Giorni perduti - Film (1945)

Giorni perduti
Media utenti
Titolo originale: The lost weekend
Anno: 1945
Genere: drammatico (bianco e nero)
Lo trovi su

Location LE LOCATIONLE LOCATION

TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/07/07 DAL BENEMERITO RENATO
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Rebis 27/08/07 17:05 - 2332 commenti

I gusti di Rebis

Corpulento incubo wilderiano molto citato negli annali dell’horror con particolare riferimento alla sequenza del delirio notturno. L’inabissarsi dell’ottimo Ray Milland, centellinato al minuto, è capace di produrre saturazioni d’angoscia che non si liberano nemmeno nel finale forzatamente lieto: la solidità del reale, diventata farraginosa, va alla deriva con inesorabile trasporto tragico, per cui diventa improbo ogni possibile recupero ed ancoraggio. Regia silente e pacata nel radunare i segnali minimi ed allarmanti dello sfacelo psichico.

Renato 1/07/07 14:39 - 1648 commenti

I gusti di Renato

Amaro film di Wilder su un tema poco affrontato al cinema, specialmente in quegli anni: la piaga dell'alcolismo. Girato con uno stile particolare, con abbondante utilizzo di riprese in esterni (specie nella parte finale), il film rende benissimo lo squallido travaglio che passa ogni giorno un alcolizzato, e arriva dritto come un pugno nello stomaco dello spettatore. Fu anche molto apprezzato quando uscì, beccandosi addirittura 4 Oscar.

Il Gobbo 2/07/07 11:59 - 3015 commenti

I gusti di Il Gobbo

Grandissimo. Wilder drammatico, ben assistito da un Milland strepitoso, inscena una discesa all'inferno tanto più inquietante in quanto scevra, perlomeno prima della conclusione, di pathos artificioso e di pietismo. Billy invece non lesina sugli effetti, anzi rispolvera il proprio retroterra asburgico-espressionista, per delle sequenze quasi horror, e un lavoro sulla fotografia esemplare. A dir poco inquietante, altro che le pubblicità progresso, che fanno bere per dimenticarle.

Galbo 8/07/07 20:29 - 12380 commenti

I gusti di Galbo

Billy Wilder dirige con maestria degna di un genio del cinema una vera e propria discesa all'inferno di un alcolista, insensibile ai richiami della donna che ama e della famiglia ma unicamente attratto dal potere perverso della bottiglia. Alcune sequenze (come gli incubi sul topo e il pipistrello) sono da antologia. Grande interpretazione di Ray Milland e Jane Wyman. Uno dei drammi meglio realizzati sull'alcolismo insieme a I giorni del vino e delle rose di Blake Edwards.

Tomslick 10/08/08 11:49 - 205 commenti

I gusti di Tomslick

L'alcolismo e tutto ciò che ne deriva (niente di buono, evidentemente), mostrato senza sentimentalismi ma con grande realismo e senza pietà dal grandissimo maestro Billy Wilder. Ray Milland è il mostro che sta uccidendo pian piano se stesso, vittima e carnefice, trascinandosi in un abisso di azioni aberranti e di umiliazioni in nome di un altro bicchierino. Nemmeno l'amore della fidanzata e del fratello sembrano bastare. Una discesa nell'abisso dell'alcool mai (più) così vivida e spaventosa, che portò a questo film quattro meritati Oscar.

Saintgifts 22/09/09 00:49 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

Tratto da un romanzo di Charles Jackson, "The Lost Weekend" è un film che angoscia e, attraverso la molto realistica interpretazione di Ray Milland, fa capire esattamente quanto l'alcool sia una droga e crei una dipendenza assoluta che oltrepassa tutte le paure e la consapevolezza dell'auto distruzione del corpo e della mente. Una fotografia dove le ombre disegnano la prigione creata dal vizio e una regia che solo nel finale improvviso quanto frettoloso smorza la tensione e accende una aspettata luce di speranza. Un po' invadente il tema musicale.
MEMORABILE: La ricerca disperata di un banco dei pegni mostra, in seconda analisi, la miseria di una New York e di una America simboleggianti una diffusa ricchezza.

Giùan 18/11/11 13:08 - 4540 commenti

I gusti di Giùan

Probabilmente, fino a Fedora, il film più grave di Billy, quello in cui anche le notazioni ironiche si perdono in quel pessimismo di fondo che ha sempre connotato il Maestro tedesco. Certo, "colpa" del tema, difficile da leggere e che gli sceneggiatori (Wilder medesimo e il fido del periodo, Brackett) decidono di affrontare con rigoroso realismo. La deformazione espressionista (la profonda fotografia di Seitz, lo score "drammatico" di Rosza) rendono invece la cifra allucinatoria dell'addiction di Milland. Opera memorabile per l'inesorabile senso d'angoscia.
MEMORABILE: L'allucinazione con topi e pipistrelli; Il banco dei pegni chiuso per il kippur.

Daniela 15/09/11 14:22 - 12626 commenti

I gusti di Daniela

Scrittore fallito si consola con la bottiglia, in una discesa in un pozzo senza fondo da cui cercheranno di salvarlo il fratello e la fidanzata. Ritenuto giustamente uno dei migliori film sul tema, se non il migliore, contiene sequenze di forte impatto che richiamano il cinema espressionista tedesco e si avvale dell'interpretazione straordinaria di Milland, fino ad allora conosciuto più come attore brillante. Potrebbe costituire un punto debole il finale, troppo sbrigativo e conciliatorio, se Wilder non lasciasse un appiglio, ferocemente beffardo, appeso fuori dalla finestra.
MEMORABILE: La ricerca frenetica della bottiglia, con la sagoma rivelata dalla luce

.luke. 27/01/12 19:31 - 89 commenti

I gusti di .luke.

L'inesorabile discesa di uno scrittore fallito nell'alcolismo diretta dalla mano sapiente del Maestro Billy Wilder. Giustamente considerato uno dei migliori film sul tema, grazie all'eccezionale interpretazione di un Ray Milland dallo sguardo spaventoso e allucinato. Funzionale al successo della pellicola anche la colonna sonora di Miklós Rózsa.

Homesick 3/04/12 17:13 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

È curioso che ad occuparsi del flagello dell’alcolismo, indicatore di grave disagio sociale, sia proprio il re della commedia Billy Wilder, uno per cui i liquori ad alta gradazione risponderebbero semmai a scopi conviviali; invece ciò che descrive è un lungo incubo che, dopo un inizio propedeutico nella quotidianità, deflagra spietato e divorante in visioni orrorifiche, evocate dalle formule gotico-espressioniste dell’ospedale psichiatrico con i suoi minacciosi infermieri e le urla raccapriccianti dei degenti, e pulsioni suicide. Straordinario Milland: ogni suo sguardo o mimica parla da sé.
MEMORABILE: Milland che cade dalle scale; le allucinazioni di Milland (il topo e il pipistrello) e le sue urla lancinanti; la pistola riflessa nello specchio.

Jane Wyman HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina La città magicaSpazio vuotoLocandina Paura in palcoscenicoSpazio vuotoLocandina Magnifica ossessioneSpazio vuotoLocandina Il cucciolo

Mushroom 15/06/12 12:35 - 36 commenti

I gusti di Mushroom

Unico film dell'epoca che affronta il problema dell'alcolismo. Prima il personaggio dell'ubriaco era un comico, suscitava ilarità... Qui tutto il contrario. Molto duro, ma bello. Wilder riesce a spaziare da un genere all'altro sfornando capolavori che resteranno nella storia, e Giorni perduti fa parte di questa lista. Assolutamente da vedere. Difficile trovare film simili negli ultimi anni.

Myvincent 21/06/12 23:14 - 3727 commenti

I gusti di Myvincent

Discesa agli inferi per un alcolista senza speranza (o quasi), nonostante l'amore incondizionato della sua forte fidanzata. Tutto è raccontato senza tanti filtri e con veridicità da un Ray Milland da Oscar. Il film però sembra racchiuso in un tema che, sebbene trattato con grande sensibiltà, lascia poco spazio a sviluppi d'altro genere. Comunque un altro film del filone drammatico di Billy Wilder da non perdere.

Mickes2 2/07/12 09:32 - 1670 commenti

I gusti di Mickes2

Cupo e sconvolgente tragitto esistenziale in cui il maestro Wilder riesce a far immergere lo spettatore - dal primo all'ultimo fotogramma - nell'aura di assoluta perdizione del protagonista, un eccezionalmente viscerale Milland. Ballata luciferina addosso al quotidiano, inesorabilmente auto-distruttiva, colma di disillusione, disperata, finanche nichilista e straordinariamente orrorifica secondo gli stilemi dell'immensa tradizione espressionista tedesca. Il finale per quanto piuttosto sbrigativo ha un retrogusto beffardo molto particolare. ****!
MEMORABILE: Nell'ospedale...; L'incubo; Il primo sproloquio del protagonista al bar.

Luchi78 10/10/12 18:03 - 1521 commenti

I gusti di Luchi78

Esemplare l'interpretazione di Milland nel mostrare come sia facile allontanarsi dalla realtà e perdersi in un incubo senza ritorno. Realmente angosciante la messa in scena, dove il momento più inquietante è sicuramente la visione del topo che esce dal muro e viene ucciso dal pipistrello. La presa di coscienza dell'allucinazione da parte di Don Birman è straziante. Grande cinema.

Stefania 18/11/12 02:17 - 1599 commenti

I gusti di Stefania

"Il pasto nudo" di un grande Wilder! Una pagina bianca, un bicchiere vuoto: più facile riempire il secondo, per Danny, scrittore ambizioso ma uomo insicuro: non vittima dell'alcolismo, bensì artefice del suo destino di alcolista, che narra in prima persona il proprio naufragio mentale ed emotivo - dalla iniziale, relativa lucidità fino al delirio parossistico - con rigore e puntiglio, senza indulgenze autoassolutorie. La regia restituisce una New York immensa e profonda come un oceano, come una pagina bianca, spazio di libertà e baratro d'angoscia. Finale aperto: lo scriverà, Danny?
MEMORABILE: "La mia fantasia e il mio talento sono annegati, galleggiano a pancia in su in un mare di whiskey"; l'ospedale psichiatrico, "corridoio della paura"!

Lady 20/03/14 16:19 - 54 commenti

I gusti di Lady

Dramma esistenziale che sfocia nella totale dipendenza illusoria, ma evidentemente, in determinate situazioni inevitabile, dall'alcool. La pellicola rende appieno lo stato d'animo del protagonista nella sua incapacità di trovare un percorso di vita stabile, ricorrendo, come ultima spes, allo stordimento dell'alcool. Il film è una sottolineatura dell'impossibilità di gestire un disagio tanto devastante. Ergo: i momenti di lucida consapevolezza non bastano ad arginare il malessere di vivere.
MEMORABILE: Epico: le allucinazioni notturne del "delirium tremens".

Jandileida 8/05/15 15:54 - 1560 commenti

I gusti di Jandileida

La repentina discesa di uno scrittore nell'abisso dell'alcolismo è il duro resoconto dello scontro dei sogni con la realtà, del ciò che vorremmo essere e ciò che siamo diventati. Se si eccettua il finale messo lì probabilmente giusto per garantirsi l'uscita in sala, Wilder dipinge infatti, con fredda determinazione e con espressionistiche ombre lunghe di teutonica memoria, l'abbandono della realtà, prima ricercato e poi temuto, di un Milland veramente su grandissimi livelli. Gran cinema su un tema non facile ora, figuriamoci per l'epoca.

Giacomovie 22/05/16 00:43 - 1397 commenti

I gusti di Giacomovie

Intenso film che analizza bene i tormenti di chi entra nel tunnel dell’alcolismo. La partecipe interpretazione di Ray Milland aiuta a delineare dettagliatamente le possibili inquietudini psicologiche del suo personaggio. Per Billy Wilder fu una regia da Oscar ma mise mano anche allo script, caratterizzato dall’impronta poetica di alcuni dialoghi. Il costante clima apprensivo è amplificato dal senso tragico delle belle musiche di Miklós Rózsa.

Jdelarge 7/06/16 17:40 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Non tra i migliori Wilder, ma crudo e cupo quanto basta per suscitare particolare interesse. Grazie a una regia come al solito di livello altissimo ci si riesce facilmente a immedesimare nel protagonista (un grande Ray Milland) e a vivere la sua dipendenza che lo estranea completamente dal mondo circostante (tant'è che nelle rare scene in esterni la sensazione che si prova è di spaesamento). A tratti leggermente ridondante nella sua componente drammatica. Finale un po' troppo sbrigativo ma, nella sua ambiguità, molto valido.

Tarabas 20/02/19 12:15 - 1878 commenti

I gusti di Tarabas

Amaro racconto della condizione di un alcolista, il film rivela il coraggio di autore di Wilder che, in un'epoca in cui l'ubriacone era una spalla comica, ne dà un ritratto crudo, modernissimo e spiazzante. Milland, attore brillante, sorprende per bravura e misura, così come Jane Wyman. Notevolissimo il taglio semidocumentaristico degli esterni newyorkesi, anch'essa una novità in anticipo su film come La città nuda di Dassin. Nel mezzo, inserti puramente espressionistici come la sequenza dell'ospedale e quella del delirium tremens.
MEMORABILE: Elegantissime le ellissi (la bottiglia appesa fuori dalla finestra, i cerchi dei bicchieri sul bancone).

Billy Wilder HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Viale del tramontoSpazio vuotoLocandina L'asso nella manicaSpazio vuotoLocandina Stalag 17Spazio vuotoLocandina Testimone d'accusa

Anthonyvm 20/08/20 22:42 - 5640 commenti

I gusti di Anthonyvm

Uno dei più efficaci e duri drammi sull'alcolismo e, in generale, su ogni tipo di droga e di dipendenza: Wilder non tratta l'argomento con freddo distacco ma esaspera il dolore, il senso di impotenza e il terrore che ne deriva (indimenticabile, per quanto penalizzata dalla mediocrità degli effetti speciali, la sequenza del topo e del pipistrello), con tocchi quasi orrorifici che, nel contesto newyorkse e condominiale, ricordano persino gli henenlotteriani Basket case e Brain damage. Dopo un'odissea nell'oscurità, il finale lascia un lume di speranza. Grande performance di Milland.
MEMORABILE: La bottiglia appesa alla finestra; Milland segue bramoso con lo sguardo il vino durante il "libiamo" de La traviata; Il ricovero per alcolizzati.

Lythops 22/10/23 18:59 - 1019 commenti

I gusti di Lythops

Analisi spietata della dipendenza da alcool affrontata nei minimi particolari, dalla strategia sui nascondigli delle bottiglie alla trasformazione dell'umore all'emarginazione progressiva. Convincente al punto da far insorgere i produttori dei liquori, che giunsero a coinvolgere Frank Costello per fargli acquistare il negativo e le copie del film, "Giorni Perduti" è per riflesso un potente documentario sulle dipendenze, girato, scritto e interpretato con rara maestria, in grado di emozionare e soprattutto far pensare.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Homevideo Noir • 9/09/11 13:32
    Galoppino - 573 interventi
    In uscita il 20 settembre per la A & R Productions

  • Homevideo Noir • 9/09/11 13:37
    Galoppino - 573 interventi
    In uscita il 20 settembre per la A & R Productions

  • Discussione Tarabas • 18/02/19 09:23
    Segretario - 2069 interventi
    Con la sua tipica ironia, Wilder disse che aveva girato "Giorni perduti" per spiegare Chandler a se stesso. La battuta trova origine (oltre che dal noto problema di alcoolismo dell'inventore di Philip Marlowe) dalla burrascosa collaborazione con lo scrittore per la sceneggiatura di "La fiamma del peccato", durante la quale i due arrivarono a detestarsi.

    Wilder peraltro riconosceva il talento di Chandler e lo rispettava, pur non ritenendolo adatto a scrivere per il cinema (troppo descrittivo, poco filmabile). Ma amava i suoi dialoghi e, in fondo, le mitiche "one line wits" di Chandler erano del tutto affini al senso dell'umorismo del regista.
    Ultima modifica: 18/02/19 09:24 da Tarabas
  • Homevideo Digital • 21/04/22 23:45
    Portaborse - 3991 interventi
    Dvd Sinister disponibile dal 08/06/2022.