Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

Location LE LOCATIONLE LOCATION

TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/06/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Il Gobbo 28/06/07 22:46 - 3015 commenti

I gusti di Il Gobbo

Tre amici, coetanei, ex-allievi dell'Accedemia d'arte drammatica: uno ha fatto fortuna come teatrante in Brasile, uno è diventato attore di successo, uno è uno scrittore impegnato. Nella variegata carovana del '68 cinematografico italiano c'è posto anche per questo autoritratto à trois, sofferto e interessante, e perfettamente in clima. Prove d'attori da par loro, qualche lungaggine e banalità anch'essa d'epoca, una bella colonna sonora di Morricone. Da riscoprire. Nella scena del party si intravedono Moravia e Sergio Leone.

Gugly 28/02/08 19:10 - 1187 commenti

I gusti di Gugly

Film realizzato secondo le tecniche dell'epoca che tenta un autoritratto di tre compagni fin dalla gioventù; ad un certo punto ognuno punterà davanti a sè una telecamera per buttare fuori tutto quello che ha dentro... Gassman è se stesso, Celi esprime la sua delusione per un'Italia che sperava diversa, Lucignani è il classico intellettuale che non disdegna le donne. Rispetto a lui Gassman è canaglia ma più sincero.

Il Dandi 23/08/12 23:44 - 1917 commenti

I gusti di Il Dandi

Un'autobiografia collettiva per certi versi unica. La nudità dei protagonisti non è che un costume di scena indossato, ma nella lite finale da ubriachi sembra che arrivino a mettersi a nudo davvero (forse oltre le loro stesse intenzioni). Gassman esibisce il suo depresso cinismo, Celi è quello che ne esce più inedito. Film purtroppo mediocre (rallentato e appesantito da vani intellettualismi d'epoca), ma con un suo enorme perché: il voyerismo a cui noi spettatori non possiamo resistere.
MEMORABILE: Gassman a Celi: "tu vuoi il Nobel ma non rinunci all'aria condizionata, vuoi la fuoriserie ma anche la cultura, e ti cachi sotto quando vedi Pasolini"

Rambo90 3/02/14 23:15 - 7697 commenti

I gusti di Rambo90

Autobiografia in tre parti, molto particolare nello stile, con forti dubbi sulla sincerità dei caratteri ma accattivante. Il più interessante è Celi, con la sua nostalgia dell'Italia che si trasforma presto in delusione e nostalgia di nuovo (ma del Brasile), Gassman è la canaglia che ben si conosce, Lucignani un insoddisfatto scrittore teatrale tendente all'attivismo politico piuttosto antipatico e represso. Lungaggini ce ne sono a bizzeffe, ma si segue con curiosità, fino al bel confronto finale dove tutto viene detto e sfogato.

Vitgar 10/07/14 23:00 - 586 commenti

I gusti di Vitgar

Film complesso, a volte noioso ed eccessivamente intellettualoide, decisamente specchio del suo tempo. Onestemante ho capito poco del suo reale significato. Si salva la parte finale dove tutti si dicono tutto e l'arrivo del famigerato Luca che mette tutti in apprensione. Buoni gli interpreti, ma francamente delude.

Squash 14/09/14 21:05 - 35 commenti

I gusti di Squash

Lo stesso Gassman definì questo un film di difficile comprensione. Effettivamente i dialoghi per essere compresi dal pubblico devono essere supportati da un certa cultura politica e soprattutto teatrale e questo rende il film forse più adatto agli addetti ai lavori. Qualche elemento di interesse c'è in quanto fotografa momenti di contrasto e confusione politica tipici di quegli anni. Doppiatori inconsueti: Umberto Orsini doppia il figlio di Vittorio e Florinda Bolkan doppia la moglie brasiliana di Adolfo. Da vedere col dizionario...
MEMORABILE: "Fare l'Amleto è più facile!" (affermazione di Gassman condivisa anche da altri attori e Totò, che diceva che è più difficile far ridere che far piangere).

Etico 4/12/15 16:15 - 9 commenti

I gusti di Etico

Dove eravate negli anni ’60? Come globuli rossi appena prodotti circolavano idee: taglio inconsueto del racconto, biografie come immagini del tempo, l'impasto/impiastro dell’onirico con la buffoneria. I tre, Celi Gassman e Lucignani c’erano eccome, in rigoroso ordine alfabetico e scala di grandezza recitativa. Ognuno col suo alibi di vite spese a far come gli pareva e gli andava pure bene. I conti con la coscienza arrivano col quarto uomo, il più idealista di tutti, Luca. La bevuta collettiva per poi scoprire la cara morale: “Tutto è vanità”.
MEMORABILE: Celi sogna un rientro dal Brasile con amici all’aeroporto che sembrano (50 anni prima!) i duplicanti di Matrix. “Abbiamo abolito l’indifferenza".

Zampanò 4/12/20 21:38 - 381 commenti

I gusti di Zampanò

Al di là della riuscita formale (lacunosa), vale lo spirito virtuoso che spinse tre personalità del mondo dello spettacolo italiano a mettersi a nudo, confessarsi, screditarsi ("La pena delle cose riuscite") con tanto di triplice firma in calce. Il montaggio confonde un po' le acque, ma del resto a raccontare l'esperimento sono più i singoli quadri fatti di parole e d'ambiente. Gassman si spende fino al parossismo denunciando quel vuoto che lo braccherà in tarda età; Celi quasi un argenteo figliol prodigo; Lucignani più di rincalzo.
MEMORABILE: Il dialogo padre-figlio di Gassman; Il confronto tra Celi e i giovani brasiliani.

Kikoz 1/02/21 17:33 - 23 commenti

I gusti di Kikoz

In gran parte letteralmente incomprensibile, anche a causa della mancanza di una vera e propria trama, è probabilmente uno dei film italiani più datati e presuntuosi della storia. L'alibi vale solo come excusatio non petita degli istrionismi e degli eccessi dei suoi tre protagonisti. Soprattutto Gassman sembra voler lavare i panni sporchi in pubblico, mettendo in scena tutti i suoi narcisismi e tic (anche verbali) per auto-assolversi. Ma il film diventa solo un altro motivo di imbarazzo. Gassman e Celi, due giganti, sapevano che avremmo perdonato loro anche quest'ennesima gigioneria.
MEMORABILE: Lucignani: "Le parole cacchio, buco, merda sono datate, superate! Non si dicono più. Nemmeno Marcuse le usa. Aggiornatevi, ragazzini ritardati!".

Paulaster 11/01/23 18:14 - 4417 commenti

I gusti di Paulaster

Tre vecchi amici d’accademia si ritrovano dopo quindici anni. Cinema spocchioso in quanto i protagonisti si parlano addosso facendo dapprima un manifesto personale e poi un dibattito. Delle tre figure la più sincera è quella di Celi, che racconta la sua vera esperienza brasiliana; Gassman si fa il verso nei panni dell'arrogante. Lucignani serve solo come componente intellettuale. Alcune scene sperimentali creano solo una gran confusione, come gli ultimi discorsi (più che un ritrovo sembra un regolamento di conti).
MEMORABILE: La contessa offesa da Gassman; Lucignani ci prova senza successo; Lo spot di Celi davanti alle cascate.

Vittorio Gassman HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina I soliti ignotiSpazio vuotoLocandina Il mattatoreSpazio vuotoLocandina La cambialeSpazio vuotoLocandina La grande guerra
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Gugly • 18/03/08 17:31
    Portaborse - 4710 interventi
    Beh, come carriera brasiliana ha anche fondato un teatro.
  • Discussione Zender • 19/03/08 09:43
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Infatti, in Brasile ha fatto molto e bene, solo che non so quanto ciò che ha fatto sia granché conosciuto a noi che stiamo al di qua dell'oceano. O meglio, lo è a chi si è sempre interessato all'attore, ovviamente, ma agli altri credo ben poco...
  • Discussione Gugly • 19/03/08 09:48
    Portaborse - 4710 interventi
    Mah...in linea generale può essere interessante il fatto che Celi dopo ben 15 anni senta il bisogno di ritornare in Italia per mettere a frutto l'esperienza maturata in Brasile, ma dato che siamo in Italia, il suo progetto toppa clamorosamente (contenuto della pellicola di cui si sta argomentando).
  • Discussione Zender • 19/03/08 10:10
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Non mi è molto chiaro, in verità, il percorso dell'attore. Quand'è stato in Brasile? Perché io vedo che ha fatto anche film italiani prim adi questo (vedi LE BELLE FAMIGLIE, con Totò), TRE NOTTI D'AMORE, SANDOKAN. Posto quindi che sia tornato in Italia nel 1963, dovrebbe esser partito nel 1949, a 27 anni, ripartendo appunto dopo una quindicina d'anni circa lasciando come testimonianza su pellicola al massimo un paio di film locali... Ti risulta?
  • Discussione Gugly • 19/03/08 10:17
    Portaborse - 4710 interventi
    dunque, vediamo un po':
    Nel 1945 venne scritturato per il film Un americano in vacanza di Luigi Zampa e per Proibito rubare di Luigi Comencini; nel 1947, Aldo Fabrizi gli fece una proposta che gli cambiò la vita: la partecipazione al film Emigrantes.

    Partì per il Brasile con il cast e si appassionò di questa terra decidendo di rimanerci per quindici anni. In Brasile, fu considerato il top per le arti cinematografiche: fondò nuovi canoni di sperimentazione teatrale e cinematografica, diresse un teatro, fece il regista sia di teatro che di cinema.

    Fondò il teatro stabile Teatro Brasileiro di Comédia, la compagnia di prosa Carrero-Celi-Autran e la produzione cinematografica Vera Cruz, dove Celi fece le proprie esperienze come regista (Caiçara, 1950; Tico-Tico no Fubà, 1952). In Italia invece l'unico film da lui diretto l'ha firmato con i suoi compagni d'accademia Vittorio Gassman e Luciano Lucignani: l'autobiografico L'alibi (1969).

    Nel 1963 recitò ne L'uomo di Rio e, due anni dopo, venne scritturato per interpretare Emilio Largo in Agente 007 - Thunderball: Operazione tuono.

    Da Wikipedia
  • Discussione Zender • 19/03/08 10:23
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Perfetto. Ottima ricostruzione (di Wiki :)). Hai fatto benissimo a postarla. Ora tutto mi molto più chiaro 8anche se non l'anno esatto in cui tornò in Italia).
  • Discussione Gugly • 19/03/08 10:25
    Portaborse - 4710 interventi
    dovrebbe essere primi anni 60; qualche anno dopo infatti viene girato l'alibi; per informazioni più precise ti rimando al documentario oppure all'autobiografia di Gassman
  • Musiche Edo • 25/06/11 22:21
    Galoppino - 679 interventi
    Le musiche sono di Ennio Morricone e sono dirette da Bruno Nicolai.

    La canzone "La canzone della libertà" (di Lucignani-Morricone) è cantata da Sergio Endrigo: si tratta di uno dei rari casi in cui Endrigo interpreta una canzone non scritta da lui.
  • Discussione Squash • 14/09/14 20:38
    Galoppino - 187 interventi
    Celi ebbe l'intuito di capire le potenzialità del Brasile nel dopoguerra ancora alla ricerca di un identità nazionale, il Brasile era sostanzialmente composto da un Portogallo che in Europa si era trovato compresso da tutte nazioni più potenti e che non gli davano spazio, in Brasile invece aveva il posto logisticamente migliore e che ha dato vita a due delle città più belle del mondo.
    Ultima modifica: 16/09/14 18:51 da Squash
  • Discussione Squash • 14/09/14 20:40
    Galoppino - 187 interventi
    Nello stesso periodo un altro valido attore italiano si formava in Brasile: Luciano Salce.