Rebecca - La prima moglie - Film (1940)

Rebecca - La prima moglie
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B. Legnani 17/03/07 01:28 - 5519 commenti

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Non è un giallo; chi cerca Hitch nelle comparse deve aspettare fino in fondo; Joan Fontaine è semplicemente bellissima; Olivier è aristocraticamente composto; la Anderson (fantastica) non cammina, ma fluttua; Bruce fa la solita parte del tonto; al posto di Sanders (se il film fosse stato rifatto in Italia negli Anni Sessanta) ci sarebbe stato sicuramente Franco Fabrizi. Gran film, ovviamente, che, se rifatto oggi, verrebbe fatto più corto di almeno mezzora.

Sadako 10/04/07 22:02 - 177 commenti

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Atmosfere a cavallo tra thriller e horror per questo film (il primo americano) di Hitchcock. Basato su un romanzo di Daphne du Maurier, è in realtà un thriller psicologico incentrato quasi completamente sul personaggio della seconda moglie del nobile Maxim (ovviamente diventato Massimo nella traduzione dei nomi in italiano) de Winter. Inquietante la figura della governante, fedele e succube del ricordo della prima moglie (la Rebecca del titolo) che si rivela essere tutto tranne che la moglie perfetta che credeva. Da vedere almeno una volta.

Gugly 13/04/08 17:56 - 1184 commenti

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Bellissimo thriller psicologico che, sia pure datato, offre autentici gioielli: l'interpretazione secca di Laurence Olivier (un vero aristocratico di tormenta solo dentro), l'intensa partecipazione di Joan Fontaine e l'impassabilità dietro la quale si cela la pazzia della governante. Aggiugiamo la simpatica gaglioffaggine dell'amante di Rebecca che si condanna da solo, una splendida fotografia e delle musiche che arrivano al cuore e otteniamo il capolavoro. Il remake purtroppo è solo debole melange del film e del romanzo.
MEMORABILE: La signora Danvers che si staglia in controluce nella stanza della prima moglie.

Ciavazzaro 16/04/08 14:39 - 4768 commenti

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Joan Fontaine meravigliosa protagonista di un ottimo thriller psicologico. Superba anche la Anderson nel ruolo dell'ambigua cameriera della prima moglie (un sottointeso forse lesbico?), confezione eccellente. Bravo anche Olivier. Che dire... un altro capolavoro hitchcockiano, né più né meno.
MEMORABILE: L'incendio finale

Galbo 18/04/08 17:23 - 12372 commenti

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Fantastiche atmosfere decadenti per un film che sta a metà tra il melò e il thriller con venature horror, Rebecca è una delle opere più intriganti di Alfred Hitchcock che migliora e rende più ricco di suspance il romanzo della Du Maurier che nella mani del maestro inglese diventa un canovaccio perfetto per una storia che presenta un mirabile intreccio di tensione. Protagonisti principali glamour e giustamente aristocratici a cui si contrappone la sottile malvagità della Anderson, vera mattatrice del film.

Pol 14/05/08 12:35 - 589 commenti

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Film penalizzato da un doppiaggio italiano che spara 10 parole al secondo (cosa a tratti fastidiosa) e da un'interpretazione non esattamente memorabile dei protagonisti. Hitchcock è un regista che riesce a creare tensione dal nulla, ed anche in questo caso non si smentisce, ma la prolissità di fondo mina la costruzione della suspence (vedasi lo spiegone di Olivier sul rapporto con Rebecca). Un buon film, certo, ma una maggiore sintesi lo avrebbe reso eccellente.

Lovejoy 21/07/08 13:41 - 1823 commenti

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Più un melodramma che un giallo, nonostante il mistero della scomparsa della moglie di Olivier. A parte questo, si tratta di un buon film, ben diretto da Hitchcock e ben interpretato dall'ottimo cast. Olivier una buona spanna sopra gli altri. Il doppiaggio italiano, va detto, penalizza non poco il film. Meglio sarebbe seguirlo in lingua originale. Non tra i capolavori del regista, ma un buon prodotto.

Capannelle 9/10/08 12:23 - 4394 commenti

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Hitchcock lascia il segno, infatti veniamo tutti coinvolti prima dal ricordo e poi dal mistero di Rebecca, tanto che non vederla lascia una grande curiosità inappagata. Gli stati d'animo sono differenti nelle due ore di proiezione, la tensione cresce ma non sempre in modo efficace, a causa di una storia lunghetta e a tratti eccessivamente melodrammatica. Non tuti i personaggi sono convincenti, ma spiccano comunque la Fontaine, la tenera mogliettina e la figura della diabolica governante, impersonata dalla Anderson con rara efficacia.

Ford 9/01/09 16:00 - 582 commenti

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Joan Fontaine interpreta uno dei personaggi più fastidiosi e pedanti della storia del cinema; Hitchcock, alla sua prima prova americana, dirige alla grande, ma la sceneggiatura è davvero troppo pesante e verbosa. Nonostante i movimenti di camera del maestro, qualche momento d'ironia e un intricato sottotesto psicologico, le due ore di film si trascinano tra gli sbadigli... Nota di merito per la Anderson.

Stefania 24/01/09 13:48 - 1599 commenti

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Rebecca, il fantasma più seducente della storia del cinema. Non appare mai ed è sempre in scena. Più viva dei vivi, anche da morta. Continua a scatenare passioni, ad accendere desideri, a suscitare giustificatissimi complessi di inferiorità in pallide seconde mogli. Il rogo purificatore libera Maxim e consorte di quel luminoso spettro e della sua impareggiabile "longa manus" mrs. Sanders e i due godranno finalmente della felicità che meritano: una vita noiosissima. Gotico e sessuofobico, bellissimo.

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Daniela 3/03/09 17:38 - 12606 commenti

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Rivisto più e più volte. Facile immedesimarsi nella giovane donna oppressa dal ricordo della prima moglie, di cui la governante morbosamente ricrea la presenza, imbarazzata di fronte alla servitù e anche al marito, di cui ignora il vero motivo del tormento che lo angoscia. Così, quanto Oliver rivela "Amarla? Ma io l'odiavo..." è come se una luce illuminasse il bel volto della Fontaine. Cast perfetto in tutti i ruoli (compreso l'odioso cugino Sanders), anche se il personaggio più riuscito resta quello solo evocato: Rebecca, già morta, non può perire nel fuoco.
MEMORABILE: Nella camera da letto di Rebecca, la governante mostra i suoi oggetti, i suoi vestiti, la camicia da notte di pizzo. 

Pigro 28/03/09 09:51 - 9623 commenti

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Lei sposa un vedovo, ma questi vive nel culto della prima moglie, così come fa la governante dell'avita dimora famigliare. Il film è diviso in due parti: una prima parte dove la presenza della defunta Rebecca è soffocante e tormenta la protagonista, e una seconda dove il melodramma vira sul giallo rivelando i tratti di una morte tutt'altro che accidentale, facendo immaginare un delitto. Un buon film, che prepara ben altri exploit di Hitchcock, qui troppo legato dalla lagnosità (e legnosità) della storia.

Undying 15/04/09 19:37 - 3807 commenti

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Da un romanzo di Daphne du Maurier, Hitchcock realizza un gioiello in virtù d'una componente drammatica fortemente immersa nel mondo inquietante delle ombre, rese qua ancor più invadenti da un sapiente e delicato equilibrio cromatico, tutto giocato sul contrasto bianco/nero. Nella figura, nerovestita, della governante -tale Mrs Danvers (Judith Anderson)- è riposto un elemento macabro e quasi horror (il perturbante mazzo di chiavi che porta alla cintola, in stile carceriera) in questo supportato da una scenografia suggestiva (le grate del castello e le ombre, spalmate sul volto della Fontaine).

Soga 6/05/09 00:19 - 125 commenti

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Lo sguardo ingenuo ed eternamente stupito di Joan Fontaine ce la rende da subito vicina e ci permette di percepire palesemente la sua inferiorità rispetto alla eppur mai vista prima moglie del marito, Rebecca, la cui figura eccezionale permea ogni istante del film. Seguiamo la giovane sposa quindi, ci immedesimiamo nella sua angoscia di fronte ai personaggi ambigui e agli angoli misteriosi della sua nuova dimora e ci appassioniamo alla complessa vicenda che Hitchcock ha saputo costruire intorno a lei. Ottimo, forse un po' troppo "allungato".

Matalo! 7/05/09 20:02 - 1378 commenti

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Hitch sbarca in America accolto da Selznick e realizza uno splendido gotico giocato sulla sudditanza di Joan Fontaine nei confronti del fantasma di una moglie defunta che né Olivier né la Anderson (grandiosa) sanno allontanare dalle loro esistenze. E così riduce sullo schermo un non eccelso romanzo della De Maurier in un grande film, un horror senza orrore, un giallo senza delitto. Da manuale. Joan Fontaine era molto bella.
MEMORABILE: La scena in cui la governante mostra la camera da letto di Rebecca (un reliquiario) alla Fontaine.

Harrys 28/05/09 21:15 - 687 commenti

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Melodramma divenuto oramai un classico. Hitchcock accantona il "giallo" (nonostante la trama richiami alcuni stilemi) a favore di una narrazione più centrata sulla drammaticità e sul sentimentale. Favolosa l'interpretazione della Anderson: flemmatica, scrutante ed ossessivamente attratta dalla famigerata Rebecca; le scene migliori del film a mio avviso sono quelle che la vedono protagonista. Ad oggi, a dir la verità, risulta un pochettino lento. ****½

Cotola 13/05/10 21:41 - 8998 commenti

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Capolavoro hitchcockiano che avvolge sempre più lo spettatore col passare dei minuti fino a trasmettergli poi un senso di angoscia profondo come non mai che si scioglie solo nel finale ricco di colpi di scena. Protagonista assoluta del film è una morta: quella Rebecca che non si vede mai ma che tiraneggia dall'aldilà tutti i personaggi. La Fontaine è la moglie che molti vorrebbero, Olivier è notevole ma la spettrale Anderson, che si materializza all'improvviso, ruba la scena a tutti e si staglia nella memoria per la sua perfidia inusitata.

Lucius 17/07/10 17:16 - 3015 commenti

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Probabilmente il capolavoro assoluto di Hitchcock. Una sceneggiatura brillante che evoca i fantasmi del passato in un nuovo amore presente. La protagonista dovrà fare i conti con chi è stata lì prima di lei, con colei che ha amato per prima il suo uomo. Tutto le parla di Rebecca, i suoi vestiti, le sue cose e la terribile governante che non ha mai accettato fino in fondo la sua morte. Geniale ed eccellente cinema.

Mickes2 16/02/14 13:17 - 1670 commenti

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La storia di Cenerentola declinata verso orizzonti gotici e favolistici in cui realtà e illusioni sono continuamente distorte, modificate, appaiono ma non sono, sono ma non esistono. Il detonatore di tutto ciò è Rebecca, fantasma onnipresente, divinità ossessiva braccata da un destino infame che tormenta i pensieri di De Winter e la sua seconda moglie, incolore, dolcemente anonima, esattamente speculare alla prima, donna possessiva e influente, capace di affabulare le menti (Danvers, orrorifica) e demonizzare i ricordi. Fobico e paranoico.
MEMORABILE: L’outing di Olivier; I primi giorni della Fontaine a Manderley.

Disorder 19/04/14 18:04 - 1416 commenti

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Non ci sono assassini né omicidi (o almeno così sembra) eppure riesce a essere uno dei film più "apprensivi" e riusciti (nonché giustamente celebrati) del maestro inglese. Tutto perfetto: la narrazione divisa in due metà speculari, la storia semplice e intrigante, la regia pulita e dinamica: non dimostra nemmeno la metà dei suoi oltre 70 anni. Ruolo della vita per Joan Fontaine, ma la palma di miglior attrice va forse in questo caso a Judith Anderson, di una classe semplicemente unica. Grande esempio di cinema.

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Almicione 15/08/14 02:24 - 764 commenti

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Un capolavoro, il primo film della produzione americana: Hitchcock inscena un thriller mozzafiato, non basato tanto sulla suspense incessante de La finestra sul cortile quanto piuttosto su una profonda e intrigante analisi psicologica dei vari personaggi, nonché sulla capacità di infondere un mistero mai banale in dialoghi e situazioni non così inusuali. L'andamento diegetico è notevole, così come il cast (Olivier soprattutto) e non posso che lodare la regia già esperta e gli effetti speciali, ben fatti per l'epoca. Gran bel film!
MEMORABILE: I colpi di scena (due sensazionali)! "Vi sto chiedendo se volete sposarmi!"

Furetto60 9/05/15 17:33 - 1192 commenti

I gusti di Furetto60

Stupendo thriller che riesce a dare forma alla protagonista del titolo, Rebecca (che tanto gentile e tanto onesta pare) pur non mostrandola mai. Il pregio dello sceneggiatore è di aver creato una vicenda piacevolmente ambientata in un mondo tutto lustrini e merletti mostrando passioni, debolezze e meschinità dell'animo umano indelebilmente uguali nel tempo. Non c'è pace per Cenerentola, anche dopo la scarpetta...
MEMORABILE: La perdita dello sguardo spensierato della nuova signora Winter alla confessione del marito, splendida scena lunga una decina di minuti.

Il ferrini 8/11/15 22:31 - 2337 commenti

I gusti di Il ferrini

Straordinario. La continua tensione che scorre in questa pellicola coinvolge lo spettatore per tutta la durata del film. I movimenti di Judith Anderson (la governante) sono spettrali, le sue parole cristalli di ghiaccio. Qui si va oltre il semplice giallo: le tinte sono quelle di un racconto gotico, i dialoghi quelli di un thriller psicologico, il tutto raccontato con la consueta eleganza di Hitchcock. Rebecca non si vede mai e questo la rende un gigantesco mostro imbattibile. La visione è necessaria.
MEMORABILE: Quando la governante mostra alla Fontaine la stanza di Rebecca.

Faggi 27/02/16 20:16 - 1548 commenti

I gusti di Faggi

Della seconda signora de Winter non sapremo mai il nome; e non ha nessuna importanza; la protagonista vera è Rebecca (ovvero il suo onnipresente fantasma). Spiritismo psicologico con taratura gialla o giallo psicologico con sottile taratura spiritica? È lo stesso: le due letture coincidono e/o sono intercambiabili. Un rebus (e un classico) sempreverde che se non è perfetto lo deve alla musica extradiegetica, spesso invasiva e inappropriata.

Von Leppe 1/03/16 20:28 - 1256 commenti

I gusti di Von Leppe

Una ragazza impacciata sposa un aristocratico che la porta a vivere nel suo castello senza aver fatto i conti con la defunta prima moglie. Ottima la scelta di non mostrare mai Rebecca: nessuna immagine, anche se tutto nel maniero parla di lei e incombe sui protagonisti. Buone le scenografie e la fotografia che creano un'atmosfera gotica. Notevoli le interpretazioni degli attori e la figura della gelida governante.
MEMORABILE: Le iniziali di Rebecca ovunque; La governante nella stanza di Rebecca.

Deepred89 25/05/16 03:46 - 3701 commenti

I gusti di Deepred89

Classicone - secondo chi scrive - non all'altezza della fama, blando sia nel ritmo che nei contenuti, incapace di andare a fondo nelle sue suggestioni (e pensare che il materiale era abbondante, dal castello alla stanza da non aprire), deludente nel disvelare le sue ambiguità e poco convincente quando, abbandonato il melodramma (vagamente) gotico cerca di inserirsi sui binari del noir. Rimangono il sicuro mestiere del regista, la bellezza di Joan Fontaine e alcuni momenti indubbiamente spassosi (il volto di quest'ultima al "Ma io l'odiavo!").

Saintgifts 18/08/16 10:10 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

Hitchcock riesce a prendere lo spettatore per almeno tre volte, in virtù di una buona sceneggiatura, coinvolgendolo negli stati d'animo della protagonista una Joan Fontaine che riassume tutte le future presenze femminili nei film del maestro. La prima parte, volutamente fuorviante, è dominata dal fantasma di Rebecca (si sa solo che era bellissima e "bruna" di capelli), materializzatosi nella figura della governante, la parte centrale continua il dramma, rivelando il vero Maxim; il finale è la parte più debole, nonostante il colpo di scena.

Minitina80 23/10/16 10:38 - 2976 commenti

I gusti di Minitina80

Un mastodontico dramma psicologico diretto magnificamente e con un meccanismo a orologeria semplicemente perfetto. La figura di Rebecca è come vischio che si attacca all’anima dello spettatore non lasciandolo mai un istante. L’ultima mezz’ora vira sul giallo puro con al centro la risoluzione dell’enigma a cui non mancano colpi di scena degni di nota. Le interpretazioni della Fontaine e della Anderson sono agli antipodi, ma entrambe strabilianti. La mano di Hitchcock si vede tutta e a distanza di decenni non perde il suo smalto.
MEMORABILE: "Ma io l’odiavo!".

Luras 9/04/17 14:31 - 146 commenti

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Sontuosa fiaba gotica, avvolta nella piovosa brughiera inglese e ammantata di mistero; quello dell'eterea Rebecca, invisibile ma sempre presente nelle ossessioni degli abitanti della grande casa in cui si sviluppa la storia. Una magione tanto calda e accogliente - a cui fa da freddo contraltare la nebbia che la circonda - quanto arcana e inquietante, essendo l'antica dimora di Rebecca, attorno al cui ricordo tutto ruota. Nel finale l'atmosfera onirica, quasi angosciante, si stempera in un giallo per svelare il mistero, con un "quasi" lieto fine.
MEMORABILE: Le improvvise apparizioni della cupa domestica, tutta di nero vestita.

Myvincent 24/07/17 09:04 - 3722 commenti

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Un film unico e irripetibile che rivela il genio del regista in tutte le sue componenti. Curatissimo nei dettagli narrativi e scenografici, ha al centro della storia la facciata perbenista della ricca borghesia con la sua necessità di offrire sempre un'immagine di felicità, ma solo artificiale. La ricerca della verità e sincerità porterà un facoltoso vedovo ad affrontare i fantasmi dentro di sè, contro chi ha deciso tutto il contrario. Opera praticamente perfetta, nonostante gli anni, è uno straordinario connubio dramma-thriller.
MEMORABILE: L'eterna espressione di insicurezza nel volto della co-protagonista Joan Fontaine.

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Ultimo 13/09/17 19:29 - 1652 commenti

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Ottimo film del maestro del brivido, a metà tra melodramma e thriller, con un cast esilarante, a partire dalla Fontaine passando per Olivier e arrivando alla bravissima Anderson (forse la migliore...). La vicenda viene ricostruita passo dopo passo ma, al di là della storia, risultano ottime sia la location principale che la regia, impeccabile in ogni inquadratura. Alcune scene non si dimenticano (la Fontaine nella stanza della defunta Rebecca; il finale...). Nel complesso un film davvero notevole, che ha nell'eccessiva durata l'unica pecca.
MEMORABILE: Gli sguardi della Anderson alla Fontaine; "Io non l'amavo, la odiavo!".

Paulaster 11/09/18 11:15 - 4375 commenti

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Neosposina dovrà fare i conti con il ricordo della defunta moglie mai dimenticata. Inizio che pare una commedia sentimentale dove la Fontaine impersona al meglio la semplicità dell’amore. Si vira poi verso lo svelamento del mistero anche se la parte giudiziaria dà poco apporto e quasi ci si aspetti una resurrezione che non avviene. Buone costruzioni dei dialoghi, nei quali la perfidia è di casa. Finale più di impatto visivo che ammicca alla pazzia. Olivier è quasi una maschera, la Anderson è di pietra.
MEMORABILE: La disposizione della servitù; Il ricatto del cugino; L’incendio; Il filmino del matrimonio.

Samdalmas 22/06/18 17:49 - 302 commenti

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Il primo film americano di Hitchcock resta ancora oggi un capolavoro sospeso tra giallo, favola gotica e melò. Assolutamente perfetta la coppia di protagonisti Olivier-Fontaine. La vera sorpresa è la Anderson nel ruolo di Miss Danvers. Lei è la custode della tenebrosa tenuta di Manderlay. Il giovane regista mostra la sua maestria nel riuscire a tenere alta la tensione in due ore. Il tempo passa ma certe pellicole non invecchiano mai.
MEMORABILE: “La scorsa notte ho sognato di essere tornata a Manderlay".

Xabaras 18/08/18 06:09 - 210 commenti

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Cosa non nuova per Hitchcock, il film è da ricordare per la genialità che viene adoperata nel ribaltare le prospettive di giudizio sui protagonisti. La Fontaine inizialmente insicura e pavida sostituta di Rebecca (una novecentesca Ligeia) non è inferiore al personaggio di Olivier su cui Hitchcock gioca con astuzia per tutta la prima parte concedendogli poi nella seconda un colpo di scena da maestro. Gli interni gotici e tetri della casa forniranno un modello per molte delle haunted house a venire. Ottimo il personaggio della crudele governante.

Festo! 22/08/18 09:49 - 83 commenti

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Come film è meraviglioso, una pellicola che almeno una volta tutti dovrebbero vedere. I protagonisti e in particolare Joan Fontaine, con la sua dolcezza, conquistano; la governante Judith Anderson è semplicemente perfetta… Rebecca si vede solo una volta, in ritratto, ma la sua presenza pervade l'intero film (anche il titolo!). Detto questo, c'è una premessa sbagliata: se vedi che una governante è in un certo modo tu la licenzi subito (al massimo, in una certa scena, le dai una spintarella…); per il resto, tanto di cappello...
MEMORABILE: Tutte le scene dove c'è la governante; Il processo legato al panfilo; Lo straordinario finale, dove avviene la definitiva "purificazione" da Rebecca.

Pessoa 28/01/19 21:28 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

Primo film americano di Hitchcock (anche se il cast è quasi tutto inglese) che conserva in nuce tutti gli elementi che caratterizzeranno i lavori successivi. La storia evolve lentamente da commedia sentimentale a thriller psicologico, con l'atmosfera che si fa sempre più rarefatta, terreno ideale per il maestro inglese che nel finale affonda un paio di geniali zampate ma che resta troppo legato alla storia per creare il capolavoro. Grande cast con Olivier forse non del tutto in ruolo. Molto meglio la giovane e fresca Fontaine. Davvero bello!

Ira72 31/08/19 11:30 - 1305 commenti

I gusti di Ira72

Si perdonano volentieri le note melense che permeano il film, tipiche del periodo, perfettamente bilanciate dalle note horror e inquietanti. Merito della sceneggiatura, certo, ma anche della Anderson, arcigna, misteriosa e folle quel tanto che basta per creare tensione e turbamento. Ottimo tutto il cast, su cui spiccano Oliver in panni aristocratici che gli calzano a pennello sfoggiando gran classe senza ostentazione, mentre la Fontaine, con occhi da cerbiatto, incarna a menadito fragilità e tentennamenti di una moglie “ripiego”. Epilogo suggestivo.

Bubobubo 1/09/19 14:19 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

L'apparente indissolubilità di un legame d'amore che cela, sotto vesti decadenti, un culto ctonio e propiziatorio in cui gli estremi della passione (la totale venerazione, l'odio più radicale) si mescolano in parti uguali. Sebbene non sia esaltante né nella messa in scena (che, tuttavia, indovina il gran finale) né nella prova del cast attoriale (un po' ingessato Olivier), la psicologia del romanzo di Daphne de Maurier da cui attinge questo Hitchcock "di mezzo" fa da sola l'intero film. Thriller senza essere thriller, profondamente disturbante.
MEMORABILE: Il finale.

Siska80 3/08/20 11:38 - 3714 commenti

I gusti di Siska80

Film sopravvalutato e invecchiato molto male che presenta una storia contorta e inverosimile. Le uniche cose che si salvano sono l'atmosfera claustrofobica, la bravura di Olivier nel rendere mutevole e misterioso il suo tormentato personaggio e soprattutto il finale inquietante: la governante vestita di nero (una bravissima Anderson) avvolta tra le fiamme ricorda molto da vicino la sinistra infermiera nell'ultima sequenza di Inferno di Dario Argento.

Noodles 8/09/20 16:14 - 2196 commenti

I gusti di Noodles

Altro film di Hitchcock tratto da un'opera di Daphne Du Maurier e altro grande gioiello del regista inglese. Stavolta al centro della paura c'è un pericolo che non si vede mai, che si nasconde tra le pieghe di una storia torbida e tra le stanze di un castello (ottima la scenografia). Ma non si vedrà mai. il fascino di tutto questo è aumentato dalla grande recitazione (Joan Fontaine si conferma una delle migliori attrici del periodo nonostante qualche eccesso nel finale). Sapiente, manco a dirlo, la regia. Atmosfere d'eccezione. Montaggio invece a volte approssimativo. Grande film.

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Anthonyvm 22/10/20 15:40 - 5615 commenti

I gusti di Anthonyvm

Forse il miglior film di fantasmi della storia del cinema, anche se di fantasmi non v'è traccia. Hitchcock firma un gotico da brividi, perso in un erotismo soffuso, quasi commovente nella sua bellezza. L'intera prima parte, onirica, brumosa, sospesa fra le onde impetuose della baia e la stasi mortifera del castello, è un'apoteosi dell'atmosfera che Wise de Gli invasati e Clayton di Suspense non dimenticheranno. Il terzo atto, più propriamente mystery, non gode della magia dell'esordio, ma intriga e sorprende fino all'ultima battuta e culmina in un finale straordinario. Capolavoro.
MEMORABILE: La lenta camminata in soggettiva fra le rovine del castello immerse nella nebbia; Il tentato suicidio indotto; La rivelazione del segreto di Rebecca.

Giacomovie 24/12/20 18:05 - 1397 commenti

I gusti di Giacomovie

Un vedovo si risposa con la donna che lo dissuade dal tentativo di suicidio. Hitchcock mette dapprima in evidenza l'eleganza scenografica, poi inizia a tessere un crescendo di tensione psicologica che riserva esiti non scontati e che culmina in un bel finale. Anche se l'origine letteraria riduce il raggio d'azione del Maestro, la sua tecnica è inconfondibile.

Schramm 22/03/21 15:56 - 3490 commenti

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La bugia non meno cangiante della verità, l'omissione non meno rivelatrice dell'evidenza: e son subito nozze. È qui domiciliato l'Hitchcock più avanguardista e pre-postmoderno: usa stili generi registri umori come l'enigmista incrocia le parole su schemi liberi, li ricombina e scombina di continuo, penelopico: musiche da lovestory (l'equivoco della commedia) andamento da hangover gotico-espressionista non ancora smaltito, identificazione di una donna vissuta due volte ante-litteram. Poi strafa, appendicizza, si ritira per deliberare col giudiziario, e la cine-negromanzia s'inceppa.

Fedeerra 6/09/21 07:10 - 770 commenti

I gusti di Fedeerra

Thriller surreale, ambientato in un luogo onirico e mitizzato, una zona franca tra vivi e morti, un’arena dove l’antagonismo femmineo si fa oscuro, contorto, fatiscente come la baracca dei ricordi in riva al mare. Incredibile regia di Hitchcock, che riesce a suscitare angoscia e orrore sfruttando l’intreccio coinvolgente del dramma sentimentale. Judith Anderson, invasata e devota, è una presenza che non si dimentica.

Silvia75 1/09/21 15:35 - 154 commenti

I gusti di Silvia75

Ormai un cult movie. Una dolce e delicata ragazza si innamora e sposa un vedovo ma il suo matrimonio è funestato dall'onnipresenza della prima moglie deceduta. La casa, gli oggetti e la severa governante rammentano a Joan Fontaine quanto perfetta e irraggiungibile fosse Rebecca, portandola alla disperazione. La governante inquadrata nelle scene con Joan Fontaine sempre dal basso verso l'alto accentua questo stato d'animo. Bella fotografia in bianco e nero. Hitchcock nel suo primo, grandioso film americano.

Puppigallo 13/02/22 13:47 - 5251 commenti

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Bella, giovane e costretta per amore a vivere in una sorta di mausoleo con un marito traumatizzato e una governante spettrale e feticista della scomparsa padrona; in poche parole la ricetta perfetta per la depressione, seguita da probabile esaurimento e gesto sconsiderato. Un "bel quadretto" che sintetizza l'abilità di Hitchcock nel tessere una ragnatela, prima intrappolante e poi soffocante, con tanto di ragno (la governante). Difficile ricordare una defunta così presente. Ma anche i vivi, come il bianco e nero, danno il loro contributo alla riuscita di questa notevole pellicola.
MEMORABILE: La governante; "Avete spostato la sua spazzola, deve stare così"; La carognata del vestito per la festa; Istigazione al suicidio; La rivelazione.

Caesars 21/03/22 17:04 - 3773 commenti

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Celeberrima pellicola di Hitch (sua prima girata in USA) che appare non invecchiata benissimo. Straordinari gli interpreti principali (Joan Fontaine davvero bellissima, ma il suo personaggio diventa quasi irritante per certi comportamenti) e uso delle luci perfetto. La messa in scena però oggi appare un po' datata e la lunghezza del film poteva essere ridotta facendo guadagnare al prodotto un ritmo utile a tener desta l'attenzione. Rimane comunque un lavoro pregevole che merita la sua fama.

Nicola81 23/07/22 21:34 - 2831 commenti

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Il primo film girato da Hitchcock negli USA è anche l'unico premiato con l'Oscar. La durata è importante e il peso dei decenni ormai si fa sentire (e il doppiaggio italiano in questo senso non aiuta), ma dal punto di vista narrativo il mix di melodramma, giallo e atmosfere gotiche convince ancora oggi, un merito da ripartire in egual misura tra la qualità dell'omonimo romanzo di Daphne du Maurier e la bravura del cast (anche nei ruoli secondari). E poi su tutto aleggia Rebecca, che permea l'intero film senza apparire mai.

Giùan 29/10/22 11:06 - 4528 commenti

I gusti di Giùan

Ingrigito ma mai polveroso capolavoro barocco di Hitch all'approdo hollywoodiano in cui, sotto la magniloquente egida di Selznick, comincia il suo lungo gioco del gatto (l'occhio al botteghino, allo spettacolo e al risultato commerciale) col topo (la personalità registica, il lavoro nei confini del genere). Evidentemente col senno del poi cinematografico si dovrebbe lavorare molto in "levare", ma le parti in mettere (in scena) denotano ancora carismatica voluttà (l'onirismo, la fantasmatica dissolutezza di Rebecca), come intense sono le interpretazioni della Fontaine e la Anderson.
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  • Curiosità Gugly • 17/04/08 19:58
    Portaborse - 4711 interventi
    Nella benemerita biblioteca della mia città ho trovato un bel librone che si chiama " Il lato oscuro del genio- la vita di Alfred hitchcock" scritto da Donald Spoto ed edito da Lindau. Qui, oltre alla vita di Hitc naturalmente si racconta la genesi dei suoi films. Per quanto riguarda Rebecca, il regista conosceva il padre dell'autrice del romanzo, che fu scritto in pratica per commissione per poi essere trasposto in chiave filmica. Se Laurence Olivier fu scelto quasi subito, più elaborata fu la scelta della protagonista, dato che Olivier stesso insisteva per la futura moglie Vivien Leigh, fresca reduce dai fasti di Via col Vento.
  • Curiosità Ciavazzaro • 18/06/09 12:25
    Scrivano - 5591 interventi
    Margaret Sullavan venne sottoposta a provino per il ruolo di mrs De Winter.
  • Curiosità Cotola • 24/06/09 20:15
    Consigliere avanzato - 3841 interventi
    Cammeo hitchcockiano: il regista passa dietro ad una cabina telefonica.
  • Curiosità Ciavazzaro • 25/06/09 14:50
    Scrivano - 5591 interventi
    Nella sua autobiografia Maureen O' Hara ha detto di essere stata la prima scelta per il ruolo della protagonista.
  • Homevideo Noir • 27/04/10 22:19
    Galoppino - 573 interventi
    Nuovamente disponibile in dvd per Stormovie dal 16/06/2010

  • Discussione Ciavazzaro • 16/12/13 21:01
    Scrivano - 5591 interventi
    Purtroppo anche la mitica Joan Fontaine ci ha lasciato.
    Oltre a rebecca,vanno citati assolutamente il sospetto e l'alibi era perfetto.
    R.I.P.
  • Discussione Daniela • 17/12/13 08:58
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Per quanto adori sia i due film di Hitch che quello di Lang, la più bella interpretazione di Joan Fontaine resta Lettera da uno sconosciuta di Max Ophüls, capolavoro di struggente romanticismo.
  • Discussione Daniela • 18/12/13 16:53
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    E' nota la rivalità che contrappose per tutta la vita Joan Fontaine alla sorella maggiore Olivia de Havilland - l'altro, l'unica coppia di sorelle (o fratelli) che si sia aggiudicata l'Oscar.
    Joan dichiarò: "Rispetto a mia sorella maggiore Olivia mi sono sposata per prima, ho vinto l'Oscar per prima, se mi toccasse di morire per prima la vedrei di nuovo livida di rabbia".
    Cosa che è avvenuta, dato che Olivia, più anziana di un anno, è tuttora in vita.
    Ultima modifica: 18/12/13 16:54 da Daniela
  • Curiosità B. Legnani • 27/04/19 12:08
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Come scrive correttamente Faggi, "della seconda signora de Winter non sapremo mai il nome". Truffaut ha cercato di saperlo, ma Hitchock gli ha risposto semplicemente "Non la chiamavano mai per nome".

    Fonte: TRUFFAUT, Il cinema secondo Hitchcock, capitolo VI
  • Homevideo Buiomega71 • 30/12/22 17:17
    Consigliere - 25896 interventi
    In blu ray per A & R Productions, disponibile dal 20/01/2023