Gringo - Story of a junkie - Film (1985)

Gringo - Story of a junkie
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Titolo originale: Gringo
Anno: 1985
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Gringo - Storia di un tossico". Prodotto dalla Troma.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/05/18 DAL BENEMERITO DIDDA23
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Didda23 21/05/18 10:29 - 2426 commenti

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Intenso e toccante (incredibile produca la Troma), ci fa respirare l'aria più malsana e tossica di New York attraverso i racconti di Gringo (Spacely). Un'opera vicina ad Amore tossico per l'aderenza alla realtà e per le presenza di scene forti. Si seguono con interesse le vicessitudini del protagonista (che morirà successivamente di Aids) alla costante ricerca dello schizzo che lo renderà "felice". Nei momenti di lucidità illustra meccanismi mentali che suscitano riflessioni. Un docufilm di indubbio spessore. Sorprendentee.
MEMORABILE: L'assunzione dell'eroina; Lo slang degli spacciatori; L'aggressione.

Schramm 12/11/18 19:20 - 3490 commenti

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Non è tutta sguaiata demenza e goliardia quel che tromeggia. A volte casa Kaufman punta la torcia fondale sull’imo dell’incubo americano. E rieccoci. Kowalski fa del drugumentary una sentina e della grande mela gli interessano solo i vermi che la bacano. Ne cattura la zona più irrimediabilmente infetta senza coloranti, conservanti o diserbanti, per quell’intasata fossa settica che è. Laidume da mondo 70’s, fotografia opaca, luridume morale a ogni frame. Certo è scarsamente trashinante, né cede al pathos del Dr. Caligari, ma neanche si abbona a Famiglia Cristiana o ci semina in galleria.

Anthonyvm 17/08/21 15:40 - 5637 commenti

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L'occhio impassibile di Kowalski si addentra nel cuore della comunità tossicodipendente della Grande Mela, in un documentaire non-del-tutto faux che propina incursioni di verismo shock da mondo: le siringhe affondano nelle vene e l'obiettivo non si lascia scappare un solo particolare, talvolta nel brusio dell'audio diretto, talaltra nell'angoscioso lamento di una colonna sonora distorta che parla meglio di un commento off-screen. Spaceley ci fa da cicerone in questo breve e disturbante viaggio ai margini della società, oggi valido soprattutto come testimonianza scomoda di un'epoca.
MEMORABILE: Preparazione del "dope"; Ratti e tarantole come animali domestici; Ricordo dell'aborto spontaneo della ragazzina (col feto gettato nell'immondizia).

Herrkinski Ieri 22:10 - 8072 commenti

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Prodotto curiosissimo, nel suo indagare il degrado e la dipendenza da eroina nei quartieri più malfamati di quella New York 80s notturna che abbiamo imparato ad amare in tanti capolavori urbani del periodo; stavolta il mix tra documentario e situazioni ricreate per l'occasione sfuma in maniera praticamente indistinguibile il limite tra realtà e fiction, dando vita a una serie di sequenze dove sudiciume, violenza e malessere la fanno da padroni. Resta una fotografia importante di un periodo storico e risulta imperdibile per chi ne è tuttora affascinato, sicuramente meno per gli altri.

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  • Discussione Schramm • 14/11/18 17:36
    Scrivano - 7694 interventi
    buio, non so in che rapporti sei coi pera-movies, ma questo secondo me potrebbe stenderti. nel suo tratteggiare personaggi e quartieri rispondendo a luridume col luridume per più di un verso ricorda parecchio, oltre al combat shock poco di lì da venire (un opus traumatizzante che non puoi assolutamente mancare) anche la grammatica e le atmosfere di romano vanderbes. se poi ti sono anche piaciuti, come mi pare di ricordare, anche tunnel e overdose, beh, in carrozza!
  • Discussione Buiomega71 • 14/11/18 19:41
    Consigliere - 25933 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    buio, non so in che rapporti sei coi pera-movies, ma questo secondo me potrebbe stenderti. nel suo tratteggiare personaggi e quartieri rispondendo a luridume col luridume per più di un verso ricorda parecchio, oltre al combat shock poco di lì da venire (un opus traumatizzante che non puoi assolutamente mancare) anche la grammatica e le atmosfere di romano vanderbes. se poi ti sono anche piaciuti, come mi pare di ricordare, anche tunnel e overdose, beh, in carrozza!

    Non è un (de)genere per cui impazzisco (sinceramente)

    Da me visti, in tempi passati, sicuramente quel capolavoro del lercio e della disperazione che è Christiane F. (la vomitata di vino mi fece stare male per settimane e il BDSM casereccio e squallidissimo un pugno nello stomaco).

    Tunnel non male (grande score dei Pretenders penetrante e martellante come quello di Ton Scherpenzeel composto per Spetters), con la Clery che si pera lì. E Hanna D. con sequenze fortissime sul lato sexploitation e il mignotteggiare di una milfissima Karin Schubert.

    Mi manca all'appello ancora Amore tossico e Overdose se è per questo, ma non sono certo tra le prossime visioni. Ora come ora sono indirizzato su tutt'altro genere.
    Ultima modifica: 14/11/18 19:42 da Buiomega71