Il buio oltre la siepe - Film (1962)

Il buio oltre la siepe
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Da molti considerato un classico, TO KILL A MOCKINGBIRD (tratto dall'omonimo romanzo di Harper Lee tradotto in italiano allo stesso modo) è un film che si divide tra il cosiddetto “giudiziario” e il ritratto storico-sociale (siamo negli Anni Ttrenta, nel sud degli Stati Uniti dominato dal razzismo e i pregiudizi), con un occhio di riguardo alle vicende e ai sentimenti dei due piccoli figli dell'avvocato protagonista (Gregory Peck). E’ il loro rapporto con il vicino misterioso e sfuggente a dominare la prima parte, con il terrore di affrontare proprio il buio oltre la siepe che delimita la casa “maledetta”. Poi però il film si trasforma: la figura di Gregory Peck, fino ad allora in ombra,...Leggi tutto sale a dominare la scena fino a conquistarla del tutto nella lunga parentesi processuale. Scompare così l’atmosfera lugubre e curiosa tipica di Mulligan (che la sfrutterà ancora nello splendido CHI E’ L’ALTRO?), in favore di un efficace dramma giudiziario in cui la lezione progressista viene assimilata attraverso precise denunce all'ottuso modo di pensare del sud retrogrado. Il film, altalenante e indeciso sulla strada da seguire, vive inaspettatamente i suoi momenti migliori nelle parti meno vicine allo stile del suo regista, che non riesce a gestire il rapporto dei bambini con il terrore dell'ignoto in maniera soddisfacente. Si riprende un po’ nel finale, quando compare (nel ruolo del “pazzo” Boo Radley) l'esordiente Robert Duvall, destinato a una luminosa carriera coronata dall'Oscar per UN TENERO RINGRAZIAMENTO. Oscar invece meritato per Gregory Peck, un po' meno quello per sceneggiatura (non originale) e scenografie. Le altre pesanti nomination, invece (tra cui miglior film e regia), non hanno portato a nulla.

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Galbo 13/10/07 14:13 - 12392 commenti

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Ottimo esempio di pellicola che unisce intrattenimento di stile ad impegno civile nei temi trattati (l'intolleranza e la segregazione razziale nel sud degli Stati Uniti). Da un bel romanzo di Harper Lee, il regista Mulligan ha realizzato un film che si avvale di una bella sceneggiatura (che va bene a fondo nella psicologia dei personaggi) e di una suggestiva ambientazione. Ulteriore valore aggiunto l'interpretazione di un Gregory Peck qui al ruolo migliore della sua carriera: il suo è un vero pezzo di bravura giustamente premiato con l'Oscar.

Lovejoy 21/12/07 22:32 - 1823 commenti

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Vincitore del Premio Oscar come Miglior Attore Protagonista assegnato a uno splendido Gregory Peck nel ruolo che vale una carriera. Il ritratto che fa del coraggioso avvocato Atticus Finch è qualcosa che è impossibile sia da dimenticare che da esprimere con le sole parole. Bisogna vederlo. Ben diretto dal bravo Mulligan, il quale resta fedele alle atmosfere del libro della Lee. Ottimo anche il resto del cast con un giovane William Windom (l'indimenticato Seth Hezlit di La Signora in Giallo). Debutto di un giovane Robert Duvall.
MEMORABILE: Atticus affronta i compaesani che si sono raccolti davanti alla prigione; Il confronto con il padre della ragazza.

Paulaster 22/07/19 10:29 - 4417 commenti

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Avvocato difenderà ragazzo di colore accusato di stupro. Sceneggiatura di ispirazione civile per gli adulti e di formazione per i ragazzini. Temi caldi come il razzismo e la paura che si insinua a livello inconscio. Peck recita sommesso dando importanza a ogni parola; esordio importante per Duvall, anche se non parla. Conclusione compensatoria che stona col senso di giustizia da tribunale.
MEMORABILE: L'uccisione del cane; L'arringa; Il debito pagato con le noccioline; Lo sputo non restituito.

Cangaceiro 2/08/08 21:08 - 982 commenti

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Tra i migliori di sempre della generazione "in bianco e nero". Peck è un avvocato che difende contro tutto e tutti un imputato nero accusato di stupro e già condannato dal clima di razzismo che si respira nell'America del film. L'appassionato Gregory si erge magistralmente a eroe positivo andandosi a guadagnare un meritato Oscar. Finale bellissimo.

Daniela 10/04/09 09:24 - 12660 commenti

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Da un bel romanzo, un adattamento sensibile ed intelligente, che mantiene il parallelo fra gli incubi dell'infanzia, creati dalla fantasia dei bambini, e quelli ben più pericolosi derivanti dal fantatismo e dal razzismo degli adulti. Nel ruolo dell'avvocato democratico, Gregory Peck tocca il vertice della sua carriera entrando di diritto nella galleria degli eroi cinematografici di tutti i tempi. Molto brava anche la ragazzina che interpreta la figlia. Nel ruolo del vicino di casa con problemi mentali, esordio sommesso e commovente del grande Duvall

Saintgifts 15/05/09 16:00 - 4098 commenti

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Che questo film nel '95 sia stato scelto per essere presrvato nel National Film Registry, la dice lunga. Tratto dal romanzo di Harper Lee (premio Pulitzer) affronta l'argomento dell'intolleranza razziale e della paura del diverso, senza conoscerlo veramente, attraverso l'accusa di stupro mossa a un giovane nero e ai timori di due bambini verso una persona della casa accanto che però non conoscono (il buio oltre la siepe). Gregory Peck (superbo) è l'avvocato che difenderà il giovane nero e i due bimbi sono i suoi figli. Girato in un magnifico b/n.

Enricottta 26/09/09 13:29 - 506 commenti

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Inizio il film con la precisa idea di compiere un lungo tragitto. La profonda psicologia pervade questa bellissima pellicola e l'interpretatazione di un eccezionale Gregory Peck sono il quid pluris, per me è un "filmone". Il regista Mulligan gioca con lo spettatore trasmettendo emozioni ad intermittenza, ora tenendolo sulla corda ora abbandonandolo quasi, costruendo un piccolo capolavoro, in bianco e nero.

Stefania 9/05/10 02:12 - 1599 commenti

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Il buio come paura primaria dell'infanzia, il buio dell'intolleranza e del pregiudizio che offusca lo sguardo degli adulti, impedisce loro di guardare oltre la siepe che coltivano per proteggersi da chi è diverso. Solo Atticus Finch, non eroico ma semplicemente coscienzioso avvocato bianco, accende in quel buio una piccola luce, tende la mano oltre quella siepe. Un grande classico entrato nel nostro immaginario, una pagina di storia americana raccontata attraverso lo sguardo ingenuo, ma lucido e attento, di una bambina. Da rivedere spesso.

Pigro 14/07/10 08:33 - 9666 commenti

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Due bambini nell'Alabama degli anni 30, tra il padre avvocato, un nero accusato di stupro e un misterioso vicino ritardato. Classico filmone che fa sempre piacere vedere, ma sopravvalutato, a causa dello sbilanciamento tra ritratto (altalenante) di un'infanzia in crescita (sospesa tra mitizzazione e prime prese di coscienza sociale), e questione razziale a cui viene dedicata un'incongrua lunghissima parentesi in forma di dramma giudiziario, che riecheggia I dannati e gli eroi. Le due anime non legano tra di loro e il buonismo diluisce le potenzialità della storia.

Lupoprezzo 3/10/10 18:18 - 635 commenti

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Mulligan, grazie ad una sceneggiatura da oscar, riesce ad intrecciare l'intolleranza degli adulti con i timori e le paure dei bambini (il ritmo favolistico viene abilmente spezzato da un intermezzo giudiziario). Il film è ben girato e la fotografia da sogno rende credibile il mondo dell'infanzia. Commovente e liberatorio, questa pellicola è una continua lezione di vita. P. S.: voglio il vestito da prosciutto della bambina!

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R.f.e. 15/10/10 09:41 - 816 commenti

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Si è spesso equivocato su questo capolavoro evergreen, considerandolo semplicemente un apologo anti-razzista o un bell'esempio di cinema "processuale". In realtà, quello che veramente conta nel film, è il tenero ma non sdolcinato rapporto che lega Atticus (Gregory Peck, superlativa "figura paterna") e la figlia Scout - nel libro è cruciale anche il rapporto con il figlio Jem, un po' sacrificato nell'adattamento filmico - nonché il tema della crescita, dell'accettazione del "diverso" e la possibilità di avere una seconda occasione nella vita.

Mickes2 20/11/11 18:31 - 1670 commenti

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Mulligan narra una storia che trasuda coraggio e dignità. Emozionante, specialmente quando le vicissitudini lavorative e famigliari (quel tremendo buio oltre la siepe…) vengono raccontare dal punto di vista dei bambini. Chi non possiamo vedere, conoscere, capire… spaventa e intimorisce. E’ quello che pensano Scout e Jem, ma anche quello che pensano le persone bigotte e razziste che popolano la piccola cittadina. Peck è una grande figura: impersona la determinazione, il coraggio e la bontà al tempo stesso. Bellissimo.

Rebis 31/07/12 18:57 - 2337 commenti

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Il film di Mulligan ha un difetto strutturale: quello di dover rinunciare allo sguardo dei bambini per la lunga sequenza giudiziaria. Limite invalicabile - già in sceneggiatura - oltre il quale ci cattura una densità profetica e un potere evocativo che l'innalzano a opera fondatrice dell'immaginario americano. Il buio, apportatore di diversità e paura: ne faranno ammenda Spielberg, King, Wes Craven, Donner e Zemeckis. È anche uno spaccato sociale che sostanzia l'irrazionale in uno spirito giustizialista che rende Boo vittima e inquietante strumento nemesiaco. Splendidi i pestiferi Scout e Dill.

Tiz91 18/01/13 19:21 - 5 commenti

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Certamente un capolavoro nel suo genere. Claustrofobico al punto giusto, presenta una sequenza che varrebbe l'intero film: il processo in tribunale. Infanzia, razzismo, rispetto, vendetta, la legge (non) è uguale per tutti. Estremamente commovente in diverse scene grazie all'espressività di attori del calibro di Gregory Peck e anche all'inesperienza di Tom Robinson. Senza dimenticare la spontaneità fondamentale e imprescindibile degli attori bambini.
MEMORABILE: Scout: "Well, it would be sort of like shooting a mockingbird, wouldn't it?"

Homesick 26/05/13 17:18 - 5737 commenti

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Il romanzo della Lee è rimodellato su una sceneggiatura esemplare e trasposto da Mulligan in una pellicola insieme dolce e crudele, fiabesca e realista: sprona all’empatia contro ogni forma di pregiudizio, fa indignare per l’humus xenofobo delle piccole comunità, riesuma paure e interrogativi dell’infanzia e commuove con l’amore paterno. I bambini sono bravi, Peck è la perfetta incarnazione dell’integerrimo Atticus e il debuttante Duvall, nelle poche ma indimenticabili pose del timido Boo Radley, semplicemente straordinario. Pedagogico e meditativo, ideale complemento alla lettura del libro.
MEMORABILE: L’attraversamento del bosco; l’apparizione di Duvall dietro la porta e il suo sguardo che incontra quello della piccola Badham.

Caesars 31/07/13 09:16 - 3790 commenti

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Buon film di Robert Mulligan (regista troppo spesso dimenticato) che lavora, partendo dall'omonimo romanzo, su un doppio binario narrativo: quello giudiziario e quello di formazione. È proprio quest'ultimo comunque ad avere maggiore spazio e il regista riesce a restituirci un riitratto psicologico molto credibile dei piccoli protagonisti. Non tutto è riuscito in questa pellicola, ad esempio ci sono parecchi passaggi un po' troppo retorici (si pensi al "sermone" della bimba ai razzisti), ma lo spettacolo è un classico che merita. ***

Jdelarge 27/11/13 19:26 - 1000 commenti

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Bellissimo film che mette a nudo molte debolezze dell'essere umano: l'ignoranza sembra essere la regina delle colpe, la causa di tutte le sciagure che incombono sulla storia dell'umanità. Gregory Peck, eccezionale come sempre, rappresenta praticamente il sunto di tutte le qualità dell'uomo e cercherà di lottare contro l'idiozia umana. Fantastica la location quasi claustrofobica ma allo stesso tempo così grande per i bambini, i quali impareranno a capire la vita nel loro piccolo paese. Ottimo.
MEMORABILE: Il reverendo Sykes: "Miss Jean Louise, si alzi, sta passando suo padre".

Rocchiola 4/03/16 10:52 - 966 commenti

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Impeccabile film di impegno civile intelligentemente impostato sulla narrazione dal punto di vista dei bambini che durante le giornate assolate e le caldi notti del profondo Sud scopriranno la violenza e i pregiudizi dell'animo umano. Lo stile calmo, lineare e didattico appartiene forse più al produttore e futuro regista Alan Pakula. Comunque ha il pregio di commuovere senza essere eccessivamente patetico. Piccolo ma importante ruolo per l'esordiente Duvall. Ideale per chi crede che nella vita ci sia ancora chi lotta per la giusta causa.
MEMORABILE: "Adesso che il buio non ci faceva più paura avremmo potuto oltrepassare la siepe che ci divideva dalla casa dei Ridley"; L'assalto notturno ai ragazzi.

Nicola81 28/12/16 13:17 - 2857 commenti

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Racconto di formazione, ritratto di una piccola comunità bigotta e razzista, dramma giudiziario... Dal romanzo di Harper Lee, un film di non facile catalogazione per gli innumerevoli argomenti toccati (ci sono anche momenti thriller), ma diretto da Mulligan con un garbo e una sensibilità tali da elevarlo a vero e proprio classico. La prima parte è soltanto simpatica, la seconda è di vibrante intensità drammatica, il finale non si dimentica. Grande prova di Peck, giustamente premiato con l'Oscar, bravissimi i bambini.
MEMORABILE: Il processo, con l'arringa di Peck; Il finale.

Xamini 5/02/18 01:46 - 1252 commenti

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Fotografia eccellente in b/n per questa riduzione cinematografica in cui tutto fila liscio e prende una certa direzione sino al processo. Qui - e in modo particolare in una visione odierna - si percepisce una lentezza eccessiva che addormenta lo spettatore, oltre ai pargoli di Peck. Peccato perché tutto il resto del film procede con un buon ritmo, il buon Gregory fa il suo figurone e l'amalgama complessiva riesce a funzionare restituendo un buon sapore complessivo.
MEMORABILE: Assolutamente i titoli di testa, chiave di lettura del film

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Nancy 27/08/18 17:09 - 774 commenti

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Un film che ha segnato un'epoca, quella dell'abbattimento delle barriere razziali negli Stati Uniti; una storia da noi distante ma che comunque tocca corde universali. La lentezza del film e il suo dilungarsi sulle storie dei bambini rallenta la fruizione dell'opera anche se ne dà ulteriori chiavi di lettura. La parte migliore è indubbiamente quella del processo all'uomo di colore, interrogato dall'avvocato Peck (granitico e indimenticabile). Il resto cede un po' al passo del tempo.

Atticus81 4/06/19 18:08 - 10 commenti

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Con un'opera semplice si riesce ad arrivare allo scopo senza troppi convenevoli. L'importante è avere una buona sceneggiatura e attori capaci di mascherare la finzione con la realtà. E' un meccanismo che non manca a questo film. Anche i ragazzi, non essendo attori di professione, riescono a immedesimarsi nelle parti. Il talento gigantesco di Gregory Peck emerge in un personaggio totalmente umile e intelligente, tanto presente da sembrare "assente" (assenza ovviamente voluta). Un film che fa bene, oggi.
MEMORABILE: L'inseguimento nella foresta, girato con maestria.

Noodles 13/03/20 22:54 - 2227 commenti

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Splendido. Come il libro, da cui si discosta solo per pochi piccoli particolari (una delle migliori trasposizioni cinematografiche in assoluto). L'ambiente del sud degli Stati Uniti del periodo non è mai facile da riprodurre senza scivolare in banalità; qui il lavoro è stato fatto splendidamente. Il cast è degno di nota: bravissimi i due bambini protagonisti insieme a un grande Gregory Peck. Ottime scenografie e bella la fotografia. Fin troppo dimenticato.

Ryo 13/04/20 20:55 - 2169 commenti

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Film ben fatto tratto dal controverso libro di Harper Lee, con Gregory Peck magnifico nel ruolo di Atticus Finch. Mary Badham fa un ottimo lavoro seguendo con interesse suo padre alla difesa di un uomo di colore sotto processo. I drammi dell'infanzia e le atmosfere rurali sono mescolati in modo fluido ma denso, ed è ben curata l'alternanza con la teatrale sala di corte, in cui assistiamo a un processo avvincente. Peck ha sicuramente meritato l'Oscar come miglior attore con il suo approccio paterno e la sua grazia silenziosa.
MEMORABILE: "Non riuscirai mai a capire una persona se non cerchi di metterti nei suoi panni, se non cerchi di vedere le cose dal suo punto di vista".

Siska80 8/09/20 20:15 - 3792 commenti

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Troppo lungo, spesso monotono, amalgama malamente due vicende di emarginazione differenti (i "tordi" cui allude il più pertinente titolo originale): la storia dello psicolabile Boo e quella di Tom (la cui unica "colpa" è quella di essere nero), anche se il film affonda il coltello nelle piaghe di una giustizia che a volte non si rivela tale (tant'è vero che finirà in carcere chi non merita, mentre la farà franca chi dovrebbe starci). Grande prova attoriale di Gregory Peck (c'è anche un giovanissimo Robert Duvall nel cast).

Puppigallo 25/07/21 17:25 - 5273 commenti

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Discriminazione, pregiudizio, ma anche la semplice ignoranza possono essere più pericolosi di un'arma carica; e tale pellicola ne è un chiaro esempio. Il periodo descritto è economicamente difficile; e questo spaccato di vita rurale viene descritto allo spettatore attraverso gli occhi dei bambini (brava la giovane protagonista, ma anche il fratello e l'amichetto sono convincenti). La datazione si fa sentire un pò troppo; e qua e là arranca. Ma grazie al protagonista, pacato, riflessivo, equilibrato e coerente fino alla fine (un Peck in parte), il risultato è convincente.
MEMORABILE: I pupazzetti nel tronco cavo, subito chiuso con la calce; La vittima sbrocca; La risata alla frase del nero "Avevo compassione di lei" (una bianca).

Katullo 25/07/21 18:25 - 329 commenti

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La voce narrante di Lydia Simoneschi (la "Scout" adulta) è assolutamente un punto di forza del più famoso dei film dell'introspettivo Mulligan. Peck, oscarizzato con grande merito, è il vedovo ideale, padre affettuoso, avvocato impavido, uomo dalla morale ferrea. Le sfide che la vita gli propone ogni due per tre non sembrano scalfirlo, l'ambiguità di certi personaggi di contorno tantomeno. Pregiudizi e progressismo proliferano in una trama binaria che li fa intrecciare per poi srotolarli verso il finale, tra fatalità e luce (oltre la siepe). Pedagogia di livello, un vero classico.

Sircharles 27/08/21 20:12 - 104 commenti

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Mirabile trasposizione di un romanzo epocale. Non era facile condensare nei tempi filmici un'opera assai articolata, ma nella storia costruita attorno a Gregory Peck-Atticus e ai suoi brillanti figlioletti c'è tutto il meglio di un libro che a molti ancora sta a cuore: la funzione socio-civico-educativa, l'inno alla tolleranza, uno spaccato di storia americana lontana eppur vicina, i massimi sistemi che si riflettono sulla vita di una piccola comunità, i momenti leggeri e quelli drammatici, la violenza e la tenerezza, i chiaroscuri della giustizia.

Capannelle 20/10/23 23:58 - 4411 commenti

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Sicuramente un buon film ma senza i crismi del cult. Da una parte il copione prevede aspetti e protagonisti originali come il padre senza moglie e il tentativo di affiancare una classica parte thriller-processuale a quella più meditata dei figli dell'avvocato. Dall'altra questo mix mostra più di una indecisione e non si può dire che il racconto sia esente da cliché e buonismi che fanno fatica a stare in piedi. Si poteva tagliare un po' sui ragazzi e rendere meno canonica la parte processuale.
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  • Discussione Zelig46 • 31/10/12 14:13
    Galoppino - 94 interventi
    Riprendo questa discussione... un pò movimentata per ricordare che di questo film è stato fatto un Remake (credo TV) che non ho mai avuto il piacere di visionarlo....le ricerche continuano.

    http://www.imdb.com/title/tt0149266/fullcredits#cast

    Alcune curiosità:
    La voce di Jem del doppiaggio Italiano del film originale era femminile (Flaminia Jandolo a 15 anni)
    Fonte Antonio Genna "Il Mondo dei Doppiatori" scheda del film.
    ----
    Gregory Peck e Mary Badham sarebbero rimasti amici per sempre e lei lo chiamava affettuosamente "Atticus".

    L'attore John Megna "Dill" è morto nel 1995 per AIDS
    Fonte IMDB

    L'attore Robert Duvall era specializzato ai ruoli di Malato mentale, ricordate "Capitan Newman", ma il suo primo ruolo in assoluto fu di un MP Militare nel film "Lassù qualcuno mi ama" nel lontano 1956.
  • Discussione Zelig46 • 1/11/12 01:10
    Galoppino - 94 interventi
    Il mio modo di scrivere prevede una fonte certa, e quasi sempre è la mia memoria.
    Alcune le ho lette su libri storici del cinema (ne ho diverse centinaia), alcuni su documentari sul cinema in mio possesso (non so quanti) e poi c'è il web con IMDB o altri siti attendibili, ma sopattutto ci sono i miei film (6k solo film datati), e li ho visti e memorizzati quasi tutti.
    Il problema vero è riuscire, soprattutto nei documentari e libri, a ricordarsi dove ho letto o visto quella notizia e non sempre è fattibile (sarebbe un lavoro enorme).
    Le curiosità del Cinema sono la mia passione ma non sono nemmeno infallibile, ecco perchè ogni tanto mi astengo dal mettere fonte o link quando non sono sicuro, non posso sempre citare IMDB (anche percè le curiosità che posto, raramente si trovato su questo sito), non sarebbe giusto...e mi chiederebbero la mezza.

    Si possono fare tutte le ricerche del mondo su temi cinematografici, ma in alcuni casi, o hai il film in mano o uno si attacca al tram.

    Comunque, una cosa è certa, non parlo di film, attori, trame o musiche da film che non conosco.

    Ogni tanto qualche ricerca incrociata su IMDB non guasta... giusto per una risfrescatina.

    Come ti sarai accorto non ho ancora postato niente sulle Location, un settore che mi piace un casino, ma dovrei stare ore a PC a fare ricerche e a moviolare films, è gli occhi non sono più quelli di una volta, si stancano facilmente.

    per finire...nella musica da film sono anche peggio.

    Queste cose le avrei spiegate nella mia presentazione ma non sapevo dove metterla.

    Fate conto che sia questa.

    Un salutone a tutti
  • Discussione Lucius • 1/11/12 01:38
    Scrivano - 9051 interventi
    Un personale benvenuto nel forum.Ciao.
  • Discussione Galbo • 1/11/12 08:51
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Benvenuto anche da parte mia
  • Discussione Zender • 1/11/12 09:14
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Il problema, per le curiosità, è che appunto c'è da mettere sempre la fonte (a meno che non si tratti di "scoperte" personali), perché la memoria da sempre gioca brutti scherzi e si rischian di scrivere inesattezze non verificabili.
  • Discussione Caesars • 31/07/13 09:24
    Scrivano - 16810 interventi
    Ma solo a me le inquadrature iniziali su oggetti infantili (bamboline, biglie etc...) ha portato alla mente immagini simili di Profondo Rosso?
  • Curiosità Markus • 25/09/14 08:45
    Scrivano - 4775 interventi
    Dalla prestigiosa collezione cartacea Markus il flano del film Il buio oltre la siepe da Tv sorrisi e canzoni, che andò in onda 23 luglio 1988 su ReteQuattro.

  • Discussione Daniela • 20/02/16 00:32
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    E' morta Harper Lee, l'autrice del romanzo vincitore di Pulitzer da cui è stato tratto il film di Mulligan.
    Amica e collaboratrice di Truman Capote, la sua figura è presente in due film a lui dedicati: nel 2005 venne interpretata dall'attrice Catherine Keener in Truman Capote - A sangue freddo di Bennett Miller. nel 2006 da Sandra Bullock in Infamous - Una pessima reputazione.
  • Musiche Lucius • 14/12/16 19:24
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale italiano:

    Ultima modifica: 15/12/16 07:48 da Zender
  • Curiosità Siska80 • 9/09/20 11:38
    Comunicazione esterna - 672 interventi
    Il personaggio di Atticus Finch è stato modellato sul padre di Harper Lee, Amasa "A.C." Lee, padre e vedovo single, nonchè avvocato e legislatore dello stato dell'Alabama, la cui difesa nel 1923 di un cliente nero ha parzialmente ispirato il processo del romanzo. Gregory Peck conobbe l'uomo, allora ottantaduenne, e strinse un forte legame con lui. Sfortunatamente, l'anziano morì durante le riprese del film, quindi Harper regalò a Peck l'orologio la catena del padre, che l'attore indossò alla cerimonia del Premio Oscar l'anno successivo, quando vinse l'Oscar.

    Fonte: Imdb