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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Che non sia più il Verdone di un tempo lo s'è capito da un po', ma non sarebbe nemmeno corretto pretendere oggi la brillantezza che fu. Gli anni passano, le idee diminuiscono e la tendenza è sempre più quella di scegliere partner esuberanti per poter giocare di rimessa. Così chi meglio di Ilenia Pastorelli, fresca vincitrice del David per JEEG ROBOT, per un'ennesima riproposizione della romana coatta dal cuore d'oro? Verdone è Guglielmo, proprietario d'un negozio di articoli sacri che perde nello stesso momento moglie (Della Rovere) e commessa, diventata amante di quest'ultima. Rassegnato a non poter riconquistare la moglie,...Leggi tutto Guglielmo pensa almeno a trovare una nuova commessa. Sarà l'invadente Luna (Pastorelli) - a dispetto di un curriculum e un profilo chiaramente inadeguati - ad autoassumersi prima che Guglielmo riesca a dire di no. Improbabile? Sì, come molte altre cose, nel film, ma non pare più questo ad interessare il regista romano. Che si crogiola nello scontro perpetuo con la giovane secondo uno schema già sperimentato infinite volte in passato: lui prova a reagire, a rimproverarla, a spiegarle come comportarsi, ma le risposte di lei arrivano sempre prima che lui possa terminare le frasi. Saputo poi della sua situazione di single inconsolabile, Luna decide di inserire Guglielmo nel giro delle chat online portandolo ad incontrarsi con una prevedibile sequela di sballate/infoiate/ossessionate. Niente di nuovo insomma, anche se il rapporto con la commessa sexy "che non dice una parola in italiano" resta quello priviliegiato, non solo per il fatto di incontrarsi ogni giorno al lavoro. Incomprensioni continue, naturale, ma in lei anche una schiettezza e una intraprendenza che smuovono il protagonista impedendogli di passare il tempo a compiangersi. E intanto salta fuori un'infermiera (Calzone), conosciuta in ospedale dopo una serata dove le amiche di Luna gli han fatto prendere l'ecstasy spacciadogliela per un antidolorifico. Anche qui tutto già visto, ma non sarebbe un male se ci si riuscisse a liberare dalle maglie strette di una commedia fin troppo malinconica, che si riattiva saltuariamente grazie a qualche gag magari più volgare della media ma felice (la veneta beona, la ninfomane che s'infila il cellulare proprio lì) per sgonfiarsi spesso nei momenti che vorrebbero essere più... riflessivi (Guglielmo allo specchio davanti al suo "io" giovanile che lo spinge a vivere e non semplicemente a esistere) ma che invece sfociano nella stessa superficialità che annacqua il finale. La Pastorelli è bravina ma fornisce un'interpretazione autentica quanto limitata (talvolta eccessiva, ai confini dell'insopportabile), le partner occasionali se la cavano (la Minaccioni è però troppo macchiettistica nella parte della "gran conversatrice" ossessionata dai suoi malanni fisici), Verdone diverte negli impacci col cellulare (impagabile quando il T9 gli trasforma la frase con cui dare dolcemente la buonanotte alla dolce infermiera) ma ricostruisce solo parzialmente la sua identità comica smarrita nelle ultime prove. Gli manca quella marcia in più che ne ha fatto negli anni d'oro uno dei più originali e divertenti attori italiani. Ad ogni modo la scrittura è discreta (con Verdone hanno lavorato i due di JEEG ROBOT, la cui presenza assieme a quella della Pastorelli conferma il tentativo di attingere da uno dei più apprezzati roman-movie degli ultimi anni), l'alchimia tra i protagonisti funziona, qualche buon momento non manca e non ci si può in fondo troppo lamentare.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/01/18 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 13/01/18
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Samdalmas 10/03/18 19:30 - 302 commenti

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Arrivato all'ennesimo film, Verdone cerca qualcosa di nuovo e lo trova nell'interpretazione della Pastorelli, perfetta nel ruolo della commessa genuina e sensuale, volutamente improbabile in un negozio di articoli religiosi. Fa un certo effetto vedere il regista/attore parlare al cellulare tra le cosce di una donna. Il solito finale perbenista rovina le buone premesse.
MEMORABILE: Il look della Pastorelli da suora.

Deepred89 31/01/18 15:49 - 3701 commenti

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Un Verdone minore, che spreca un soggetto dal buon potenziale comico infilando gag malriuscite (unica risata di gusto nel momento più volgare del film, con la telefonata durante l'estrazione del cellulare), personaggi o scontati (l'infermiera) o sopra le righe (la "burina" della Pastorelli, raramente sopportabile nonostante l'apparente physique du rôle) e tremende forzature a livello di sceneggiatura. A tratti qualcosa funziona, ma a ciascun passo in avanti ne seguono almeno tre indietro. Se non altro Verdone attore si conferma una garanzia.
MEMORABILE: La telefonata del prete nero nel bagno; L'ultima parte della scena psichedelica.

Rambo90 11/01/18 19:26 - 7661 commenti

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Verdone riprende la formula di L'amore è eterno finché dura, l'aggiorna ai tempi, ma non sempre il film scivola liscio. I momenti malinconici funzionano, con il nostro che sa ancora prendersi le pause giuste e dare il meglio con le espressioni facciali. Peggio si va con i momenti puramente comici, alcuni troppo volgari, estranei alla sua dimensione naturale. Bene la Pastorelli come spalla, ma il suo personaggio è scritto piuttosto male, evanescente, così come tutti i secondari che vanno e vengono. Il ritmo comunque c'è e nel complesso il film si fa vedere.
MEMORABILE: Il trip psichedelico.

Minitina80 14/01/18 00:42 - 2976 commenti

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Verdone affronta i problemi di coppia con la consuetudine di sempre, quasi fosse un Woody Allen italico perennemente pronto a sviscerare le dinamiche che regolano i rapporti sentimentali. La vis comica non delude e riesce a regalare momenti divertenti, anche se con la solita vena malinconica in sottofondo. Lo spirito coatto in questa occasione è portato in scena da una discreta Pastorelli che raggiunge un’onesta sufficienza. Verdone per un attimo ricorda addirittura Jeff Bridges in Il grande Lebowski durante un trip lisergico.

Galbo 14/01/18 07:38 - 12372 commenti

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Il rapporto tra un uomo e le donne è al centro di un film in cui Verdone fa un passo indietro come interprete relegando sé stesso quasi al ruolo di spalla di lusso. Buona la scelta della Pastorelli come coprotagonista; il film funziona bene in alcuni momenti, specie quando si accentua la componente malinconica e di smarrimento esistenziale del personaggio principale, in altri si sente la mancanza di una sceneggiatura più “robusta”. Finale un po’ debole e poco credibile. Nel complesso, non male.

Ruber 13/01/18 02:40 - 702 commenti

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Carlo è sempre lui e lascia emergere al meglio la cooprotagonista di turno. Il cinema è quello suo classico, nel quale ai momenti di pura comicità si alternano quelli malinconici, in cui ragiona sui tempi in cui viviamo. La sceneggiatura è una delle migliori scritte da Carlo negli ultimi anni, con divertenti situazioni comiche in cui gioca molto e non solo con la Pastorelli, “coattona” che si dimostra avere ottimi tempi comici. La storia è ben costruita e con un buon cast. Non vederlo sarebbe proprio una follia.
MEMORABILE: Il cellulare che vibra come un sex toy nelle mutande della Manzini!

Domino86 14/01/18 08:58 - 607 commenti

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Verdone torna ancora sul grande schermo e questa volta lo fa indovinando pienamente la formula! Una commedia davvero spassosa dove sacro e profano vengono shakerati con le giuste dosi e regalano allo spettatore una pellicola in cui la risata è assicurata al 100% per praticamente tutta la sua durata. Se devo trovare un neo avrei evitato la parte del “trip”; per il resto promosso a pieni voti!

Markus 13/01/18 17:27 - 3680 commenti

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Nella vita di un sessantenne proprietario di un negozio di abiti talari subentra Luna, una ragazza coatta che con il suo entusiasmo sconquasserà non poco le cose. Verdone da solo non riesce più a essere ficcante, allora ecco addizionare il suo cinema di caratteri eccentrici (in questo caso la bella Pastorelli) per cercare di dare un po' di verve dal sapore spesso artificioso. L'impasto dei due caratteri è mal assortito, cosi come il ruolo dato alla caratterista romana, che si capisce sin da subito essere a dir poco improbabile. Si ridacchia.

Mco 17/01/18 11:06 - 2323 commenti

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Una nuova versione dell'Araba Fenice prende l'abbrivio da una disgregazione familiare giunta dopo venticinque anni di matrimonio. Rinascere da queste ceneri è la parola d'ordine di un Verdone capace di alternare situazioni comiche straripanti ("banana" digitato automaticamente dal t9) e momenti di riflessione, il tutto a un passo dalla poesia (vedi la sessione in spiaggia). Se il cinema si prefigge (anche) di liberare la mente, questo film ci riesce, grazie a una solida sceneggiatura e a una prova eccellente della Pastorelli. Evviva!
MEMORABILE: "Vaff... chiama un taxi"; "Toh, guarda che c'hai tre chiamate senza risposta"; Tutta la parentesi post-pasticca.

Dengus 26/01/18 00:58 - 361 commenti

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Lo colloco sul podio verdoniano degli ultimi 15 anni. Pur ricorrendo a qualche momento trash, si vede un Verdone più fresco e meno bolso, anche come attore. Bravissima la Pastorelli, ottima spalla nel contesto. Divertentissime la Minaccioni e la Manzini (che lancia la nuova frase cult) e convincenti le ottime Lante Della Rovere e la Calzone. I bei tempi verdoniani sono finiti da decenni, ma anche qui il buon Carlo riesce a fotografare bene la realtà, strappandoci qualche risata. Merito anche della freschezza di Guaglianone e Menotti. Positivo.
MEMORABILE: Il look della Pastorelli nel negozio religioso; La scena del telefonino; "Lo famo in 4G!"; Le smorfie di Verdone; La veneta ninfomane ubriacona.

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Alex1988 14/01/18 23:54 - 728 commenti

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Dopo L'amore ai tempi del colera, "L'amore ai tempi dei social". Verdone analizza il fenomeno degli incontri sui social network in maniera simile al precedente L'amore è eterno finche dura; difficile dire quale sia meglio. Interpretato da un'Ilenia Pastorelli sopra le righe, il film resta un puro prodotto d'evasione, lontano, ahimè, anni luce dal Verdone dei tempi d'oro. Con alcune gag un po' volgarotte (la ninfomane), ma nei limiti.

124c 16/01/18 02:11 - 2911 commenti

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Carlo Verdone interpreta un film sulla crisi dell'uomo di mezza età, lasciato dalla moglie dopo anni di matrimonio. In cerca di compagnia, si ritrova fra i piedi una giovane "de borgata" che lo aiuta a cercare l'anima gemella tramite cellulare. Notevole la scena dell'allucinazione psichedelica in puro stile disco anni '70, simpatiche le donne che il nostro invita a cena per farsi conoscere, specie la veneta ubriaca e l'assatanata. Ilenia Pastorelli è bella e provocante: peccato che ormai, per lei, Verdone sia fuori tempo massimo.

Alexpi94 18/01/18 04:13 - 186 commenti

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Commedia poco divertente e dal ritmo (assai) lento: un uomo di mezza età, dopo esser stato lasciato dalla moglie (per la sua ex commessa), assume una giovane (e coatta) ragazza romana che gli stravolgerà la vita. Per carità, Verdone è sempre un grande interprete ma il film è assai deboluccio, la Pastorelli risulta particolarmente antipatica e (nonostante varie sequenze trash) non si sorride quasi mai (le conquiste virtuali del signor Guglielmo sono le sole parti divertenti dell'intera opera). Evitabilissimo!
MEMORABILE: La veneta ubriacon; La trashissima sequenza di Verdone post ecstasy.

Nando 18/01/18 11:43 - 3806 commenti

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Dai trailer ci si aspettava una commedia più scoppiettante; al contrario non sono molti i momenti in cui si ride, anzi talvolta si sorride a denti stretti. Più appropriati i momenti intimistici e troppo lunga la sequenza dell'acido. Verdone interpreta la solita parte e stavolta non regala battute fulminanti, eccezion fatta per la vicenda della veneta alcolizzata. La Pastorelli è simpatica ma troppo stereotipata e ripetitiva. Finale da libro Cuore con l'arcano madre/figlia ampiamente prevedibile già a metà film.

Schramm 18/01/18 12:53 - 3490 commenti

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Re Carlo ritorna dalla guerra di sessi e ruoli, cingendo di allori se stesso svecchiato e rinvigorito. Sopra ai quali tuttavia mai s'adagia, alzando anzi ogni possibile tiro: stilistico, visivo, attoriale, narrativo. Sfidando la più rischiosa pacchianeria sforna un siparietto musical-lisergico che da solo vale il biglietto, fa della musa di turno la briscola del giro (una Pastorelli progressivamente superiore a fronte dell'ingrata stereotipia del ruolo), e anche quando scivola nella piacioneria (l'uso della ost) e nell'humour facilone accattiva con maestria, a un ritmo che non conosce risacca.

Ultimo 19/01/18 12:36 - 1652 commenti

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Verdone è un uomo di mezza età che viene lasciato dalla moglie: tenterà la strada della rinascita aiutato dalla nuova dipendente (la Pastorelli). Pellicola non male, ma che vive di alti e bassi, azzeccata per quanto riguarda la scelta del cast (bravo come sempre Verdone e ottima la Pastorelli), ma povera nella sceneggiatura, che a tratti arranca. C'è qualche volgarità di troppo (la scena del cellulare...), ma complessivamente si ride e, quindi, ne esce promosso.
MEMORABILE: La serata con la Minaccioni.

Puppigallo 20/01/18 10:00 - 5250 commenti

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Parte anche bene quest'ultima opera di Verdone, ma non ci mette molto a banalizzarsi, a puntare sulla risata facile, senza contenuto, semplicemente associando modernità, borgatari e lui, l'eccezione. Il voler restare al passo coi tempi non implica certo fornire al pubblico un prodotto di medio-bassa qualità, soprattutto conoscendo le potenzialità del regista. Come attore è sempre convincente e incredibilmente naturale. Ma se la vena registica si è quasi esaurita, non è disonorevole limitarsi alla recitazione. P.S. Anche la scena psichedelica è decisamente forzata e cacciata dentro a forza.
MEMORABILE: Al cardinale, che ingrassa "Basta con ste mozzarelle de bufala"; Il "castorino"; "Ha le mani sudate?". "Mi sembra d'aver toccato un'orata".

Stelio 21/01/18 22:46 - 384 commenti

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Veramente una bella sorpresa. Dopo il mediocre duetto con Albanese e quello ancor peggiore con la Cortellesi, il Verdone degli ultimi anni trova un po' di ispirazione, rimescolando vecchie tematiche ad alcune più nuove, dirige una commedia riuscita e si concede, forse per la prima volta nella sua carriera, a qualche virtuosismo registico decisamente sopra le righe. Forse il difetto è l'incostanza: alcune scene notevoli, altre in calo. Grazioso il finale. Comunque buon film: promosso.

Gabrius79 21/01/18 17:35 - 1420 commenti

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Carlo Verdone cerca di stare al passo coi tempi e ci propone una commedia piuttosto divertente con qualche punta di perdonabile banalità. Come sempre sa essere istrionico pur dando (come di consueto) spazio al reparto femminile. Buona la performance della Pastorelli con un efficace personaggio da coatta. La Calzone è piacevole e dolce, la Lante della Rovere e la Minaccioni (che appare ben poco) sono in forma. Ottima la gag con una procace Manzini. Peccato per la parte psichedelica noiosa ed evitabile. Godibile.

Maxx g 5/02/18 15:40 - 631 commenti

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Due anni dopo L'abbiamo fatta grossa torna al cinema Carlo Verdone che narra di Guglielmo, signore di mezza età costretto a ripartire da zero in amore. Per una volta Verdone rinuncia a qualche suo tic e riesce quanto meno a essere misurato. C'è qualche trovata originale (le allucinazioni da pasticca, il dialogo allo specchio) ma, come spesso gli accade, cade a volte nel greve (il telefono in mezzo alle gambe della donna) e non rinuncia a mostrare qualcosa del "mondo coatto". La sufficienza è meritata ma l'entusiasmo purtroppo non c'è ancora.
MEMORABILE: Il sogno psichedelico di Guglielmo dopo aver preso una pasticca.

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Victorvega 5/02/18 14:37 - 501 commenti

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Premessa: con Verdone ci si diverte sempre. Lui continua ad essere un interprete straordinario e le sue storie sono storie con quel tono di leggerezza che le rende gradevoli. Senza rimpiangere i capolavori del passato il film per la sua prima metà regge bene: la storia scorre e anche i quadretti macchiettistici sono piacevoli, oltre che divertenti. A partire dalla "pasticca" il film comincia però a perdere direzione, alcune parti appaiono sovrabondanti e sembra che deragli dalle idee iniziali. Peccato. Comunque divertente.

Paulaster 16/02/18 12:16 - 4375 commenti

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Separato di mezza età tornerà in pista per cercare nuove avventure. A Verdone interessa solo raccontare una storia cucita sul suo personaggio che tra delusioni, avventure, pensieri alla ex moglie e un nuovo innamoramento, sembra solo confusa. L'umorismo pesca nel sesso e ormai non è molto credibile, considerata l'età. Conclusione con buoni sentimenti e prefinale al night forzato. La Pastorelli fa qualcosa e non esagera. Nel momento lisergico si scopiazzano i Coen (scalinata e ballerine).
MEMORABILE: La veneta che ordina due grappe per lei stessa.

Pinhead80 22/09/18 17:28 - 4715 commenti

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In questo film c'è poco del Verdone che tanto ci ha divertito in tutti questi anni. La sceneggiatura è banalissima e sfrutta la contrapposizione tra l'educato e irreprensibile proprietario di un negozio di oggetti ecclesiastici e la giovane postmoderna che però parla solo in romano. Francamente un grosso passo falso, e la cosa che rattrista di più è che non ci si aspettava un'opera del genere da uno dei comici più importanti del nostro cinema. Troppi cellulari e pochissime risate.

Capannelle 1/05/18 11:35 - 4394 commenti

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Rischia Verdone, riciclando molte situazioni già viste (dove però sguazza alla grande), mescolando sacro e profano con estremi di dubbio gusto e infilando pure una ardita parentesi lisergica. Ma lo fa con mestiere, sfruttando la sua mimica e facendo da baricentro per una serie di personaggi femminili barocchi e complessati, poco credibili ma efficaci. Regia, montaggio e ambientazioni sono di buon livello e trasformano quella che potrebbe apparire come una minestra riscaldata in un film piacevole e divertente.

Il ferrini 4/05/18 22:25 - 2337 commenti

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Il miglior Verdone degli ultimi quindici anni; non che ci volesse molto ma tant'è. La Pastorelli fa la Pastorelli, che magari è l'unica cosa che sa fare però le riesce bene, ma soprattutto la bella notizia è che Verdone è tornato a fare il regista, perfino sperimentando (il balletto coreografato sotto effetto dell'ecstasy rammenta quello del Drugo) e curando inquadrature e fotografia. Il già visto è sempre in agguato ma stavolta la miscela funziona e si ride in diverse occasioni, anche quelle più pecorecce. Un buon film.

Didda23 8/05/18 15:44 - 2424 commenti

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Soprendente e probabilmente il miglior Verdone del millennio. La storia, seppur non certo originalissima (con tanto di colpo di scena finale un filino telefonato), sa intrattenere per merito di una Pastorelli "naturalmente" nel ruolo e per un Verdone che affascina per la padronanza del mezzo e per le idee nel viaggio allucinogeno. Non cede di ritmo; peccato per le scene con la Minaccioni, che segnano il punto più basso del film. Musiche routinarie con pezzi di facile presa (Battiato). Un'opera gradevolissima e leggera al punto giusto.
MEMORABILE: Verdone che tempesta di chiamate la ex moglie; Il primo giorno di lavoro della Pastorelli; Le impressioni sbagliate dell'infermiera (Calzone).

Muttl19741 3/09/18 19:01 - 162 commenti

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Un film con qualche rara trovata divertente, frutto di collaudate situazioni comiche, ancorché preconfezionate (una su tutte il balletto di suore, che ricorda terribilmente quello degli elefanti nei sogni etilici di Dumbo). Nel complesso un film forzato, che non si prende mezzo rischio, fa ridere poco, è infarcito di odiosi messaggi pubblicitari e sembra una copia sempre più sbiadita di tutti gli altri film di Verdone regista dal Duemila a oggi. Sfruttata poco la protagonista, chiamata a recitare se stessa.

Siregon 3/09/18 21:55 - 352 commenti

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Tristissimo viaggio tra gli stereotipi, organizzato da un Carlo Verdone ormai spento e privo d'ispirazione. Musiche e fotografia da fiction rendono la pellicola, già poco divertente di suo, decisamente dimenticabile. Passo indietro per Ilenia Pastorelli, che merita ruoli e sceneggiature ben diverse. Verdone sta diventando un Boldi più malinconico. Per abiti talari rivolgersi al Lino Banfi di Cornetti alla crema: lì si ride alla grande.

Piero68 5/09/18 08:38 - 2955 commenti

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Come in quasi tutti i film di Verdone anche in questo la componente principale è il rapporto con le donne. Non solo partner d'amore ma la donna in generale. E infatti tutti i protagonisti sono di sesso femminile. Peccato che questa volta la sceneggiatura non convinca fino in fondo e i momenti di ilarità vera si contino sulle dita di una mano. Molto apprezzabili invece il tentativo di rimodernare lo stile e la regia decisamente svecchiata. Indicativo l'inserto acido e altri momenti sicuramente fuori dai suoi soliti cliché.
MEMORABILE: Al ristorante... con la vibrazione, ma più in generale tutto il campionario che Verdone incontra tramite l'applicazione.

Modo 8/09/18 01:49 - 948 commenti

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Commedia più malinconica che divertente, anche se non mancano momenti spassosi. Verdone è assistito dalla convincente prova della romanissima Ilenia Pastorelli. Dallo speed-date del film L'amore è eterno finché dura si passa agli incontri tramite app dei cellulari. Segno del progresso che avanza, ma i fini restano i medesimi. La scena volgarotta con chiamata è comunque uno spasso. Belli alcuni scorci di Roma e l'omaggio psichedelico anni '70.

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Ira72 12/09/18 08:49 - 1305 commenti

I gusti di Ira72

In questa macedonia di sacro e profano, dove etica, bigottismo e lussuria si mischiano in gag discrete, chi emerge davvero è la Pastorelli, talmente adatta al ruolo che non sembra nemmeno recitare un copione. Verdone è Verdone e non si discute. Quello che non funziona sono le diverse banalità e forzature (epilogo incluso) infilate qua e là. Una su tutte l'allucinazione psichedelica, talmente kitsch e prolissa da risultare imbarazzante. Peccato, perché nell'insieme l'idea iniziale era buona. Comunque: leggero e godibile, senza troppe pretese.

Buiomega71 16/12/18 18:45 - 2899 commenti

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Visto poco o nulla di Verdone, ma questa commedia è simpatica e sbarazzina, evita volgarità e grossolanità con un Verdone equilibrato e perfetto nei panni dell' "imbranato" guidato dalla simpatica borgatara della Pastorelli. Tra donne "mostruose" e ninfomani, problemi con la tecnologia odierna (banana al posto di buonanotte è esilarante, maledetto T9) e la generazione X (le ragazze e l'ecstasy) stecca un po' nei forzati deliri psichedelici/religiosi che più che Ken Russell sembrano dei video poveristici di Lady Gaga con pasticchoni in CG. Nel complesso gradevole.
MEMORABILE: Il telefonino infilato lì; La coppia di strozzini che minaccia la Pastorelli; Il primo incontro con l'infermiera al pronto soccorso; I semafori.

Jandileida 26/03/19 14:08 - 1558 commenti

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Tolto il lisergico momento lebowskiano (che lascia un po'il tempo che trova) siamo sulla quieta falsariga degli ultimi lavori di Verdone. Stavolta si calca un po' di più sui rapporti con l'altra metà del cielo, tra ex-mogli e nuove commesse e sulle difficoltà di invecchiare smentendo i se stessi di trent'anni prima. Come detto niente di nuovo, ma il ritmo regge abbastanza, Carletto ha sempre i suoi bei tempi comici e stavolta sembra impegnarsi anche di più dietro la mdp, con un girato che non pare più quello di Un posto al sole. Brava la Pastorelli.

Geppo 22/04/19 22:51 - 316 commenti

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Un buon film, ricco di battute e colpi di scena. Carlo Verdone torna all'antico. Ben interpretato e ottimamente diretto, anche se la scena del "sogno psichedelico" poteva durare qualche istante di meno. Ilenia Pastorelli ha personalità e risulta molto simpatica nell'interpretare il ruolo della "coatta": spontanea, genuina e divertente, ma per stabilizzarsi come attrice avrà bisogno di cambiare direzione, per non rischiare di restare legata al personaggio di "coatta". Riuscito e sorprendente il finale.
MEMORABILE: Il telefonino infilato nel "posto più bello del mondo".

Manfrin 9/07/19 19:56 - 391 commenti

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Una prorompente Pastorelli ruba un po' la scena al buon Verdone che con il tempo sembra sempre più legato al cliché di medioborghese in cerca di avventure. Questo non ne fa un limite però diciamo che una certa nostalgia per l'attore poliedrico e interprete di personaggi macchietta c'è. Per il resto van riconosciuti i meriti di una Pastorelli in grande ascesa che ravviva un contesto non privo di qualche scena evitabile (il balletto dell'effetto ecstasi e il telefono... scomparso).

Redeyes 18/03/20 07:21 - 2442 commenti

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Verdone rispolvera l'abito buono per questo nuovo film, ripercorrendo i propri tic e psicodrammi e lasciando la parte coatta alla brava Pastorelli. Rispetto ai suoi ultimi lavori ci sono meno passaggi a vuoto e meno spazio per i cliché. Gradevoli a metà gli sketch "tinderiani" con picco negativo nella parte relativa allo smartphone e il pronto soccorso (da apprezzare solo la telefonata fra le cosce). Tuttavia il tempo scorre velocemente e si sorride, nonostante un lieto fine un po' troppo telefonato.

Pigro 20/04/20 09:34 - 9623 commenti

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L’uomo di mezza età strappato alla sua deprimente routine dalla ragazza che gli apre un mondo nuovo. Lo schema non originale ruota qui attorno a un negozio di articoli sacri, dove l’arrivo della coatta avrebbe un buon potenziale narrativo, purtroppo tralasciato per approfondire (senza slanci) lo spleen esistenziale del protagonista. Scene riuscite di comicità anche volgarotta (il telefono lì dentro) si alternano a momenti di calma piatta o decisamente forzati (il trip lisergico). Altalenante, ma tutto sommato si può vedere con discreto piacere.

Daniela 13/12/21 17:47 - 12606 commenti

I gusti di Daniela

Proprietario di un negozio di articoli sacri, in crisi dopo essere stato piantato in asso dalla moglie per un'altra donna, assume come commessa una coatta che gli rivoluzionerà la vita... Nel proporsi ancora una volta nei panni di un pignolo depresso/deprimente che si confronta con una donna vitale dalla vita sgregolata, Verdone non dice nulla di nuovo ma questo rientra nella routine delle sue ultime regie, tuttavia, se la bonarietà del regista/attore fa perdonare volentieri il "repetita (poco) iuvant" , meno perdonabili sono invece alcune cadute di gusto degne di un cinepanettone. 

Androv 15/12/21 10:42 - 194 commenti

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Film appena sufficiente. Si ride pochissimo, quasi zero, situazioni divertenti al minimo (scena del cellulare esclusa, nonostante la trivialità tutt'altro che verdoniana, è roba da cinepanettone). Male la Pastorelli, stonata e antipatica. Verdone sempre con il pilota automatico. Qualche piccola scena riuscita in un mare magnum di mediocrità. La scena del trip è quasi imbarazzante. Ottimo il ringiovanimento digitale degli attori, ma troppo evidente e filtrato. In sintesi, un film inutile e dimenticabile.
MEMORABILE: La gag del cellulare "scomparso".
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    Galoppino - 506 interventi
    beccato qua

    https://www.youtube.com/watch?v=40MNZtmir9Q&t=1537s
    Ultima modifica: 21/01/18 08:19 da Zender
  • Musiche Mco • 20/01/18 21:46
    Risorse umane - 9970 interventi
    Grande Kacia!!
    Magnetica...
    Ultima modifica: 21/01/18 08:19 da Zender
  • Discussione Dengus • 26/01/18 00:33
    Magazziniere - 178 interventi
    Poi 124c, mi spiegherà l'attinenza e la somiglianza con "Cornetti alla crema" e "Segni particolari: bellissimo".
    L'unica trait d'union può esserci con "Cornetti alla crema", dal momento che sia Domenico Petruzzelli(Lino Banfi) e Guglielmo(Carlo Verdone), gestiscono attività vivine al clero ed hanno contatti con gli alti prelati.
    Con "Segni particolari bellissimo", non vi è alcuna attinenza o somiglianza però.
  • Discussione Dengus • 26/01/18 00:35
    Magazziniere - 178 interventi
    Mauro ebbe a dire:
    La foto del padre del protagonista esposta nel negozio di articoli sacri raffigura il vero padre di Verdone?

    No,non assomiglia assolutamente al Professor Mario Verdone.
  • Discussione Brainiac • 2/05/18 13:39
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Funziona solo la coppia comica Verdone/ spalla femminile. Tutto il resto è purtroppo molto deludente. Le musichette allegrotte da commedia-standard italica genere Brizzi/Genovese/Veronesi. I caratteristi bidimensionali e privi di caratterizzazione (la figlia è solo "una ragazza", i commessi solo "comprimari con un dialetto"). La coppia di sgherri sembra uscita da Topolino. Dove sono i synth carismatici ed i tappeti emotivi degli Anni 90? Dove sono le pennellate di caratterizzazione (chessó un dialetto inusuale, una t-shirt, un look)? Brava la Manzini, usata purtroppo in una scena troppo piccola. Location patinatissime, la cittá di Roma ad oggi è solo un susseguirsi di wine-bar e piazzette senza spazzatura? Non basta un "sorcio" nel Tevere per raccontare cos'è la capitale. Verdone è comico d'osservazione, credo sia arrivato il momento di affidarsi a qualche collaboratore maggiormente ancorato alla realtá italiana del 2018, che non vuol dire scrivere "pesantate", ma fotografare con più profonditá la realtá. Speravo nello scenneggiatore di Jeeg Robot (che non è un capolavoro ma con i personaggi se la cava), ma sono rimasto a bocca asciutta.
    Ultima modifica: 2/05/18 13:40 da Brainiac
  • Discussione Capannelle • 6/05/18 10:40
    Scrivano - 3471 interventi
    Dengus ebbe a dire:
    Mauro ebbe a dire:
    La foto del padre del protagonista esposta nel negozio di articoli sacri raffigura il vero padre di Verdone?

    No,non assomiglia assolutamente al Professor Mario Verdone.


    In effetti non gli assomiglia e sto impazzendo per capire chi possa essere.

  • Discussione Schramm • 6/05/18 15:43
    Scrivano - 7693 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Non basta un "sorcio" nel Tevere per raccontare cos'è la capitale.

    diverrà un refrain quando visionerai loro 1 (a te pensai)
  • Discussione Pumpkh75 • 11/09/18 14:06
    Addetto riparazione hardware - 432 interventi
    Tutto sommato mi è anche piaciucchiato perchè Verdone è sempre simpatico e il credito accumulato in passato è illimitato, però.....

    PSEUDO-SPOILER
    ....possibile che il buon Carlo non riesca più a trovare un minimo di originalità? Qui è tutto uno sgraffignare i suoi film precedenti. Partendo dalla Pastorelli che potrebbe essere la figlia della Gerini di Viaggi di Nozze, ho notato anche:
    - Il Verdone gestore del negozio “religioso” proviene da Stasera a Casa di Alice
    - Il Verdone stile speed date arriva da L’Amore è eterno finchè dura
    - Il Verdone spaesato in discoteca c’è pure in Io Loro e Lara, così come quello “redentore” di ragazze.
    - Il co-protagonista abbandonato dal padre c’è in Il mio Miglior Nemico
    Più un altro paio di sfumature, perchè il prete mangione ricorda Sette chili in sette giorni e la scena sulla spiaggia con il chiosco ha più di qualcosa dell’episodio di Manuale d’amore.

    Va bene esplorare il proprio universo e alla fine, scava che ti riscava, forse sono anche questi deja vu a spingere il film verso la sufficienza, però la sensazione che stavolta avesse davvero poco da dire (forse pochissimo) è una consapevolezza, aihmè, rassegnata e malinconica.
    Ultima modifica: 11/09/18 14:11 da Pumpkh75
  • Discussione Schramm • 11/09/18 15:34
    Scrivano - 7693 interventi
    Pumpkh75 ebbe a dire:
    Tutto sommato mi è anche piaciucchiato perchè Verdone è sempre simpatico e il credito accumulato in passato è illimitato, però.....

    PSEUDO-SPOILER
    ....possibile che il buon Carlo non riesca più a trovare un minimo di originalità? Qui è tutto uno sgraffignare i suoi film precedenti


    ...e non solo: il twist finale è impanato con la farina del sacco della rocchetti, ci metto mani e piedi sul fuoco.