Torna George Clooney con i fratelli Coen dopo il buco nell'acqua di FRATELLO, DOVE SEI? E questa volta, senza dover pagare dazio al cinema apparentemente più “colto”, la collaborazione funziona molto meglio. Anche perché Clooney, nel ruolo dell' avvocato divorzista di successo col sorriso perennemente stampato sul volto (e un'ossessione per i denti bianchi), è perfetto ed è il motore comico di gran parte dei momenti più divertenti. A differenza di Catherine Zeta-Jones, molto più stereotipata come personaggio (la donna che cerca mariti danarosi per divorziare e portar loro via...Leggi tutto metà dei beni) e bella quanto prevedibile nel suo atteggiamento costante di sfida contro il maschio. Quello che però è il vero fiore all'occhiello di INTOLERABLE CRUELTY sono le figure di contorno: dall'investigatore specializzato in distruzione di matrimoni al prete scozzese di Las Vegas, dal pastore con la chitarra in mano al fenomenale Billy Bob Thornton, che come marito petroliere della Jones si ritaglia una delle parti più spassose del film. Molto meglio i siparietti animati da loro che i dialoghi spesso scontati dei due protagonisti. Ma per fortuna la banalità di fondo è continuamente scossa da trovate intelligenti, dialoghi spiritosi (con qualche per occupante caduta di tono), piccole notazioni umoristiche fondamentali nel risollevare un soggetto sommariamente deficitario e un po' zoppicante. Le commedie dei fratelli Coen sono, ad oggi, tra le poche capace di conservare quella semplicità e disinvoltura che tanti avevano apprezzato nell'America dei Frank Capra e dei George Cukor. La magnificenza del GRANDE LEBOWSKI è ancora lontana, ma i Coen confermano di saperci fare.
Sicuramente il meno riuscito tra i film dei fratelli Coen: cast sulla carta promettente ma mentre Clooney è avvezzo alla direzione dei Coen, la Zeta Jones non è a suo agio e si vede abbastanza chiaramente; meglio gli attori di "contorno" come G. Rush e BB Thornton; la sceneggiatura alterna inoltre momenti divertenti ad altri meno riusciti ed anche la regia non è brillante come al solito; occasione sprecata.
Divertente, scatenata commedia ben diretta da Joel Coen e con un cast da urlo. Splendidi i due protagonisti con un Clooney che, insieme al ruolo del Cap. Tyne di La Tempesta Perfetta, raggiunge l'apice della sua carriera. Anche la Zeta Jones è probabilmente in uno dei due ruoli azzeccati della carriera. Non male pure il resto del cast dove spiccano le facce di Rush, Thorthon, Herrmann.
Il problema del film è la firma prestigiosa. Fosse stata quella di un qualsiasi direttore del traffico hollywoodiano avremmo applaudito fragorosamente ritmo, perfidia, grinta. Ma dai Coen ci si sarebbe aspettati un copione meno convenzionale, ancorchè impeccabilmente eseguito, laddove specie nella prima parte la mano è indistinguibile da quella di uno dei summenzionati esecutori. Inconfondibile invece il Coen's touch in certe figure di contorno (il Socio Anziano, Fischio). Esagerata passeraggine della Zeta Jones, chapeau.
Commedia da degustare senza prestare troppa attenzione alla firma in calce, onde evitare scomodi paragoni. Ci si mette pochi minuti a capirne il registro ma è con l'entrata in scena di Clooney e dei suoi denti accecanti come il sole che il film prende vita. I duetti con la Jones funzionano in virtù della bellezza di lei, ma è il fascinoso inquilino del nostrano lago di Como a essere nella parte. Come pure i personaggi secondari che galleggiano sopra una storia tutto sommato banalotta e prevedibile e che avrei gradito vedere approfonditi (Cedric e il capo su tutti).
MEMORABILE: Clooney e socio che filosofeggiano a processo in corso.
Non certo entusiasmante questa commediucola, ma neanche noiosa. Ha dalla sua un buon ritmo, attori in palla e alcune interessanti comparse (Joe Fischietto, il cow boy e il barone con cagnetto). La cosa migliore è vedere gli avvocati rigirare spudoratamente la frittata a favore del loro cliente, anche se ha torto marcio. Buoni i dialoghi, ma non spicca mai il volo. Nota di merito per il nero che incastra il pezzo grosso irrompendo nell’albergo. Nel complesso non male.
MEMORABILE: L’avvocato alla cliente: “Potremmo avere qualche problema con la presenza dell’uomo che ripulisce la piscina, visto che lei non ha una piscina”.
Poco divertente. La coppia Clooney-Zeta Jones non funziona come dovrebbe e le vere risate mancano. Anche un tentativo di satira corrosiva è fallito miseramente. Insomma tipica commedia anni 2000, davvero poco divertente. Da non vedere, a mio avviso. Pollice verso.
Pur essendo abbastanza deludente (dai Coen è lecito attendersi sempre parecchio) non è poi così stupido come molti lo hanno dipinto. Certamente non tutti gradiranno lo humor un po' grottesco e sopra le righe che per certi versi è divenuto tipico dei due fratelli. In ogni case può essere visto (a patto di non aspettarsi troppo).
Commedia brillante con due mega star piacenti e brillanti. Ma il film non funziona. Manca di quella scintilla che dovrebbe scattare nello spettatore in produzioni come questa... manca il sarcasmo (come diceva lo sceriffo alla moglie in Misery non deve morire, è quello che rende piacevole il matrimonio) necessario per trattare l'argomento marito e moglie (vedasi La guerra dei Roses). Certamente rimane un buon film, ma dai fratelli Coen ci si aspetterebbe qualcosa di più. Infine non posso non sottolineare la bellezza della Zeta Jones.
MEMORABILE: Una scena da piangere (dal ridere)... Joe fischietto che scambia il nebulizzatore anti asma con la pistola...
Punto a favore per questo film; al Lido ho visto Catherine Z in persona: una figa stratosferica! Purtroppo per il resto siamo in un Coen minore e i richiami a Grant e la screwball comedy fan solo sorridere. L'amaro non emerge mai veramente; è uno dei Coen dove sembra si sian divertiti più loro a farlo che noi a guardarlo. Da tre quarti in poi il film crolla e diventa fine a se stesso. Non mancano i sorrisi e l'abilità nel dirigere gli attori è sempre encomiabile.
MEMORABILE: Il prete che apre la cerimonia nuziale cantando "April came she will": solo i Coen san avere questi lampi di genio!!!
Fosse stata di un altro regista, magari Garry Marshall, l'avrei definita una commedia simpatica e caruccia, il che è poco per i fratelli Coen. Eppure, a parte la bellissima ma un po' immota Zeta Jones, avevano in mano buone carte: Clooney auto-ironico buffo e fascinoso nello stesso tempo, un paio di comprimari di gran classe come Rush e Thornton, una sceneggiatura vivace e qualche scena autenticamente divertente. Qualcosa non ha funzionato nella ricetta, per cui il film, pur gradevole, è da catalogarsi nel novero delle loro opere meno riuscite.
"Prima ti sposo poi ti rovino" è una commedia brillante che vede una Zeta-Jones a suo agio a fianco di un Clooney in buona forma. George interpreta un famoso avvocato divorzista che non ha mai perso una causa, ma troverà un'acerrima rivale quale la Zeta-Jones, che con battute simpatiche riesce a farsi piacere dal pubblico. Anche la sceneggiatura è molto curata, con ottimi dialoghi tra i due protagonisti e un finale a sorpresa.
Meno folle e grottesco delle loro commedie precedenti (non a caso piacque un po' poco ai fan più accaniti), il film ha un impianto più tradizionale che i Coen governano con grande mestiere. È comunque un prodotto d'alta classe, dove Clooney conferma le sue notevoli qualità nei contesti brillanti e la Zeta-Jones è adeguata al ruolo di maliarda, con qualche guizzo che evidenzia la paternità dell'opera. Peccato per il finale un po' tirato via, dopo che fin lì il film aveva retto benissimo con un ritmo sostenuto.
MEMORABILE: Il socio anziano; il killer asmatico; l'avvio del matrimonio con Thornton.
Commedia brillante dagli esiti altalenanti: se in alcuni momenti produce scene esilaranti (tipo quella del processo con la disquisizione del conte sul "demente da sposare") in altri produce battute ampiamente prevedibili dove l'innesco non funziona. Clooney è nella parte (gustosi i suoi tic nervosi che riproporrà in Burn after reading) mentre la Zeta Jones avrebbe potuto sciogliersi un po' di più. Non male, nel complesso.
Scanzonata commediola diretta dai Coen con fin troppa leggerezza, tanto che il loro stile si avverte principalmente nella caratterizzazione dei personaggi di contorno (la fine che fa il killer è memorabile). George Clooney si prende in giro alla grande (questa volta invece dei capelli è fissato coi denti) e Catherine Z Jones è, almeno, un piacere per gli occhi. Certo che se vogliamo paragonarla ad una commedia brillante alla George Cukor...
Premettendo che i risultati ottenuti con The Big Lebowsky e Fargo sono lontani, il film è inspiegabilmente sottovalutato. Sono invece tutte da gustare le venature ironiche e pungenti presenti nella pellicola. Buono il ritmo e la prova dell'intero cast, in particolare Clooney. Purtroppo manca di chimica e d'impatto, a mio avviso per apprezzarlo veramente servono almeno un paio di visioni. Da riscoprire e rivalutare. Notevole!
Guerra tra i sessi alla Coen, i quali sanno come giocare con i canoni del genere (o sotto-genere), imprimendovi l'inconfondibile impronta dei loro... artigli! La signora in rosso acchiappasoldi e l'avvocato di grido ossessionato dalla propria dentatura sono stereotipi, eppure incredibilmente divertenti nella loro prevedibilità e, attorno a oro, la coreografia dei personaggi secondari si snoda perfetta e leggera. Un velenoso divertissement sulla classica commedia hollywoodiana!
Si è voluto esagerare! La sensazione è questa. È tutto troppo eccessivo, Clooney a tratti è troppo stupidotto, la stessa trama non si regge in piedi... Una buona interpretazione e alcuni personaggi azzeccati non salvano però il film. Due pallini sarebbero stati il mino sindacale per un film con un simile cast. Eppure...
Il titolo italiano dà l'impressione della solita banale commedia romantica americana. In parte è vero. C'è il romanticismo, c'è la commedia (a tratti demenziale) e in effetti lo stile dei fratelli Coen, sino a questo momento sbalorditivo in merito alla creazione di trame brillanti e dai continui cambi di prospettiva, in questa pellicola va a scemare: troppo conforme agli standard tipici. Rimane comunque una commedia romantica molto originale nella trama, che rompe gli schemi e miscela bene amore e cinismo in una sequela di curiosi eventi.
MEMORABILE: Il sicario; Il testimone Barone Krauss von Espy
Soliti fratelli Coen e solito guazzabuglio di generi e situazioni. Se leggendo la trama ci si attenderebbe la classica commedia americana dal decorso prevedibile, qui siamo di fronte a un film sicuramente più originale. Non del tutto riuscito però. Troppi risultano i passaggi a vuoto anche se, a tratti, ci si diverte e stupisce. Discreto il cast, con un sorridentissimo George Clooney e la bella Zeta Jones. Rivedibile.
Premessa che descrive l'ambiente cinico dei divorzisti Usa con un Clooney che a suon di faccette riempie la scena; scambi di battute fitti e interessanti nei quali i Coen sguazzano a meraviglia. Nella seconda parte il tutto implode con colpi di scena che non fanno più sorridere e l'alchimia dei due protagonisti evapora. Conclusione incolore che sconta troppi accadimenti al limite della sciocchezza.
Tra i meno riusciti film di Coen, nel quale vale solo il mega cast (bene anche Thornton e Rush, pur se si vedono pochissimo e, peraltro, in personaggi potenzialmente notevoli ma poco sviluppati), con un Clooney funzionale, il tutto assieme a un aspetto tecnico curato. E' la solita vicenda della vedova nera, discretamente interpretata dalla Zeta Jones, che il regista ha cercato di aggiornare; film non troppo convincente, vedibile ma nulla più.
Dopo il trionfo cinefilo de L’uomo che non c’era i Coen si concedono una pausa con questa commedia sentimentale destinata al grande pubblico. Senza svendersi completamente i due fratelloni firmano una feroce satira dei divorzi milionari che fin dal cinico e grottesco incipit si rivela piuttosto cattivella e politicamente scorretta. La partenza è fulminante, poi il ritmo cala gradualmente, ma il film resta ricco di strampalate figurine di contorno come il killer Joe Fischietto, mentre la Zeta-Jones è di una bellezza abbacinante. Minore ma con gusto.
MEMORABILE: L’ossessione per i denti bianchi; Il barone Krauss Von Espy; Fischietto scambia l’inalatore con la pistola; Il prologo con Geoffrey Rush.
Dai fratelli Coen ci si aspetta sempre tanto e questo film, pur presentandosi sotto la veste dimessa della commedia sentimentale, in verità offre molto di più. Innanzitutto una serie di gag molto riuscite, poi una dose di cinismo apprezzabile, infine un ritmo frizzante. Ne esce così una commedia riuscita, con la giusta dose di bollicine. Peccato per il finale, meno incisivo rispetto al resto del film e che sembra un po' tirato per i capelli. Ci si rifarà apprezzando le mosse di un improbabile killer asmatico!
Commedia targata Coen (insieme a sceneggiare e con il solo Joel a dirigere) di discreta fattura. Effervescente, con dialoghi cinici e pungenti e con una durata (appena un'ora e mezza) più che accettabile. L'evoluzione della storia non delude le aspettative, con un finale che lascia poche interpretazioni. Tuttavia i fratelli Coen hanno fatto di meglio. George Clooney convincente.
Commedia molto piacevole, nella quale i Coen mettono in primo piano due star della Hollywood degli anni zero (Clooney e Zeta-Jones) in un contesto da legal comedy che li mette a loro agio. La sceneggiatura non fa una piega, così come la messa in scena e la sempre eccezionale fotografia di Deakins. La parte centrale è sicuramente la più debole, forse perché si approfondisce troppo la parte romantica in maniera molto semplice, ma per il resto rimane un buon film, divertente e con personaggi strampalati e strani, che fanno di tutto per ottenere ciò che vogliono. Da vedere.
Screwball dei Coen particolarmente sopra le righe, che omaggia solo in parte il genere perché fin da subito lo porta verso livelli diversi di comicità. Difficile infatti prendere sul serio i personaggi, che sembrano agire quasi come in una parodia delle romantic comedy coeve. Però l'accumulo di gag non funziona bene e le risate in fondo son poche, nonostante la buona vena di Clooney (meno della Jones) e di alcuni comprimari come Thornton o Jenkins. Mediocre.
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HomevideoGestarsh99 • 16/10/11 02:13 Vice capo scrivano - 21546 interventi
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DATI TECNICI
* Formato video1,85:1 Anamorfico 1080p * Formato audio5.1 DTS: Italiano Francese Spagnolo Tedesco Portoghese 5.1 DTS HD: Inglese * SottotitoliItaliano Inglese NU Francese Tedesco Spagnolo Portoghese Ceco Danese Olandese Finlandese Greco Coreano Norvegese Polacco Portoghese Svedese Turco Cinese
HomevideoRocchiola • 25/12/19 17:20 Call center Davinotti - 1254 interventi
Il bluray della Universal è ormai fuori catalogo e ha raggiunto quotazioni mediamente alte. Si tratta di un prodotto di buon livello con video pulito e dalla definizione discretamente incisiva. L'audio italiano in DTS 5.1 è mediamente potente e chiaro ed i dialoghi non appaiono troppo bassi.