L'uomo puma - Film (1980)

Scalcinato e improbabile, fin dal titolo. Gli attori appaiono tutti sotto tono, compreso il grande Pleasence, evidentemente non convinto di quanto gli toccava fare; Tranquilli fa solo una breve apparizione. L'anonimo Walter George Alton è imbarazzante nei panni dell'Uomo Puma e indossa una ridicola tuta colorata simile a quella di Ralph Supermaxieroe, uscito l'anno dopo. Ridicole pure le maschere con i volti dei personaggi, utilizzate da Pleasence per controllarne la volontà. Da dimenticare.

Già l'introduzione è così trash da ricordare quelle onnipresenti nei remake turchi. E il resto del film non è da meno: un indio gira per Londra gettando malcapitati giù dalla finestra, per scoprire se tra loro c'è l'Uomo Puma (che sa volare!); dopo pochi tentativi lo trova (!) e lo convince a lottare contro i cattivi di turno (che, ovvio, vogliono dominare il mondo!). Il ritmo latita, la noia serpeggia, solo qualche effetto speciale paurosamente trash risolleva l'attenzione. Un film allucinante, ridicolo, ricorda un po' il folle remake turco di Superman.

Film di rara bruttezza e proprio a causa di ciò si può annoverare tra le pellicole "imperdibili". La trama è sgangherata quanto basta con numerosi passaggi narrativi perlomeno oscuri, le interpretazioni degli attori suscitano tenerezza, i vestiti di tutti quanti sono invedibili (a parte la mantellina che spunta all'uomo pumo appena questi indossa la cintura che gli dona "superpoteri, il cattivo Pleasance alterna una tutina nera simil spaziale quando è comodo nel suo rifugio ad capottino dorato che è tutto un programma). Volete qualcosa di più?

Ridicolo film di De Martino. Al solito Pleasence si spreca nell'ennesimo ruolo trash. La trama è bambinesca e riassumibile in tre righe; tutto sommato però, se non ci si aspetta un vero film ma si è consci di guardare una mezza idiozia, può anche essere digerito senza troppi problemi.

Penosa bambocciata firmata da un De Martino in caduta libera che non ci risparmia i passaggi più risibili e non si ferma neppure davanti a trucchetti ed "effetti speciali" che farebbero vergognare anche la più scalcinata recita da oratorio. Tacendo pietosamente sul triste destino di un Tranquilli e di una Sydne Rome evidentemente alla canna del gas, resta da rilevare che l'ignoto e sperduto Walter George Alton nei panni di un pietoso Superman dei poveri inficia senza appello questo insulso filmetto che non riesce neppure a divenire un fumetto.

Uno dei film più trash in assoluto, il supereroe con matellina di carnevale che vola con effetti speciali inesistenti... La storia è del tutto secondaria rispetto a quello che le immagini trasmettono, del tutto ridicole. Impossibile non ridere di fronte a tale scemenza.

La pellicola trasuda una tale ingenuità fanciullesca da meritare un mezzo pallino di simpatia (solo una mente ultrasemplice poteva realizzare un simile prodotto filmico). Sembra infatti che ci si sia quasi impegnati a mantenere immagini, effetti, dialoghi e situazioni a livello di comprensione di un bambino di sei, sette anni (e non tra i più svegli). Gli attori sono totalmente in balia del copione, che riesce a ridicolizzarli tutti, nessuno escluso. Ovviamente il più tartassato è l'uomo puma, che vola come Ralph supermaxieroe, ha la pumavista notturna e apre le auto come scatole di sardine...

Se non fosse per i tempi morti che invogliano spesso e volentieri lo sbadiglio, potrebbe anche passare per una parodia di Superman, tale è il livello di trash. Il nostro "eroe" è un mezzo codardo con un costume che lo fa assomigliare al cattivo di Manos, Pleasence è un villain il cui crimine peggiore è chiaramente contro la moda, le scene di volo sono esilaranti nella loro artificiosità. Completano il quadro delle scazzottate in stile Spencer & Hill, ma più approssimative. Da vedere per farsi delle sane risate.

Un paleontologo scopre di essere discendente (nonché reincarnazione!) di un antico alieno; userà i suoi poteri per contrastare un malvagio scienziato intenzionato a conquistare il mondo. Scultone di rara ridicolaggine, con illustri analogie (Superman, l'anime Babil Junior e perfino qualche somiglianza con Dragon ball) ma con SFX poverissimi e recitazioni pessime (Alton ha l'espressività di un citofono, Pleasence non è affatto convinto). Tremendo, ma sicuramente imperdibile per gli amanti del trash.

Trama e situazioni proposte sono al limite dell'inverosimile: un uomo che riceve poteri sovrumani da una cintura di origine azteca o giù di lì per combattere chi? il cattivone di turno e così via. Tutto già visto ma non a queswti livelli di trash. Sconclusionato, non merita attenzione né una visione.

Se voleva essere la risposta italiana a Superman si comprende perché il nostro cinema da secondo al mondo diventò ennesimo. Prime avvisaglie di quanto gli effetti speciali - allora come oggi - facciano la differenza in una pellicola con velleità di spettacolo e verosimiglianza; quando poi ci si aggiunge che la vicenda è poco interessante, ridicola nei costumi (l'uomo puma è francamente imbarazzante) e il tedio prende il sopravvento dopo solo pochi minuti dall'inizio, non si può che provare pena. Buone le musiche di Renato Serio.

L’essenza del cinema trash impresso su pellicola. Ogni singolo aspetto non riesce a salvarsi dal ridicolo, rendendo il prodotto di De Martino assolutamente terribile. La trama non si pone limiti e raccoglie le assurdità più pacchiane e poco credibili che si possano immaginare. Gli attori, Pleasence incluso, restituiscono prove mediocri. La musichetta ridondante e bambinesca non fa che peggiorare in maniera definitiva un film veramente assurdo e spiegabile con difficoltà.

Basta una cintura magica (per altro fintissima) ed ecco a noi il nuovo eroe che rimbalza come Chobin (discendente da un incrocio fra un dio e una donna). Sono soltanto due le particolarità presenti in questo film: la partecipazione di un attore del calibro di Pleasence (fin troppo avvezzo a b-movie simili, a dire il vero) e le risate involontarie dovute alla pochezza e all'ingenuità dell'insieme; il resto (dialoghi intelligenti, effetti speciali, scontri verosimili) manca in maniera evidente (per tacere del look del protagonista, che del Puma non ha niente, ma di Superman tanto).

Goffa imitazione nostrana di Superman, l'Uomo Puma non è che un inebetito "supereroe" che vola malissimo e agisce peggio, aiutato da una specie di sacerdote andino che mena come un fabbro e potrebbe benissimo risolvere tutta la situazione da solo. Si ritroveranno a fronteggiare un villain piuttosto caricaturale e difficile da prendere sul serio (povero Pleasence...) in una storia che si ricorda solamente per i frequenti scivoloni e per l'umorismo involontario fomentato dalla colonna sonora (il mezzo voto in più è soltanto per questo). Assai povero, ma qualche sorriso lo strappa.