...E la terra prese fuoco - Film (1961)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'ultimo vero film di fantascienza classica per l'inglese Val Guest, l'autore dei primi Quatermass cinematografici. La Terra, squassata dalle continue bombe nucleari russe e americane in piena guerra fredda (siamo nel 1962), ruota il proprio asse di 11° e provoca uno spaventosa innalzamento della temperatura, che finisce per semiarrostire l'intero globo. La soluzione è piuttosto prevedibile, ma funzionerà? L'idea di base appartiene alla fantascienza più classica, ma la mano di Val Guest si sente nel diverso approccio al problema: per una volta infatti il punto di vista non è quello dei militari o dei governanti o di personaggi in qualche modo addentro al fenomeno, ma quello della gente comune,...Leggi tutto e gran parte del film è insolitamente ambientato all'interno della sede del quotidiano londinese Daily Express. Il protagonista è un giornalista nemmeno troppo brillante, sull’orlo dell'alcolismo per colpa di un matrimonio finito male. Non manca la storia d'amore, ovviamente, ma la qualità dei dialoghi, sempre brillanti e condotti benissimo dalla mano sapiente di Guest, alza vorticosamente il ritmo (che infatti scende verso la fine, quando viene lasciato inevitabilmente spazio ai fenomeni fisici o alle conseguenze di tali fenomeni sulla popolazione) trasformando THE DAY THE EARTH CAUGHT FIRE in un film godibilissimo (perlomeno nella prima parte), con divertenti notazioni ironiche e personaggi indovinati. Credibili anche gli effetti speciali (in alcune copie, durante l’accrescersi del caldo, il bianco e nero viene virato in giallo) e buona la messa in scena. Superiore alla media.

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Ciavazzaro 7/07/08 12:27 - 4770 commenti

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Ottimo esempio di fantascienza, diretto da quel geniaccio di Val Guest che investì il suo stesso denaro nella produzione del film. Davvero ottimo il cast, tra cui al suo primo film Judd (futura star del genere fantascientifico), la Munro (scomparsa purtroppo giovanissima) e McKern. Buoni anche i momenti catastrofici, la sceneggiatura in cui i personaggi vengono ben descritti nei loro aspetti psicologici e il finale volutamente aperto molto inquietante.
MEMORABILE: Tre, Due, Uno...

Ccm66 18/04/09 11:12 - 18 commenti

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Pochi film mi hanno emozionato come questo. Per la regia, per il montaggio che sa ottimamente amalgamare drammi umani, scene catastrofiche (impressionanti il Tamigi evaporato e Londra deserta) e storia d'amore. Il finale, che resta aperto (nella redazione del Daily Express sono pronte due prime pagine "Il mondo è salvo" e "Il mondo è condannato"), dovrebbe fare riflettere. La recitazione dei protagonisti è per tutto il film ad ottimi livelli ed è molto convincente il ruolo di Judd, giornalista sulla via dell'alcolismo e padre divorziato.
MEMORABILE: "Perché non mi lasci scrivere un pezzo su come l'umanità stia facendo tutto il possibile per distruggere la natura?"

R.f.e. 26/08/09 09:59 - 816 commenti

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Meriterebbe di concorrere (e di piazzarsi bene) in una classifica dei migliori "newspaper movies" (film ambientati in una redazione giornalistica) della storia del cinema, oltre ad essere un teso, emozionante, ben girato e ben recitato film di tema fantascientifico-catastrofico (e come in altri ottimi esempi del genere, quali L'invasione degli ultracorpi o Il villaggio dei dannati, la tensione e l'atmosfera sono ricreate praticamente senza alcun effetto speciale). Assolutamente da riscoprire, se vi capita di notarlo in qualche palinsesto.

Pigro 16/09/10 08:39 - 9666 commenti

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Le esplosioni nucleari deviano l'orbita terrestre e lo scenario apocalittico è visto dalla prospettiva di un giornalista in crisi. Gran bel film, con un ottimo ritmo e un buon equilibrio fra crescendo catastrofico e storiella sentimentale. Impressionanti le scene di Londra sferzata dagli eventi (con un bell'incipit dall'immagine virata in arancio fuoco), a cui si aggiungono gli inserti documentaristici tutt'altro che posticci. Efficace la scelta della redazione come punto di vista: osservatorio critico e pulsante della follia umana.

Zelig46 3/11/12 10:05 - 22 commenti

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Pochi film nella storia della fantacienza sono riusciti a raccontare l'epilogo della Terra come ha fatto questo "minicult" valguestiano. L'unico "effetto speciale", se così si può chiamare, è il viraggio del film (nelle scene calde, con interposizione di filtri) al color seppia, a simboleggiare il caldo insopportabile. Val Guest attraverso i suoi protagonisti non si pone la domanda "quando la Terra sparirà" ma piuttosto "perchè sparirà". Buone le interpretazioni dei tre protagonisti.
MEMORABILE: L'attesa "dell'esito finale" con le due testate giornalistiche pronte ad ogni evenienza; Il color seppia, sembra che metta caldo sul serio.

Von Leppe 5/04/13 19:37 - 1262 commenti

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Ottima prova per Val Guest alle prese con un film catastrofico sui cambiamenti climatici (ancora attuale per le tematiche). Ben ricostruita la redazione giornalistica e il ritmo è alquanto frenetico sulle notizie e gli eventi che si susseguono. Geniale l'idea del bianco e nero virato in arancione in alcune scene, per dare l'idea del calore in una Londra apocalittica, infuocata e ben ricostruita, quasi espressionista. C'è la solita coppia, ma la loro relazione non è così banale come in altri sci fi del periodo.

Rebis 27/05/13 22:20 - 2337 commenti

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Catastrofico realista, dominato dal minimalismo inglese, serratissimo, vertiginoso nell'uso dei dialoghi - sempre brillanti - segna la maturità artistica di Val Guest, qui affrancato dalle ascendenze horror di casa Hammer. Il concitato punto di osservazione di una redazione giornalistica, con gli attori madidi ed efficientissimi, alle prese con innalzamenti della temperatura ambientale, ormonale, politica, sentimentale ed esistenziale (l'alcolismo), si spalanca sul mondo con effetti fotografici di grade suggestione atti a restituire le mutazioni climatiche. Epilogo più irrisolto che sospeso.

Galbo 12/08/13 11:17 - 12393 commenti

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Una piacevole sorpresa questo film di Val Guest. Un'abile miscela tra fantascienza, disaster movie e film sulla paranoia umana. Girato benissimo e senza grandi mezzi, rende come pochi la tensione di un'imminente fine del genere umano. Contraddistinto da ottimi dialoghi, praticamente fa un ricorso minimo agli effetti speciali e si avvale di un bel gruppo di attori peraltro ben doppiati. Da vedere.

Cotola 2/03/15 00:13 - 9044 commenti

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Un piccolo bijou questo film di fantascienza che regge benissimo il suo mezzo secolo abbondante che lo distanzia da oggi: e non sempre accade con le pellicole di questo genere. Merito di una storia che anziché puntare sugli effetti speciali, punta ad una sceneggiatura ben scritta con personaggi ben sbozzati (pur nei limite del genere). E così la tensione cresce costantemente (eppure sin dall'inizio si sa cosa cosa succederà fin quasi alla fine) e si mantiene alta fino all'epilogo che non è per forza quello che ci si aspetterebbe. Bello.

Jdelarge 25/11/15 18:23 - 1000 commenti

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Fantascienza intelligente e piena di sfaccettature; Val Guest dirige con un'idea ben precisa non limitando la sua azione all'interno del solo ambito fantascientifico ma sfociando talvolta nella commedia rosa e in parte anche nel noir (a causa delle caratteristiche per lo più negative del protagonista). Il risultato è ottimo, anche grazie a un cast di attori in gran forma. Il film sa anche essere sarcasticamente critico nei confronti dell'azione umana che tende alla distruzione e sinceramente speranzoso grazie alla possibilità di amare.
MEMORABILE: Il bianco e nero color seppia che apre e chiude il film.

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Schramm 26/01/16 13:59 - 3495 commenti

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A memoria di spettatore, mai cine-karmageddon fu più inutilmente ampolloso e logorroico di così. A un’eleganza che convoglia La Fine in un sontuoso defilè (la fotografia, le pennellate della mdp, il virtuosismo attoriale) fa smodato contrappeso un ballo del bla-bla che lungi dal prenderci sottobraccio e farci felici ha i suoi punti di forza nelle proprie pause (i reperti d’archivio, più impressionanti, cinematografici e super-reali della totalità filmica, che pure ci riguarda a ravvicinatissima distanza), troppo disgiunti dal flusso narrativo. L’inattendibile finale dà il colpo di grazia.

Rufus68 22/12/16 22:09 - 3842 commenti

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Rappresentare la fine del mondo dal punto di vista del Quarto Potere: un tocco di indubbia originalità. Altri meriti: i dialoghi fitti e brillanti (quasi hawksiani) e l'intelligente parsimonia degli effetti, in un gioco a sottrarre che nulla toglie, però, alla progressione drammatica degli eventi. Un ammirevole resoconto, lineare e sobrio, privo, tuttavia, di una riflessione, pur indiretta, sulle cause dell'autodistruttività umana. Coda finale un po' consolatoria.

Almicione 14/10/16 01:03 - 764 commenti

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L'apocalisse, quando ancora non era di moda. Nell'era degli esperimenti sulle bombe e delle relative manifestazioni dissidenti, la pellicola angoscia gli animi degli spettatore con destini catastrofici. Nonostante i 55 anni, l'ambientazione riesce ben fatta e verosimili sembrano essere dapprima il menefreghismo e poi la crescente ansia dei cittadini. Gradite e memorabili le sequenze iniziale e finale, virate seppia; piuttosto tediosi, invece, alcuni dialoghi nell'ufficio. Fortuna che la Munro riesce a mettere un po' di brio.

Daniela 30/03/17 23:34 - 12662 commenti

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A causa di due esplosioni atomiche simultanee, si verifica un'inclinazione dell'asse di rotazione terrestre con effetti disastrosi sul clima. E non è finita qui... Apocalittico inglese che precorre in parte, bombe o non bombe, le prospettive attuali, adottando un punto di vista particolare: quello di giornalisti sempre alla ricerca di notizie, a costo di sembrare cinici ed insensibili. Fitto di dialoghi ed efficace nel mostrare, quasi sempre con riprese d'archivio, gli effetti dell'insensatezza umana, un film da resta impresso soprattutto per il finale sospeso fra speranza e disperazione.
MEMORABILE: Le due edizioni pronte per essere mandate in distribuzione, con i titoli alterativi a seconda dell'esito dell'esperimento

Nicola81 16/07/18 22:41 - 2857 commenti

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Fantascienza realistica, vale a dire niente invasioni aliene o navi spaziali, ma due esplosioni nucleari che mettono a rischio la sopravvivenza del pianeta, il tutto filtrato attraverso la redazione di un giornale. Val Guest dirige con maestria (la sequenza iniziale e quella conclusiva virate in arancione, le scene apocalittiche), il senso di minaccia incombente si avverte eccome, l'immancabile love story di contorno non disturba. Ottimi i tre protagonisti: Judd cinico ma capace di riscattarsi, graziosa la Munro, McKern a dispensare humour nero.

Minitina80 20/12/20 21:56 - 2984 commenti

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Possiede sprazzi di ottimo cinema e buone intuizioni, tanto nella sceneggiatura quanto nella capacità di contestualizzare immagini di repertorio in ambito apocalittico. Forse non era possibile fare qualcosa di più per limiti tecnici e questa potrebbe essere la spiegazione dell’inserimento di una storiellina sentimentale di poco conto e di una verbosità spesso eccessiva e fine a sé stessa. Eppure si sente l’odore del grande potenziale, al punto che meriterebbe un rifacimento, a patto di non trasformalo in un ammasso informe, svilito nei contenuti.

Giùan 23/12/20 10:34 - 4559 commenti

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(Im)perfetto saggio apocalittico dello scaltro Guest, che sulla scia delle fredde ossessioni atomiche care al suo Quatermass, imbastisce un infuocato noir, tesissimo e per gran parte avvincente anche per il disincantato spettatore contemporaneo, che fa terra bruciata di tanto ambientalismo a venire. Dal punto di vista prettamente cinematografico, poi, impressiona la fluida necessità con cui la mdp rende "indispensabili" al racconto la liason Munro/Judd (con connotati di sincera sensualtà), la crisi personale del protagonista e il "cinismo compassionevole" di uno splendido McKern.

Puppigallo 28/03/22 17:29 - 5275 commenti

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Uno dei primi disaster movie in cui l'uomo è l'unico colpevole, che nonostante la carta d'identità continua a esercitare un certo fascino, agevolato anche dal bianco e nero, ma soprattutto dai botta e risposta tra protagonista e collega. Le parti migliori sono quelle in redazione, mentre il rapporto con la ragazza distrae dall'argomento principale, nonostante la paura sia comune. Piuttosto suggestiva l'onda nebbiosa che invade Londra; e strutturato con una certa logica il post disassamento con tutte le conseguenze. Nel suo genere riuscito.
MEMORABILE: "Buonanotte schiavi"; "Tra qualche mese aleggerà nell'universo un simpatico olezzo di umanità arrostita"; "Il mondo è salvo. Il mondo è condannato".

Caesars 21/12/22 10:56 - 3790 commenti

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Buona pellicola di fantascienza legata a una paura tipica degli anni '60 (ma certamente non desueta anche al giorno d'oggi): quella dei pericoli legati alle esplosioni atomiche. Qui s'immagina che a causa di due concomitanti esperimenti atomici (USA e URSS, ovviamente), l'asse terrestre si sia spostato di ben 11° e il pianeta abbia modificato la sua orbita puntando direttamente verso il sole. Guest è regista specializzato nel genere e dirige con buon piglio attori non famosi ma ben centrati nei ruoli. Buoni gli effetti speciali e funzionale alla storia la fotografia in bianco e nero.

Myvincent 18/11/23 07:01 - 3741 commenti

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La terra è a rischio estinzione a causa di alcuni esperimenti atomici che hanno inclinato il suo asse di 11’. Fantascienza o predizione? Val Guest prende un unico punto di visione, Londra e in particolare la sede di un importante tabloid, per raccontare anche altro, non solo per mettere in mostra disastri ed ecatombi. Viene dato risalto ai dialoghi e alle piccole, grandi risorse umane che un fatto così totalizzante può generare. E questo non è poco. La morale è che una scoperta può generare, ma anche guarire il male, a seconda dell'uso che se ne fa.

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Rocchiola 18/03/24 15:14 - 968 commenti

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La terra è colpita da un'ondata di caldo anomalo che genera una serie di calamità naturali; una testata giornalistica londinese cerca di far luce sulle cause di tali cambiamenti climatici. Ottimo esempio di fantascienza quotidiana praticamente priva di effetti speciali che anticipa, nei temi, molti moderni disaster-movie. Bella l'idea di impostare la vicenda attorno a un'indagine giornalistica condotta da un outsider in crisi professionale e personale. Prevedibile invece la storiella amorosa tra i due protagonisti. Tra le comparse divertitevi a riconoscere un giovane Michael Caine.
MEMORABILE: L'evaporazione del Tamigi; La tempesta di vento; Il filtro giallognolo dell'inizio ripetuto nel finale; I due titoli alternativi del giornale finale.
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  • Homevideo Noir • 15/01/10 21:54
    Galoppino - 573 interventi
    In uscita (23 marzo?) per Sinister Film.
  • Homevideo Ciavazzaro • 17/01/10 10:37
    Scrivano - 5591 interventi
    Speriamo,perchè il film merita,e nel caso speriamo nel doppiaggio d'epoca.
  • Homevideo Noir • 12/03/10 21:29
    Galoppino - 573 interventi
    La fascetta ufficiale riprende la locandina originale...



    Penso di poter affermare senza paura di essere smentito che in fatto di grafica attualmente sono i migliori.
    Ultima modifica: 25/03/10 18:42 da Zender
  • Homevideo Noir • 25/03/10 16:30
    Galoppino - 573 interventi
    Disponibile!

    Formato video 2,35:1 Anamorfico
    Formato audio 2.0 Mono Dolby Digital: Italiano Inglese
    Sottotitoli Italiano
    Extra Galleria fotografica
    Presentazione di Luigi Cozzi
    Intervista a Leo McKern
    Trailer e Spot TV



    http://www.dvd-store.it/Cerca.aspx?txtTitolo=e%20la%20terra%20prese%20fuoco
    Ultima modifica: 27/03/10 11:24 da Noir
  • Homevideo Ciavazzaro • 27/03/10 10:32
    Scrivano - 5591 interventi
    Grazie mille Noir,più o meno dovrebbero essere gli extra del dvd inglese (in quell'edizione c'è sicuramente il commento audio col regista),poi controllerò meglio.
  • Homevideo Rocchiola • 18/03/24 15:19
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Il DVD Sinister pur nel rispetto del formato panoramico originale presenta diversi difetti. Il master utilizzato ha diversi segni di usura e danneggiamento (spuntinature, macchie e graffi) e non sempre l'immagine è nitida come in alcuni passagi in cui il bianco-nero appare ben contrastato. Vi sono infatti delle scene che appaiono come venate da un patina bianca che ne limita anche la definizione.
    L'audio italiano è buono, ma le immagini sono sicuramente milgliorabili. Aspettando è infatti possibile che sia riedito con un master restaurato in HD, visot che nel frattempo è uscito il blu-ray americano della Kino che pare eccezzionale sotto il profilo della pulizzia e nitidezza dell'immagine.