Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dopo che per tutti i Settanta Roger Corman aveva saccheggiato i maggiori capolavori di Edgar Allan Poe (con alterni risultati), al trio d’autori Vadim- Malle-Fellini non resta che ripiegare sui racconti minori e meno conosciuti. Ecco così Roger Vadim aprire le danze con una versione inutilmente semierotica di METZENGERSTEIN, pedantemente commentata fuori campo e dominata dalla presenza della splendida Jane Fonda. Dello spirito di Poe resta poco o niente e l'episodio si trascina penosamente nella vana ricerca di atmosfere fascinose che solo la penna del grande scrittore americano era riuscito a estrapolare da un'idea in fondo modesta. Ma fa quasi peggio Louis Malle con WILLIAM WILSON, dove un Alain...Leggi tutto Delon piuttosto spaesato ripercorre la storia dell'uomo perseguitato dal suo doppio. Un ritmo tremendamente soporifero, interminabili quanto superflue partite a carte, insistiti primi piani sui volti attoniti dei protagonisti, un cinema d'autore deleterio che fa ripensare alle riduzioni cormaniane con inattesa nostalgia. Meglio allora il nostro Federico Fellini, che per il suo TOBY DAMMIT riprende “Non scommettere col diavolo la testa” solo per il finale e il nome del protagonista (interpretato da un Terence Stamp mai così allucinato), rifacendosi piuttosto a suggestioni baviane (la bambina con la palla bianca di OPERAZIONE PAURA) e al proprio immaginario surreale, con un’immancabile galleria di bizzarri personaggi, carrellate eccellenti, discorsi senza senso (Stamp parla in inglese e non è mai tradotto, tra l'altro) e una visione del cinema come sempre molto personale. Certo con Poe non ha niente a che vedere, però almeno si seguono 40 minuti non leggeri ma giustificati da uno stile apprezzabile. Arrivare svegli fino al terzo episodio è comunque un'impresa.

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Lele Emo 23/03/07 17:16 - 184 commenti

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Considerando le eminenze grigie da cui il film scaturisce e gli attori di calibro che contiene, direi che questo film è parecchio deludente, assai distante dalle opere letterarie di E.A.Poe e un tantino banale nei primi due episodi. Grande però Terence Stamp che interpreta l'intossicato di turno in un "lisergicissimo" episodio denso di vaneggi d'autore dalle caratteristiche talvolta inquietanti. Ottima la corsa in auto finale dello stesso Stamp. Da vedere sicuramente il terzo episodio.

Undying 21/01/08 21:05 - 3807 commenti

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Non è che ci sia da essere entusiasti, se si considera l'opera nella sua globalità: brilla per il segmento diretto da Louis Malle (William Wilson) per via di coerenza con gli scritti di Poe e per l'ottima e melanconica interpretazione di Delon; esalta grazie a Toby Dammitt per l'eccezionale prestazione di Stamp e per il surreale taglio felliniano (anche se è forzato il rimando - della bimba con palla - ad Operazione paura); si affievolisce con il primo e peggior episodio firmato da Roger Vadim (Metzengerstein). Dato il nome dei registi...

Il Gobbo 24/06/08 23:17 - 3015 commenti

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Prevedibile delusione per i patiti dell'horror, cui del resto non era rivolto, si rivaluta sempre più nel tempo come un bell'esempio di fantastico elegante ed estetizzante. Buono il segmento di Vadim, con una Fonda ultra-fetish e azzeccate atmosfere da fumettacci italiani, un po' fiacco quello di Malle solcato da presenze trashose (D'Orsi, Vargas), sublime il visionario incubo grottesco di Fellini e Zapponi (che la Muti sta facendo restaurare), purtroppo privato al montaggio delle sequenze "western" (ma c'è Rico Boido!).

Supervigno 24/07/08 14:07 - 229 commenti

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Interessante prova di tre grandi registi e di ottimi attori, alle prese con tre racconti di Poe. Il risultato è discontinuo e non sempre convincente al 100%, come capita spesso in questi film girati a più mani, ma è comunque godibile. Onirico e incantato, come nei suoi lavori migliori, l'episodio firmato da Fellini, didascalico ma piacevole l'episodio di Vadim con una splendida Jane Fonda, tormentato ed efficace l'episodio firmato da Malle e dominato da un Delon in gran forma, impegnato in due ruoli speculari.

Deepred89 16/11/08 15:37 - 3704 commenti

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Film a episodi di livello discontinuo. Raffinato ma piuttosto vuoto l'episodio di Vadim, impreziosito però dalla presenza di Jane Fonda; fiacco e prevedibile l'episodio di Malle, risollevato (in parte) anche questo dal protagonista (Alain Delon); molto interessante l'episodio di Fellini, che coniuga una serie di personaggi caricaturali (tipici del suo cinema) con reminiscenze baviane, ottenendo buoni risultati. Da vedere, ma solo per quest'ultimo episodio.

Matalo! 18/11/08 12:50 - 1378 commenti

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Per capire quanto grande fosse Bava e sapere che non bastano registi affermati per saper fare film di genere (anzi) basta vedere questo fiacchissimo film ad episodi ispirato a Poe. Il meglio lo dà Fellini in un episodio che tradisce il racconto e fa bene: Toby Dammitt, pur episodio minore, ha una grazia luciferina. Salvo copiare a man bassa da Bava (che scoprì il plagio al cinema e Fellini, regista con più di un debito verso Bava, non gli disse nulla). L'episodio di Malle è fiacco e quello di Vadim... vabbè basta il nome del regista.

Cotola 25/01/09 13:40 - 9009 commenti

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Film ad episodi (tratto da tre racconti poco noti di Poe) dagli esiti piuttosto discontinui: mediocri quelli girati da Vadim e Malle, buoni e gustosi quelli raggiunti dall'episodio di Fellini che stravolge completamente il racconto dello scrittore americano e gira secondo il suo inconfondibile stile, attraverso il quale fa anche qualche interessante considerazione (visto il tempo in cui fu girato) sul mondo del cinema e più in generale dello spettacolo. Ai fan del Maestro dovrebbe piacere.

B. Legnani 27/04/09 00:49 - 5523 commenti

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Fumettistico (e senza sensualità) l'episodio di Vadim, il cui registro, conscio o inconscio, è un suicidio, visto l'inevitabile confronto con gli altri due (*½). Non male quello di Malle (girato a Bergamo e a Bracciano), con un buon Delon, un'insipida Bardot e (lo fa notare Kezich) una Christine che sembra la Bardot più della Bardot (qui morissima): peccato per il brusco calo nell'interminabile partita a carte: **½. Fellini vince, grazie anche alla fotografia di Rotunno che sciabola, coi fari dell'automobile, la zona dei Castelli Romani: ***. La popputa è la Traversi. La media è quasi **½...

Daniela 21/07/09 15:09 - 12625 commenti

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Pallinare film ad episodi di registi diversi e soprattutto di così diverso valore è sempre una impresa: vien in mente quel detto secondo cui la statistica è la scienza per la quale, se un uomo mangia 2 polli e un altro nessuno, risulta che hanno mangiato un pollo ciascuno. Comunque, fra il pallino solitario di Vadim (cattivo gusto ed umorismo involontario), i due pallini di Malle (poco consistente ma di indubbia eleganza formale) e i quattro di Fellini (ovvero tradire Poe per salvarne lo spirito), la media è 2 e 1/2.
MEMORABILE: Terence Stamp, nel ruolo allucinato di Toby Dammit, bellissimo angelo caduto.

Rebis 27/07/09 10:50 - 2332 commenti

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Vadim, che evidentemente ha vissuto su un pianeta dove Edgar Allan Poe non è mai nato, ne approfitta per scattare qualche bella foto e far indossare a Jane Fonda mise deliranti. Malle ha la brillante idea di mostrarci subito il finale, trascurando che un Racconto del Mistero, senza il mistero, non è più un Racconto del Mistero. Fellini fa di testa sua e allestisce uno dei suoi soliti personalissimi meravigliosi inferni. Della serie: l’Autore al servizio degli Autori. Se lo si guarda senza pensare a Poe, probabilmente, il film ci guadagna. Per la bizzarria generale comunque merita una visione.

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Pigro 20/08/09 08:48 - 9635 commenti

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Tre corti ispirati a Poe. Insipido e piatto (e noioso) il pezzo-cartolina di Vadim sulla nobildonna che fa uccidere il cugino ed è assalita dai rimorsi. Calligrafico ma vuoto (e noioso) il lavoro di Malle sull'ufficiale ossessionato dal suo doppio. Meritevole l'unico vero "delirio" del trittico, per giunta il meno fedele all'originale, ma il più furioso e acido: quello di Fellini che risucchia il mondo snob del cinema in un incubo visionario ponendo al centro un incredibile Stamp allucinato. La somma dei tre dà un giudizio di mediocrità.

Daidae 25/03/10 20:20 - 3169 commenti

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Mi è piaciuto. Bellissimo l'episodio con Delon perseguitato da un particolare doppio, onirico e visionario fino all'estremo quello di Fellini, con tanto di bambina con palla bianca (già vista altrove), mentre l'episodio più debole è quello con la Fonda, anche se non dispiace. Tutto sommato un buon film, da vedere.

Bruce 11/10/10 09:33 - 1007 commenti

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Tre registi e tre differenti visioni dello spirito presente nei racconti di Poe. I risultati sono alterni, ma mai disprezzabili. Jane Fonda è la splendida protagonista, lussuriosa, perfida e tragica, del primo film, non esaltante, diretto da Vadim. Delon insegue il suo doppio ed incontra la Bardot, nel lento capitolo girato per gli esterni a Bergamo alta da Louis Malle. Fellini sogna ed inventa nel migliore dei tre, si allontana dal racconto originale e crea un'atmosfera folle, grottesca e surreale omaggiando anche Bava e Operazione Paura.

Buiomega71 22/01/11 16:02 - 2901 commenti

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Con Toby Dammit, Fellini realizza qualcosa di unico e veramente terrificante, tanto che la bimba demonio di Marina Yaru mi ha ossessionato e tolto il sonno per lungo tempo, ancora più disturbante di quella del Baviano Operazione paura. Noioso quello di Vadim, con una Jane Fonda al massimo del suo splendore. Non male quello di Malle, che sfrutta la storia del doppelganger per ossessionare di sensi di colpa un ottimo Delon. Ma rimane Fellini il vero autore di quest'opera. Senza il suo segmento, questo omnibus, passerebbe senza lasciare traccia.
MEMORABILE: L'ultima folle corsa in Ferrari di Stamp, la strada chiusa, la corda d'acciaio, lo schianto, la bambina, la palla...

Saintgifts 22/01/11 23:55 - 4098 commenti

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Tre episodi, tre registi che poco hanno a che vedere con il delirio, fatta eccezione, forse, per Fellini. Vadim ne approfitta per metter in mostra la Fonda (come ha fatto sempre anche con le altre mogli) e la bellezza della Fonda è l'unico pregio del suo episodio. Malle fa abbastanza bene con un bravo Delon e, dei tre, è quello che più apprezzo. Fellini gira come sa fare, ricostruendo molto in studio, mostrando un anticipo di quello che sarà Roma (il film), mostrando di essere sempre stato colpito dal modo di vivere romano. Noiosa la corsa in auto.

Lupoprezzo 15/04/11 20:14 - 635 commenti

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In questi tre racconti fantastici, di Edgar Allan Poe neanche l'ombra: il primo episodio, quello di Roger Vadim (regista trascurabile ma uomo fortunato) è privo di ritmo e di atmosfera ma può contare sulla bellezza di Jane Fonda; quello di Luis Malle non sarebbe neanche male ma si diluisce e non poco durante lo svolgimento. L'unico degno di nota è quello visionario e onirico di Federico Fellini, che con abile mestiere ci regala una folle corsa finale veramente affascinante.

Stefania 16/04/11 04:48 - 1599 commenti

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Una capricciosa nobildonna, un dostojevskiano tenente, un attore alcolizzato e sociopatico che ha "sympathy for the devil" (incarnato in una bionda pargoletta). Vanità, vizio, nichilismo: tre storie di autodistruzione. Glossata e scapigliata ad arte quella di Vadim, con Jane Fonda cavallerizza-Lady Godiva; superficialmente sadica, più malinconica che inquietante, quella di Malle, con Delon strepitosamente bello e bravo. Fellini adatta Poe al suo immaginario prediletto, e la corsa in Ferrari di Stamp è cento volte più trascinante e folle della galoppata della Fonda!

Enzus79 17/04/11 17:35 - 2874 commenti

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Tre ottimi registi nell'ardua impresa di portare su grande schermo Edgar Allan Poe. Missione riuscita parzialmente. Ogni episodio ha delle sue virtù. Il primo (mediocre) ha una bellissima Jane Fonda protagonista. Il secondo (il migliore) ha negli attori il punto debole. Il terzo (felliniano al cento per cento) risulta poco digeribile, accompagnato dalle belle musiche di Nino Rota.

Von Leppe 27/06/11 14:54 - 1259 commenti

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Il primo episodio ha una bella ambientazione nordica con castelli e costumi medievali e risulta visivamente ottimo. Nel secondo c'è un inquieto Alain Delon nel ruolo di William Wilson tormentato da se stesso, in una cornice ottocentesca. Nel terzo siamo nel contemporaneo: ottimi il personaggio di Toby Dammit nevrotico e della bambina che raffigura la sua follia. Incursione di Fellini nell'horror, è troppo ancorato al suo abituale stile registico autoriale, che è sì un pregio ma per omaggiare Poe non convince a pieno.
MEMORABILE: Brigitte Bardot giocatrice d'azzardo che fuma il sigaro.

Nancy 29/02/12 01:29 - 774 commenti

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Tre passi nel delirio: nell'autodistruzione, nella dispercezione di sé, verrebbe da aggiungere. Un climax praticamente ascendente (anche a livello di vividità delle immagini e "crudeltà" verso gli altri o verso se stessi) attraverso tre diversi luoghi e tempi per raccontare la stessa storia di poco amor di sé. Bellissimo il Toby Dammit di Fellini, Terence Stamp perfettamente allucinato e una corsa in macchina memorabile. Gli altri due episodi, molto più in linea con Poe, forse meno irruenti, ma ugualmente buoni. Chi scrive ha apprezzato.

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Homesick 25/05/12 17:51 - 5737 commenti

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Trittico di “cupio dissolvi” che, di fatto, si identifica con il “Toby Dammit” di Fellini, quasi uno stralcio di Dolce vita in versione mortuaria illuminata dal suo familiare estro onirico e grottesco, da un Terence Stamp consunto e maudit e da una bambina-fantasma presa in prestito dal collega Bava. Meno ambiziosi Vadim, con il suo feuilleton dipinto dalla dissoluta sensualità della Fonda e dai segreti di un arazzo, e Malle, che parafrasa i conflitti di coscienza di “William Wilson” schierando i due divi Delon e Bardot (ma quest’ultima è surclassata dalla Christine, nuda e truccata come lei).
MEMORABILE: L’apparizione del misterioso stallone nero; la Christine sul tavolo operatorio; Stamp sulla Ferrari a rotta di... collo!

Il Dandi 1/05/13 11:57 - 1917 commenti

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Tre episodi ambientati in epoche disparate e forti di protagonisti tra i più rappresentativi dell'epoca (una Fonda mistress medievale, un Delon di glaciale sadismo, uno Stamp attore shakespeariano allucinato). Peccato che tutti e tre i segmenti, benché affascinanti, appaiano prolissi e contemporaneamente incompiuti, compreso il celebrato e fellinianissimo Toby Dammit. Forse l'episodio più snello e meglio invecchiato è quello con un Delon malvagio e impotente che frusta Brigitte Bardot. Film non del tutto riuscito, ma curiosissimo.
MEMORABILE: Delon insegue il suo "doppio"; la fine della corsa in Ferrari d Stamp.

Ronax 13/08/14 01:40 - 1248 commenti

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Film di difficile valutazione data l'eterogeneità dei materiali e la diversità di sguardo dei suoi autori. Vadim strimpella un omaggio alla sua Musa del momento, una sfolgorante Jane Fonda cui fa indossare folli mises più adatte a Barbarella che a una nobildonna medioevale, Malle cuce su misura per un Delon al top del sex appeal una classica vicenda di sdoppiamento ossessivo di personalità, Fellini si tuffa in un girone infernale in cui già fanno capolino le mortifere atmosfere del Satyricon. Discontinuo e irrisolto, ma comunque da vedere.
MEMORABILE: La folle corsa in Ferrari di Stamp in una Roma notturna e spettrale.

Myvincent 20/11/14 07:27 - 3727 commenti

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Una bella quanto distruttiva nobildonna, un uomo in perenne lotta col suo doppio, un attore "dannato" in trasferta a Roma: tre storie deliranti ispirate al grande Edgar Allan Poe che portano la firma di altrettanti registi senza tempo. Ognuno col suo stile e la sua modalità rappresentativa offre una pagina di grande cinema, in esercizi stilistici e virtuosismi innegabilmente efficaci. Fra gli interpreti, le star del cinema francese più leggendarie di sempre: Brigitte Bardot e Alain Delon. Magistrale.

Samdalmas 20/07/15 18:36 - 302 commenti

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Tre maestri del cinema rileggono altrettanti racconti di Edgar Allan Poe, con risultati altalenanti. Il primo episodio di Vadim è il meno riuscito e si ricorda per una splendida Jane Fonda nel ruolo di una dissoluta e perfida contessa. Delon è il Wilson di Malle perseguitato dal suo doppio. Notevole la Bardot giocatrice d'azzardo. Fellini supera tutti con "Toby Dammit", la strana storia di un attore alcolizzato a Roma (memorabile Terence Stamp), quanto di più vicino all'horror sia stato realizzato dal Maestro riminese.
MEMORABILE: La partita a carte Delon-Bardot; La folle corsa in Ferrari di Toby Dammit.

Trivex 22/10/15 09:57 - 1740 commenti

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Primo episodio: storia interessante, con un adeguata cupa fotografia e un sottofondo "musicale" inquietante e ansiogeno. Ma mancano momenti emozionali e la parte finale risulta deludente e in parte noiosa (**). Secondo: mi è piaciuto, abbastanza violento e coraggioso (nudo integrale della ragazza sul tavolo), trama avvincente e partecipazioni apprezzate (Palmer fa il prete), si prende un abbondante ***. Terzo: singolare, perché il delirio si fa grottesco e ci sono momenti davvero azzeccati (lo show televisivo e la corsa in Ferrari), anche qui ***.

Panza 5/01/16 12:47 - 1834 commenti

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Tre episodi molto diseguali ispirati ad altrettanti racconti di Poe. Il primo è abbastanza noioso e realizzato con uno stile quasi da malinconico feuilleton (imbarazzante l'uso della voce narrante). Malle invece dirige un segmento discreto con un Delon lacerato e dilaniato da un'assillante presenza. La vera sorpresa è la conclusione, con un sublime Terence Stamp nei panni di un allucinato attore americano. Lo stile registico felliniano incredibilmente si abbina bene anche all'horror producendo una memorabile conclusione.

Pessoa 19/07/17 19:19 - 2476 commenti

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Dei tre episodi il migliore è quello felliniano, che si diverte a prendere in giro (e a citare) il cinema italiano contemporaneo con un allucinato Stamp che è il migliore dei cast (****). Vadim manca l'incontro con Poe decidendo di parlare con immagini pompose ma vuote a scapito dei dialoghi, risultando astruso e noioso (*!). Sulla stessa linea Malle che ha in più un Delon in forma che catalizza la (poca) tensione del racconto filmico e reca qualche momento di grande cinema (**!). Uno di quei casi, al cinema, in cui la somma non fa il totale...
MEMORABILE: Le citazioni di Fellini al nostro cinema di genere (la testa mozzata nell'incidente, la bambina con la palla).

Magi94 29/03/20 20:00 - 944 commenti

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Come noto due primi episodi non memorabili: quello di Vadim è bolso, con un commento fuori campo davvero poco cinematografico e i vestiti delle splendide donne un po' trash, anche se la storia in sé ha un suo perché (**). Malle ci propina un racconto anche interessante con un grande Delon, ma il ritmo è mortale (quasi **!). Fellini invece in piena forma: un incubo tra i migliori del maestro, con un inizio e una fine micidiali, da puro cinema del terrore. La parte centrale è spassosa e i personaggi deliziosi, anche se un po' prolissa (***!).
MEMORABILE: Le sfumature di colore durante l'arrivo di Toby Dammit all'aeroporto.

Lupus73 4/11/20 15:24 - 1487 commenti

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Tre registi per tre episodi tratti dalle storie di Poe. Vadim offre un'ambientazione medioevale con ottima fotografia di paesaggi d'incanto e con Jane Fonda nei panni di una crudele nobile; Malle presenta un'altrettanto crudele Alain Delon/ufficiale austriaco e una generosa quanto ammaliante Brigitte Bardot; ma è "Toby Dammit" di Fellini che spicca per come gioca col cinema e i suoi retroscena, le sue bizzarrie, i suoi costumi e i suoi incubi, creando un'atmosfera pregna di visionarietà e davvero inquietante, recuperando persino la bambina bionda con la palla (la Melissa di Bava).

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Cerveza 20/09/23 09:11 - 359 commenti

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Tris di pezzi grossi che affrontano Poe. Apre Vadim con una contessa viziosa raccontata da un narratore che forse voleva dare un tono favolistico, ma più che altro lo fa sembrare più un documentario. Nemmeno i furiosi paesaggi bretoni ci salvano dalla noia. Segue Malle che parte discretamente, ma poi s'insabbia in un'afosa partita a carte dalla quale non si riprende più. Chiude il nostro Fellini con un cadaverico Stamp, tossicomane un po’ Beetlejuice e un po’ Brando, assediato da un circo più allucinato di lui: davvero bravo. Il delirio è finalmente arrivato, ma fa un passo solo.
MEMORABILE: L'intervista televisiva.
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  • Curiosità Schramm • 26/08/08 02:35
    Scrivano - 7694 interventi
    Originariamente, per il ruolo di Dammit era stato reclutato Peter O'Toole

    *la spettrale bambina con la palla è un'appropriazione indebita di Operazione Paura di Bava
  • Curiosità R.f.e. • 21/08/09 15:19
    Fotocopista - 826 interventi
    Doppiatori italiani:

    *Maria Pia Di Meo: Jane Fonda
    *Luigi La Monica: Peter Fonda
    *Cesare Barbetti: Alain Delon
    *Flaminia Jandolo: Brigitte Bardot

    voce narrante primo episodio (Metzengerstein): Renato Turi.

    doppiaggio: C.D.C.
  • Curiosità Undying • 27/09/09 09:51
    Risorse umane - 7574 interventi
    Operazione paura: uno dei Tre passi nel delirio

    "... il mio film migliore è Operazione paura...
    Pensi che poi ho visto l'episodio Toby Dammitt di Fellini nei Tre passi nel delirio, con quella bambina fantasma che gioca a palla, è la stessa idea del mio film, tale e quale.
    L'ho detto a Giulietta Masina e lei ha alzato le spalle con un sorriso e mi ha detto: 'Sai com'è Federico...'"

    Intervista a Mario Bava, a cura di Luigi Cozzi, Horror n. 13, 1971
  • Musiche Lucius • 30/04/14 15:36
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale:



    Ultima modifica: 30/04/14 19:04 da Zender
  • Musiche Zender • 30/04/14 19:05
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Wow, non ricordavo cantasse Ray Charles! Bella questa Lucius!
  • Musiche Lucius • 30/04/14 19:44
    Scrivano - 9063 interventi
    Si, un gioiellino d'epoca.
  • Discussione B. Legnani • 8/10/14 17:52
    Pianificazione e progetti - 3 interventi
    Rick Boyd, che qui lavorò con Fellini, è mancato.
    Ultima modifica: 9/10/14 08:37 da Zender
  • Curiosità Zender • 13/12/15 17:08
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Discussione Reeves • 29/11/19 17:37
    Segretario - 694 interventi
    Su La stampa di oggi 29 novembre 2019 Stefano Della Casa cita una dichiarazione che Fellini fece a Umberto Lenzi recatosi sul set per incontrare Dakar(Alejandro Barrera: gli disse che chiamava Terence Stamp Terenzino Francobollo, proprio come sostenuto in curiosità
  • Homevideo Caesars • 20/05/21 14:46
    Scrivano - 16800 interventi
    In uscita il 22 Giugno, per CG, il dvd