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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/04/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 21/04/07 20:11 - 3015 commenti

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Avvocato rampante ne vuole tanti, maledetti e subito, così aderisce a un racket di lotterie clandestine; Nel giro c'è il fratello maggiore, che si è fatto in quattro per farlo laureare... Noir a tesi del politicizzatissimo Polonsky, finito nella lista nera di Mc Carthy, e a lungo rimasto ai margini di Hollywood. Chissenefrega dello schematismo (sempre che non si sia d'accordo) se uno mette in campo uno stile espressionista e aguzzo, una magistrale fotografia in bianco e nero, delle belle facce da noir, e sbriga la pratica in meno di 80 minuti?

Cotola 14/07/08 02:27 - 9043 commenti

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Ottimo noir girato da Polonsky che può fregiarsi di una sceneggiatura molto bella, ricca e complessa (c'è anche chi lo ha letto come una sorta di versione di Caino e Abele) e su dei personaggi a tutto tondo difficilmente dimenticabili. Bella anche la descrizione della società americana che ne esce letteralmente con le ossa rotte e senza possibilità di redenzione. Un gioiello del genere da non perdere.

Pau 10/04/10 12:14 - 125 commenti

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Interessante noir a sfondo sociale, un'atto di autocoscienza che non piacque ad un'America assai poco propensa a mettersi in discussione e a problematizzare (e infatti di lì a poco Polonsky finì nel mirino dei Maccartisti). Mirabile il lavoro dello scenografo Richard Day, ispirato alle opere del grande Edward Hopper, magnifico il caratterista Thomas Gomez ("Key Largo") nel ruolo del fratello maggiore diviso tra affetto e responsabilità, sofferenza e redenzione, consapevolezza e ipocrisia. Uno dei film preferiti di Martin Scorsese.
MEMORABILE: Garfield ripreso dall'alto dopo essere uscito per l'ultima volta dal suo studio, in una citazione di "Night Shadows" (1921) di Edward Hopper.

Daniela 23/10/10 11:13 - 12662 commenti

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Attorno ad un giro di scommesse clandestine (come il nostro lotto, solo non gestito dallo Stato), il confronto fra due fratelli, il maggiore ancora legato a certi valori tradizionali, il minore avvocato con lo stomaco foderato di pelo ma non del tutto imbastardito. Il "comunista" Polonsky gira un film di denuncia sociale in forma di noir classico, stringato ed efficace, con belle inquadrature esaltate da una fotografia in bn superba. Accanto a Garfield, al solito intenso e febbrile, si segnala Thomas Gomez, omaccione dall'animo sensibile
MEMORABILE: La sparatoia al buio, il volto di Garfield che emerge dall'ombra, per un momento diviso fra luce e buio come lacerato fra bene e male è il personaggio

Xabaras 23/09/16 16:26 - 210 commenti

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Le forze del male, cioè le forze malate del capitalismo fotografate nella loro capitale: Wall Street. Il film è sì un ottimo noir ma se andiamo a scavare più in profondità troviamo un'agile e disincantata analisi antropologica del tessuto umano che, come un'enorme piovra, muove da quel centro pulsante: ne esce un ritratto davvero sconfortante e non stupisce che in pieno maccartismo il regista sia stato bandito da Hollywood per 20 anni. Scorsese nel recente The wolf of Wall Street agirà parossisticamente e mostrerà quanto sia peggiorata la situazione.

Tarabas 20/03/21 15:13 - 1878 commenti

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Giovane avvocato venuto su dai bassifondi si lega a un criminale, che spalleggia nel piano di impadronirsi di un giro di ricevitorie illegali, una delle quali appartiene al fratello. Interessante noir con forti venature psicologiche (i due fratelli, orfani sin da piccoli, sono in realtà quasi come padre e figlio), ben girato e ben interpretato, nel quale Polonsky non risparmia critiche al movente americano per eccellenza, ossia l'arricchimento dei forti a danno dei deboli. Non risolto per via della breve durata, ideologicamente semplicistico, ma nient'affatto banale.

Nicola81 17/10/22 16:55 - 2857 commenti

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Stilettata noir di Polonsky che, attraverso la denuncia delle connessioni finanza/criminalità organizzata, esprime un duro atto d'accusa nei confronti del capitalismo alla base della società americana, che ringraziò da par suo togliendolo dal giro per una ventina d'anni. Un film forse troppo breve, ma che il bersaglio lo centra. Splendida fotografia di George Barnes, buone musiche di David Raskin, ottime prove di Garfield (altra vittima del maccartismo) e Gomez nei panni di due fratelli dal legame contraddittorio. Bell'esordio della Pearson che però non avrebbe fatto quasi più nulla.

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