Storia di un fantasma - Film (2017)

Storia di un fantasma
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/10/17 DAL BENEMERITO DANIELA
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Cotola 18/03/18 13:19 - 8998 commenti

I gusti di Cotola

Dramma dolente con risvolti sovrannaturali ma non orrorifici, in cui il vero orrore consiste nella terribile solitudine che attanaglia le "presenze" di chi non c'è più eppure continua ad esserci. Ed è affascinante ed allo stesso tempo spaventosa questa teoria dell'eterna presenza e dell'eterno ritorno in cui nulla è modificabile e si attende tuttavia una nuova possibilità di farlo. I ritmi dilatati ed i pochi dialoghi lo rendono un film difficile che non manca però di forza emotiva e profondità. Buono, forse anche di più.
MEMORABILE: Il dialogo muto tra i due fantasmi; Il fantasma a fiorellini: "Chissà se arriverà mai"; Il disfacimento "fantasmesco".

Daniela 6/10/17 09:22 - 12606 commenti

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Un giovane uomo muore in un incidente, ma il suo fantasma staziona nella casa in cui viveva con la compagna per un tempo indefinito... Affleck compare ad inizio film e in alcuni flashback, per il resto si aggira coperto interamente da un lenzuolo con 2 buchi neri al posto degli occhi, spettatore muto dei mutamenti ambientali: espediente semplicissimo per un film ambizioso e molto criptico, a parte un monologo piazzato nel mezzo che fornisce una chiave di lettura. Lentissimo nel ritmo, spiazzante e per questo difficile da valutare, ma con un certo fascino ipnotico che non lascia indifferenti.

Didda23 3/05/18 10:25 - 2424 commenti

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Un'opera di una lentezza narrativa urticante, ma paradossalmente interessantissima che si prende i suoi tempi (con l'utilizzo di oceanici long take), avvalendosi di una coppia di attori particolarmente in parte. Lo stile visivo possiede una forza lirica impressionante con echi malickiani ragguardevoli. Una pellicola sicuramente coraggiosa, non adatta a tutti ma che merita attenzione per la genialità di certe scelte. Decisamente fuori da logiche mainstream e non catalogabile in alcun genere. Forse non si empatizza, ma si riflette.
MEMORABILE: La lunghissima sequenza nella quale Rooney Mara si ingozza di cibo per poi vomitarlo; I dialoghi fra fantasmi; Il biglietto nella parete.

Deepred89 31/07/18 18:03 - 3701 commenti

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Prodotto indubbiamente originale nel panorama statunitense contemporaneo, che gravita attorno a diversi generi (dramma, horror, sentimentale, commedia) senza mai addentrarvisi appieno, il cui ritmo dilatatissimo è compensato dal fascino dell'insolito e dalla suggestione di luoghi e ambienti (mostrati rigorosamente all'alba o al tramonto). Il tutto tra scorci di umanità dal sapore vagamente jarmuschiano, tra i quali si insinua qualche attimo di dolore in salsa autoriale (la cena triste in pianosequenza) alla Tsai Ming Liang ma senza spocchia.

Bubobubo 1/09/18 09:49 - 1847 commenti

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Dramma tristissimo e lacerante sul senso ricorsivo e atavico della "perdita": una perdita che porta all'annullamento di sé, all'incomunicabilità (il cibo ingoiato a forza), infine all'oblio. È la vita, baby, verrebbe da chiosare; ma che ben triste esistenza è la nostra, sempre uguale e sempre ugualmente infelice. Un disclaimer è d'obbligo: è un film interamente di emozioni e sensazioni. Chi cerca azione e ritmo è bene non si avventuri nella visione.
MEMORABILE: Là dove c'eran gli indiani ora c'è un quartiere di città: il dialogo a distanza tra fantasmi; Il disvelamento finale, una ganascia al cuore.

Galbo 22/11/18 05:53 - 12372 commenti

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Di certo originale e altrettanto certamente difficilmente giudicabile e inquadrabile in un genere, il film di Lowery non lascia indifferente lo spettatore. Attraversato da un filo conduttore che è quasi sempre di malinconia ma si trasforma talora in rabbia, parla di una solitudine angosciosa e senza rimedi che riguarda uno "spettatore" della vita altrui che attraversa il tempo restando nello stesso luogo, alla ricerca di un segnale che (forse) sancirà la sua liberazione. Ipnotico e forse incompiuto, ma dotato di un certo fascino.

Kinodrop 17/01/19 19:17 - 2909 commenti

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Quando si ha a che fare col sovrannaturale, tutto può essere affermato, immaginato o revocato in dubbio. E' il caso di questo troppo intellettualistico dramma sul mito della permanenza del defunto negli angoli bui della dimora, spettatore passivo del tempo che scorre, impercepibile e inquietante. Estremamente lento e umbratile per alludere a una profondità di pensiero che però non va oltre una cripticità che avvolge tutto fino a snervare. In nome del mistero, tocca digerire diverse stramberie e contraddizioni e attori esili quanto la materia trattata.
MEMORABILE: Dopo il funerale lei si pappa una torta intera; I fantasmi comunicano alla finestra; Il suicidio del morto; Sotto il lenzuolo c'è Affleck?

Capannelle 9/09/19 20:28 - 4394 commenti

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Alla larga se cercate linearità di racconto e un minimo di ritmo. E' difficile appassionarsi alla trama durante la visione; si può forse gradire la parte visiva che come inquadrature e fotografia garantisce spunti interessanti. Ma ovviamente ciò non basta e allora l'unica è (potendo) ripercorrere il racconto con l'ausilio di qualche suggerimento da parte di chi l'ha già visto. Vi si potrà aprire qualche livello di consapevolezza oppure potrete decidere che Lowery abbia esagerato.

Gabigol 6/12/19 14:52 - 569 commenti

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Ancora più spaventoso degli horror da case infestate, questa rivisitazione racchiude la presenza sovrannaturale in un eterno limbo ove il tempo, circolare e non lineare, smette di dare risposte e semplicemente condanna all'eterna visione di ciò che è stato, ciò che sarà e ciò che sarebbe potuto essere. I silenzi e la scarsezza di dialoghi amplificano il contesto atemporale ove la sete d'amore e la ricerca di riposo non trovano risposta. Contemplativo e forse un po' narcisista nell'essere autoriale, ma costringe lo spettatore alla resa emotiva.
MEMORABILE: Rumori nella notte; I fantasmi che si salutano dalla finestra; La rabbia verso la famiglia spagnola; Il monologo; L'abbattimento della casa.

Buiomega71 22/01/22 01:12 - 2899 commenti

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Primi attimi da Sundance che disarmano non poco (lunghi silenzi, inquadrature fisse, campi lunghi, spocchia parakubrickiana), poi, per magia, il film muta in un'opera che non assomiglia a nessun altra, intinta di bizzarria e delirante poesia. Si va dalle ire poltergeistiane dettate dalla gelosia al bellissimo dialogo tra fantasmi ("Aspetto qualcuno", "Chi?", "Non me lo ricordo più"), ai palazzi futuristici bladerunneriani, al balzo indietro nel tempo con massacri di pionieri e bimbe in via di decomposizione. Toccante, spiazzante e decisamente fuori da ogni schema prestabilito.
MEMORABILE: L'ossessione per il foglietto nascosto nel muro; L'incidente d'auto iniziale (silente e stilizzato); Il fantasma che si aggira nella prateria.

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Jena 30/01/22 20:02 - 1547 commenti

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Storia dolente, tristissima che interroga la fine e l'oblio di ognuno di noi, la morte. La disperata solitudine del fantasma che torna silente nella sua casa ad osservare l'amata e la sua "ossessione" sono strazianti. Lento, senza quasi dialoghi, può essere spiazzante ma rimane dentro giorni e giorni dopo la visione. Geniale la scelta del fantasma con lenzuolo e occhi neri. Finale che è un colpo di lama nel cuore. Bisogna superare i primi 15 minuti ma poi è opera di originalità unica.
MEMORABILE: Il fantasma che attraversa la prateria; Il dialogo con l'altro fantasma e il suo svanire; Il viaggio nel tempo; Il biglietto nello stipite.

Faggi 21/03/23 23:59 - 1548 commenti

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Malinconico con accenti saturnini e turbati. Basta un lenzuolo con due buchi per gli occhi e il fantasma è evocato. La forza simbolica è ottenuta con semplicità. Tempi dilatati, silenzi e suoni, azioni ad orologeria, temperatura emotiva alta, affabulazione con contrappunti criptici, figurazione fluente. Elogio e studio del mistero delle presenze invisibili.
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  • Discussione Cotola • 13/03/18 21:01
    Consigliere avanzato - 3841 interventi
    @ Didda

    Esce in dvd per Universal...magari lo hanno doppiato...sebbene ci sia ben poco da doppiare. Quindi anche chi come te non ama i sub, lo può vedere senza problemi. I dialoghi sono pochi.

    @ Daniela

    Il guanto di sfida mi ha lanciato ed io l'ho agguantato. Visto ieri sera: bel film. Non sono rimasto spiazzato, forse perché un minimo già era preparato a quello che avrei visto. Tra l'altro come dici tu, il monologo aiuta moltissimo a capire il senso del tutto. Non ci fosse stato quello sarebbe stato un po' più criptico ma comunque non impossibile da decifrare. Globalmente mi è piaciuto.
    Mi prendo qualche ora per maturare la rece e poi ne scrivo.
  • Discussione Daniela • 13/03/18 23:41
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Caro Cotola,

    Per forza non ti ha spiazzato, ti avevo "prevenuto" ;o). Ma immagina una fanciulla innocente - vabbé, io, poco innocente e ancor meno fanciulla - che lo guarda senza saperne nulla, toh, c'è il fratello bravo di Ben, quasi una garanzia di qualità, vediamolo, e me lo vedo in solitudine, senza neppure una presenza umana con cui scambiare due battute di alleggerimento, pensando che ormai non avrei più avuto l'occasione di mangiar carpe (1)

    nota a più di pagina:
    (1) questa la spiego un'altra volta, ripensare al lenzuolo a fiorellini (2) mi ha intristito

    nota alla nota:
    (2) verso il lenzuolo a fiorellini ho provato una particolare empatia
  • Homevideo Cotola • 14/03/18 00:07
    Consigliere avanzato - 3841 interventi
    Esce anche in blu-ray e secondo Amazon avrà, anche, l'audio italiano.


    https://www.amazon.it/Storia-Fantasma-Blu-Ray-Casey-Affleck/dp/B079VNZFBF/ref=sr_1_4?s=dvd&ie=UTF8&qid=1520982370&sr=1-4&keywords=a+ghost+story
  • Discussione Didda23 • 14/03/18 10:04
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Grazie della preziosa info, cotola
  • Discussione Cotola • 18/03/18 13:20
    Consigliere avanzato - 3841 interventi
    Ad aprile uscirà anche al cinema.
  • Discussione Bubobubo • 19/01/19 13:03
    Archivista in seconda - 271 interventi
    Condivido la generale sensazione di tristezza espressa da Daniela. Anzi, più ci ripenso e più mi deprimo. Non è solo un film sulla perdita, a mio modo di vedere: è anche un film sull'ineluttabilità del destino e sull'impotenza, se nnon insignificanza, dell'uomo di fronte alle forze che manovrano i fili della sua esistenza. Profondamente doloroso e toccante. Certo non è un action movie...
  • Discussione Didda23 • 19/01/19 14:42
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Un film che fa riflettere molto. Un film che a distanza di tempo ricordo perfettamente.
  • Curiosità Capannelle • 9/09/19 00:40
    Scrivano - 3473 interventi
    Il nome dalla A24, compagnia indipendente americana che ha distribuito il film ha origini italiane perché prende spunto dall’autostrada tra Roma e Teramo, percorsa dai tre fondatori quando decisero di creare la società nel 2011.

    Fonte: https://hotcorn.com/it/film/news/5-motivi-cui-dovreste-vedere-storia-un-fantasma/
  • Discussione Buiomega71 • 22/01/22 09:49
    Consigliere - 25896 interventi
    L'inizio non faceva sperare bene: lunghi silenzi, campi lunghi, inquadrature fisse, Affleck che si sbaciucchia la Mara in voglie di tenerezza assai fastidiose, spocchia parakubrickiana (la lunga inquadratura asettica alla morgue prima del risveglio) con quella patina autoriale snobbona  tipica da Sundance.

    Poi, per magia, qualcosa muta, e questa opera così balzana e eccentrica (che non assomiglia a nessun altro film) conquista per la sua delirante poesia e diventa un surreale horror sui generis, tanto inquietante quanto toccante e straziante.

    Quello che sembra di una disarmante semplicità (il classico fantasma con il lenzuolo e i buchi sugli occhi, tipica figura bambinesca folkloristica) riesce a inquietare e, a volte, a mettere a disagio (lo faceva già Michael Myers nelle prime notti carpenteriane, inforcandosi, però, degli occhiali da sole al posto dei proverbiali fori Ti si è spuntata la scimitarra?), con la sua silente, ininterrota e sofferta presenza, spettatore invisibile (e a volte dispettoso, soprattutto mosso dalla gelosia-la sua ragazza con un nuovo possibile ragazzo-o minaccioso-l'intolleranza verso la madre single messicana e i suoi due figlioletti-che scatena in lui iraconde manifestazioni che stanno tra un Poltergeist intimista e una versione seriosa di Beetlejuice), ossessionato da quel bigliettino nascosto nell'intercapedine del muro dalla sua amata, ma , quando è sul punto , a forza di grattare la parete, di leggerlo, qualcuno lo interrompe di continuo.

    Azzeccata la scelta del regista di girarlo in letterbox e con alcuni momenti davvero deliziosi (i due fantasmi che si salutano e si parlano, con il pensiero-entrano a forza i sottotitoli- dalla finestra: "Ciao", "Sto aspettando qualcuno", "Chi?", "Non me lo ricordo più", la demolizione della villetta, la costruzione del palazzo, il fantasma che si aggira , senza pace, nella prateria, gli sbalzi spaziotemporali che vanno da un futuro bladerunneriano sino ad un passato fatto di pionieri, massacri e bimbe in avanzato stato di decomposizione (in un meraviglioso cortocircuito che stà tra Blade runner, La casa 2 e Soldato blu), per poi ritornare al punto di partenza, in un loop circolare che sfiora la genialità (lui, la sua donna, il fantasma che vede il fantasma che vede lei uscire di casa).

    Pare semplicistico, ma è molto più complesso di quanto non si creda, abbagliato da momenti puramente suggestivi (il fantasma che si aggira, invisibile, tra i corridoi dell'ospedale e vede la luce proiettata sul muro, il fantasma che cerca di comunicare con la sua amata tramite le frasi di un libro, il silente e stilizzato incidente d'auto all'inizio, la sua amata che lo lascia da solo andandosene per sempre, la casa che cade a pezzi, nel suo abbandono, con il fantasma che continua a grattare la parete per estrarre il bigliettino) fino a attimi disturbanti (mi è venuta la nausea), come la Mara che si ingozza di torta in un piano sequenza di ben 4 minuti.

    Del Toro non ha tutti i torti a definirlo uno dei "ghost movie" più originali e personali mai girati, così intimista, dolente, riflessivo e mesto, ma anche dotato di evoluzioni narrative che lasciano stupefatti (il presente, il passato, il futuro).

    Lowery si prende i suoi tempi (anche eccedendo a volte, come la già citata scena della torta, la resurrezione alla morgue o il tipo che paventa la fine del mondo prendendo di mezzo la nona sinfonia di Beethoven, l'universo e il regredire allo stato brado dell'umanità), ma sono funzionali a questa sospesa e inusitata storia d'amore e di morte, di dopo la vita, di sofferenza continua, perduta nel tempo e nello spazio.

    Sfuggente e incatalogabile e decisamente fuori da ogni schema prestabilito.




    Ultima modifica: 22/01/22 21:43 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 22/01/22 10:49
    Consigliere - 25896 interventi
    Ottimo il dvd targato Universal

    Formato 4/3 (letterbox) 1.33:1, per volontà del regista (Volevo che le immagini rimandassero alle vecchie Polaroid)
    Audio: italiano, inglese, francese, tedesco
    Sottotitoli: italiano (anche per non udenti), inglese (anche per non udenti), francese (anche per non udenti), tedesco (anche per non udenti), arabo, danese, olandese, finlandese, hindi, islandese, norvegese, svedese, turco.
    Come extra:
    5 minuti di scene eliminate (praticamente Casey Affleck che si prepara il caffè e si mette davanti al notebook, poco prima dell'incidente)
    Storia di un compositore : 4 minuti di intervento del compositore della colonna sonora Daniel Hart.
    Storia di un fantasma e l'inevitabile passare del tempo: 19 minuti di backstage.
    Gli extra sono il lingua originale sottotitolati in italiano
    Durata effettiva: 1h, 28m e 44s

    Immagine al minuto 00.19.05.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images59/PDVD-251.jpg[/img]
    Ultima modifica: 22/01/22 20:25 da Buiomega71