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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tornato alla regia, Alessandro Gassmann sceglie di confondersi nel cast prendendo Gigi Proietti come capofamiglia e concentrando idealmente su di lui l'attenzione: scrittore di successo chiamato a Stoccolma per ritirare nientemeno che il Nobel per la letteratura, Giovanni Passamonte decide di andarci in auto (ha un sacro terrore dell'aereo) facendosi accompagnare dal figlio maggiore (Gassmann), la figlia blogger petulante (Foglietta) e il proprio fidatissimo segretario (Papaleo). Un viaggio che porterà i quattro a passare attraverso Austria, Germania e Danimarca per raggiungere la capitale svedese riprendendo in parte la vecchia idea del POSTO DELLE FRAGOLE...Leggi tutto di Bergman (titolo - come sempre si fa oggi - citato apertamente dai protagonisti). Un road-movie in piena regola insomma, durante il quale si approfondiranno i rapporti familiari mettendo in luce vecchi e nuovi rancori sotto gli occhi di un padre che appare ora disinteressato ora acuto, più spesso sottilmente spietato con l'infingardaggine di un figlio la cui unica cultura è quella sportiva e di una figlia impegnata a documentare la trasferta in diretta via webcam per compiacere i suoi tanti followers. Lo schema scelto non ha nulla di nuovo (lo stesso Papaleo l'aveva utilizzato per il suo celebrato esordio da regista), ma il film trova, grazie alla bravura del cast e a qualche sottigliezza non comune nei dialoghi (notevoli anche per alcuni spunti divertenti che li arricchiscono), una propria dimensione precisa. Caratterizzazioni in apparenza superficiali nascondono in realtà piacevoli sorprese, tracce di riflessioni non banali forse trascurate, mal centrate ma a loro modo interessanti. Grazie ad esse e a una brillantezza talvolta rimarchevole Gassmann riesce non senza fatica a legare un film in realtà poco omogeneo, frammentato com'è in mini episodi, sketch mancati, cadute di gusto che d'improvviso fan ripensare alla reale validità dell'insieme. Accompagnato da una fotografia deludente dai colori spenti che penalizza la vivacità del film e il fascino dei paesaggi, IL PREMIO non si spinge nella direzione di una comicità dichiarata (se non nel finale, a tratti esilarante) ma appassiona per l'umanità dimostrata da un ottimo Proietti (che non deborda mai come ci aspetterebbe), il basso profilo tenuto da un Gassmann che dimostra di avere sempre i tempi giusti, l'innata simpatia di Papaleo e una Foglietta che, alle prese con un personaggio antipaticissimo, sa prenderlo per il verso migliore sdrammatizzando. Per quanto ancora acerba, in definitiva, la regia di Gassmann mostra sì di utilizzare forma e contenuti abusati restando nell'ambito di una commedia come tante (con qualche banalità di troppo ed episodi che si potevano sintetizzare, come quello nel quartiere di Copenhagen o dalla ricca signora con ansie da ibernazione interpretata da una rediviva Erika Blanc), ma anche di sapervi innestare qua e là tocchi insperati di insolita sensibilità.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/12/17 DAL DAVINOTTI
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Gabrius79 13/12/17 12:08 - 1420 commenti

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Terza opera cinematografica da regista per Alessandro Gassmann e il risultato è una pellicola piuttosto riuscita grazie al buon cast, dove Gigi Proietti e Rocco Papaleo sono tenuti a briglia corta ma se la cavano benissimo. Bene anche Anna Foglietta e lo stesso Gassmann. Bei paesaggi e alcuni momenti godibili si alternano a qualche momento di cedimento.

Markus 10/12/17 11:41 - 3680 commenti

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Un anziano scrittore si fa accompagnare dai propri figli da Roma a Stoccolma per ritirare il premio Nobel. L'opera di Gassman richiama con poche varianti una precedente e analoga storia raccontata nel film Nobel (2001) di Fabio Carpi. La collaudata formula del road movie offre un'introspezione psicologica nell'ambito di una commedia che non disdegna un lato spassoso (offerto perlopiù dall'innata verve romana). Complessivamente la pellicola funziona nell'ambito di un divertissement del regista, pur con qualche momento non propriamente riuscito.

Rambo90 15/12/17 22:55 - 7661 commenti

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Una delusione. Gassman sembra indeciso se confezionare una commedia semplice o puntare in alto e quindi il film rimane sospeso a metà, con un tono spensierato appesantito da momenti che vorrebbero essere alti e invece non si capisce bene dove vadano a parare. Il cast salva in parte la situazione, con un Proietti come sempre di classe e lo stesso Gassman che almeno come interprete mantiene bravura e un'ottima naturalezza. Foglietta e Papaleo ripetono i loro personaggi ma fanno sorridere. Comunque meglio quando punta in basso con gag e battute.

Ryo 19/12/17 00:32 - 2169 commenti

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Simpatica commedia on the road tutta italiana con Gassman alla regia che sino alla fine non mi ha fatto capire dove volesse andare a parare. Il regista infatti confeziona una storia riflessiva molto interessante, con un cast anche di un certo livello con figure come Proietti, Papaleo e lui stesso fra i protagonisti, per poi passare dalla comicità becera con scene degne di un vacanze di Natale qualsiasi al colpo di scena grottesco alla francese. Il messaggio di fondo è un po' confusionario: è una critica all'alta società? Un cinico ritratto sulla menzogna?
MEMORABILE: La scoperta del fratello alla cena dei nobel; Il monologo finale di Proietti.

Capannelle 11/04/18 23:42 - 4394 commenti

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Non male, diretto senza infamia e senza lode. All'inizio va meglio sulle battute acidule (tra la Foglietta e Gassman) che quando va sul riflessivo o sul kitsch (l'incontro di lotta). Nel seguito offre alcune scenette gustose (tipo la gatta da criogenizzare) e pare maturare ma non riesce ad acquistare continuità. Comunque i caratteri si danno bene il cambio e lo script gestisce con senso della misura situazioni che potevano sconfinare nel trito e ritrito. Musiche in tono, senza diventare oppressive.

Nando 1/05/18 07:02 - 3806 commenti

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Una commedia on the road incentrata su un viaggio Roma-Stoccolma che vede protagonisti: un affermato letterato, un simpatico Proietti, il suo segretario, un brillante Papaleo e due dei suoi numerosi figli. In parte Foglietta e Gassamn. Qualche momento brillante (alcuni decisamente improbabili come l'incontro di lotta) e nel complesso una pellicola che si lascia guardare.

Piero68 4/05/18 09:37 - 2955 commenti

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Gassman prova a puntare in alto ma alla fine il risultato è sempre lo stesso: un brodino riscaldato con tematiche viste e riviste. Ancora una volta il viaggio inteso come momento di cambiamento e maturazione personale e/o di rapporti e problematiche che non riescono ad andare oltre il classico rapporto trascurato tra padre e figlio o tra moglie e marito con corna a seguito. Inutili le rimembranze del 68 e cast mal diretto (su tutti un Proietti che mai, nemmeno per una volta, saprà dare prova della sua verve travolgente). Evitabile.
MEMORABILE: In negativo: il ritiro del premio nobel con pistolotto di Proietti annesso e schitarrata della De Angelis.

Manfrin 19/05/18 15:31 - 391 commenti

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Purtroppo mi ha deluso questo road-movie con un Proietti che non sono riuscito ad apprezzare nella parte di un improbabile premio Nobel (sic!), scontroso e fuori dagli schemi (soprattutto i suoi). Dopo un discreto inizio si cade lentamente in situazioni forzate e volgarità gratuite, per non parlare del ridicolo finale. Poco da salvare, forse giusto il buon Rocco Papaleo.

Galbo 31/07/18 04:42 - 12372 commenti

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Riuscito a metà il secondo film di regista di Alessandro Gassman. Benché non troppo originale, la storia è gradevole così come è ben articolata la struttura di road movie. Buona la prova di Proietti e Gassman, così come quella della Foglietta, troppo caricaturale l’interpretazione di Papaleo. Il vero limite del film è l’incapacità del regista di “tenere” l’attenzione dello spettatore per tutta la durata della pellicola, con qualche momento morto di troppo.

Ultimo 28/02/19 09:44 - 1652 commenti

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Una commedia senza infamia e senza lode, con un cast ben assortito e la tipica struttura da road-movie che mantiene un ritmo costante. Proietti (lo scrittore che deve andare a ritirare il premio Nobel) e Gassman se la cavano piuttosto bene, mentre la Foglietta e Papaleo sono un poco sotto tono e non fanno altro che ripetersi all'infinito. Seconda parte troppo tirata per le lunghe per un film non brutto, ma nemmeno completamente riuscito.

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Paulaster 12/06/20 11:04 - 4375 commenti

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Romanziere va a Stoccolma coi figli a ritirare il Nobel. Vicenda on the road che sconta la frammentazione tipica del viaggio a tappe, con momenti che vorrebbero essere comici tra il gatto da congelare e la lotta grecoromana. La seconda parte è più fluida, anche se alla fine l'unico argomento di cui si parla sono le fornicazioni assortite del gruppo. Proietti recita bene in un ruolo che sacrifica il suo lato istrionico, gli altri aggiungono poco alla storia. La conclusione resta spuntata.
MEMORABILE: La mucca acquistata; Il nipote alla consolle; Il discorso al premio.

Victorvega 2/05/22 20:36 - 501 commenti

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Certo, un road movie è formula di successo che imbriglia molto in schemi già visti e poco originali, però è meritevole di menzione; il motivo non sono la regia di Gassman o le località che fanno da sfondo, ma il valore degli attori: Proietti (su tutti), Gassman stesso, Papaleo e la Foglietta sono tra i migliori su piazza e averli radunati tutti in un film è nota di merito. Il film si snoda in maniera piacevole, presenta buoni dialoghi e personaggi interessanti. Certe scene un po' esagerate (la lotta, la possibile ibernazione) un po' lo penalizzano.
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  • Discussione Markus • 19/12/17 10:42
    Scrivano - 4775 interventi
    Ieri sera ho visto per puro caso il film Nobel (2001) di Fabio Carpi e ho dovuto constatare che la vicenda è di molto simile a Il premio, la recente regia di Alessandro Gassman. Le indubbie similitudini mi hanno spinto a far modificare il mio commento a quest'ultimo inserendo il lampante richiamo (credo non citato, ma mi riservo del dubbio perché magari Gassman lo ha fatto in qualche rassegna stampa ecc.). La vicenda è pressappoco identica: road movie in auto di un anziano e famoso scrittore che va a ritirare il premio Nobel a Stoccolma con un giovane giornalista. Viaggio che darà adito a confronti generazionali tra la saggezza dell'anziano e la puerilità - talvolta disarmante - del giovane interlocutore. Gassman ci aggiunge il discorso padre/figlio e la famiglia al seguito, ma resta indubbia l'impronta di NOBEL. Persino le fortuite avventure sessuali che Gassman ha nel suo film si constatano nel suo "alter ego" Stanislas Merhar, e le perle di saggezza di Gigi Proietti sono… pressappoco paragonabili a quelle di Héctor Alterio del film di Carpi.
    Ultima modifica: 19/12/17 11:59 da Zender
  • Discussione Didda23 • 19/12/17 10:55
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Interessante, grazie Markus.. Diciamo che la vicenda parte da Il posto delle fragole. E si parla di una pellicola di sessanta anni fa...
  • Discussione Markus • 19/12/17 11:29
    Scrivano - 4775 interventi
    Certo. Il fatto è che IL POSTO DELLE FRAGOLE non l'ho mai visto (non so nemmeno di che parla, anche se a questo punto credo sia la medesima "solfa"), quindi ho avuto il confronto solamente tra NOBEL e IL PREMIO, non altro. Potrebbe tranquillamente essere - e la cosa non mi stupirebbe affatto - che anche il buon Carpi abbia per così dire attinto alla fonte primaria del film di Ingmar Bergman.
  • Discussione Didda23 • 19/12/17 11:37
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Infatti hai fatto benissimo, perchè a livello di popolarità il film di Carpi è decisamente meno conosciuto
  • Discussione Kaciaro • 15/01/18 00:19
    Galoppino - 506 interventi
    film di una pochezza disarmante, veramente una delusione grande.....spreco di attori, si salva solo la Matilda che canta divinamente....
  • Curiosità Mauro • 23/02/21 20:07
    Disoccupato - 11907 interventi
    Il ruolo del figlio di Alessandro Gassmann è interpretato da Marco Zitelli, il cantante romano che nel 2021 debutterà al Festival di Sanremo nella categoria giovani con lo pseudonimo di Wrongonyou.
  • Discussione Raremirko • 17/04/21 21:09
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Carino e vedibile, con un buon cast (Proeitti, quando si vede, sostiene tutto).

    Una commedia classica all'ennesima potenza, con personaggi, intreccio e fine immaginabile; divertente qualche momento, discreto qualche dialogo.

    Bella la Foglietta.