delle protagoniste indiscusse del film, colta com'è nei suoi accenti più realistici insieme alle magnifiche coreografie e alle musiche immortali. Da non perdere.
Un originale rifacimento di Romeo e Giulietta in chiave urbana e pop. Rende molto di più se guardato totalmente in lingua inglese, a causa degli stacchi tra il recitato (in lingua tradotta) e il cantato (sempre e comunque in inglese). Ottima Rita Moreno nella parte di una portoricana che si vuole stabilire in america. Ma la parte veramente magistrale del film è la musica di Leonard Bernstein.
MEMORABILE: "I like to be in America".
Non solo un musical perfetto ma anche un film leggendario, con canzoni che rimangono nella storia del cinema e una sceneggiatura curata ed eccellente. Una storia d'amore "impossibile" che si svolge nell'ambiente metropolitano di New York. Scenografie romantiche e acrobatiche si intrecciano senza soluzione di continuità, il tutto senza dimenticarsi della realtà molto meno fiabesca e molto più dura. Bellissimo.
In questo grande musical non manca (quasi) niente: ottima musica, coreografia stupenda e una storia che, anche se non originale, resta sempre bellissima. A coronare il tutto ci sono delle grandi interpretazioni (anche se Natalie Wood non sembra molto una portoricana...), regia e fotografia splendide che giocano molto sui colori e la messa a fuoco. Peccato che quasi tutte le canzoni siano poco orecchiabili (anche se bisogna considerare che i gusti dell'epoca erano diversi dai nostri) e che la durata del film sia eccessiva. Capolavoro mancato.
Grandi musiche, una vivida fotografia e una messa in scena non banale ne hanno fatto un capolavoro del genere. L'idea di riportare con una notevole veridicità e anche una certa crudezza gli scontri tra le varie bande rivali, rigorosamente suddivise per etnie, contrasta con i numerosi balletti e canzoni romantiche. Rivisto al giorno d'oggi accusa però i segni del tempo, cosa che ad altri film-musical ancora non accade.
Manhattan vista dall'alto: le grandi arterie, i grattacieli... per finire nei quartieri più popolari e nel West Side: è così che inizia il film; ed è qui che si svolge la storia, una grande storia di amore fulminante, intenso, indistruttibile. La grande musica di Bernstein interpretata alla perfezione su colorate immagini e acrobatiche coreografie che entusiasmano, ma anche commuovono nei momenti più dolci e in quelli più dolorosi. E'l'amore che domina, ed è l'amore che fa capire quanto stupide e tragiche siano le guerre tra poveri.
MEMORABILE: Maria che balla felice sul tetto, prima di sapere...
Bella rivisitazione di Romeo e Giulietta in chiave musical - pop - ghetto, decisamente una delle basi del musical per come oggi lo intendiamo. Memorabile la New York ricostruita in studio, umida e metropolitana, sgargiante anche se notturna. Anche se un po' lungo, il film si fa seguire bene e si dipana fino alla fine in un crescendo di drammaticità, riscontrabile anche nell'aspetto musicale, con canzoni da prima allegre e ritmate che si fanno col passare dei minuti più riflessive e drammatiche. Belle le coreografie, da ricordare Nathalie Wood.
MEMORABILE: America!
Odio i musical e se le parti ballate e cantate fossero assenti apprezzerei maggiormente il film poiché la sceneggiatura e la storia, sebbene talvolta risultino incoerenti, sono gradevoli e la recitazione discreta; ma ballo e canto rendono tutto molto noioso. La storia, assai stereotipata, si rifà a grandi linee al "Romeo e Giulietta" di Shakespeare, anche se ci ritroviamo nella Manhattan fine anni cinquanta. Lodevole il finale triste (perché tale è) piuttosto che lieto e banale e mirabile la recitazione di Moreno e qualche altro.
MEMORABILE: Negativamente memorabile Maria che passa la notte con Tony, l'assassino di suo fratello, la notte stessa in cui suo fratello Bernardo è stato ucciso.
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Mi è parso terribilmente datato e in alcune parti abbastanza noioso. La regia di Wise/Robbins è sapiente e alcune inquadrature rimangono ben impresse nella memoria, ma la storia (Romeo e Giulietta) è riproposta per l'ennesima volta e non riesce a coinvolgere più di tanto, anche se il finale mi ha sorpreso differendo notevolmente da quello shakspeariano. Devo ammettere che la versione da me visionata era in un aberrante 4:3 e ciò sicuramente non rende giustizia al lavoro dei registi. Comunque parziale delusione.
Straordinaria trasposizione metropolitana del dramma di Shakespeare "Romeo e Giulietta", dove tutto funziona come un orologio svizzero, dalle magnifiche canzoni ai balletti di rara perfezione, finanche la splendida fotografia di Daniel Fapp. Ebbe meritatamente un successo planetario e mise d'accordo sia critica che pubblico: l'Academy lo premiò con 10 Oscar e il National Film Registry lo ha inserito tra i migliori 100 film della storia. Forse Beymer un po' troppo inespressivo nella parte, ma è una piccola goccia nell'oceano... Da non perdere!
MEMORABILE: Tutte le canzoni e i balletti, niente escluso.
Su un soggetto non originale, ispirato al Romeo e Giulietta di Shakespeare, il contrastato amore tra due ragazzi di estrazioni diverse che porterà a una guerra senza quartiere tra bande e a un tragico finale. Straordinario musical dove tutto è calibrato al punto giusto, i balletti sincronizzati sono di rara bellezza, la regia a quattro mani è sapiente, la fotografia (Fapp) un capolavoro. Piccola pecca, la scarsa espressività di Beymer. Vinse dieci meritati Oscar e fu un successo planetario.
MEMORABILE: I balletti; La solarità della Wood.
Nella New York anni 50 due bande si sfidano per il medesimo territorio. La trama ricalca il più classico Giulietta e Romeo, nel quale vengono inserite anche connotazioni razziali e territoriali (portoricani contro nati in America), che hanno in comune la povertà. Numeri musicali in stile Broadway con canzoni celeberrime: i balletti non son perfetti ma coreografati solo discretamente. L'ultima parte diviene drammatica e fa perdere la magia di una storia d'amore metropolitana. La Wood ha il viso giusto e rende di più quando canta (sebbene doppiata).
MEMORABILE: La prova del matrimonio; Le regole per la sfida; La notizia della morte di Maria; Il balletto sulla canzone "America".
Indubitabilmente vigoroso, con un connubio arrischiato e invece clamorosamente longevo di astrazione brechtiana (le geometriche linee scenografiche e coreografiche, straordinariamente "anticipate" nei titoli di testa dei Bass) e pathos hollywoodiano (le musiche di Bernstein, le canzoni di Sondheim, gli echi shakespeariani). Riconoscibili e valorizzati i contributi di Wise e Robbins in regia. In un cast talora audace, superba Rita Moreno
MEMORABILE: Le canzoni "Maria", "America" e "Cool".
Uno dei musical migliori della storia del cinema. La commistione tra scene e musica è perfetta, gli attori paiono ballare anche quando lottano e si muovono normalmente. Per gli occhi è veramente uno spettacolo, anche per l'ottima regia e la sapiente fotografia. La storia di fondo non si discosta molto dal canovaccio dell'amore impossibile, con in più qualche inserto razzista e maschilista. Meglio guardarlo quindi nella sua essenza di film musicale, come un lunghissimo videoclip che raramente viene a noia nonostante la durata. Immortale Natalie Wood nel suo abito bianco e rosso.
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- Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 15/02/2012 per MGM/20th Century Fox:
- Di questo capolavoro esistono diverse versioni.
Esiste una versione antecedente a qualla postata in alto, è della CBS e ricalca fedelmente il 33 giri (con 15 brani al posto dei 18)
Quella della Deutche Grammophone esiste anche la versione a 1 disco (Highlights)
nel 2009 hanno riproposto la New Broadway cast con 1 CD
Varie versioni Jazz tra cui le migliori sono
Dave Grusin
Stan Kenton
Oscar Peterson
Andrè Ceccarelli
Oltre agli innumerevoli Symphonic Dance che ogni orchestra che si rispetti ha suonato.
Il Documentario sempre della Deutche Grammophone è sottotitolato in Italiano ma nella versione inglese Jose Carreras si lascia sfuggire un Porco *** bestiale (oscurato nella versione italiana)
Ma Soprattutto esiste la versione originale del 1957 (la prima in assoluto) registrata a 3 giorni dal debutto a Broadway.
Dalla prestigiosa collezione Zelig46:
Ultima modifica: 31/10/12 16:46 da Zender - Lucius ebbe a dire:
No, parlo dell'lp.
Di Lp solo strumentali ne esistono diversi, se non vedo la copertina o almeno so chi è il direttore d'orchestra, non saprei.
Ti posso dire solo che West Side Story solo strumentale, i migliori dal punto di vista artistico sono:
Seiji Ozawa con la San Francisco S.O.
Suona Symphonic Dance from West Side Story+
alcuni pezzi di William Russo from Blues Band
e direttamente Leonard Bernstein con la Los Angeles S.O
Symphonic Dances + Rhapsody in blue di Gershwin.
Sono tutti e due della Deutsch Grammophone e sono due ottime incisioni (solo ottime, non stravedo per la Deutsch dal punto di vista tecnico)
Di solo strumentale esiste il duo pianistico delle sorelle Katia & Marielle Labeque che si cimentano sul tema... ma sto andando a casaccio. - Lucius ebbe a dire:
No, parlo dell'lp.
Di Lp solo strumentali ne esistono diversi, se non vedo la copertina o almeno so chi è il direttore d'orchestra, non saprei.
Ti posso dire solo che West Side Story solo strumentale, i migliori dal punto di vista artistico sono:
Seiji Ozawa con la San Francisco S.O.
Suona Symphonic Dance from West Side Story+
alcuni pezzi di William Russo from Blues Band
e direttamente Leonard Bernstein con la Los Angeles S.O
Symphonic Dances + Rhapsody in blue di Gershwin.
Sono tutti e due della Deutsch Grammophone e sono due ottime incisioni (solo ottime, non stravedo per la Deutsch dal punto di vista tecnico)
Di solo strumentale esiste il duo pianistico delle sorelle Katia & Marielle Labeque che si cimentano sul tema... ma sto andando a casaccio. - Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ( mercoledì 17 settembre 1986) di West Side story:
