Da dove arriva questo titolo bislacco?
Forse ha una origine colta. L'incipit della seconda stanza della canzone del poeta duecentesco Guido Cavalcanti "Donna me prega" così recita:
In quella parte - dove sta memora
prende suo stato, - sì formato, -
come diaffan da lume, - d'una scuritate
la qual da Marte - vène, e fa demora;
Il poeta si riferisce all'Amore; l'Amore è un'oscurità che negli uomini si forma ove sta la memoria (nell'anima sensitiva) per influsso maligno di Marte, così come i corpi diafani prendono forma grazie alla luce.
Da notare gli effetti d'Amore sono simili a quelli che i diafanoidi infliggono a parte dei componenti della base trasformandoli in statue; in un'altra poesia Cavalcanti parla di questi effetti per cui l'amante è ridotto a cosa senza vita (non mangia, non beve), umana solo in apparenza.
remagno come statüa d'ottono,
ove vita né spirto non ricorre,
se non che la figura d'omo rende.
Per sfuggire a questo dominio dei sensi occorre affidarsi al raziocinio (che è ottenebrato, ma non intaccato da esso): quello che cercano di fare, appunto, i diafanoidi iniziando alcuni umani a una vita priva di passioni.
Una spiegazione lambiccata? Chissà.