Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/05/07 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 8/05/07 21:02 - 12392 commenti

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L'ultimo inquisitore segna il ritorno del regista Forman al grande cinema storico (e biografico) parecchi anni dopo il suo capolavoro Amadeus. Nel raccontare una storia della terribile inquisizione spagnola il regista parla efficacemente di tutti i totalitarismi (compresi i più recenti) e della spesso vana lotta per l'integrità morale. Ottimo Javier Bardem nella parte dell'ambiguo prete spagnolo convertito agli ideali della rivoluzione. Efficaci l'ambientazione storica e la rappresentazione scenica.

Cotola 4/12/07 00:35 - 9043 commenti

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"Il sonno della ragione partorisce mostri" (Goya). In effetti Forman doveva avere la mente completamente obnubilata quando ha partorito questa ignobile mostruosità. Oltre all'assoluta inverosimigianza della trama, il film non risparmia nessun colpo basso allo spettatore, propinandogli di continuo violenze gratuite e scene di cattivo gusto, riducendosi ad una inutile sequela di scene il più delle volte assolutamente ridicole. Il peggior Forman possibile! Da lui ci si aspetterebbe di più. Per questo il giudizio non può che essere il più severo!

Flazich 25/02/08 07:18 - 668 commenti

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Forman affronta la questione spinosa dell'Inquisizione spagnola e lo fa attraverso la sfortunata vita di una ragazza e di un grande maestro della pittura: Goya. Ottima l'interpretazione di Javier Bardem il cui personaggio rappresenta l'ambiguità della chiesa che, a dir la verità, dall'affresco dipinto dal regista non viene assolutamente risparmiata. Belli i costumi e le ambientazioni.

Homesick 1/03/08 08:52 - 5737 commenti

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Rievocazione della disfatta del Sant’Uffizio, ritratto in tutta la sua spietatezza, ottusità e contraddizione, con cui il regista intende suggerire parallelismi sui conflitti – passati e presenti – tra razionalità democratica e follie totalitarie. Peccato che i contenuti siano talvolta affrontati in modo approssimativo e superficiale e con troppe concessioni al patetico, raffigurato dalla duplice figura della Portman. Assai azzeccata l'atmosfera crepuscolare ottenuta dai colori ocracei e verdastri della fotografia.

Rickblaine 21/10/08 11:36 - 635 commenti

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Bel film. Per essere un ammiratore di Milos Forman, non mi ritengo deluso. La vita di tre personaggi che percorrono un periodo storico con più bassi che alti. Grandiosi Bardem e la Portman (che interpreta due personaggi e mezzo). Riflessione sul mondo cattolico e politico.

Soga 8/01/09 23:27 - 125 commenti

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Ha il respiro dei film di altri tempi. Il vero protagonista in realtà è Lorenzo, un uomo instabile, dogmatico, bisognoso di principi assoluti in cui credere, che siano quelli religiosi o quelli rivoluzionari. Ma una fede cieca può essere la maschera per nascondere una profonda abiezione. Goya è con lui in totale contrapposizione, spirito pratico e umano, umile osservatore delle vicende del suo tempo. Forse troppo umile, la sua figura rischia di sbiadire. Solo sullo sfondo la Spagna settecentesca, attraversata dal conflitto fra antico e moderno.
MEMORABILE: Le ultime scene sono davvero molto belle.

Daniela 11/01/09 11:05 - 12662 commenti

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Affresco storico ambientato in Spagna a cavallo fra il Settecento e l'Ottocento, nel quale Forman, attraverso il personaggio di Lorenzo, prima prete inquisitore poi rivoluzionario al seguito degli occupanti francesi, mostra quali abiezioni possano celarsi nel fanatismo, sia esso religioso o politico. Accanto a questa figura, potentemente incarnata da Bardem, scolorisce il Goya dello spaesato Skargsgard, mentre la pur commovente Portman forse eccede in patetismi nella parte finale. Imperfetto, eccessivo ed implausibile, ma comunque interessante.
MEMORABILE: Il primo interrogatorio, la scena finale con la carriola

G.enriquez 10/06/09 23:39 - 121 commenti

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I critici hanno attaccato duramente quest'opera di Forman a causa dell'inverosimiglianza della trama da un punto di vista storic (in effetti l'Inquisizione nei modi e nelle forme descritte dal regista non era presente in Spagna da almeno un secolo). Ma guardandolo da un punto di vista prettamente cinematografico, il film regge eccome. La fotografia è superba, gli attori forniscono una prova magistrale e la mano di Forman si avverte nel sottile filo di ironia che permea la vicenda. Infine, più di una frecciata contro la chiesa centra il bersaglio.

Tarabas 6/07/09 22:46 - 1878 commenti

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Fine '700: Goya ritrae l'inquisitore Lorenzo Casamares e la sua vittima Ines, i re Borbone e i miseri dei vicoli, gli invasori francesi e i restauratori. Tutto e il suo contrario insomma. Come Forman, che gira un film magniloquente, intellettualistico, pittorico nelle intenzioni, solo pittoresco negli esiti. Irrilevanti gli sfondoni storici, l'intento era girare un apologo. Su cosa? Sulla violenza dell'uomo? Sull'impossibilità dell'arte di essere più che un mero testimone come Goya? Gratuitamente truce, sostanzialmente inutile, terribilmente noioso.

Pigro 11/07/09 09:50 - 9666 commenti

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Ai tempi di Goya, un cinico inquisitore tortura e stupra una ragazza per poi passare con uguale arroganza dalla parte degli atei napoleonici. Bella storia sull'intolleranza e la violenza del potere, calata nella Spagna degli inizi 800, ricostruita con impeccabile cura. Notevole la sensibilità visiva e pittorica (buona fotografia) di Forman, che indugia talvolta su dettagli apparentemente insignificanti alla ricerca di una sottile 'verità'. Grande interpretazione di Bardem e Portman (in un doppio ruolo).

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Giacomovie 3/07/10 02:18 - 1398 commenti

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Se fosse stato girato da un regista esordiente si sarebbe detto che aveva fatto un discreto lavoro. Ma dal caro vecchio Forman, che tornava a dirigere dopo sette anni, ci si aspettava molto di più. Da qui alcune stroncature eccessive, dato che comunque il film qualcosa di positivo ce l’ha. Si fa seguire fino in fondo, fa notare l’ottusità dell’inquisizione spagnola (anche se il resto della parte storica è una montatura) e sancisce la maturità della Portman in un doppio ruolo sia straziante che brioso. Molto belli i dipinti dei titoli di coda. **!

Pinhead80 22/11/10 21:27 - 4759 commenti

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Bel film, questo di Forman, che sfrutta le doti istrioniche di un Bardem ispiratissimo. L'atmosfera insalubre dei luoghi e la minaccia costante di un'inquisizione quanto mai severa e crudele fa sì che la storia acquisti un realismo sublime e coinvolgente. Ben girato e ben fatto.

Greymouser 2/05/11 13:09 - 1458 commenti

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Un Forman sempre talentuoso per mano e sapienza registica, lascia però più di una perplessità in questo affresco storico del passaggio travagliato alla modernità, caratterizzato dagli ultimi (ne)fasti dell'Inquisizione. Personaggi e vicende sembrano un po' sopra le righe, la logica degli avvenimenti è spesso bistrattata ed appare francamente esagerata la disavventura della protagonista che cade in mano agli inquisitori per una faccenda di alimentazione. Da vedere perchè siamo sempre ai livelli di un maestro, seppure non in grandissima forma.

Jena 3/06/11 23:22 - 1555 commenti

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Confuso filmaccio che mescola malamente Goya, l'Inquisizione, Napoleone e quant'altro. Parte come classico film anticlericale con i frati come aguzzini nazisti intenti a torturare belle giovani donne (che vorrebbero in realtà portarsi a letto), poi arriva Napoleone e anche lui è un aguzzino. Sullo sfondo Goya, interpretato malissimo da Skarsgard (chissà perché fare interpretare un pittore spagnolo da un danese mah..), ma il film è fiacchissimo e decisamente Forman ha perso la mano dai tempi di Amadeus. Anche Bardem e la Portman sembrano spaesati.
MEMORABILE: Unici momenti divertenti: le scene, poche purtroppo, del tutto avulse dal contesto, in cui Goya ha a che fare con la famiglia reale spagnola.

Belfagor 15/10/11 19:28 - 2690 commenti

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Questo affresco sulla fine dell'Inquisizione spagnola e la successiva controrivoluzione ha una durata non indifferente e risente degli squilibri a favore del melodrammatico e del patetico. Tuttavia l'impianto visivo è curatissimo, con un sapiente uso del colore che dà vita ad atmosfere inquietanti e crepuscolari simili a quelle dell'arte di Goya (quui interpretato da Skarsgaard). Bardem interpreta un inquisitore la cui fede entra in crisi e risulta convincente nonostante l'impostazione storico-ideologica un po' labile del resto del film.
MEMORABILE: Per un delizioso contrappasso, Lorenzo viene sottoposto a sua volta al trattamento della corda.

Zio bacco 15/10/14 12:25 - 240 commenti

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Forman lavora di fantasia in un contesto spagnolo a cavallo fra Inquisizione, Napoleone e restaurazione. Rappresentazione scenica e fotografia eccellenti, ma censurabile la descrizione dell'Inquisizione, esagerata e caricaturale. La storia cattura, non male la narrazione e la caratterizzazione dei personaggi. Troppi però gli spunti offerti da Forman (la figura di Goya, l'abiura dei propri ideali, la follia) e a risentirne è il film, di cui alla fine è difficile enucleare la tematica di fondo (si veda la traduzione del titolo). Autocelebrativo.

Simdek 19/11/14 19:11 - 122 commenti

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Ottimi Bardem e la Portman in un ritratto crudo della realtà occidentale tra 700 e 800. Forse alcune vicende sono trattate un po' frettolosamente, ma l'evoluzione rapida ha generato un crescente interesse e un grande coinvolgimento. Se si viveva così in quei tempi, mille volte meglio la nostra classe dirigente... Da non perdere!
MEMORABILE: La corda; Il finale.

Enzus79 18/01/24 22:59 - 2896 commenti

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Nel 1792 in Spagna, periodo buio dell'inquisizione, la musa ispiratrice del pittore Francisco Goya viene etichettata come eretica da un monaco. Più che buono questo film a carattere storico. Al netto di qualche forzatura romanzesca, la pellicola risulta interessante e fonte di molte riflessioni sulla religione e non solo. Ottimi il cast e la regia di Milos Forman.
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  • Discussione Raremirko • 9/01/21 21:44
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Film sui doppi, sui cambiamenti di ruoli (prima sano, poi sordo; prima libera, poi imprigionata; prima uomo di Chiesa, poi deciso cambiamento di vita), sul concetto di prostituzione (del corpo, dell'arte, del lavoro) per soldi.

    Gran bel cast, ottima ricostruzione, ferma mano registica, script ricco ma per lo più logico.

    Romanzato ma affascinante, non un Forman minore.

    Una grande opera non da tutti purtroppo apprezzata e per lo più sottovalutata.