Il pranzo di Babette - Film (1987)

Il pranzo di Babette

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/05/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 20/05/07 17:58 - 3015 commenti

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Fuggita dalla natìa Francia per noie politiche, Babette ripara presso due babbione norvegesi, al cui servizio lavora in un paese che fa sembrare Cogne Disneyland. Ma quando vince alla lotteria... Sorpresa: come un oscuro regista di documentari, con la trasposizione di una novella di Karen Blixen, e pochi mezzi, possa regalare un piccolo gioiello, che parte in sordina e cresce fino a un finale delizioso, che riempie di gioia. Miracoli del cinema. Straordinaria Stephane Audran. Oscar come film straniero.

Capannelle 26/11/07 10:29 - 4412 commenti

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Un film simpatico e girato con pochi mezzi, vincitore dell'Oscar come film straniero. Soggetto particolare, sceneggiatura sobria come l'atmosfera che pervade il paesino danese nel 1871. Le "convinzioni" religiose dei devoti vengono messe a dura prova dalla spontanea creatività di Babette. Molto belle le scene della preparazione della cena e, come contraltare, la riunione dei fedeli che giurano di mangiare sì, ma senza concedersi commenti lussuriosi. Peccato per l'assenza di commenti musicali adeguati.

Galbo 1/01/08 10:33 - 12398 commenti

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Il bel racconto di Karen Blixen trova in questo bel film di Gabriel Axel la migliore trasposizione cinematografica possibile. La storia della cuoca francese profuga in Norvegia è diventata un film ottimamente girato, in un contesto naturale tanto affascinante quanto a volte ostile con una cura particolare per l'aspetto psicologico dei personaggi e un crescendo di sensazioni che culmina nel magnifico finale. Per una volta è forse meglio il film dell'opera letteraria da cui è tratto.

Pigro 5/09/08 08:08 - 9670 commenti

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Cuoca francese di classe finisce a servizio da anziane signore norvegesi per le quali deve preparare un pranzo. In questo film tutto ha lo splendore della grazia. Bellissima la storia, bellissimo come viene raccontata, con sobrietà e poesia, bellissimi gli ambienti e la fotografia, perfetti gli interpreti. Le sequenze del fatidico pranzo entrano a buon diritto tra le più belle scene della cinematografia europea. Davvero un prezioso fiore, che va contemplato, odorato, e tenuto tra le piccole cose che mettono in pace con sé stessi.

Saintgifts 24/09/09 23:28 - 4098 commenti

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Karen Blixen era famosa per saper raccontare storie che incantavano chi le ascoltava. Anche questo film tratto da un racconto della Blixen inizia con una voce narrante femminile che subito, assieme alle immagini di grande sapore che sanno ben tradurre l'atmosfera nordica fredda ma anche calda di tramonti e albe, attrae l'attenzione e si resta incollati allo schermo. Oltre a questo gli attori offrono una recitazione pacata ma efficace frutto di una ottima regia. Poi c'è la storia molto originale che fa capire molto sull'essere umano e la religione...
MEMORABILE: Il discorso del Generale durante il pranzo, forse non capito dagli altri commensali. Bella anche la figura del cocchiere che pranza in cucina.

Nando 15/07/12 00:04 - 3816 commenti

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Una chef francese si ritrova in terra norvegese al servizio di due anziane bigotte. Una narrazione intrigante con grande analisi introspettiva in cui si evidenziano le perplessità dei locali contrapposte alla grazia della protagonista. Eccellenti le scene culinarie e validissimo l'affresco generale.

Homesick 24/03/13 16:56 - 5737 commenti

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Inutile dire che a far battere il cuore del film è la chef Babette della malinconica Stephane Audran: i suoi prelibati manicaretti francesi che riportano la pace in un gruppo di vecchietti litigiosi e bigotti e l’elogio finale della culinaria come Arte pura, scissa dal denaro e consacrata al Bello. Tutto intorno una serie di leziose lungaggini – specie quelle della prima mezz’ora -, rimpianti d’amore nella tarda età, canti corali e le grigie spiagge nordiche. Piuttosto freddino nella sua confezione di lusso e ingenuotto in sentimenti e conclusioni.
MEMORABILE: I commensali che scoprono le prelibatezze cucinate da Babette.

Cotola 21/04/14 22:25 - 9052 commenti

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Piccola raffinata gemma danese di grande bellezza, tratta da un racconto della Blixen. Axel gira il film della vita riuscendo ad emozionare gli spettatori, scaldandone occhi, cuore ed anima. Semplice ed allo stesso tempo raffinato nella costruzione narrativa lineare e nelle inquadrature ben fotografate e dalle ascendenze pittoriche. Perfetti gli attori che hanno tutti le facce giuste per i loro ruoli. Bellissima tutta la parte finale: non solo, com'è ovvio, quella del pranzo ma anche e soprattutto la dichiarazione d'amore del vecchio generale. Peccato non abbia la fama che meriterebbe.
MEMORABILE: I meravigliosi manicaretti di Babette. La dichiarazione d'amore che fa il generale; "Ho vissuto con voi tutti i giorni della mia vita".

Zio bacco 7/02/16 16:01 - 240 commenti

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Commedia ben realizzata, superiore al libro d'ispirazione. Cambia l'ambientazione, ma il risultato è lo stesso grazie a una recitazione corale di livello e a una buona Audran. Molto ben riuscita la descrizione del piccolo villaggio, in cui la devozione corale lascia via via spazio a ingenui risentimenti. Se il pranzo è l'evento principe del film, la prima parte è fin troppo verbosa e rende forse in parte prevedibile il finale. Peccato per l'assenza di musiche. Buon film ma, visti i contendenti, non so se valesse l'Oscar di quell'anno.

Disorder 11/10/16 09:44 - 1416 commenti

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Una piccola grande storia sospesa nel tempo, un po' alla Ermanno Olmi, quella raccontata dalla Blixen e ben trasposta dal danese Axel. Si intuisce anche perché sia piaciuto tanto a Jorge Bergoglio: il simbolico pranzo di Babette sa molto di rivincita papista sull'austero "integralismo" dei protestanti nordeuropei. Eccellenti la confezione e la regia; un po' troppo lenta la prima parte ma dall'inizio del pranzo in poi è davvero grande cinema. Buono.

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Paulaster 16/02/18 12:08 - 4423 commenti

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Due zitelle danesi prendono in casa una francese in fuga ma è una chef. Racconto della Blixen narrato come un libro, con voce morbida fuori campo a dettare gli eventi e con le atmosfere a ricreare gli umori. Sentimenti come l’amore, la condivisione, l’altruismo e la religione presentati come prelibatezze da gustare e non per sopraffare. Parte iniziale con diverse arie cantate solo per creare l’intermezzo tra i diversi eventi.
MEMORABILE: Il pensiero che i buoni piatti possano portare sfortuna; “Un artista non è mai povero”.

Rocchiola 10/10/18 11:01 - 968 commenti

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Un’opera il cui piacere si rinnova a ogni visione come un gustoso pranzo. E’ un film fortemente spirituale che tocca molti temi come la gratitudine, il destino e l’etica. Ovviamente è anche un inno all’arte culinaria vista come espressione attraverso la quale donare felicità e piacere al prossimo. Magnifica la fotografia, che sfrutta le luci naturali passando dal grigiore predominante negli esterni ai caldi colori caldi delle scene in interno. Un film lieve ma coinvolgente, che fa bene all’anima.
MEMORABILE: La preparazione del pranzo; Le espressioni di stupore e godimento del Generale di fronte ai piatti e alle bevande; "Un artista non è mai povero".

Daniela 12/10/18 02:34 - 12667 commenti

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Costretta a fuggire dalla Francia dopo la repressione della Comune, Babette trova rifugio presso due anziane sorelle danesi molto pie e morigerate... Celebrato per il banchetto finale che rappresenta una delle migliori rappresentazioni cinematografiche del piacere culinario, il film di Axel riesce a dare sostanza e sapore all'impalpabile racconto di Blixen grazie alla splendida ambientazione, l'attenzione per i particolari che ricorda la pittura fiamminga, la sottile ironia intrecciata ad uno spirito pudicamente romantico. Perfetto il cast scandinavo, meravigliosa Audran.
MEMORABILE: La dichiarazione d'amore

Gordon 26/03/19 17:00 - 261 commenti

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Un film notevole che narra di due sorelle danesi, figlie di un pastore protestante, che hanno rifiutato i rispettivi pretendenti e che si sono quindi dedicate ai fedeli, ormai anziani. La cena succulenta di Babette è tra i migliori esempi cinematografici che attengono al piacere del cibo. Ottimi gli attori e la sceneggiatura, che rende godibile il film. Buone anche la regia e la fotografia, peccato per l'assenza di musiche.
MEMORABILE: L'urlo strozzato in gola del tenore innamorato appena ricevuta la lettera del pastore.

Myvincent 7/01/21 08:34 - 3743 commenti

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Un'opera delicata e di grande impatto emotivo che insegna tante cose, soprattutto a perseguire un sogno, sganciandolo dalle coordinate materiali spazio-temporali e a donarsi completamente ad esso, senza riserve. Una profuga parigina nella fredda ed essenziale terra danese sarà la cuoca di ordinaria e straordinaria presenza per due anziane e pie donne che hanno fatto del loro sacrificio alla vita un vessillo. Lo stile è pacato, ma di impareggiabile significato. Ottimo il cast, in primis Stephane Audran.
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  • Homevideo Rocchiola • 10/10/18 11:20
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Ieri sera ho visionato il bluray edito a settembre da Cecchi Gori. La copertina ci indica che trattasi di "nuova versione restaurata" ed infatti il video è perfetto privo di difetti, ben definito e dai colori più caldi e vivi rispetto alle precedenti versioni in DVD (soprattutto rispetto a quella più vecchia che era presentata in un formato video non anamorifico, mentre quella riedita da Cecchi Gori qualche anno fa era già migliore con un video in formato panoramico più colorito anche se ancora affetto da qualche saltuario difettuccio, edizione quest'ultima già fuori catalogo e venduta su Internet già a prezzi superiori alla media). Il BD secondo le note di copertina è presentato nel formato panoramico 1.66 (come l'edizione americana della Criterion), ma in verità si tratta di un più generico 1.85 non essendo presenti le due lievi bande nere laterali previste dal formato dichiarato di 1.66. Comunque poco male trattandosi di un ottima edizione. L'audio è disponibile in DTS 2.0 o semplice dolby digital sempre 2.0, entrambi sono di buon livello e non si notano grandi differenze.
    Ultima modifica: 10/10/18 14:10 da Zender