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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ozpetek avvolge Napoli e la sua storia nell'ammaliante manto del magnifico Cristo velato di Giuseppe Sanmartino (suggestiva scultura conservata alla Cappella Sansevero non a caso inquadrata nel finale). Come un illusionista si diverte a giocare confondendo sogno e realtà e spingendo lo spettatore a porsi mille interrogativi destinati a non trovare risposte univoche. Seguire la vicenda come un giallo è una partita persa, nonostante nelle prime fasi si sia portati a immaginare d'esser di fronte a un'indagine vera e propria, con segreti e moventi da svelare. L'apertura su un feroce omicidio compiuto sulle scale d'un condominio colpisce immediatamente, ma un salto cronologico che ancora non si sa se in...Leggi tutto avanti o all'indietro riporta tutto all'apparente normalità di una donna single (Mezzogiorno) che conosce un giovane (Borghi) e ci va a letto lasciandosi trascinare in un focoso amplesso. Il tempo di darsi un appuntamento al museo e questi scompare, ritrovato poi dalla donna stessa sul lettino ove per mestiere (è anatomopatologa) analizza i cadaveri. Chi l'ha ucciso? Indizi disseminati lungo il film si mescolano ai ricordi d'infanzia di lei e alla comparsa di personaggi folcloristici il cui chiaro intento è quello di caricare al massimo la forte napoletanità dell'insieme. Gli ossessivi rimbalzi tra i cortocircuiti mentali della protagonista ci fanno perdere e confondere, rincorrere elementi poi abbandonati, ripresi, modificati, lasciati vanamente a macerare in attesa che possano in un successivo momento essere recuperati per riannodare le fila di una trama volutamente aleatoria, secondaria rispetto a luoghi e personaggi, minuto dopo minuto soffocata dall'ostinato rifiuto del regista di riportarla in primo piano. Così, causa anche una conduzione che indugia sui particolari, sugli sguardi e più spesso sul nulla, si fatica a seguire un filo logico sempre più sfilacciato frantumato ossessivamente da divagazioni estetizzanti che si crogiolano in un'altra Grande Bellezza italiana intrufolandosi tra scorci suggestivi e ricche scenografie d'interni. Ammennicoli, maschere, simboli riempiono la scena insieme alla Mezzogiorno, inquadrata in ogni espressione e posizione, dalle più audaci di un gratuito sesso ansimante alla plasticità scultorea solo apparentemente intaccata da un look assai poco giovanile. Esteticamente è un Ozpetek ricercato e ambizioso, ma narrativamente le stesse qualità si concretizzano in un velleitarismo deludente, in un troppo disinvolto gioco di ombre e fantasmi, in “magnifiche presenze” spogliate ed esibite senza vera necessità, in indizi destinati ad ingrossare le fila dei film aperti a più interpretazioni, artatamente alterati per sconquassare ogni azzardata collocazione logica. E mentre l'occhio si fa rapire dalle forme contraddittorie di una città solare quanto ingannevole, la buona recitazione complessiva e la magia di risposte che galleggiano nel dubbio mascherano i difetti donando effimera sostanza all'impossibile.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/01/18 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 5/01/18
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Myvincent 8/01/18 19:36 - 3722 commenti

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Polpettone come pochi, peraltro tedioso, segna uno dei livelli più bassi dell'elegante produzione del regista turco. Si aggiunge la presupponenza di conoscere a fondo un mondo, quello partenopeo, mescolato di sacro e profano assieme, promettendo la fascinazione di un mistero che, francamente, viene disatteso. La Mezzogiorno quando alza il tono della voce fallisce miseramente, il resto del cast è di gran lustro: Lina Sastri, Peppe Barra, Anna Bonaiuto. Ozpetek un vero "turco napoletano", comico non volutamente.

Cotola 2/01/18 00:06 - 8998 commenti

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Melodramma familiare, da cui Ozpetek sembra proprio non riuscire a stare lontano, travestito da "thriller" la cui vena è più che blanda. Ben presto infatti non interessa quasi più a nessuno della soluzione del mistero ed il colpo di scena finale è prevedibile (e non solo esso), e per certi versi ridicolo, come poche altre volte. Ma il turco si diverte a rimescolare le carte con troppi finali che vogliono confondere lo spettatore rivelandosi francamente fastidiosi e disonesti. Dialoghi spesso banali e scene sul folclore partenopeo evitabili poiché gratuite rispetto all'economia della storia.

Rambo90 3/01/18 14:54 - 7661 commenti

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Inizia noir, diventa però presto un dramma, avvolto dalle ombre di una famiglia che cela segreti in una Napoli ben fotografata ma impalpabile dal punto di vista folcloristico (nonostante gli sforzi nel far parlare tutti con accento dialettale). Il film alla lunga annoia, qui e là risuscitando interesse quando sembra ritrovare la traccia gialla, persa poi completamente in una parte finale confusa e ingiustamente inspiegata. La Mezzogiorno poco convincente, molto meglio il cast di contorno tra Barra, la Bonaiuto e altre presenze. Mediocre.
MEMORABILE: La colonna sonora.

Pigro 2/01/18 09:17 - 9623 commenti

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I misteri di Napoli, città barocca e segreta, fascinosa e ambigua: delitti, omertà, fantasmi e un eros debordante, all’ombra di un’arte mozzafiato, in un gineceo fragile e infido. Mille temi in una storia che accompagna un’anatomopatologa a cercare di svelarsi a sé stessa dopo il barbaro omicidio dell’amante di una notte. Roba da registi spericolati, amanti del rischio e dell’oltraggio, non da Ozpetek che riporta l’intrigante soggetto alla propria dimensione edulcorata e cartolinosa, dove il vero dolore lascia il passo al bello della vita.

Gabrius79 2/01/18 22:07 - 1420 commenti

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Ozpetek ambienta la storia nella città partenopea con esiti fiochi. Pur avendo a disposizione un bel cast assistiamo a una pellicola piuttosto scialba che talvolta si fa fatica a seguire: non si capisce bene dove voglia andare a parare. La Mezzogiorno recita con un certo trasporto, Borghi fa "il bello che non balla", il resto del cast veleggia sulla sufficienza piena. Probabilmente un'occasione sprecata, se si credeva di realizzare una sorta di mix fra melodramma e thriller.

Deepred89 5/01/18 12:08 - 3701 commenti

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Ennesima occasione mancata che annega un intrigo giallo sulla carta pure interessante (gli spunti a ben vedere abbondavano, tra misteri del passato e probabili omertà del presente) tra eccessi melodrammatici e manciate di folklore e di sesso spinto buttati nella mischia per far colore. Di buono una tutt'altro che inetta regia (memorabile la vertiginosa inquadratura iniziale), un buon cast (eccetto Borghi, poco credibile sia come amante di una notte che come impalpabile stalker da camera) e musiche funzionali. Discutibile il finale ambiguo.
MEMORABILE: La prima inquadratura del film.

Macbeth55 6/01/18 00:56 - 34 commenti

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Napoli è ormai una città senza un’identità precisa; o meglio, è frammentata in cocci di vario tipo tra cui purtroppo una inutile borghesia biodegradabile dall’effetto social, virtuale e non. Quindi l’effetto Napoli cinematografica è assolutamente oleografico senza mai essere drammaturgia, ma solo un set nelle mani di un buon direttore della fotografia. In quest’ottica "Napoli velata" è un film qualunque, né bello né brutto, che si accartoccia su una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti. Bellissime le musiche, orribili i costumi.

Markus 5/01/18 17:45 - 3680 commenti

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Napoli e i suoi misteri, a partire da una fattaccio di sangue che coinvolge suo malgrado la normale vita di una quarantenne. Un bel quadro esteticamente ineccepibile di Ozpetek, che mette nel calderone sesso patinato, esoterismo, fantasmi d'amore e una specie di giallaccio da sbrogliare. Non tutto fila liscio, in quanto la vicenda prevede troppe situazioni non chiare, creando quindi nello spettatore il desiderio di una spiegazione che quasi mai c'è. La Mezzogiorno incarna molto bene il personaggio e questo indubbiamente aiuta alla fruibilità.

Nancy 9/01/18 13:55 - 774 commenti

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Ozpetek ritorna in una forma migliore rispetto a quelle a cui ci aveva abituato ultimamente. Il film pecca di lacune e di qualche colpo gobbo nella trama, ma tuttavia si tiene unito e incede bene fino alla fine, tenendo l'attenzione dello spettatore. Grande prova quella della Mezzogiorno, ottimo anche Borghi nel doppio ruolo di seduttore/sedotto, da brividi la scena d'amore iniziale. Il regista fa centro in un film che racconta una città, un'atmosfera, senza cadere mai nel cartolinesco e nelle banalità in cui poteva facilmente incorrere. Bello.

Pinhead80 9/01/18 19:44 - 4715 commenti

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Nonostante il suo stile sia ben presente anche in questo film, Ozpetek cerca di confondere lo spettatore mescolando le carte in tavola. Lo fa sfruttando le magiche atmosfere di Napoli e una sceneggiatura che porta alla ribalta alcuni degli stilemi classici del giallo italiano. Il risultato e un'opera straniante che fino alla fine alimenta domande senza dare risposte, in un crescendo di tensione che culmina in un finale spiazzante.

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Taxius 2/02/18 19:46 - 1656 commenti

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Ozpetek ambienta la sua storia in una bella e benestante Napoli ricca di segreti e misteri. Dal punto di vista tecnico il film è girato molto bene grazie anche a un buon cast che non delude e alla bellissima città che fa da sfondo; a deludere è un po' la storia in generale, a tratti lenta, intricata e di non facile comprensione tanto da rischiare di perdersi nei cunicoli della storia. Interessante il finale enigmatico. Tutto sommato non è poi così male, ma è il tipico film che si fa vedere solo una volta.

Mario976 4/02/18 18:30 - 1 commenti

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Prima volta che Ozpetek mi delude. Il cast non è dei migliori (Peppe Barra un gigante, la Mezzogiorno bravina, gli altri così così), ma in generale sia gli attori sia l’ambientazione napoletana appaiono incompiuti, frenati, abortiti. Forse il regista, romano di adozione, dovrebbe girare solo a Roma. La mia Napoli sembra artificiosa e un po' stereotipata, la trama banale, lo svolgimento a singhiozzo, l’indugiare sul corpo del protagonista esagerato.

Ira72 21/02/18 21:14 - 1305 commenti

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Di velata c’è solo Napoli nei primi dieci minuti del film (di certo non Borghi e la Mezzogiorno). Detto questo, devo mio malgrado ammettere che, sebbene apprezzi Ozpetek, sono rimasta basita. E non in positivo: lavoro forzato e farsesco (troppi finali aperti tra l’onirico e il passato che fu - o forse no - tra ricordi, allucinazioni, incubi e turbe psichiche che potrebbero essere - ma anche no). Barra, Sastri e Bonaiuto danno il colpo di grazia alla credibilità del film con una recitazione teatrale all’eccesso. Poi. C’è tutto il resto. Lo stile inconfondibile.

Lou 28/03/18 00:26 - 1119 commenti

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Inutile farsi troppe domande sul finale, conviene lasciar perdere la trama e concentrarsi sull'ambientazione napoletana, che Ozpetek caratterizza con un grande carico di folclore e mistero, affascinante ed esteticamente pregevole. Molto teatrale e verace la prova del gruppo di attori partenopei. E' un film di grandi eccessi, con troppe forzature, tra cui anche le scene di sesso spinto della Mezzogiorno con Borghi che velate certo non sono.

Beffardo57 30/04/18 17:29 - 262 commenti

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Un gran pasticcio. Sembra all'inizio un thriller, poi vira sul dramma familiare, con corredo psicopatologico di allucinazioni. Attorno, il solito coro di conventicole gay, apparizioni folkloristiche e personaggi variamente pittoreschi. Napoli è ritratta come un idilliaco luogo di piazze e vie scarsamente popolate, scorci marini fascinosi, interni museali, insomma un posto totalmente immaginario. Anche della lunga e insistita sequenza erotica iniziale si poteva fare tranquillamente a meno.

Capannelle 1/05/18 22:56 - 4394 commenti

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Pronti, attenti, via e la Mezzogiorno inizia la sua intensa relazione erotico misteriosa con un Borghi double face. La prima parte funziona grazie alla vitalità di alcuni interpreti (tipo il Barra) e a un certo gusto nell'inquadratura e nella resa cromatica che non compensano però un intreccio thriller sentimentale artefatto, poco credibile, che alla lunga non tiene. Come non tengono sia il Borghi sempre più sibillino che alcune sottotrame (dalle due donne lesbiche al poliziotto). Abbastanza elegante ma inconcludente.

Galbo 6/06/18 05:45 - 12372 commenti

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Storia di mistero e passione tra i vicoli di Napoli, città che certamente si confà a Ferzan Ozpetek. La prima parte del film funziona per l’equilibrio che il regista riesce a trovare tra la componente passionale e gli aspetti oscuri della storia. Nella seconda parte la trama diventa forzata e il regista sembra incerto sul tono da dare al film. Buona la prestazione degli attori con menzione particolare per Giovanna Mezzogiorno e Beppe Barra. Nel complesso, un'occasione sprecata.

Neapolis 14/07/18 11:22 - 183 commenti

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Molte pellicole negli ultimi tempi sono ambientate a Napoli ma Napoli non è una location qualunque e Ozpetek sbaglia di grosso a voler rappresentare la magicità di una città ricorrendo agli stereotipi che la caratterizzano. Napoli è dramma e tragedia allo stesso tempo e ciò può essere reso solo attraverso le voci e il grido di dolore che si leva dal popolo. Questo manca del tutto al film e spiace per gli attori impegnati (tranne Barra, il cui viso disgustato la dice tutta). Deludente.

Gugly 7/10/18 10:46 - 1184 commenti

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L'inquadratura iniziale vorrebbe ricordare La donna che visse due volte? Il fatto successivo certo cinema di genere italiano (viene in mente Profondo rosso)? Si inizia "col botto" (sequenza iniziale di sesso spinto pretestuosa) e si finisce con una trama lenta che sconta troppi sottintesi; la Mezzogiorno vaga in una Napoli barocca e semideserta attorniata da figure perlopiù inutili se si eccettuano Barra (il migliore) e la Bonaiuto, ma solo perché funzionali alla trama. Borghi ovviamente bono ma in un (doppio) ruolo evanescente.
MEMORABILE: Adriana (la Mezzogiorno) che cala furiosamente le braghe a Luca (Borghi) per controllare il tatuaggio in un vicolo del centro!

Jdelarge 30/06/19 01:05 - 1000 commenti

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Ozpetek realizza un film che ha chiaramente la pretesa di rendere protagonista Napoli nella sua veste più misteriosa. Il risultato, però, non è dei migliori e la città non viene ripresa in modo tale da rappresentare un attributo in più per il film. La trama, poi, è assolutamente fine a se stessa, mentre l’intrigo giallo lascia subito spazio a una presunta ambizione autoriale, che si perde, però, nel nulla. Pessima la qualità del suono nei dialoghi.

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Nando 30/04/19 21:32 - 3806 commenti

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Pellicola indubbiamente controversa e poco attinente ai lavori precedenti del regista ma che mostra alcuni lati positivi. Una Napoli misteriosa, interpreti appropriati, ottimo Barra, la Ranieri e la sempre verde Bonaiuto. Certo lo sviluppo narrativo parte bene, sesso e altro, poi implode in una proiezione che lascia il tempo che trova. Nel complesso accettabile e in alcuni frangenti anche piacevole, ma lo scenario partenopeo meritava di più. Meglio Borghi che la Mezzogiorno.

Daraen4 13/05/20 20:59 - 102 commenti

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Thriller dalla location nostrana che vela di mistero Napoli; basato sulla sospensione, sull'onirismo, il mistero e il disorientamento regalato allo spettatore, Ozpetek insegna a pubblico e critica una lezione importantissima e fondamentale: il cinema è mistero e per garantirne il fascino non deve essere un saggio o un dizionario, non deve spiegare ma indurre suggestioni, presupporre filtri, dare spunti per collegamenti che noi abbiamo la possibilità di creare nella nostra testa e nella nostra anima, perché è in queste dinamiche che si muove l'emozione.

Enzus79 12/01/22 20:23 - 2864 commenti

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L'incontro con uno sconosciuto sconvolge la vita di una donna. Sorta di giallo argentiano di discreta intensità. L'omaggio alla città partenopea è apprezzabile ma la storia lascia un po' a desiderare: scarso coinvolgimento, con belle scene ma fini a se stesse. Giovanna Mezzogiorno offre una più che buona interpretazione. Discreta la regia così come la fotografia. Consigliabile.

Bruce 21/03/22 12:09 - 1007 commenti

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Un giallo drammatico e psicologico di grande atmosfera, girato divinamente da Ozpetek in una Napoli mai così misteriosa e affascinante. Difficile da comprendere in ogni suo passaggio e per questo ancor più bello, lascia allo spettatore il gusto della personale interpretazione e la voglia di rivederlo. Cast ricco e ben assortito. Splendide la colonna sonora e la fotografia.

Giùan 9/03/24 08:32 - 4528 commenti

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Giocando anche sul gergo "gaio", Ozpetek riprende ma al contempo mette in scena una città (e va da sé dei personaggi) antropologicamente destinata a non fare coming out, restando per destino, tradizione e stereotipie occultata, riservata, appunto velata. Un artificio registico che al regista turco/romano riesce magnificamente sul piano figurativo, mentre purtroppo sul piano narrativo, dopo un più che incoraggiante incipit, il meccanismo si sgretola con l'apparizione del Borghi "doppio" in piazza. Nel consueto "harem" casting di orpelli non necessari giganteggiano Barra e Buonaiuto.
MEMORABILE: Una Giovanna Mezzogiorno che nel bene e nel male incarna l'essenza del film: a disagio ma piena e fascinosa.
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  • Discussione Neapolis • 15/07/18 08:40
    Call center Davinotti - 3036 interventi
    Mi dispiace per Ozpetek ma operazioni del genere così speculative sui luoghi mistici di questa città andrebbero vietate.
    Ultima modifica: 18/07/18 08:19 da Neapolis
  • Discussione Lucius • 15/07/18 18:54
    Scrivano - 9063 interventi
    Io invece mi congratulo con lui. La sua è stata una scelta ponderata di location non cartolinesche che smarcano la città partenopea dai soliti cliché.
  • Discussione Zender • 16/07/18 08:13
    Capo scrivano - 47698 interventi
    In effetti, Neapolis, il film può piacere e non piacere, ma vietare chi vuol filmare Napoli come piace a lui non mi pare cosa sensata. Ognuno ha il diritto di vedere e filmare la città come preferisce. Oltretutto non è che stiamo parlando del primo venuto...
  • Discussione Neapolis • 16/07/18 08:32
    Call center Davinotti - 3036 interventi
    Zender chiaramente la mia era un'iperbole.
  • Discussione Zender • 16/07/18 09:38
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Lo capisco, ma anche rimanendo nell'iperbole non mi pare così giusto vietarlo nemmeno idealmente, voglio dire. E' semplicemente qualcuno che la vede in modo diverso e che può comunque arricchire la cultura di chi non conosce la città.
  • Discussione Neapolis • 16/07/18 09:52
    Call center Davinotti - 3036 interventi
    Certo ognuno può fare quello che vuole ma mi è sembrato pretestuoso fare un discorso d'addio a un morto nella Cappella Sansevero
    Ultima modifica: 16/07/18 09:53 da Neapolis
  • Curiosità Neapolis • 21/07/18 11:26
    Call center Davinotti - 3036 interventi
    Catena (Ranieri) domanda a Ludovica (Sastri) se è vero che il Principe di Sansevero Raimondo di Sangro fece accecare il Sammartino, autore dell'opera del Cristo Velato, per non poter ripetere mai più nulla di simile. Ludovica risponde che è leggenda, ma è necessario precisare che il Principe mori nel 1771 e il Sammartino nel 1793 e che continuò nel frattempo la sua opera.
  • Discussione Gugly • 7/10/18 10:50
    Portaborse - 4711 interventi
    Neapolis ebbe a dire:
    Certo ognuno può fare quello che vuole ma mi è sembrato pretestuoso fare un discorso d'addio a un morto nella Cappella Sansevero

    Oltretutto durante le premiazione della coppia di antiquarie...Chi sono, cosa fanno, che ruolo hanno nella vicenda? Boh, chi lo sa.
  • Discussione Gugly • 9/10/18 00:19
    Portaborse - 4711 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    Neapolis ebbe a dire:
    Certo ognuno può fare quello che vuole ma mi è sembrato pretestuoso fare un discorso d'addio a un morto nella Cappella Sansevero

    Oltretutto durante le premiazione della coppia di antiquarie...Chi sono, cosa fanno, che ruolo hanno nella vicenda? Boh, chi lo sa.


    Ho capito adesso. Va beh.
  • Discussione Raremirko • 28/03/21 20:22
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Scene di sesso tra le più spinte che mi sian mai capitato di vedere in un mainstream, bene Borghi in doppio ruolo, bene pure la Mezzogiorno.

    E' un dramma con innesti onirici, partenopeo sino al midollo, torbido e non del tutto spiegato.


    Valido.